Direzione Sanitaria Direzione Dipartimento Cure Primarie e Continuità Assistenziale Progetto per la “Gestione Integrata del Paziente con Diabete” adottato dai Medici di Assistenza Primaria come Progetto di Governo Clinico anno 2013 1 REVISIONE GIUGNO 2010 Con il patrocinio della Società Italiana di Diabetologia (S.I.D.) e Associazione Medici Diabetologi (A.M.D.) Sezione Lombardia e la partecipazione di: A.O. OSPEDALI RIUNITI di BERGAMO A.O. BOLOGNINI di SERIATE A.O .TREVIGLIO/CARAVAGGIO CLINICA CASTELLI POLICLINICO S. MARCO POLICLINICO S. PIETRO HUMANITAS GAVAZZENI MEDICI di ASSISTENZA PRIMARIA dell’ASL PROVINCIA di BERGAMO 2 Revisione delle Linee di Indirizzo nel Luglio 2012 Revisione a cura dei Tavoli Tecnici di Medici di Assistenza Primaria e Specialisti delle Strutture Pubbliche e Private Accreditate, con il coordinamento della d.ssa Laura Perego – Direttore del Dipartimento Cure Primarie e Continuità Assistenziale dell’ASL della Provincia di Bergamo Linee di Indirizzo relative al Diabete adottate dall’ASL di Bergamo con delibera n. 859 del 19/07/2012 e con delibera n.1202 del 19/10/2012 e trasmesse a tutti i MAP della provincia di Bergamo TAVOLO TECNICO DIABETE cognome nome MASCARETTI CLAUDIO BARBERA LEONARDO CUSIMANO ANTONINO GALASSO GIUSEPPE qualifica Medico di Assistenza Primaria (MAP) COORDINATORE GRUPPO Medico di Assistenza Primaria Medico di Assistenza Primaria Medico di Assistenza Primaria sede lavorativa PECIS CAVAGNA ERNESTO Medico di Assistenza Primaria ASL Bergamo MANGILI RUGGERO Specialista diabetologo A.O Seriate BOSSI ANTONIO Specialista diabetologo A.O Treviglio/Caravaggio CAPELLINI CRISTINA Specialista diabetologo Clinica Castelli BERTONE VITTORIO CASATI GIOVANNI Specialista diabetologo Specialista endocrinologo e malattie del ricambio Humanitas Gavazzeni Policlinico S.Pietro - UO di Medicina TREVISAN ROBERTO Specialista diabetologo AO OORR BG SPALLUZZI ANTONIA Specialista diabetologo Casa di Cura Quarenghi ASL Bergamo ASL Bergamo ASL Bergamo ASL Bergamo 3 INDICE Procedura concordata tra Medici Assistenza Primaria (MAP) e Specialisti Diabetologi . . . . . . . . pag. 5 . . pag. 7 Accesso al Centro Diabetologico Ospedaliero non programmato . . pag. 19 Modalità di dimissione e Follow-up . . . . . . pag. 19 Comunicazione MAP – CDO . . . . . . pag. 20 Percorso Diagnostico-Terapeutico per la GESTIONE INTEGRATA DEL PAZIENTE DIABETICO (all. A) . . Allegato B – Lettera di comunicazione al Paziente/MAP del passaggio in gestione integrata . . . . . . . pag. 21 Allegato C – Informativa per il Paziente . . . . . . Allegato C1 – Dichiarazione da parte dell’Assistito di ricevuta informazione e consenso alla trasmissione dei dati . . . . pag. 22 Allegato D1 – Scheda indicatori per la Medicina Generale I^ scadenza . Allegato D2 – Scheda indicatori per la Medicina Generale II^ scadenza . Allegato D3a - Scheda indicatori per gli Infermieri dei Medici di Assistenza Primaria . . . . . . . . . . . . Allegato D3b - Scheda indicatori per gli Infermieri dei Medici di Assistenza Primaria . . . . . . . . . . . . pag. 25 pag. 26 Allegato E1 – Scheda indicatori per Centri Diabetologici Ospedalieri e Ambulatori specialistici per il Diabete . . . Allegato E2 – Elenco dei Pazienti passati in gestione integrata (compilazione del file in Excel) . . . . Allegato 1 – Soggetti ad alto rischio di diabete . Allegato 2 – Screening e diagnosi del diabete gestazionale Allegato 3 – Modalità di esecuzione del test da carico Allegato 4 – Comunicazione MAP – UOD: come contattare lo Specialista diabetologo . . . pag. 24 pag. 27 pag. 28 . pag. 28 . pag. 30 . . . . . . . . . pag. 31 pag. 32 pag. 34 . . . pag. 34 Appendice N° N° N° N° N° 1 2 3 4 5 – – – – – Dieta e Diabete pag. 35 Attività fisica e Diabete pag. 39 Indicazioni per la corretta Autogestione della malattia e Presidi Diabetici pag. 42 Memorandum per il Paziente pag. 44 Tabella di conversione di emoglobina glicosilata . . . pag. 46 4 Progetto per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete Premessa L’elaborazione del presente documento è stata effettuata da un Gruppo di Lavoro multidisciplinare (Tavolo permanente Integrato Diabete) - composto da Specialisti Diabetologi, Medici di Famiglia esperti di settore, Medici funzionari ASL coordinato dal Direttore del Dipartimento di Cure Primarie dell’ASL di Bergamo. Il Gruppo di Lavoro, nell’ottica di fornire uno strumento di indirizzo clinico-terapeutico aggiornato secondo le Linee di indirizzo Regionali, le Linee Guida Nazionali ed Internazionali di recente pubblicazione e le Raccomandazioni cliniche dell’EBM, ha effettuato una revisione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) in uso finalizzata anche al recepimento e superamento delle criticità evidenziate dai Medici di Assistenza Primaria (MAP) e dagli Specialisti Diabetologi nell’attuazione del Percorso del Paziente nella pratica clinica quotidiana. Procedura concordata tra MAP e Specialisti Diabetologi La presente procedura regola le competenze reciproche dei MAP e degli Specialisti per garantire ai Pazienti Diabetici di tipo 2 in buon compenso metabolico una gestione integrata della loro patologia, coerente con le raccomandazioni di buona pratica clinica derivate dalle Linee-Guida Nazionali ed Internazionali. La prevenzione, diagnosi e cura del Paziente con diabete avviene seguendo il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) concordato tra MAP e Specialisti Diabetologi mediante il lavoro di un Tavolo Tecnico (Tavolo permanente Integrato Diabete), deliberato dall’ASL con atto n.1202 del 19/10/12: allegato A. Tale PDTA è stato trasmesso formalmente a tutte le Aziende Ospedaliere e Strutture Accreditate della provincia di Bergamo alle quali è stata proposta l’adesione. A seguito dell’adesione dei MAP al Progetto di governo clinico “Gestione integrata del Paziente con diabete”, l’elenco dei MAP aderenti verrà trasmesso a tutte le UO di Diabetolgia della Provincia in modo da consentire agli Specialisti Diabetologi di verificare se i MAP, dei Pazienti da loro giudicati idonei alla gestione integrata, sono disponibili all’effettiva presa in carico secondo le modalità definite nel PDTA. Gli Specialisti Diabetologi, valutate le condizioni cliniche del Paziente e la sua situazione di compenso metabolico, potranno dare al Paziente l’indicazione dell’arruolamento in gestione integrata. Di conseguenza consegneranno al Paziente la lettera (allegato B) da recapitare al proprio MAP. I MAP, aderenti al Progetto governo clinico, assumeranno in gestione integrata tutti i Pazienti che il Centro Diabetologico Ospedaliero (CDO) riterrà possano essere gestiti con tale modalità. Al fine di verificare se effettivamente i Pazienti indirizzati alla gestione integrata vengano presi in carico, alle scadenze previste dalle “Schede Indicatori”, sia i MAP aderenti sia gli Specialisti inoltreranno all’ASL tramite posta securizzata SISS l’elenco degli Assistiti (codice fiscale e codice sanitario) rispettivamente “presi in carico” e “dimessi”. Qualora tale modalità di trasmissione non fosse possibile (Medici non aderenti o con Sistema SISS non disponibile), tali dati dovranno essere recapitati in cartaceo con le modalità atte alla tutela della privacy. Tale trasmissione sarà possibile senza richiedere il consenso informato del Paziente solo per gli Assistiti esenti ticket per diabete, i quali hanno già espresso il loro consenso all’atto del rilascio dell’esenzione. Per gli altri dovrà essere acquisito il consenso scritto, tramite consegna dell’informativa e del modello di consenso (allegati C e C1). Strumento di comunicazione tra MAP e Specialista sarà il libretto personale che lo Specialista consegnerà al Paziente e che verrà compilato sia dallo Specialista sia dal MAP. In alternativa al libretto personale, ulteriori validi strumenti di comunicazione sono individuati in: 5 referto informatizzato aggiornato della situazione della malattia, consegnato al Paziente; comunicazione telefonica; comunicazione scritta da recapitare tramite il paziente; comunicazione tramite posta securizzata SISS. Nella gestione integrata del Paziente con diabete assume grande importanza il coinvolgimento del Paziente stesso nel piano di cura e nella pratica dell’autogestione della patologia di cui è affetto. In appendice al presente documento, si riscontrano i consigli per i Pazienti in tema di: - dieta - attività fisica che potranno essere consegnati ai Pazienti da parte del Medico di Assistenza Primaria e/o dello Specialista Diabetologo. Parimenti grande importanza riveste il coinvolgimento del Personale di studio dei MAP che, in base alle specifiche competenze, potrebbe concretizzarsi in: gestione ed aggiornamento dell’elenco degli Assistiti del MAP presi in carico in gestione integrata, richiamo dei pazienti diabetici che non si presentassero ai controlli previsti dal PDT, addestramento del Paziente all’autogestione. Allo scopo di garantire al personale di studio dei MAP gli strumenti idonei a tali obiettivi è prevista nel 2013 formazione sul campo tramite audit clinici negli ambulatori. La “Scheda Indicatori” dei MAP completa di tutti gli elementi “obbligatori” richiesti nel periodo di riferimento della rilevazione in all. D1 andrà trasmessa entro il 18/7/2013; quella in all. D2 andrà trasmessa entro il 18/1/2014. La scheda relativa al periodo di riferimento della rilevazione 1/1/13–30/6/13 prevede un solo indicatore: la trasmissione da parte del MAP dell’elenco dei Pazienti – considerati idonei dai Diabetologi alla gestione integrata – che si sono presentati almeno una volta in studio per valutazione clinica nel periodo indicato; oltre al Codice Fiscale e Regionale il MAP indica l’Unità Operativa di Diabetologia a cui afferisce il Paziente in gestione integrata. La scheda relativa al periodo di riferimento della rilevazione 1/7/13–31/12/13 prevede la trasmissione relativa al secondo semestre dell’elenco dei Pazienti in gestione integrata -vedi punto precedente- e la trasmissione annuale degli indicatori dal n° 2 al n° 9, di cui dal n° 7 al n° 9 sono facoltativi. La “Scheda Indicatori” degli Specialisti Diabetologi (allegato E1 da trasmettere rispettivamente entro il 18/01/2014) prevede: - La trasmissione annuale dell’elenco dei Pazienti ritenuti idonei alla Gestione Integrata, completo di nome, Codice Fiscale, Codice Regionale e data di passaggio in Gestione Integrata, con le modalità atte alla tutela della privacy; - La trasmissione annuale di indicatori clinici riferiti ai Pazienti con diabete di tipo 2, quali n° Pazienti seguiti dall’UOD, n° Pazienti con 2 o > 2 rilevazioni di BMI/aa, % dei Pazienti con complicanze micro- e macro-angiopatiche. Sia per i MAP sia per gli Specialisti Diabetologi i dati relativi ai Pazienti passati in gestione integrata potranno essere trasmessi all’ASL: - per gli esenti ticket, senza necessità di consenso del Paziente; - per i non esenti, previa “Informativa” (allegato C) e acquisizione del “Consenso Informato” (allegato C1) che dovrà essere tenuto agli atti da parte del medico (Medico di Assistenza Primaria o Specialista) che trasmette i dati. 6 Allegato A Percorso Diagnostico-Terapeutico GESTIONE INTEGRATA DEL PAZIENTE CON DIABETE MELLITO 1.1 Linee di indirizzo Le linee di indirizzo proposte hanno il fine di identificare i contenuti clinici appropriati in termini di tipologia di prestazione e di tempistica corretta. L'utilizzo di linee guida e la formulazione di percorsi di cura contestualizzati, è una modalità nazionale ed internazionale riconosciuta per migliorare la qualità delle cure sia come supporto ai pazienti, sia per monitorarne l’adesione ai percorsi e utile per implementare un sistema di valutazione e controllo. 1.2 Definizione delle raccomandazioni Nella stesura di questo documento sono state utilizzate delle raccomandazioni secondo uno schema di "grading", in base al quale la decisione di raccomandare o meno l'esecuzione di una determinata procedura può dipendere da diversi fattori tra cui la qualità delle prove scientifiche a favore, o contro, il peso assistenziale dello specifico problema, i costi, l'accettabilità e la praticabilità dell'intervento. E’ stato inoltre utilizzato il metodo GRADE (Atkins 2004) ove Il procedimento si sviluppa attraverso la valutazione sistematica della qualità metodologica delle prove di efficacia e il bilancio benefici/rischi relativo alla realizzazione degli interventi considerati. Il metodo GRADE prevede che durante la formulazione della raccomandazione si tenga anche conto di eventuali barriere e fattori facilitanti, nonché delle implicazioni economiche che l’applicazione degli interventi potrebbe comportare FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI L'esecuzione di quella particolare procedura o test diagnostico è fortemente raccomandata. Indica una particolare raccomandazione sostenuta da prove scientifiche di buona qualità, anche se non necessariamente di tipo I o II Si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare procedura o intervento debba sempre essere raccomandata, ma si ritiene che la sua esecuzione debba essere attentamente considerata Esiste una sostanziale incertezza a favore o contro raccomandazione di eseguire la procedura o l'intervento la A B C L'esecuzione della procedura non è raccomandata D Si sconsiglia fortemente l'esecuzione della procedura E 7 LIVELLO DELLE PROVE Prove ottenute da più studi clinici controllati randomizzati e/o da revisioni sistematiche di studi randomizzati I Prove ottenute da un solo studio randomizzato di disegno adeguato II Prove ottenute da studi di coorte non randomizzati con controlli concorrenti o storici o loro metanalisi III Prove ottenute da studi retrospettivi tipo caso-controllo o loro metanalisi IV Prove ottenute da studi di casistica ("serie di casi") senza gruppo di controllo V Prove basate sull'opinione di esperti autorevoli o di comitati di esperti come indicato in linee guida o consensus conference, o basate su opinioni dei membri del gruppo di lavoro responsabile di queste linee guida VI METODOLOGIA GRADE: qualità delle prove Alta Disegno dello studio Studio randomizzato Moderata Bassa Studio osservazionale Molto bassa Ogni altra evidenza 8 2.1 Prefazione alle linee di indirizzo per il diabete mellito Questo documento è stato elaborato sulla base di una sintesi delle più attuali linee guida e PDTA in materia di diabete mellito: sono stati presi in considerazione, tra gli altri, il documento di indirizzo ISS ”Progetto Igea”, gli “Standard italiani per la cura del DM di tipo 2” - AMD/SID, le ASL di Milano, Milano 2, MonzaBrianza, Bergamo e Como. 2.2 Classificazione del DM PRINCIPALI TIPOLOGIE DI DIABETE DIABETE TIPO 1 (dmT1) – È causato da distruzione β‐cellulare, su base autoimmune o idiopatica, ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta. La variante LADA ha decorso lento e compare nell’adulto; dopo un apparente esordio come DMT2, questi pazienti necessitano dopo 2‐6 anni di terapia insulinica. Il LADA deve essere sospettato se sono presenti una o più tra le seguenti caratteristiche: a) età <50 anni; b) BMI <25 kg/m2; c) anamnesi familiare positiva per diabete tipo 1 o malattie autoimmuni; d) anamnesi positiva per malattie autoimmuni; e) inadeguato compenso glicemico in corso di trattamento con ipoglicemizzanti orali a distanza di 6‐12 mesi dalla diagnosi. L’età di esordio >50 anni e la presenza di sovrappeso, tuttavia, non devono fare escludere a priori la diagnosi di LADA quando gli altri criteri siano soddisfatti. In caso di sospetto diagnostico inviare il paziente al Centro Diabetologico (CD) DIABETE TIPO 2 (dmT2) – È causato da un deficit relativo di secrezione insulinica, che in genere progredisce nel tempo ma non porta mai a una carenza assoluta di ormone e che si instaura spesso su una condizione, più o meno severa, di insulino‐resistenza su base multifattoriale DIABETE GESTAZIONALE – È causato da difetti funzionali analoghi a quelli del DMT2, viene diagnosticato per la prima volta durante la gravidanza e in genere regredisce dopo il parto per poi ripresentarsi spesso a distanza di anni con le caratteristiche del DMT2 2.3 Differenziazione clinica del DM Caratteristiche cliniche Prevalenza Sintomatologia Tendenza alla chetosi Peso Età dell’esordio Comparsa di complicazioni croniche Insulina circolante Autoimmunità Terapia TIPO 1 Circa 0,3% Sempre presente Spesso eclatante e a inizio brusco Presente Generalmente normale Più comunemente < 30 anni Non prima di alcuni anni dopo la diagnosi Ridotta o assente TIPO 2 Circa 5% Spesso modesta o assente Assente Generalmente in eccesso Più comunemente > 40 anni Spesso presenti al momento diagnosi Normale o aumentata della Presente Assente Insulina necessaria sin Dieta, farmaci orali, analoghi GLP‐1, dall’esordio insulina 9 2.4 Percorso diagnostico INDAGINI Valutazione clinica Emoglobina glicata HbA1c Profilo lipidico a digiuno Test di funzionalità epatica Microalbuminuria Creatininemia e stima della filtrazione glomerulare Esame delle urine ECG Visita oculistica (e fundus oculi) Altre visite specialistiche 2.5 NOTE RACCOMANDAZIONI Visita medica completa, estesa anche alla ricerca di complicanze croniche della malattia già in atto ed esami laboratoristici, VIB volti a definire le condizioni cliniche generali del paziente Può essere utile convertire i valore di HbA1c in un equivalente di glicemia media per migliorare la comprensione e VIB l’interpretazione del risultato stesso dell’HbA1c eventuali approfondimenti nel sospetto di steatosi o epatite per valutare chetonuria, proteinuria e sedimento (p.es.: consulenza nutrizionale, educativa, comportamentale, del piede, etc.) Criteri di invio allo specialista CRITERI DI INVIO DEL PAZIENTE DIABETICO ALLO SPECIALISTA DMT1 Esordio DM tipo 2 Scompenso Ipoglicemie Gravidanza Diabete gestazionale Piede diabetico Microinfusore Comparsa di complicanza evolutiva 10 2.6 La terapia 2.6.1 Riduzione dei fattori di rischio e supporto educativo Educazione all’adesione alla terapia ed ai corretti stili di vita (attività fisica, alimentazione) RIDUZIONE FATTORI DI RISCHIO Autocontrollo glicemia NOTE nei pazienti diabetici che assumono terapie (sulfaniluree, repaglinide, e soprattutto insulina) che possono potenzialmente indurre ipoglicemie, l’autocontrollo glicemico, condiviso con il team diabetologico, è una componente indispensabile della gestione della malattia diabetica sia per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per ridurre il rischio di ipoglicemie gravi. NOTA: L’autocontrollo glicemico continuativo, con frequenza e modalità diverse, è utile per la persona con DMT2 insulino‐trattato Autogestione del diabete Vaccinazione anti-infl. Vaccinazione antipneum. Esercizio fisico Terapia medica nutrizionale le persone affette da diabete devono ricevere un’educazione all’autogestione del diabete al momento della diagnosi, mantenuta in seguito per ottenere il maggior beneficio, garantita all’interno del team da parte delle diverse figure professionali in tutti i paz. Diabetici di età >6 mesi effettuare almeno una volta nella vita una vaccinazione pneumococcica per gli adulti con diabete. Una singola rivaccinazione è raccomandata per i pazienti con età > 64 anni che abbiano già effettuato una prima vaccinazione più di 5 anni prima. nel DMT2, l’esercizio fisico contro resistenza, associato a moderato calo ponderale, si è dimostrato efficace nel migliorare il controllo glicemico e alcuni parametri della sindrome metabolica e nel contrastare la perdita di massa muscolare (cfr. indicazioni correnti) (cfr. Indicazioni correnti). Un calo ponderale è raccomandato per tutti i soggetti adulti in sovrappeso (BMI 25,0‐29,9 kg/m2) od obesi (BMI ≥ 30 kg/m2) RACCOMANDAZIONI VIB IIB IA IIIB IIIB IA IA 11 2.6.2 Terapia farmacologica È importante perseguire lo stretto controllo della glicemia al fine di ridurre il rischio di insorgenza o peggioramento delle complicanze microvascolari (raccomandazione IA) e cardiovascolari (raccomandazione IIA). Sintesi della terapia farmacologica nel diabete di tipo 2: NB. Oltre al Sitagliptin sono disponibili anche il Vidagliptin e il Saxagliptin. FARMACO metformina metformina, pioglitazone, sulfoniluree, repaglinide, inibitori del DPP‐4 e analoghi del GLP‐1 insulina NOTE RACCOMANDAZIONI Sia in presenza di sovrappeso che di IIA, VIB normopeso Sono parimenti efficaci nel ridurre l’emoglobina glicosilata, ma meno IA efficaci rispetto all’insulina Quando il controllo della glicemia non è soddisfacente, anche in politerapia, è IA necessario iniziare la terapia insulinica mono‐ o multiniettiva 12 2.7 Il follow-up 2.7.1 Percorso di monitoraggio della patologia diabetica Vengono riportate nei piani di cura le prestazioni appropriate da eseguirsi nella tempistica prevista con l'indicazione del professionista che eroga le prestazioni. Sono stati inoltre previsti dei codici specifici CReG per le prestazioni erogabili dai MMG. PERCORSO DI MONITORAGGIO DEL DIABETE NELL’ADULTO ridotta tolleranza agli zuccheri (IGT) o alterata glicemia a digiuno (IFG) Prestazione Codice nomenclatore Valutazione clinica – (visita di controllo, valutazione stili di vita, peso, circonferenza vita) AMBULATORIALE ogni 6 mesi MMG 90271 Questionari (valutazione stili di vita, adesione alla prescrizione dietetica) (nota1) (nota2) CREG_005 • CREG_009 • CREG_008 ECG 8952 Valutazione clinica CDO esame obiettivo del piede e stratificazione del rischio 89018 CREG_004 Specialista ogni 12 mesi MMG Specialista LABORATORIO MMG Specialista • • • • • Microalbuminuria • Creatininemia Profilo lipidico (colesterolemia HDL, LDL trigliceridi) ogni 24 mesi • CREG_001 Pressione arteriosa Glicemia a digiuno Codice CReG totale, calcolato, 90143 90141 90138 90432 • Altre consulenze e indagini (quando indicato) Note: 1) Tale prestazione potrà essere erogata anche in telemedicina 2) I questionari potranno essere somministrati anche via telefono 13 PERCORSO DI MONITORAGGIO DEL DIABETE NELL’ADULTO – Tipo 2 Prestazione Codice nomenc latore Codice CReG ogni 3 mesi MMG Valutazione clinica - (visita di AMBULATORIALE Pressione arteriosa Valutazione clinica CDO - LABORATORIO Fondo CREG_005 MMG ogni 12 mesi Specialista MMG Specialista ogni 24 mesi MMG Specialista • CREG_001 controllo, valutazione stili di vita, peso, circonferenza vita) esame obiettivo del piede e stratificazione del rischio Specialista ogni 6 mesi • 89018 • • oculare (cfr. nota 2) 95091 ECG 8952 CREG_004 HbA1c (cfr. nota 1) 90281 CREG_006 Microalbuminuria Profilo lipidico 90334 (colesterolemia totale, HDL, LDL calcolato, trigliceridi) (Glicemia = cfr. profilo terapeutico) • • • • • • 90143 90141 9013B 90432 Altre consulenze e indagini (quando indicato) Note: 1) In presenza di un buon controllo la HbA1c potrà essere rilevata ogni 6 mesi (raccomandazione: VI B) 2) Fundus anche alla diagnosi, e con maggiore frequenza se presente retinopatia 3) Il MMG invia il Paziente allo Specialista (CD – centro diabetologico) anche secondo necessità I percorsi di monitoraggio qui riportati sono utili per ridurre l’incidenza delle complicanze negli adulti con DM di tipo 2 e seguono delle precise raccomandazioni che legano le necessità cliniche di follow-up con la relativa azione diagnostico-terapeutica AZIONI Forza Il trattamento intensivo mirato ad ottimizzare i valori di HbA1c Riduzione della colesterolemia Riduzione della PA Valutazione del piede + educazione del paziente Esame del fundus oculi Modifica degli stili di vita (alimentazione, esercizio fisico) 2.7.2 RACCOMANDAZIONI Qualità delle prove forte bassa forte moderata forte moderata forte molto bassa forte molto bassa forte molto bassa Il telemonitoraggio Il modello di monitoraggio clinico a distanza dei pazienti con diabete che lo necessitino prevede la fornitura di strumenti che rilevano i dati biometrici di interesse (glicemia, Hb glicata, eventuale ECG, peso) per trasmetterli automaticamente ad un Centro Servizi, presentandoli organicamente ed integrati ai caregiver assegnati al Paziente. 14 2.7.2.1 Indicatori e requisiti per il tele monitoraggio Le attuali raccomandazioni asseriscono che: nei pazienti diabetici che assumono terapie che possono potenzialmente indurre ipoglicemie (sulfaniluree, repaglinide, e soprattutto insulina), l’autocontrollo glicemico, condiviso con il team diabetologico, è una componente indispensabile della gestione della malattia diabetica sia per raggiungere gli obiettivi terapeutici sia per ridurre il rischio di ipoglicemie gravi (raccomandazione di grado VIB) l’autocontrollo glicemico continuativo, con frequenza e modalità diverse, è utile per la persona con DM di tipo 2 insulino‐trattato (raccomandazione di grado IIB) per ottenere un buon controllo glicemico e raggiungere gli obiettivi glicemici post‐prandiali può essere utile l’autocontrollo glicemico post‐prandiale (raccomandazione di grado VIB) la frequenza dell’autocontrollo deve essere adattata agli eventi intercorrenti e intensificata in presenza di situazioni cliniche quali patologie intercorrenti, ipoglicemie inavvertite, ipoglicemie notturne, variazione della terapia ipoglicemizzante (raccomandazione di grado VIB) (cfr. tabella seguente) -+ CLASSE TERAPEUTICA MONITORAGGIO GLICEMICO RACCOMANDATO Di regola 4 controlli/die in condizioni routinarie classe 1 Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto Numero di controlli quotidiani pari al numero di iniezioni + 20% in routine classe 2 Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto Numero di controlli pari a un profilo settimanale su 4 punti in routine Fino a 2 controlli/die in presenza di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, classe 3 vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) Numero illimitato in condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto L’efficacia dell’autocontrollo della glicemia in questa classe di pazienti non è a tutt’oggi dimostrata Fa eccezione a quanto sopra il diabete gestazionale in cui è indicato l’autocontrollo domiciliare della glicemia per decidere quando iniziare la terapia insulinica; la frequenza dei controlli deve essere decisa dal classe 4 diabetologo in relazione alle singole situazioni cliniche Glucometri: sono da considerarsi indispensabili per l’effettuazione dell’autocontrollo domiciliare Aghi pungidito, in numero uguale al numero dei controlli previsti, e pungidito a scatto sono ugualmente da considerarsi indispensabili Classi di pazienti in funzione della terapia: classe 1: terapia insulinica intensiva classe 2: terapia insulinica convenzionale o mista classe 3: terapia ipoglicemizzante orale con farmaci secretagoghi classe 4: terapia dietetica e/o con farmaci insulino‐sensibilizzanti In accordo a queste indicazioni, è conseguentemente possibile pianificare un servizio di telemonitoraggio che tenga sempre aggiornato il database clinico dei pazienti arruolati, con i relativi vantaggi clinici ed organizzativi che tale soluzione può offrire. 15 2.8 Indicatori Vengono espressi tutti gli indicatori di processo ed esito ritenuti validi per il monitoraggio dei percorsi. La tempistica e modalità di rilevazione di alcuni verranno successivamente definiti dal gruppo di lavoro. INDICATORI DI PROCESSO N. strisce reattive erogate per paz. diabetico N. di dosaggi di HbA1c per paziente diabetico/ numero totale pazienti diabetici N. di dosaggi di creatininemia per paziente diabetico N. diabetici con valutazione RCV/n. paz. diabetici N. diabetici in autocontrollo/n. paz. diabetici N. pz con 2 o + BMI/anno Prevalenza Diabete Mellito tipo 2 Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di BMI negli ultimi 24 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e dato abitudine al fumo registrato Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di emoglobina glicata negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un esame di fondo oculare e/o una visita oculistica negli ultimi 24 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una misurazione di PA negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e ultimo valore di PA <= 130/80 mmHg negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un dosaggio di microalbuminuria negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno un dosaggio di creatininemia negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e Ipertensione con almeno una prescrizione di ACE-Inibitori/Sartani negli ultimi 365 giorni Pazienti con diagnosi di DM2 e almeno una registrazione di colesterolo LDL negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e ultimo valore di colesterolo LDL < 100 mg/dl negli ultimi 12 mesi Pazienti con diagnosi di DM2 e vaccinazione antinfluenzale negli ultimi 365 giorni INDICATORI DI ESITO N. accessi in PS per ipoglicemia N. ricoveri ordinari per diabete/N. tot. Pazienti diabetici N. visite specialistiche per paziente diabetico N. giornate di DH per diabete/n. tot. paz. diabetici N. diabetici fumatori/n. paz. diabetici 16 3.9 Bibliografia essenziale Aprile V, Baldissera S, D’Argenzio A, Lopresti S, Mingozzi O et al. Risultati nazionali dello studio QUADRI (Qualità dell’Assistenza alle persone con Diabete nelle Regioni Italiane). Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2007 (Rap- porti ISTISAN 07/10). Atkins D, Best D, Briss PA, Eccles M, Falck-Ytter Y, Flottorp S et al. Grading quality of evidence and strength of recommendations. BMJ 2004; 328(7454): 1490-1494. Berkman LF, Breslow L. Health and ways of living: the Alameda County Study. New York: Oxford University Press, 1983. Bodenheimer T, Wagner EH, Grumbach K. Improving primary care for patients with chronic illness. JAMA 2002; 288: 1775-1779. Brown AF, Ettner S, Piette J et al. 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Lancet 1998; 352: 837-853. 17 UK Prospective Diabetes Study (UKPDS) Group: Effect of intensive blood-glucose control with metformin on complications in over- weight patients with type 2 diabetes (UKPDS 34). Lancet 1998; 352: 854-865. Venkat Narayan KM, et al. Diabetes: The pandemic and potential solutions. In: Disease Control Priority Project in Developing Countries 2nd Edition April 2006: 591-603 ( http://www. dcp2.org/main). Wagner EH. Chronic disease management: what will it take to improve care for chronic illness? Eff Clin Pract 1998; 1: 2-4. World Health Organization. Preventing chron- ic disease a vital investment. WHO global Re- port. Geneva, 2005 (http://www.who.int/chp/chronic_disease_report ). Yusuf S, Hawken S, Ounpuu S, Dans T, Avezum A, Lanas F, McQueen M, Budaj A, Pais P, Varigos J, Lisheng L, INTERHEART Study Investigators. Effect of potentially modifiable risk factors associated with myocardial infarction in 52 countries (the INTERHEART study): case-control study. Lancet 2004; 364 (9438): 937-952. 18 Accesso al Centro Diabetologico Ospedaliero non programmato Il MCP invia al CDO con richiesta “urgente” o con utilizzo di “bollino verde” in caso di: Severe ipoglicemie e ripetute Complicanze neurologiche, renali, oculari in rapida evoluzione Complicanze macrovascolari (vasculopatia cerebrale, coronarica, periferica) Piede diabetico (comparsa di ulcerazioni o infezioni) Gravidanza in diabetica, diabete gravidico Grave scompenso metabolico. Es: glicemia > 400mg/dl (glicemia tra 300 e 400 mg/dl con chetonuria o senza chetonuria) Il MAP può inviare al CDO con richiesta “ordinaria” e non a carattere di urgenza anche in caso di: Ripetute glicemie a digiuno > 200 mg/dl Ripetute glicemie postprandiali > 300 mg/dl Ripetute glicosurie >15 nelle 24 ore HbA1c > 8,0% (64 mmol/mol) Ricorrenti infezioni alle vie urinarie Alterazioni della funzionalità renale Dislipidemie severe Ipertensione severa Neuropatie periferiche e disfunzione erettile Piede diabetico ad alto rischio di ulcerazione Prima di richiedere esami invasivi Dopo il ricovero ospedaliero di qualsiasi natura Il CDO effettua la valutazione clinica di 2° livello e, in relazione alle esigenze cliniche, anche su proposta del MAP: procede ad effettuare accertamenti specialistici di 3° livello (ad esempio: ecocolordoppler, esami angiografici, ossimetria percutanea, elettromiografia) attiva trattamenti terapeutici di 3° livello concorda con il MAP l'eventuale piano clinico-terapeutico-assistenziale personalizzato (nel caso di diabete tipo 1 o diabete complicato). In particolare, il CDO gestisce le situazioni che presentano: piede diabetico neuropatia e disfunzione erettile arteriopatia periferica con o senza lesioni cutanee In caso di accesso non programmato e non urgente le Strutture specialistiche si impegnano a fornire la prestazione entro un limite temporale compatibile con la esigenza clinica, comunicando direttamente con il MAP. MODALITA’ di DIMISSIONE e FOLLOW-UP Al termine del primo inquadramento diagnostico da parte dello Specialista o a seguito del ricovero ospedaliero, il paziente viene inserito nei programmi di attività ambulatoriale, secondo le caratteristiche cliniche, il grado di compenso metabolico ed il programma di gestione personalizzato. Lo specialista, in base alle condizioni cliniche ed al grado di compenso, anche su proposta del MAP curante, può inserire il Paziente nel programma di gestione integrata. Il Paziente in gestione integrata sarà visto, secondo il Piano di Cura personalizzato adottato, dallo Specialista. Lo Specialista ne darà comunicazione al Paziente ed al Medico curante mediante la “lettera tipo” (allegato B). La medesima lettera sarà consegnata dal Medico curante al Paziente in gestione integrata. N.B.: Deroghe a tale percorso possono essere giustificate in casi di età avanzata o per tipologie e manifestazioni particolari della malattia. 19 COMUNICAZIONE MAP – CDO Si convengono alcune indicazioni a carattere generale per rendere più efficace la comunicazione tra MCP e Specialista. In situazioni particolari, quali le urgenze e comunque tutti gli accertamenti non programmati, è opportuno attivare la diretta comunicazione tra MAP e Specialista al fine di concordare le modalità ed i tempi di attesa per l’accesso alla Struttura. Per formulare una corretta prescrizione: quando il MAP invia il paziente allo Specialista, formula un chiaro quesito che dovrà contenere: Diagnosi o sospetto diagnostico Presenza di patologie concomitanti Terapie di rilievo Inoltre, il MAP ricorda al Paziente di presentare allo Specialista Diabetologo gli accertamenti diagnostici nel frattempo eseguiti. Lo Specialista formula esaustiva e completa risposta al quesito posto, proponendo le opportune indicazioni terapeutiche e prescrivendo direttamente su ricettario SSN gli eventuali accertamenti diagnostici necessari per l’inquadramento clinico del paziente. Quando lo specialista procede contestualmente ad interventi diagnostici o terapeutici indilazionabili non richiesti in prima battuta dal MCP, è tenuto ad esplicitarne compiutamente le motivazioni. Legenda: BMI = Body Mass Index (indice di massa corporea) = peso in kg diviso per altezza al quadrato espressa in metri CDO = Centro Diabetologico Ospedaliero DM = Diabete Mellito GDM = Diabete Mellito Gestazionale Hba1c = Hb glicata = riflette i valori glicemici degli ultimi due mesi ed è da utilizzare solo nel follow-up facendo attenzione ai “falsi negativi” (per presenza di Hb patologiche, emolisi, emotrasfusioni recenti) e ai “ falsi positivi” (assunzione di salicilati, antibiotici, alcool, insufficienza renale cronica) IFG = Impaired Fasting Glucose = alterata glicemia a digiuno IGT = Impaired Glucose Tolerance = ridotta tolleranza al glucosio PAO = Pressione Arteriosa Omerale INDICATORI DI MONITORAGGIO per i Report all’ASL (vedi schede allegate) 20 Allegato B Gentile Signora, Gentile Signore, ricevendo questa lettera Lei entra a far parte di un percorso di Gestione Integrata della malattia diabetica, concordato e condiviso tra i Medici di Medicina Generale e gli Specialisti Diabetologi della provincia di Bergamo con la supervisione dell’ASL di Bergamo. L’obiettivo fondamentale è quello di mantenerLa il più a lungo possibile in buona salute e in una situazione di ottimo compenso metabolico. Il diabete è una malattia cronica che richiede collaborazione e integrazione tra lo Specialista Diabetologo ed il Medico di Assistenza Primaria (Medico Curante) Il Suo Medico Curante è la persona che garantisce la continuità e la completezza dell’assistenza al malato diabetico, la funzione di coordinamento per tutte le necessità terapeutiche e la prevenzione. Ha, quindi, la potenzialità di essere la persona più adatta a svolgere i compiti imposti da un’adeguata gestione di una malattia come il diabete. Per i Pazienti con diagnosi di alterata tolleranza ai glucidi o con diabete mellito di tipo 2 - in compenso metabolico stabile e non complicato - che non necessitano di prestazioni specialistiche particolari -, si può prevedere una gestione della malattia prevalentemente da parte del Medico Curante con il supporto dello Specialista Diabetologo, con il quale è stato stilato un protocollo di riferimento per seguire adeguatamente la malattia Tale protocollo prevede: la valutazione dello Specialista Diabetologo del Centro di Diabetologia presso il quale Ella è seguita; se lo Specialista constata che la Sua malattia è in condizione di buon compenso, Lei entra a far parte di un Percorso integrato tra lo Specialista ed il Suo Medico Curante, che hanno definito quali accertamenti periodici effettuare per essere sicuri che la Sua malattia continui ad essere ben controllata. Per una buona gestione della malattia Lei riceverà anche supporto con: consigli sull’attività fisica e sulle corrette abitudini alimentari il controllo dell’adesione alla terapia l’addestramento all’autogestione. Ricevendo questa lettera da parte dello Specialista Diabetologo, Lei dovrà semplicemente recapitarla al Suo Medico Curante alla prima occasione in cui si recherà da lui. In questo modo Lei entrerà nel Percorso di gestione integrata concordato tra lo Specialista Diabetologo ed il Suo Medico Curante i quali – con il suo consenso - colloquieranno tra loro tramite gli strumenti di comunicazione più idonei. L’ASL garantirà la supervisione di questo percorso per garantire che avvenga nel migliore dei modi e nel rispetto di quanto concordato nel protocollo. Lo Specialista Diabetologo Il Medico Curante ____________________________ ________________________ 21 Allegato C (si consiglia di stampare in fronte/retro) Progetto “Gestione integrata del Paziente con Diabete” Informativa per il Paziente Il diabete è una malattia con un’elevata prevalenza nella popolazione, specie nelle Nazioni a standard di vita più elevato. La prevenzione, la diagnosi precoce e l’adeguato trattamento costituiscono l’elemento essenziale per evitarne l’insorgenza e prevenirne le complicanze. Quando diagnosticato, il diabete è una malattia cronica che richiede collaborazione e integrazione tra lo Specialista Diabetologo ed il Medico di Assistenza Primaria (Medico Curante). Il Medico Curante è, infatti, la persona che garantisce la prevenzione, la continuità e la completezza dell’assistenza al malato diabetico, la funzione di coordinamento per tutte le necessità terapeutiche. Ha, quindi, la potenzialità di essere la persona più adatta a svolgere i compiti imposti da un’adeguata gestione di una malattia come il diabete. Per i Pazienti con diagnosi di alterata tolleranza ai glucidi o con diabete mellito di tipo 2 - in compenso metabolico stabile e non complicato - che non necessitano di prestazioni specialistiche particolari, si può prevedere una gestione della malattia prevalentemente da parte del Medico Curante con il supporto dello Specialista Diabetologo, con i quali è stato stilato un protocollo di riferimento per seguire adeguatamente la malattia. Tale protocollo prevede: la valutazione dello Specialista Diabetologo del Centro Antidiabetico presso il quale Ella è seguita; se lo Specialista constata che la Sua malattia è in condizione di buon compenso, Lei può entrare a far parte di un Percorso integrato tra lo Specialista ed il Suo Medico Curante, che hanno definito quali accertamenti periodici effettuare per essere sicuri che la Sua malattia continui ad essere ben controllata. Naturalmente, l’eventuale cambiamento delle Sue condizioni cliniche porterà ad un aggiornamento di quanto previsto dal protocollo. Per una buona gestione della malattia Lei riceverà anche supporto con: consigli sull’attività fisica e sulle corrette abitudini alimentari il controllo dell’adesione alla terapia l’addestramento all’autogestione. 22 Se Lei ha le caratteristiche per essere seguito secondo questo protocollo, riceverà da parte dello Specialista Diabetologo, una lettera che dovrà semplicemente recapitare al Suo Medico Curante alla prima occasione in cui si recherà da lui. In questo modo Lei entrerà nel Percorso di gestione integrata concordato tra lo Specialista Diabetologo ed il Suo Medico Curante i quali – con il suo consenso - colloquieranno tra loro tramite gli strumenti di comunicazione più idonei. Perché si ottengano i risultati voluti è importantissima, oltre alla partecipazione degli Specialisti Diabetologi e dei Medici Curanti, che l’ASL ha già chiesto ed ottenuto, soprattutto la Sua condivisione e partecipazione. L’ASL garantirà la supervisione di questo percorso per garantire che avvenga nel migliore dei modi e nel rispetto di quanto concordato nel protocollo. Ciò potrà avvenire solo se Lei lo consentirà, autorizzando il Suo Medico Curante ed il Suo Diabetologo a comunicare all’ASL il Suo Codice Fiscale e Sanitario. I dati saranno elaborati in maniera anonima per soli fini di valutazione di aderenza al presente protocollo, epidemiologica e di ricerca. Non saranno trasmessi ad altre Istituzioni o Aziende e non avranno altro scopo diverso da quello dichiarato, ma costituiranno una preziosa fonte di conoscenze per migliorare il percorso di cura di questa patologia. Il Direttore Generale dell’ASL della Provincia di Bergamo 23 Allegato C1 Progetto “Gestione Integrata del Paziente con Diabete” Dichiarazione da parte dell’Assistito di ricevuta informazione e consenso alla trasmissione dei dati La/Il sottoscritta/o _____________________________________________________ preso atto che l’ASL della provincia di Bergamo ha attivato, di concerto con i Medici di Assistenza Primaria e gli Specialisti Diabetologi, il Progetto “Gestione Integrata del Paziente con Diabete” nell’ambito del quale io sono assistito; essendo stato informato dal mio Medico Curante/Diabetologo (cancellare la parte che non interessa) delle modalità con le quali sarò assistito nell’ambito di tale progetto; viste le finalità clinico-preventive del progetto e preso atto che dal mio Medico Curante/Diabetologo (cancellare la parte che non interessa) verranno rilevati e trasmessi all’ASL il mio Codice Fiscale e Sanitario; essendo - a conoscenza che l’ASL, in base a tali dati, sarà in grado di elaborare i miei dati sanitari con: finalità di monitoraggio del mio processo di cura, nonché di ricerca e valutazione epidemiologica; che tali valutazioni avverranno garantendo il rispetto dell’anonimato; con procedure a tutela della mia privacy; autorizzo: - il mio Medico Curante / Diabetologo (cancellare la parte che non interessa) alla rilevazione ed alla trasmissione dei miei dati personali, sopra riportati, all’ASL della provincia di Bergamo; - l’ASL della provincia di Bergamo alla elaborazione dei miei dati per le finalità sopra espresse. Data______________ Firma ______________________ 24 Allegato D1 INDICATORI VALIDI per il 2013 (da compilare e trasmettere entro il 18/7/2013) DISTRETTO DI……………………………………………. ASL PROVINCIA DI BERGAMO INDICATORI DI QUALITA’ PER LA MEDICINA GENERALE DATI RIFERITI AI PAZIENTI IN CARICO Validi per i MAP che partecipano al Progetto di Governo Clinico Percorso Diagnostico-Terapeutico- Assistenziale per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete INDICATORI: periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/01/2013 al 30/06/2013: Elenco dei pazienti in gestione integrata che si sono presentati almeno una volta in studio per valutazione clinica nel periodo indicato (indicare il Codice Fiscale e Regionale* , l’UO Diabetologia di riferimento e la data d’inizio per i pazienti posti in gestione integrata a decorrere dal 2011) (obbligatorio) Il Medico Singolo Timbro ……………………………….. Firma ……………………………… Data………………………………… (*) Per i pazienti non esenti si dovrà acquisire il Consenso Informato e la Dichiarazione al trattamento dei dati personali 25 Allegato D2 INDICATORI VALIDI per il 2013 (da compilare e trasmettere entro il 18/01/2014) DISTRETTO DI……………………………………………. ASL PROVINCIA DI BERGAMO INDICATORI DI QUALITA’ PER LA MEDICINA GENERALE DATI RIFERITI AI PAZIENTI IN CARICO Validi per i MAP che partecipano al Progetto di Governo Clinico Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete INDICATORI: A. periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/07/2013 al 31/12/2013: Elenco dei pazienti in gestione integrata che si sono presentati almeno una volta in studio per valutazione clinica nel periodo indicato (indicare il Codice Fiscale e Regionale*, l’UO Diabetologia di riferimento e la data d’inizio per i pazienti posti in gestione integrata a decorrere dal 2011) (obbligatorio) B. periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/01/2013 al 31/12/2013: 1. n° pazienti diabetici di tipo 2 in cura esclusivamente presso il MAP nel periodo di riferimento (obbligatorio) = n° …………… 2. n° pazienti diabetici di tipo 1 di nuova diagnosi diagnosticati dal MAP nel periodo di riferimento (obbligatorio) = n° …………… 3. n° pazienti diabetici di tipo 2 di nuova diagnosi diagnosticati dal MAP nel periodo di riferimento (obbligatorio) = n° …………… 4. n° pazienti diabetici in carico al MAP con valore di emoglobina glicata ≤ 7 (oppure ≤ 53 mmol/mol) in almeno 1 delle 2 determinazioni previste dal PDTA nel periodo di riferimento (obbligatorio) = n°…………... 5. n° pazienti diabetici con pressione arteriosa ≤ 130/80 in almeno 1 delle 2 determinazioni previste dal PDTA nel periodo di riferimento (obbligatorio) = n° ……………. 1. n° pazienti diabetici con 2 o > di 2 rilevazioni di BMI/aa previste dal PDTA effettuate dal MAP nel periodo di riferimento (facoltativo) = n° ……………. 2. n° pazienti diabetici con valore LDL < 100 in almeno una determinazione prevista dal PDTA nel periodo di riferimento (facoltativo) = n° ……………. 3. n° pazienti diabetici che hanno smesso di fumare su pazienti diabetici fumatori in carico al MAP nel periodo di riferimento (facoltativo) = n° …………… Il Medico Singolo Timbro ……………………………….. Firma ……………………………… Data………………………………… (*) Per i pazienti non esenti si dovrà acquisire il Consenso Informato e la Dichiarazione al trattamento dei dati personali 26 Allegato D.3a Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete INDICATORI VALIDI PER IL 2013 (da compilare e trasmettere al Dipartimento Cure Primarie tramite fax al numero 035-385.036 entro il 18/7/2013) DISTRETTO DI……………………………………………. ASL PROVINCIA DI BERGAMO MAP: Dott./D.ssa………………………………………………… INFERMIERE:………………………………………………………. INFERMIERE DI STUDIO AUDIT CLINICO PER FORMAZIONE SUL CAMPO DATI RIFERITI AI PAZIENTI IN CARICO AL MEDICO DI ASSISTENZA PRIMARIA INDICATORI: periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/1/2013 al 30/6/2013 A. Indicatori riferiti ai Pazienti diabetici in Gestione Integrata 1. n° pazienti diabetici richiamati perché non si sono presentati ai controlli previsti dal PDTA / totale pazienti diabetici in gestione integrata (obbligatorio) = n°…../…. 2. n° pazienti diabetici addestrati all’autogestione della malattia/totale pazienti diabetici in gestione integrata (obbligatorio) = n°…../…. B. Indicatori riferiti a tutti i Pazienti con diabete mellito 3. n° pazienti diabetici coinvolti in programmi per la promozione degli stili di vita/totale pazienti diabetici (obbligatorio) = n° …../…. 4. n° pazienti diabetici a cui si è misurata la circonferenza addominale/totale pazienti diabetici (obbligatorio) = n°…../…. 5. n° pazienti con valore LDL < 100 in almeno una determinazione nel periodo di riferimento/totale pazienti diabetici (facoltativo) = n°…../…. Firma dell’Infermiere di Studio ……………………………………. Visto: Firma e timbro del Medico …………………………… Data………………………………… 27 Allegato D.3b Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete INDICATORI VALIDI PER IL 2013 (da compilare e trasmettere al Dipartimento Cure Primarie tramite fax al numero 035-385.036 entro il 18/1/2014) DISTRETTO DI……………………………………………. ASL PROVINCIA DI BERGAMO MAP: Dott./D.ssa………………………………………………… INFERMIERE:………………………………………………………. INFERMIERE DI STUDIO AUDIT CLINICO PER FORMAZIONE SUL CAMPO DATI RIFERITI AI PAZIENTI IN CARICO AL MEDICO DI ASSISTENZA PRIMARIA INDICATORI: periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/7/2013 al 31/12/2013 C. Indicatori riferiti ai Pazienti diabetici in Gestione Integrata 1. n° pazienti diabetici richiamati perché non si sono presentati ai controlli previsti dal PDTA / totale pazienti diabetici in gestione integrata (obbligatorio) = n°…../…. 2. n° pazienti diabetici addestrati all’autogestione della malattia/totale pazienti diabetici in gestione integrata (obbligatorio) = n°…../…. D. Indicatori riferiti a tutti i Pazienti con diabete mellito 1. n° pazienti diabetici coinvolti in programmi per la promozione degli stili di vita/totale pazienti diabetici (obbligatorio) = n° …../…. 2. n° pazienti diabetici a cui si è misurata la circonferenza addominale/totale pazienti diabetici (obbligatorio) = n°…../…. 3. n° pazienti con valore LDL < 100 in almeno una determinazione nel periodo di riferimento/totale pazienti diabetici (facoltativo) = n°…../…. Firma dell’Infermiere di Studio ……………………………………. Visto: Firma e timbro del Medico …………………………… Data………………………………… 28 Allegato E1 Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale per la Gestione Integrata del Paziente con Diabete Indicatori per i Centri Diabetologici Ospedalieri e gli Ambulatori Specialistici per il Diabete (ogni CDO/Ambulatorio Specialistico dovrà compilare e trasmettere un’unica scheda per Azienda in file al Dipartimento Cure Primarie tramite supporto informatico nel rispetto della norma sulla Privacy entro il 18/1/2014) Azienda Ospedaliera ____________________________________ Struttura Privata Accreditata __________________________________________ Periodo di riferimento della rilevazione: dall’1/1/2013 al 31/12/2013 INDICATORI OBBLIGATORI riferiti ai soli pazienti diabetici di tipo 2: Primo indicatore - Elenco dei pazienti passati al MAP in gestione integrata: è l’elenco dei pazienti. da Voi posti in gestione integrata nel 2007- 2008 – 2009 – 2010 – 2011 - 2012, esclusi i diabetici diventati complicati nel 2013 e quindi non più idonei alla gestione integrata. All’elenco vanno aggiunti i nuovi ingressi di tutto l’anno 2013. Vanno indicati con i criteri e le modalità indicate nel foglio excel allegato E3): Codice Azienda, Codice Presidio, Cognome e Nome del paziente, Codice Fiscale paziente, Codice Sanitario Regionale paziente e Data di passaggio in Gestione Integrata N.B. per i pazienti non esenti si dovrà acquisire il Consenso Informato e la Dichiarazione al trattamento dei dati personali 2. n° visite specialistiche diabetologiche/anno n° 3. n° diabetici/anno seguiti dal CDO n° 4. diabetici con retinopatia su assistiti diabetici / 5. diabetici con nefropatia su assistiti diabetici / 6. diabetici con neuropatia su assistiti diabetici / 7. diabetici con pregresso infarto del miocardio su assistiti diabetici / 8. diabetici con angina su assistiti diabetici / 9. diabetici con rivascolarizzazione su assistiti diabetici / 10. diabetici con claudicatio su assistiti diabetici / 11. diabetici con piede diabetico su assistiti diabetici / 12. accessi al CDO secondo PDT / totale accessi al CDO nell’anno / 13. n° pazienti con 2 o > di 2 rilevazioni di BMI/aa. su assistiti diabetici / INDICATORI FACOLTATIVI riferiti ai soli pazienti diabetici di tipo 2: 14. assistiti con valore di emoglobina glicata ≤ 7 (oppure ≤ 53 mmol/mol) su assistiti diabetici / 15. assistiti con pressione arteriosa <= 130/80 su assistiti diabetici / 16. assistiti con valore LDL <100 su assistiti diabetici / 17. assistiti che hanno smesso di fumare su assistiti diabetici fumatori / 29 Allegato E2 ELENCO dei PAZIENTI PASSATI IN GESTIONE INTEGRATA (da compilare da parte del Centro Diabetologico Ospedaliero / Ambulatorio Specialistico per Diabete) Inserire i dati nel file di Excel trasmesso separatamente codice azienda (1) codice presidio (2) cognome e nome dell'assistito passato in gestione integrata (3) codice fiscale assistito passato in gestione integrata (4) Codice Sanitario Regionale assistito passato in gestione integrata (5) data di passaggio in Gestione Integrata (6) modalità di compilazione da seguire scrupolosamente al fine di consentire l'elaborazione/incrocio dei dati da parte dell'ASL Premesso che tutte le celle di ogni riga devono essere compilate, la modalità di compilazione deve essere la seguente: 1) inserire il codice dell'Azienda: il codice è composto da tre cifre senza spazi 2) inserire il codice del Presidio: il codice è composto da sei cifre senza spazi 3) inserire il cognome e il nome del paziente passato in gestione integrata 4) il "codice fiscale" deve essere rilevato dalla tessera sanitaria del pz. e deve essere scritto senza alcun spazio fra lettere e cifre 5) il "Codice Sanitario Regionale" deve essere rilevato dalla tessera sanitaria del pz. e deve essere scritto senza alcun spazio fra lettere e cifre 6) la "data di passaggio " in gestione integrata deve essere scritta con gg/mm/aa (es. 01/01/2013) 30 Allegato 1 SOGGETTI AD ALTO RISCHIO DI DIABETE Pazienti con ridotta tolleranza al glucosio a) IFG (Impaired Fasting Glucose) = glicemia a digiuno tra 100 e 125 mg/dl, ma con glicemia <140 mg/dl dopo 120’ da carico orale con 75 gr di glucosio (OGTT) b) IGT (Impaired Glucose Tolerance) = glicemia a digiuno < 125 mg/dl, con glicemia compresa fra 140 e 199 mg / dl dopo 120’ da carico orale di glucosio (OGTT). Pregresso diabete gestazionale Età ≥ 45 anni specialmente se con BMI ≥ 25 Kg/m2 ; Età < 45 anni, e una o più tra le seguenti condizioni: familiarità di primo grado per diabete tipo 2 (genitori, fratelli); appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio; ipertensione arteriosa (≥140/90 mmHg) o terapia antipertensiva in atto; bassi livelli di colesterolo HDL (≤35 mg/dl) e/o elevati valori di trigliceridi (≥250 mg/dl); nella donna, parto di un neonato di peso >4 kg sindrome dell’ovaio policistico o altre condizioni di insulino-resistenza come l’acanthosis nigricans; evidenza clinica di malattie cardiovascolari Bambini di età >10 anni, con BMI > 85° percentile e due tra le seguenti condizioni: familiarità di primo o secondo grado per diabete tipo 2; madre con diabete gestazionale segni di insulino-resistenza o condizioni associate (ipertensione, dislipidemia, acanthosis nigricans, ovaio policistico) appartenenza a gruppo etnico ad alto rischio 31 Allegato 2 RACCOMANDAZIONI PER SCREENING E DIAGNOSI DEL DIABETE GESTAZIONALE 1. Al primo appuntamento in gravidanza, a tutte le donne che non riportano determinazioni precedenti, va offerta la determinazione della glicemia plasmatica per identificare le donne con diabete preesistente alla gravidanza. Sono definite affette da diabete preesistente alla gravidanza le donne con valori di glicemia plasmatica a digiuno 126mg/dl (7.0mmol/l), di glicemia plasmatica random 200mg/dl (11.1mmol/dl), di HbA1c (standardizzata ed eseguita entro le 12 settimane) 6.5%. Indipendentemente dalla modalità utilizzata, è necessario che risultati superiori alla norma siano confermati in un secondo prelievo. 2. Nelle donne con gravidanza fisiologica è raccomandato lo screening per il diabete gestazionale, eseguito utilizzando fattori di rischio definiti. 2.1 A 16-18 settimane di età gestazionale, alle donne con almeno una delle seguenti condizioni: - diabete gestazionale in una gravidanza precedente - indice di massa corporea (IMC) pregravidico 30 - riscontro, precedentemente o all’inizio della gravidanza, di valori di glicemia plasmatica compresi fra 100 e 125 mg/dl (5.6-6.9 mmol/l) deve essere offerta una curva da carico con 75 g di glucosio (OGTT 75g) e un ulteriore OGTT 75 g a 28 settimane di età gestazionale, se la prima determinazione è risultata normale. Sono definite affette da diabete gestazionale le donne con uno o più valori di glicemia plasmatica superiori alle soglie riportate in tabella. Tab. Valori per la diagnosi di diabete gestazionale Glicemia plasmatica Digiuno Dopo 1 ora Dopo 2 ore Mg/dl 92 180 153 Mmol/l 5,1 10,0 8,5 2.2 A 24-28 settimane di età gestazionale, alle donne con almeno una delle seguenti condizioni: - età 35 anni - indice di massa corporea (IMC) pregravidico 25 kg/m² - macrosomia fetale pregressa (4,5 kg) - diabete gestazionale in una gravidanza precedente (anche se con determinazione normale a 16-18 settimane) - anamnesi familiare di diabete (parente di primo grado con diabete tipo 2) - famiglia originaria di aree ad alta prevalenza di diabete: Asia meridionale (in particolare India, Pakistan, Bangladesh); Caraibi (per la popolazione di origine africana), Medio Oriente (in particolare Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iraq, Giordania, Siria, Oman, Qatar, Kuwait, Libano, Egitto) deve essere offerto un OGTT 75 g. 32 Sono definite affette da diabete gestazionale le donne con uno o più valori di glicemia plasmatica superiori alle soglie riportate in tabella. 3. Per lo screening del diabete gestazionale non devono essere utilizzati la glicemia plasmatica a digiuno, glicemie rondom, glucose challenge test (GCT) o minicurva, glicosuria, OGTT 100 g. 4. I professionisti devono informare le donne in gravidanza che: - nella maggioranza delle donne il diabete gestazionale viene controllato da modifiche della dieta e dall’attività fisica - se dieta e attività fisica non sono sufficienti per controllare il diabete gestazionale, è necessario assumere insulina; questa condizione si verifica in una percentuale compresa fra il 10% e il 20% delle donne - se il diabete gestazionale non viene controllato, c’è il rischio di una aumentata frequenza di complicazioni della gravidanza e del parto, come pre-eclampsia e distocia di spalla - la diagnosi di diabete gestazionale è associata a un potenziale incremento negli interventi di monitoraggio e assistenziali in gravidanza e durante il parto - le donne con diabete gestazionale hanno un rischio aumentato, difficile da quantificare, di sviluppare un diabete tipo 2, particolarmente nei primi 5 anni dopo il parto. 5. Alle donne cui è stato diagnosticato un diabete gestazionale deve essere offerto un OGTT 75 g non prima che siano trascorse sei settimane dal parto. 33 Allegato 3 Modalità di esecuzione del test da carico Il test da carico orale di glucosio (75gr di glucosio) deve essere eseguito al mattino, a digiuno. Durante il test il soggetto deve assumere la posizione seduta e astenersi dall’assunzione di alimenti e dal fumo Nei giorni precedenti il test l’alimentazione deve essere libera e comprendere almeno 150 g di carboidrati/die Il dosaggio della glicemia deve essere effettuato su plasma, utilizzando metodi enzimatici, mentre è sconsigliato l’uso di glucometri. Il test da carico di glucosio non deve essere effettuato in presenza di malattie intercorrenti (influenza, stati febbrili, ecc.). 34 APPENDICE - N° 1 Dieta e Diabete Considerando che l’aderenza alle prescrizioni dietetiche è scarsa, è utile avere uno strumento il più possibile flessibile, che possa essere anche di guida all’alimentazione di tutta la famiglia. Da un certo punto di vista è meglio avere una distribuzione ed una qualità di alimentazione corretta, piuttosto che una prescrizione calorica molto precisa, che però venga poco rispettata. L’obiettivo è quello di indurre cambiamenti significativi e soprattutto duraturi dello stile alimentare del paziente e possibilmente di tutto il suo ambito familiare. La prescrizione calorica da assegnare a ciascun paziente dipende ovviamente dal peso di partenza. Non scendere mai al di sotto del metabolismo basale. Il metabolismo basale può essere calcolato con questa semplice formula : MB = PESO IDEALE X 24 ES. IL MB DI UNA DONNA ALTA CIRCA 160 E CHE PESA 80 KG è DI : 56 KG (PESO IDEALE APROSSIMATIVO) X 24 = 1350 Il peso ideale approssimativo può essere calcolato con quest’altra semplice formula: Uomo Peso ideale = (altezza –100) – [(altezza –150) /4] Donna Peso ideale = (altezza –100) – [(altezza –150) /2] Es. uomo alto 180 Peso ideale (180 -100 ) – (180-150 diviso per 4) = 72 Si possono aggiungere 4 kg negli individui brachitipi Legenda: In linea di massima agli introiti calorici indicati corrispondono le seguenti quantità dei vari tipi di alimenti. Il medico deve cerchiare sulla dieta le quantità consigliate in base all’introito calorico proposto. DIETA 1200: DIETA 1400: LATTE 150 FETTE BISCOTTATE 30 CARBOIDRATI 100 SECONDI: Carne 100 Pesce 100 Salumi 60 Formaggi 50 Legumi freschi 100 OLIO 20 LATTE 150 FETTE BISCOTTATE 40 CARBOIDRATI 120 SECONDI: Carne 120 Pesce 120 Salumi 70 Formaggi 60 Legumi freschi 120 OLIO 20/25 35 DIETA 1600: DIETA 2000: LATTE 200 FETTE BISCOTTATE 40 CARBOIDRATI 140 SECONDI: Carne 120 Pesce 120 Salumi 60 Formaggi 50 Legumi freschi 100 OLIO 25 / 30 LATTE 250 FETTE BISCOTTATE 50 CARBOIDRATI 160 SECONDI: Carne 140 Pesce 140 Salumi 80 Formaggi 70 Legumi freschi 150 OLIO 40 AUMENTARE DI 100 GR FRUTTA E VERDURA AGGIUNGERE ALLO SPUNTINO UN SUCCO DI ARANCIA O DUE BISCOTTI DIETA 1800: LATTE 200 FETTE BISCOTTATE 50 CARBOIDRATI 160 SECONDI: Carne 140 Pesce 140 Salumi 80 Formaggi 70 Legumi freschi 150 OLIO 30 Condimento per tutto il giorno Olio d’oliva. In quantità controllate: circa 20 25 30 40 gr. die Un cucchiaio da caffè corrisponde a 5 grammi circa. Per condire, si consiglia di utilizzare: aceto, succo di limone, aromi, spezie Colazione Caffè non zuccherato 150 200 250 gr di latte parzialmente scremato due tre quattro cinque fette biscottate integrali con poca marmellata oppure ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. Spuntini Caffè o tè Un frutto oppure uno yogurt magro oppure una spremuta d’arancia ……………………………………………………………………………………………………….…………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………..………………………………………………… .………………………………………………………………………………………………………..………………………………………………. ………………………………………………………………………………………………………...………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….… ………………………………………………………….…………………………………………………..…………………………………………. 36 Pranzo e cena Ogni pasto principale (pranzo e cena) sarà composto da: 1) una porzione di cereali 2) una di verdure 3) una di frutta 4) un secondo piatto proteico Di seguito sono indicate le porzioni consigliate di ogni tipo di alimento. E’ importante rispettare la distribuzione settimanale consigliata per quanto riguarda i secondi. Per la frutta e la verdura: meglio quelle di stagione cercando di variare il più possibile. 1) Una porzione di cereali Porzione di 50 60 70 80 90 100 gr. suddivisa fra pane, pasta, riso, orzo - l’ideale è che almeno una parte di questi sia integrale. Es. una porzione consigliata di 70 gr = 50 gr. di pasta e 20 di pane integrale. Può mettere sulla pasta un cucchiaino di grana. Due volte la settimana parte della porzione può essere consumata sotto forma di patate con questa equivalenza approssimativa: 50 gr. di pane = 180 gr. di patate. 2) Una porzione di verdura Porzione media di buon senso, di circa 150 gr. La cosa migliore è alternare verdura cotta e cruda, privilegiando le verdure crude e di stagione. Non ci sono motivi per escludere alcuna verdura. In casi particolari è sconsigliato l’uso di: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. 3) Una porzione di frutta Porzione media di circa 150 gr. Tutta la frutta va bene. Se preferisce il consumo di frutta può essere spostato in altri momenti della settimana. Due volte la settimana un frutto può essere sostituito da due palline di gelato (sempre di frutta) o da una fetta di dolce a base di frutta (crostata ecc,). 4) Un secondo piatto Considerando che in una settimana ci sono 14 pasti i secondi piatti dovranno essere così distribuiti durante la settimana per quanto riguarda carne, pesce, legumi, salumi, formaggi : 37 Pesce Tre\Quattro volte la settimana pesce fresco o surgelato Porzione di 100 120 140 180 gr. Tutti i pesci di mare, compreso il pesce azzurro. Bene le trote e ogni tanto il persico. Vanno bene anche le vongole e le cozze, il salmone - meglio affumicato-, il tonno fresco o in salamoia . Cottura : bollito, alla griglia, al forno con verdure. In linea teorica il pesce migliore è quello pescato in mari freddi ed in acque profonde (tipico esempio il merluzzo). Il pesce di mare è sempre più magro di quello di allevamento. Carne Tre\Quattro volte la settimana. Porzione di 100 120 140 gr La carne che si trova in commercio è, compresa quella di maiale e agnello se private del grasso visibile, accettabilmente povera di grassi. Escluderei fegato, rognone e frattaglie in genere. Per il tacchino è meglio la fesa del coscio. Togliere la pelle al pollame. Legumi Due\Tre volte la settimana. Porzione media di circa : 100 120 150 gr. se freschi o in scatola 30 40 50 gr. se secchi. I legumi sono sufficientemente ricchi di buone proteine; pertanto possono essere considerati un secondo piatto. Il consiglio è di abituarsi a mangiare piatti unici come pasta e fagioli o riso e piselli. Formaggi salumi uova Tre\Quattro volte la settimana complessivamente. Porzioni di : 50 60 70 80 gr di formaggi 60 70 80 uno due uova 90 gr di salumi Come contenuto in colesterolo non c’è una grande differenza fra i vari formaggi. Dare la preferenza a formaggi poco stagionati. Gli affettati di uso comune crudo, cotto, speck privati del grasso visibile e bresaola vanno bene. Evitare salame e mortadella. I buoni salumi artigianali, culatello ecc. hanno, purtroppo, un contenuto lipidico maggiore. Se si fanno minestre o minestroni in cui, ovviamente, le quantità di pasta e legumi non coprono del tutto le quantità consigliate, si consiglia di aggiungere 30\40 gr di pane ed una mezza porzione di carne, pesce, prosciutto cotto o crudo privati del grasso visibile, bresaola. Pizza. 2/3 Una pizza rotonda media di pizzeria sostituisce un pasto. Non usare pizze troppo elaborate: meglio margherita, romana, alle verdure ecc. Si può aggiungere: .………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 38 APPENDICE N° 2 Attività Fisica e Diabete Commento per i medici 1) Il muscolo a riposo utilizza per l’80-90% come substrato energetico l’ossidazione dei FFA (acidi grassi liberi) e, per il resto, glucosio. 2) Fin dai primi minuti di esercizio aumenta l’utilizzazione di glucosio derivato dal glicogeno muscolare, poi aumenta l’estrazione di metaboliti dal circolo, acidi grassi e glucosio (l’estrazione di glucosio può aumentare anche di 20 volte ). 3) Più si è allenati e meno si utilizza glucosio (quindi le riserve non si esauriscono). 4) Cambia l’assetto neuroendocrino con riduzione della produzione di insulina ed aumento di quella di glucagone, catecolamine, GH e cortisolo. 5) Questo assetto favorisce la glicogenolisi e la neoglucogenesi epatiche e la lipolisi. 6) Aumenta la capillarizzazione muscolare. 7) Trasferimento sulla superficie delle cellule muscolari dei glicotrasportatori GLUT_4, che sensibilizzano il tessuto muscolare all’azione dell’insulina. 8) L’utilizzazione muscolare di glucosio permane per alcune ore dopo lo sforzo, al fine di ricostituire le riserve di glicogeno. 9) Durante l’esercizio fisico aumenta la secrezione di catecolamine, quindi aumentano pressione arteriosa , frequenza cardiaca e viscosità ematica. Aumentando la sensibilità all’insulina, si hanno modificazioni anti aterogene dell’ assetto lipidico e del peso corporeo. L’esercizio fisico è indispensabile nel momento preventivo e nel giovane ancora privo di complicanze CV. Per il rischio di accidenti acuti CV, deve essere proposto con estrema cautela e previa valutazione cardiologica nei soggetti che, almeno presumibilmente, hanno già danni CV. Il paziente non dovrebbe superare la soglia aerobia. La maniera più semplice per calcolarla è data dalla seguente formula (anche se con qualche imprecisione - specie nel soggetto obeso): 220 - età x 70% Es. per un uomo di 54 aa : 220-54 = 166 x 70% = 116 Nell’ obeso invece del 70% è meglio utilizzare il 60% Potenziali rischi Metabolici Iperglicemia fino alla chetoacidosi in pazienti ipoinsulinemizzati Ipoglicemia in pazienti trattati con insulina o ipoglicemizzanti orali Cardiovascolari Aritmie Ischemia miocardica fino all’IMA Eccessivi incrementi pressori, specie con esercizi isometrici Ipotensione ortostatica dopo l’ esercizio Microvascolari Emorragie retiniche Incremento proteinuria (su esami delle urine eseguite nei giorni seguenti) Muscoloscheletrici Lesioni ed ulcere ai piedi 39 Consigli per i pazienti Chiedere sempre preventivamente un parere al Medico curante o al Diabetologo. Fare attenzione alla temperatura del posto: non troppo freddo e non troppo caldo. Scegliere una attività che si trova personalmente gradevole. L’attività fisica deve essere vissuta con piacere e non come imposizione. Iniziare lentamente, con una fase di riscaldamento, e smettere gradualmente con una fase di rallentamento graduale. E’ importante avere costanza e dedicare quasi ogni giorno un po’ di tempo alla attività fisica, evitando sforzi eccessivi soprattutto quando non si è allenati. Effettuare attività di tipo aerobico, cioè fare attività fisica di tipo continuativo, evitando sforzi violenti prolungati. Intensità: 50/60 del consumo massimo di ossigeno. In pratica non superare la frequenza cardiaca consigliata dal vostro Medico. Durata : 20/60 minuti ogni volta Frequenza : 3/5 volte settimana Consumo di calorie: dalle 200 alle 400 calorie per volta Le attività consigliate sono: 1) camminare a passo svelto 2) bicicletta o cyclette 3) nuoto Se intendete fare altri sport consultate le tabelle e parlatene con il Vostro Medico. Consumo di calorie per 10 minuti di attività a seconda del peso corporeo: PESO CORPOREO CAMMINARE 3 KM/H CAMMINARE 6 KM/H CAMMINARE IN SALITA CORRERE PIANO BICICLETTA 9 KM/H BICICLETTA 21 KM/H GIARDINAGGIO GIOCARE A BOCCE BALLO (MODERATO) TENNIS NUOTO GOLF 57 29 52 146 90 42 89 30 56 35 56 35 33 80 40 72 202 125 58 124 42 78 48 80 52 48 115 58 102 288 178 83 178 58 111 69 115 75 68 Evitare sport: In cui i traumi sono frequenti: o arti marziali in genere Pericolosi in caso di ipoglicemie improvvise: o Alpinismo, nuoto subacqueo Con esercizi isometrici di potenziamento: o Pesistica, body building Che comportino ripetuti scuotimenti del capo: o Corsa, motocross Fare molta attenzione ai piedi, usare calzature adeguate Dopo lo sforzo ispezionare bene i piedi, lavarli ed asciugarli accuratamente. Chiedere al medico se sia il caso di aggiustare la terapia in base agli sforzi che si pensa di fare. Fare molta attenzione alla comparsa durante lo sforzo fisico di dolori toracici, articolari, muscolari agli arti superiori e inferiori: in tale caso sospendere lo sforzo e rivolgersi al medico curante. 40 Pazienti con DMT2 in terapia (ipo-orali e/o insulina) Concordare sempre il grado e le modalità dello sforzo con il diabetologo. In linea di massima attenersi a queste raccomandazioni: Prima di iniziare l’esercizio fisico è indicato, per le prime volte, misurare la glicemia prima e dopo l’esercizio stesso; una volta verificato il corretto andamento della glicemia, tale controllo non è più necessario per la medesima attività. Non iniziare l’esercizio con valori della glicemia inferiori a 100 o superiori a 250. Se l’attività è (come consigliabile) programmata, non iniziarla prima di 3-3.30 ore dall’iniezione di insulina rapida. In caso di sforzo fisico non programmato (e quindi nella impossibilità di ridurre la terapia) alla comparsa di sintomi di ipoglicemia (tremori, sudorazione fredda, senso di fame…) sospendere l’attività fisica e assumere subito dello zucchero. Ridurre la dose di insulina prima dello sforzo (se programmato). Cercare di fare sport in compagnia di altri, avvertendoli che si è affetti da diabete e dando loro istruzioni su cosa fare in caso di malessere. 41 APPENDICE N° 3 Indicazioni per i Pazienti diabetici per la corretta autogestione della patologia ad uso dei Medici di Cure Primarie e degli Specialisti Diabetologi Nel diabete tipo 2 non insulino-trattato il ruolo dell’auto-monitoraggio nel migliorare il controllo glicemico e la prognosi della malattia diabetica é controverso; diverse metanalisi, infatti, concludono per un’evidenza insufficiente (1-4). I dati dallo studio italiano QuED (Qualità della cura ed Esito in Diabetologia) suggeriscono che l’automonitoraggio glicemico nei pazienti non insulino-trattati non induca un miglioramento del controllo glicemico e rilevano un’associazione tra auto-monitoraggio e stress senza che sia possibile stabilire un ruolo causale (5). Recenti trials clinici non hanno confermato l’utilità dell’auto-monitoraggio glicemico nel diabete tipo 2 non insulino-trattato (6). Si ritiene pertanto opportuno un uso più accorto dell’autocontrollo nel diabete di tipo 2 non insulino-trattato, il cui utilizzo va incoraggiato solo nell’ambito di un programma educativo di gestione della malattia. Con 25 strisce al trimestre è assicurato al paziente la possibilità per il paziente di eseguire almeno 3 profili glicemici completi e di riservare alcune strisce anche per il controllo di eventuali situazioni cliniche che suggeriscono la presenza di ipoglicemia. Fa eccezione a quanto sopra il diabete gestazionale in cui è indicato l’autocontrollo domiciliare della glicemia per decidere quando iniziare la terapia insulinica; la frequenza dei controlli deve essere decisa dal Diabetologo in relazione alle singole situazioni cliniche. Fa eccezione a quanto sopra anche la presenza di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) o la presenza di condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto. In questo caso la frequenza dei controlli può essere aumentata solo con adeguata relazione clinica del Diabetologo o del Medico di Assistenza Primaria/Pediatra di Famiglia. Tale relazione ha solitamente una durata trimestrale. Si ribadisce infine che l’istruzione all’autocontrollo glicemico deve inserirsi in un programma educativo condotto e controllato a medio-lungo termine da personale sanitario del team diabetologico e/o dal MMG. E' compito del Medico Prescrittore (diabetologo o MMG): - verificare la tecnica del monitoraggio a intervalli regolari; verificare l'accuratezza dei risultati; verificare le capacità di utilizzo dei risultati da parte del paziente In assenza di tali verifiche il semplice monitoraggio della glicemia da parte dei pazienti è totalmente inutile, porta a spreco di risorse e non modifica gli outcomes della malattia diabetica. Nei Pazienti diabetici in terapia insulinica (una o più iniezioni/die) in caso di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) od in presenza di condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, la frequenza dei controlli può essere aumentata. La prescrizione va supportata con adeguata relazione clinica del Diabetologo o del Medico di Assistenza Primaria/Pediatra di Famiglia. Tale relazione ha solitamente una durata trimestrale. 42 Nei Pazienti diabetici in età pediatrica (età inferiore a 18 anni), portatori o meno di microinfusore, il quantitativo massimo erogabile è di 175 reattivi al mese. Compiuti i 18 anni, il quantitativo massimo erogabile (previa presentazione di nuovo piano terapeutico redatto dal Prescrittore) è di 100 reattivi al mese se in terapia con 1-2 iniezioni/die, oppure di 125 reattivi al mese se in terapia con più di due iniezioni/die. In caso di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) od in presenza di condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, la frequenza dei controlli può essere aumentata. La prescrizione va supportata con adeguata relazione clinica del Diabetologo o del Medico di Assistenza Primaria/Pediatra di Famiglia. Tale relazione ha solitamente una durata trimestrale. 1. Coster S, Gulliford MC, Seed PT, Powrie JK, SwaminathanR. Self‑ monitoring in Type 2 diabetes mellitus: a metanalysis. Diabet Med 2000;17:755‑ 761. 2. Faas A, Schellevis FG, Van Eijk JT. The efficacy of self‑ monitoringof blood glucose in NIDDM subjects. A criteria‑ based literature review. Diabetes Care 1997;20:1482‑ 1486 3. Holmes V, Griffiths P. Self‑ monitoring of glucose levels for people with type 2 diabetes. Br J Community Nurs 2002;7:41‑ 46. 4. American Diabetes Association. Standards of medical care in diabetes‑ 2006. Diabetes Care 2006;29(Suppl 1):S4‑ S42. 5. Franciosi M, Pellegrini F, De Berardis G, Belfiglio M, Cavaliere D, Di Nardo B, Greenfield S, Kaplan SH, Sacco M, Tognoni G, Valentini M, Nicolucci A. QuED Study Group. The impact of blood glucose self monitoring on metabolic control and quality of life in type 2 diabetic patients: an urgent need for better educational strategies. Diabetes Care 2001;24:1870‑ 1877. 6. Simon J, Gray A, Clarke P, Wade A, Neil A, Farmer A: Cost effectiveness of self monitoring of blood glucose in patients with non‑ insulin treated type 2 diabetes: economic evaluation of data from the DiGEM trial. BMJ 2008;336:1177‑ 1180. Per un approfondimento sul tema si rimanda alle pagine 31-34 del documento “Standard Italiani per la cura del Diabete Mellito” http://www.siditalia.it/documenti/2010_linee_guida.pdf 43 PRESIDI DIABETICI: QUANTITATIVI PRESCRIVIBILI A favore di pazienti diabetici: al primo riscontro, in terapia dietetica in terapia dietetica, dopo i primi tre mesi quantitativo massimo erogabile: 25 reattivi e lancette/mese (max 3 mesi) Non necessarie* in terapia con ipoglicemizzanti orali (compresi inibitori DPP IV) 25 reattivi e lancette al trimestre** In terapia con analoghi GLP1 1 ago/die per penna 25 reattivi e lancette al trimestre ** in terapia insulinica (da 1 a 2 iniezioni/die) 100 reattivi e lancette/mese ** in terapia insulinica (più di 2 iniezioni/die) 125 reattivi e lancette/mese ** in età pediatrica (<18 anni) diabetiche gravide pazienti affette da diabete gestazionale Con microinfusori per la somministrazione dell’insulina Reattivi glicosuria, reattivi corpi che tonici urine, reattivi corpi chetonici/glicosuria 175 reattivi e lancette/mese ** 175 reattivi e lancette/mese ** Prescrivibili solo per diabete tipo 1 2 reattivi/settimana Nei diabetici di età inferiore ai 18 anni, portatori o meno di microinfusore, il quantitativo massimo erogabile è di 175 reattivi e lancette al mese. * Fa eccezione a quanto sopra il diabete gestazionale in cui è indicato l’autocontrollo domiciliare della glicemia per decidere quando iniziare la terapia insulinica; la frequenza dei controlli deve essere decisa dal diabetologo in relazione alle singole situazioni cliniche. ** Fa eccezione a quanto sopra anche la presenza di rischio elevato di ipoglicemia o conseguenze potenzialmente gravi dell’ipoglicemia (coronaropatia, vasculopatia cerebrale, retinopatia proliferante) o la presenza di condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti, per periodi limitati alla risoluzione del fatto. In questo caso la frequenza dei controlli può essere aumentata solo con adeguata relazione clinica del Diabetologo o del Medico di Assistenza Primaria/Pediatra di Famiglia. Tale relazione ha solitamente una durata trimestrale. 44 APPENDICE N° 4 Azienda Sanitaria Locale Provincia di Bergamo Medici di Assistenza Primaria Specialisti Diabetologi Associazioni Diabetici Federfarma -Bergamo Azienda Sanitaria Locale di Bergamo SE SEI DIABETICO RICORDATI di: 1) CONTROLLARE IL PESO E MANTENERTI SEMPRE ATTIVO 2) SEGUIRE I CONSIGLI DIETETICI DEL TUO MEDICO E/O SPECIALISTA, INFATTI I FARMACI DA SOLI NON SONO SUFFICIENTI A CONTROLLARE LA MALATTIA 3) CONTROLLARE LA GLICEMIA SECONDO QUANTO INDICATO DAL TUO MEDICO E/O SPECIALISTA 4) MANTENERE MISURAZIONE RIGOROSAMENTE PULITO LO STRUMENTO DI 5) MODIFICARE IL CODICE DELLO STRUMENTO QUANDO APRI UNA NUOVA CONFEZIONE DI STRISCE 6) NON RIUTILIZZARE LA LANCETTA PUNGIDITO 7) PRESENTARE SEMPRE IL PIANO TERAPEUTICO ANNUALE IN OCCASIONE DEI CONTROLLI PRESSO IL TUO MEDICO E/O SPECIALISTA 8) DICHIARARE ALL’ASL SE HAI ANCORA SCORTE DI PRODOTTI, IN MODO CHE LA FORNITURA VENGA ADEGUATA. QUESTO NON SIGNIFICA CHE IN SEGUITO TU DEBBA SEMPRE AVERE RIDOTTO IL QUANTITATIVO DI PRODOTTI, MA AVERE OGNI VOLTA SOLO QUELLO CHE SERVE: E’ UN RISPARMIO VANTAGGIOSO PER TUTTI!!! 9) CERCARE DI SOSTITUIRE LO STRUMENTO PER LA MISURAZIONE DELLA GLICEMIA SOLO QUANDO HAI ESAURITO LE STRISCE ADATTE ALLO STESSO IL TUO MEDICO, con il supporto dello Specialista DIABETOLOGO, il FARMACISTA, i MEDICI del DISTRETTO e l’ASSOCIAZIONE, è SEMPRE a DISPOSIZIONE per ogni CHIARIMENTO 45 Tabella di conversione dell'emoglobina glicata 46