di prove vennero disposte nel Prospetto secondo l'ordine decrescente del rapporto fra la velocità di propagazione dello stimolo nella foglia di sperimentazione e nella foglia di confronto. Sperimentazione nella 2 metà di agosto e principio di settembre (1925) su materiale di M. -pudica coltivato all'aria aperta (abbastanza soleggiato) e portato nella serra ad aranciera per le prove : ivi riparato dai raggi diretti del sole con tende bianche (quando nel Prospetto non è indicato altrimenti). a Nella propagazione dello stimolo per una zona uccisa di picciolo, non può non intervenire liquido stimolante percorrente le condutture vasali. L a velocità un po' minore di fronte a quanto avviene col picciolo integro, si potrebbe spiegare con minor liquido stimolante disponibile nel primo caso. L e cellule tubulose, depresso il loro turgore durante la azione del vapore sul tratto di picciolo, non lo riacquistano come prima. Recidendo in una pinna di foglia, la quale subì la necrosi nel picciolo, fluisce assai meno liquido che normalmente. Non è escluso che debba prendersi in considerazione anche una azione, certo non favorevole, sui tessuti, di acqua calda, che arriverebbe nelle pinne durante la prolungata azione del vapore su tratto distale del picciolo. Così pure potrebbe vaporizzarsi acqua di vasi e rimanere questi inattivi nella corrente di traspirazione. Sarebbe anche il caso di vedere se con una durata assai minore di azione del vapore, che pur abbia ucciso tutti i tessuti, la depressione nella velocità di propagazione dello stimolo riesce meno sensibile (si vedrà poi il Cap. I l i , 1). L o stimolo per lo più si propaga anche nel caule : generalmente tutte le foglie del germoglio situate verso l'apice reagiscono, ma, come si vede dal Prospetto, la propagazione ha luogo con velocità molto minore che nel primo percorso, nella foglia dove si ustiona. Si può comprendere col distribuirsi il liquido stimolante per un'area conduttrice molto maggiore. Senza dubbio esso si diluisce ancora arrivando nei vasi caulini, in modo da potersi prevedere che la debole velocità di propagazione dello stimolo dal pulvino della foglia ustionata ad altro pulvino primario (verso l'apice del germoglio) non debba essere solo in relazione colla velocità della corrente di traspirazione, ma anche col quantitativo di liquido stimolante liberato dall'ustione. Ricordo che FiTTiNG (1930, p. 713), nelle sue esperienze su foglie di M. pudica staccate dalla pianta, pescanti colla base del picciolo in estratto di Mimosa, ebbe l'inizio delle reazioni molto più tardi con estratto assai diluito. Così il fatto che il rapporto della media velocità di propagazione dello stimolo nel caule per il materiale con necrosi nel picciolo e per il materiale senza necrosi, riesce sensibilmente uguale al rapporto corrispondente per la velocità nella foglia che si ustiona, come risulta dal Prospetto, trova la sua spiegazione.