Paola
Mercadante Teatro
Stabile di Napoli Sambo
Carlo
delle Piane
Gloria
Sapio
Corrado
d’Elia
Eugenio
Allegri
Erika
Blanc Paola
Gassman
Zuzzurro
Gaspare
Michele
Placido
Maria
Paiato
Leo Muscato
Valerio
Binasco
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CITTÀ DI
DESENZANO DEL GARDA
Assessorato alla Cultura
28 OTTOBRE 2008
6 APRILE 2009
Info
Ufficio Cultura del Comune di Desenzano del Garda
Via Carducci 7 – Desenzano del Garda 030.9994275
[email protected]
www.comune.desenzano.brescia.it
Libreria Punto Einaudi di Brescia
via Pace 16/a – Brescia 030.3757409
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Cultura e piacere dello spettacolo
“Ogni fantasma, ogni creatura d’arte, per essere, deve avere il suo dramma, cioè un dramma
di cui esso sia personaggio e per cui è personaggio. Il dramma è la ragion d’essere del
personaggio; è la sua funzione vitale: necessaria per esistere”.
Quello che Pirandello ci ha detto e tramandato con la sua arte è che il personaggio siamo noi e
il dramma è quello che quotidianamente recitiamo, senza il quale non saremmo noi stessi.
Il teatro, dunque, è la ragione stessa dell’esistere e, dai fasti antichi come l’umanità, non è altro
che la realtà scandagliata, fatta a pezzi e osservata con quel microscopio particolareggiato
che siamo ognuno di noi, capaci delle peggiori critiche, dei peggiori copioni, delle migliori
rappresentazioni.
È mia cura che il teatro di Desenzano del Garda ospiti ogni anno commedie e lavori di
interesse non solo per i nomi degli attori che fungono da cassa di risonanza, quanto per i
testi che permettano di riflettere, ragionare, per non restare, come sempre afferma il grande
drammaturgo siciliano, con il timore “ch’io solo resterò sempre qua, seguitando a ragionare”.
Spesso si desidera vedere uno spettacolo per i personaggi di cui si parla e che si vedono in
televisione, per la soddisfazione di poterli osservare dal vivo. Atteggiamento sacrosanto ma
marginale, se non si considera il prezioso lavoro che ciascun attore fa per immedesimarsi in
un’opera, per essere personaggio e quindi ciascuno di noi, interpreti e registi, vittime e fautori
di quell’immenso palcoscenico che è la vita. Il teatro permette di assistere, scena dopo scena,
rappresentazione dopo rappresentazione, alla nascita di un sempre nuovo essere, di un’idea
che prende forma grazie a volti e parole, movimenti e caratteri. L’empatia che rende l’opera
teatrale un capolavoro è data dall’impatto che essa ha con gli spettatori, con chi mette in
gioco la propria partecipazione per creare ancora qualcosa che sia vivo e vitale, al di sopra
della carta, il copione, su cui è scritto.
Pirandello conosceva bene, forse meglio di molti altri, questo aspetto e l’ha usato per creare
teatro, non solo singole commedie. Diventiamo con il lavoro teatrale parte di un mondo che è
evasione e comprensione del reale, riflessione e sublimazione della vita nel suo divenire, tanto
da creare ancora teatro e ancora vita nelle nostre movenze e nel nostro pensare, arricchito
dalla pantomima di noi stessi.
È con questo spirito che è stato approntato anche quest’anno il bel cartellone desenzanese e
che mi auguro possa appagarvi completamente.
Emanuele Giustacchini
Assessore alla Cultura
Carlo delle Piane e Erika Blanc
HO PERSO LA FACCIA ▣
Mercoledì 19 novembre 2008
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
GOMORRA *
Martedì 25 novembre 2008
Compagnia Teatri Possibili- Corrado d’Elia
RICCARDO III *
Martedì 16 dicembre 2008
LeArt’ Teatro Stabile delle Marche
GABBIANO/IL VOLO ▣ *
Mercoledì 21 gennaio 2009
Maria Paiato e Valerio Binasco
L’INTERVISTA ▣
Mercoledì 4 febbraio 2009
Paola Sambo e Gloria Sapio
UN BACIO A MEZZANOTTE
▣
Giovedì 26 febbraio 2009
Zuzzurro e Gaspare
SCHERZI ▣
Martedì 3 marzo 2009
Paola Gassman
L’APPARTAMENTO È OCCUPATO! (LE SQUAT)
Mercoledì 25 marzo 2009
Eugenio Allegri
IL DIO BAMBINO *
Lunedì 6 aprile 2009
Michele Placido
UN VIAGGIO D’AMORE
RECITAL
▣ in Abbonamento a 5 spettacoli
* segnalato per gli Istituti di Istruzione Superiore di Desenzano
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Martedì 28 ottobre 2008
Martedì 28 ottobre 2008 - ore 21
Associazione Culturale La Pirandelliana
Carlo delle Piane, Erika Blanc, Sabina Negri
HO PERSO LA FACCIA
▣
di Sabina Negri
regia Renato Giordano
con la partecipazione di Silvano Piccardi
scene Francesco Scandale
costumi Graziella Pera
Un giovane divo del cine-tv si risveglia con il volto di Carlo delle Piane e Carlo delle Piane muta le
sue fattezze per vestire il volto del divo. Questi i curiosi ingredienti di Ho perso la faccia!, di Sabrina
Negri. Un’esilarante commedia degli equivoci che ruota attorno ad uno scambio di sembianze e
basata su un argomento quantomai attuale: quello del culto della bellezza fisica.
La storia è quella di un celebre chirurgo plastico che scopre che l’amante di sua moglie è il
giovane attore che giace davanti a lui, sul tavolo operatorio, in attesa dell’ennesimo intervento di
chirurgia plastica. Il chirurgo, con la complicità dei suoi assistenti, decide di mettere in atto una
diabolica vendetta e con due lunghi e complicati interventi chirurgici dà al giovane attore le sue
fattezze, ovvero quelle di un uomo attempato e poco aitante, e assume su di sé quelle del giovane
popolarissimo attore. In tal modo si compie la vendetta non solo contro la moglie e il di lei amante,
ma anche contro tutti i belli senza talento. L’ironia pungente ma sottile smitizza il culto della
bellezza fisica così come le dinamiche di intrattenimento del piccolo e grande schermo quali
divulgatori di un fuorviante ideale di bellezza.
Per rispecchiare questo modello anche l’uomo,
l’essere maschile, cambia per imitare la donna
sul piano della vanità e così inevitabilmente
cambiano anche i rapporti tra uomini e donne.
Una divertente, ironica e dissacratoria
riflessione sul ruolo della bellezza nella
nostra società e sulla serena e consapevole
accettazione del suo opposto.
Prevendite 23, 24, 25 e 28 ottobre
Mercoledì 19 novembre 2008 - ore 21
Mercadante Teatro Stabile di Napoli
GOMORRA *
di Roberto Saviano e Mario Gelardi
uno spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano (Arnoldo Mondadori Editore)
e da un’idea di Ivan Castiglione e Mario Gelardi
regia di Mario Gelardi
con
Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Antonio Ianniello, Giuseppe Miale di Mauro, Adriano Pantaleo
e con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux
scene Roberto Crea - costumi Roberta Nicodemo - musiche Francesco Forni
immagini Ciro Pellegrino - aiuto regia Andrea Vellotti - direttore di scena Niko Mucci
“Nei teatri ci si è incontrati dopo la catastrofe di tangentopoli, nei teatri si va ad ascoltare chi non
può più parlare in altri posti. Nei teatri si sceglie di discutere dei nuovi percorsi..” Così l’autore di
Gomorra, il 29enne Roberto Saviano, legittima e rende autonoma la versione teatrale del suo libro,
edito nel 2006 e divenuto subito caso letterario oltrechè, per il tema trattato, caso sociale. Il testo
infatti svela i segreti della camorra e si fa denuncia veemente del potere e dei meccanismi di quello
che ora è chiamato o’ sistema. Con un milione di copie vendute
e la traduzione in 31 lingue diverse Gomorra è destinato ad un
duraturo successo che la versione teatrale non tradisce.
La volontà del regista Mario Gelardi è quella di “andare oltre
il libro, creare uno spettacolo assolutamente indipendente con
caratteristiche proprie ma che non tradisce le atmosfere così
ben raccontate dal Roberto scrittore”. La versione teatrale
non è infatti una trasposizione del libro, essendo nata in
concomitanza con questo. Regista e autore hanno costruito una
necessaria, secondo loro, versione teatrale, perché lo strumento
del teatro può essere veicolo differente rispetto al testo scritto
per divulgare argomenti difficili. In scena 5 ottimi interpreti per
altrettanti personaggi scelti tra quelli del libro, due pezzenti
della malavita campana, due aziendalisti del crimine e un sarto
collaborazionista del clan, che si muovono e raccontano le loro
storie tra sacchi di cemento e impalcature, a testimoniare una città in perenne cantiere. A questi
personaggi fa da collante la figura dello stesso Saviano “distante dall’immaginario collettivo che ne fa
o un eroe o un furbo. Il Saviano che torna a Casal di Principe a parlare in piazza, in quella piazza ostile,
in cui ci sono gli uomini che lo vorrebbero “altrove”, che vorrebbero chiudergli la bocca, lui è li, con la
forza delle sue parole, con la forza delle sue idee.“
La versione teatrale, che anticipa di gran lunga quella cinematografica, si conferma come una delle più
interessanti rappresentazioni della stagione sia per l’argomento che affronta, sia per la sua ricercata
messa in scena: teatro di parola e teatro civile che oltre ad intrattenere sa approfondire problemi e
questioni aperte, rappresentando una realtà davanti a cui non è più possibile bendarsi gli occhi.
(...) è uno spettacolo eccellente, vivo, vitale, appassionante, di quelli che ogni tanto riconciliano col
medium Masolino d’Amico, La Stampa
L’avvenimento letterario dell’anno. Per la prima volta la camorra è raccontata oltre i vecchi, logori,
folkloristici stereotipi. Renato Nicolini, L’Unità
Prevendite 13, 14, 15 e 19 novembre
* Prevendita scuole: 13 novembre
Martedì 25 novembre 2008 - ore 21
Compagnia Teatri Possibili
Corrado d’Elia
RICCARDO III *
di William Shakespeare
regia Corrado d’Elia
con Alessandro Castellucci, Monica Saggiani, Bruno Viola
luci Alessandro Tinelli
fonica Federico Di Stefano
scene e costumi Francesca Morsella
“Riccardo, mattatore camaleontico e istrionico che sulla scena
incanta. Muove ogni pedina con superba maestria, tesse trame
e con parole sapienti convince. Riccardo e il suo grandioso
show!”
Questo il Riccardo III che Corrado d’Elia, interprete
indimenticabile di Novecento nella scorsa stagione, porta in
scena. L’attore e regista torna dunque a Shakespeare dopo
aver firmato le regie di una teatralogia shakespeariana (Otello,
Romeo e Giulietta, Macbeth e Amleto) ed essere stato protagonista di Enrico IV con Paolo Bonacelli,
prodotto dallo Stabile di Bolzano. Un amore passionale, viscerale il suo per il drammaturgo
inglese che lo porta ad interpretare e dirigere l’ultima delle quattro opere della tetralogia sulla
storia inglese. Questo lavoro si preannuncia visionario e immaginifico, veloce e appassionato
come i precedenti allestimenti di Corrado d’Elia. La storia è celebre eppure indimenticabile e
sempre affascinate. Riccardo III, re di Inghilterra dal 1483 ed ultimo sovrano del casato di York,
usurpa il trono imprigionando il nipote Edoardo e il fratello Riccardo, duca di York, nella Torre di
Londra. Ciò fa sollevare contro di lui una ribellione che gli costa la morte. Come si evince dalla
copiosa letteratura fiorita attorno a questa figura, è stato indubbiamente un sovrano spietato e
crudele, tuttavia il ritratto che Shakespeare ne fa nella sua tragedia, e che d’Elia qui ricalca, è un
ritratto che non intacca la crudeltà del re, ma sa renderlo affascinante nella sua tenebrosità.
“Stratega, calcolatore spregiudicato che tutto può oltre ogni decenza e pudore. Tutto è perfetto,
tutto è pronto, il grande banditore salirà sul palcoscenico per compiere la sua opera diabolica. Lui
deforme? Gobbo? Offeso? Riccardo può diventare ciò che vuole, ciò che serve a suo piacimento.
Folle mente assetata di potere e gloria fino alla disfatta più terribile. Le luci della ribalta si spengono
e lui arranca tra i cadaveri di ciò che era il suo regno. Solo i fantasmi gli restano vicini affollando
le sue notti da incubo.”
Prevendite 20, 21, 22 e 25 novembre
* Prevendita scuole 20 novembre
Martedì 16 dicembre 2008 - ore 21
Teatro Stabile delle Marche/ LeArt’ Teatro
in collaborazione con Amat
GABBIANO - il volo ▣*
di Leo Muscato da Anton Čechov
regia di Leo Muscato
con Elena Arcuri, Andrea Pinna, Giulio Baraldi, Deniz Özdogan, Andrea Collavino, Simone Luglio,
Francesca Cutolo, Vincenza Pastore, Rufin Doh, Alex Cendron, Barbara Bedrina
scene e costumi Carla Ricotti, Barbara Borgolotto
arrangiamenti musicali Elena Arcuri
disegno luci Alessandro Verazzi
Dopo il successo di Romeo & Giulietta / Nati sotto contraria stella, rappresentato a Desenzano due
stagioni orsono, torna uno dei giovani registi più acclamati del momento. Leo Muscato, con l’opera di
Čechov, prosegue il suo impegno nel progetto ri-scritture che mira a riportare sulla scena grandi autori
del passato e le storie che li hanno resi immortali, in quanto facenti parte di un teatro considerato
necessario, che narra storie necessarie. Ri-scritture si interroga infatti sui requisiti che le hanno rese
tali e prova a traslarle nel tempo e a renderle altrettanto necessarie oggi.
La ri-scrittura scenica non tradisce i temi portanti del Čechov letterario, come la memoria, vista come
illusorio rifugio rispetto all’attualità, il fallimento come condizione inevitabile e senza via d’uscita,
l’isolamento dell’uomo nel proprio universo e l’amore, contrastato o addirittura impossibile.
Di un particolare amore parla Muscato in questo spettacolo: l’amore verso il teatro, che per ciascun
personaggio sembra rappresentare la possibilità ultima di evasione. Ognuno vive il teatro in modo
diverso: chi come auto-celebrazione, chi come possibilità per
diventare famoso, chi come illusione di cambiare il mondo con le
nuove forme; chi come ricerca dell’intima verità delle cose. Non
manca però chi lo considera come mestiere logorante e chi come
perdita di tempo. All’interno del contesto teatrale si esaspera il
duello fra i protagonisti di Gabbiano e soprattutto fra le generazioni.
I giovani sentono infatti di poter trasmettere la loro saggezza agli
adulti, ma questi ultimi, incarnati dai rappresentanti del teatro
tradizionale, non credono possibile che la giovinezza possa essere
una guida. Kostja, il protagonista, è giovane, eppure parla con la
consapevolezza di un grande maestro e crede che il teatro abbia
bisogno di nuove forme, che lui sente di possedere e di voler
divulgare. Ma l’azione gli è impedita dalla generazione adulta che
non gli dà nemmeno la soddisfazione di opporglisi contrastandolo o
criticandolo: semplicemente lo scavalca, lo annienta considerandolo una nullità.
“Gabbiano - Il volo”, questo il titolo dell’opera dove l’articolo manca volutamente, per fortuna non
è stato il già visto e rivisto Čechov. Questo era altro. Il tocco inconfondibile del regista aleggia
durante i due atti della geniale rivisitazione. Andrea Castelli, ilQuotidiano.it
(…) è come se ciascun personaggio vivesse in un mondo proprio, in finto dialogo, finta relazione,
con gli altri: ognuno, si potrebbe allora dire, recita il suo monologo della vita. Pierfrancesco
Giannangeli, Il Messaggero
Prevendite 11, 12, 13 e 16 dicembre
* Prevendita scuole 11 dicembre
Mercoledì 21 gennaio 2009 - ore 21
Teatro Eliseo di Roma -Teatro Stabile di Firenze
Maria Paiato e Valerio Binasco
L’INTERVISTA ▣
di Natalia Ginzburg
regia di Valerio Binasco
con Azzurra Antonacci
scene Antonio Panzuto
costumi Sandra Cardini
luci Pasquale Mari
regista collaboratore Nicoletta Robello
La più grande attrice italiana di questi anni, interprete indimenticabile di La Maria Zanella e
Un cuore semplice, torna a Desenzano con una spassosa commedia che la vede dividere il
palcoscenico con il regista Valerio Binasco, qui anche nei panni di attore. Un’intervista è il pretesto
per il loro incontro, ma in realtà si tratta di un’intervista-fantasma, in cui reali sono solo il rapporto
che si viene a creare fra l’intervistata, Ilaria, e l’intervistatore, Marco. Da un incontro formale
e forzato matura infatti un rapporto caratterizzato da un’intimità, casuale e involontaria, che fa
persino paura. Non si tratta, come scrive l’autrice del testo, di una commedia sul giornalismo, ma
piuttosto “sull’Italia di oggi dove tutto si dissipa e muore e ciò che resta è il desiderio confuso di
mettere in salvo qualcosa che è stato bello e nobile, qualcosa che è degno di sopravvivere alla
dissipazione e alla distruzione”.
Il personaggio di Ilaria si rifiuta di accettare la distruzione, conosce la forza del dolore, del sacrificio e della
dedizione. Il giornalista Marco è un essere maldestro, con ambizioni ingenue, destinate a venir deluse
sul nascere, ma è un essere dotato di pietà e all’ultimo anche capace di conoscenza adulta, sincera
e veritiera della vita. Altre figure restano sullo sfondo, solamente evocate nel loro incontro, figure di
sconfitti, come in realtà lo sono i protagonisti, salvati forse dai tentativi
di agire per opporsi al destino, per imporsi, ma mai vincenti. Certamente
i due personaggi scopriranno da questo incontro la consolazione che
scaturisce dall’apertura
all’altro, specchio di se
stessi.
Prevendite 15, 16, 17 e 21 gennaio
Mercoledì 4 febbraio 2009 - ore 21
Settimo Cielo Associazione Culturale Teatrale
Paola Sambo e Gloria Sapio
UN BACIO A MEZZANOTTE
▣
di Paola Sambo e Gloria Sapio
al pianoforte Silvestro Pontani
scene Robby Scodnik
costumi Andrea Stanisci
disegno luci Igor Kezele
Una commedia fresca e divertente che conferma la carta vincente dell’eccentrico duo Sambo e Sapio,
qui nei panni di due improbabili concorrenti al titolo di “Donna Ideale” che si cimentano, tra riviste
e pubblicità dei primi anni ‘60, in prove cruciali quali trucco, cucina, buone maniere, preparativi per
il matrimonio… Le due, autrici e interpreti ironiche e divertenti dello spettacolo, mostrano abilità
gestuale, comicità, senso dell’umorismo, padronanza scenica e soprattutto intelligenza, dandoci un
affresco dell’Italia post-guerra, delle sue mode e dei suoi vezzi: tessuti sintetici, abiti a sacchetto e
lacca nei capelli. La Sambo e la Sapio, pur senza produrre ritratti dettagliati o eclatanti di un’epoca,
scorrono i sogni, i primi miti fabbricati dai media, divenuti modelli per tante piccole donne: ne deriva
la parodia di un paese caratterizzato dalle sue storiche
canzoni. Le protagoniste canteranno dal vivo i Cetra,
Endrigo, Modugno, Mina, accompagnate al pianoforte da
Silvestro Pontani.
Attende lo spettatore un mix delizioso di humour
e bravura che non trascura di delineare un velato
parallelismo tra generazioni, tra quello che eravamo e
quello che siamo oggi.
Un bacio a mezzanotte è un piccolo evento toccato dalla
grazia dell’intelligenza e dell’ironia, intriso dell’inimitabile
profumo (démodé ma molto chic) del buonsenso, con
frecciate inneggianti a una comicità futile, decorosa e
però oggi più deliziosa che mai. La Repubblica
E’ uno spettacolo fresco, immediato, mai noioso.
Il Piccolo
Leggere, intelligenti, ironiche…spiritose, mai banali, le due giovani attrici (all’epoca ancora bambine)
hanno colto bene il dramma di una femminilità che si autoemarginava in un perbenismo a cui bisognava
tener fede, in attesa di trovar marito. Sipario
Prevendite 29, 30, 31 gennaio e 4 febbraio
Giovedì 26 febbraio 2009 - ore 21
Cherestanì Produzioni
Zuzzurro e Gaspare
SCHERZI
▣
di Anton Čechov
regia di Massimo Chiesa
con Andrea Brambilla, Nino Formicola, Eleonora d’Urso
e con Daria D’Aloia, Fatima Bernardi, Giuliana Filogonio, Leonardo Bucalossi, Filippo Olivieri
musiche originali Arturo Annecchino
al pianoforte Giovanni Vitaletti
scene Antonella Conte
costumi Sartoria Tirelli
Scherzi è il titolo che Čechov ha attribuito ad alcuni suoi testi, quasi sminuendoli. L’abile regia di
Massimo Chiesa e i due divertenti mattatori del teatro italiano in realtà ce li restituiscono quali veri
gioielli. Zuzzurro e Gaspare affrontano con l’ironia e la delicatezza che si addicono loro gli Scherzi
cecoviani, quattro brevi e spassosi atti unici, che, pur essendo lontani dai testi più impegnati e
drammatici dell’autore russo, non sono mai superficiali e banali. Così, dopo aver affrontato Neil Simon,
Frayn e Feydeau, Zuzzurro e Gaspare si cimentano nel Čechov più leggero e piacevole dove non vi è
ancora un’esaltazione della drammaticità, del pessimismo che l’autore sposerà più avanti nella sua
carriera. Qui infatti la critica al decadimento dei valori morali e intellettuali della società russa di fine
Ottocento è stemperata dalla satira, arma di conoscenza e di smascheramento della falsità delle
convenzioni e della vacua retorica. Attraverso il racconto del quotidiano, Čechov delinea dei personaggi
che sono al limite della disperazione, sempre in conflitto con gli altri e oppressi dai doveri, ma lo fa qui
in modo piacevole, suggerito, delicato.
Lo storico duo dello spettacolo italiano, abbandonato da tempo lo schermo televisivo e gli spettacoli
prettamente comici, ha scelto di dedicarsi al teatro e a testi sì ironici ma non solo “da ridere” e qui si
cimenta nelle scene che compongono gli Scherzi: L’orso, La domanda di matrimonio, I danni del tabacco
e Tragico controvoglia.
Le storie vengono sapientemente cucite dalla mano del regista, che
fa cambiare scenografia tra un atto e l’altro a sipario aperto, e da un
pianista, Giovanni Vitaletti, presenza fissa sul palcoscenico, che firma
le musiche.
Le quasi due ore di spettacolo
scorrono così tra risate
amare e riflessioni sulla vita,
con testi fedeli all’originale,
impreziositi continuamente
da gags e gestualità proprie
del duo, a cui si aggiunge la
bravura di Eleonora d’Urso
impegnata in forti e autoritari
ruoli femminili.
Prevendite 19, 20, 21 e 26 febbraio
Martedì 3 marzo 2009 - ore 21
Argot Produzioni - Teatro Artigiano
Paola Gassman
L’APPARTAMENTO E’ OCCUPATO! (LE SQUAT)
di Jean–Marie Chevret
regia Maurizio Panici
traduzione di Marzia G. Lea Pacella e Pino Terno
con Lydia Biondi, Mirella Mazzeranghi, Hossein Taheri, Elisa Di Eusanio, Andrea Bacci
scene Gianluca Amodio
costumi Lucia Mariani
musiche Roberto Fia
Prima opera teatrale di Jean-Marie Chevret, scritta nel maggio del 2000 (titolo originale Le squat),
L’appartamento è occupato! ha ricevuto nel 2001 il premio Moliere come miglior testo comico.
Successivamente ha vissuto una fervente attività in Francia portato in scena da Jean-Pierre Dravel
e Olivier Macé. Il testo ha ricevuto inoltre il Premio de la Solidarité et de l’Anti-Racisme attribuito
dalle ONG dell’ONU in quanto, ruotando attorno ad una forzata convivenza tra personaggi di diversa
razza, dimostra come il razzismo, l’intolleranza e le barriere sociali si possano combattere e superare
grazie ad una volontà reale di ascoltare e comprendere l’altro. Due mondi che si scontrano e poi si
trovano, ma non solo mondi in quanto culture, ma anche in quanto generazioni. Un appartamento di un
quartiere borghese di Parigi viene occupato dall’algerino Samir e dalla sua ragazza lituana Natasha,
che non ha permesso di soggiorno, con la complicità di Manuel, figlio della portiera del palazzo.
Samir e Natasha vivono rintanati in una stanza, dato che l’accordo con Manuel è di poter solo
sostare nell’appartamento senza usufruirne. Le proprietarie dell’appartamento, le sorelle Maryvonne
e Jeanne Figeac, sono in vacanza e, quando tornano a sorpresa e
scoprono la situazione, hanno reazioni diverse: Maryvonne vorrebbe
mandare via la coppia clandestina con l’aiuto della polizia, mentre
Jeanne propone una temporanea coabitazione forzata. Dopo una
prima fase di osservazione e incomprensione, con momenti ora
teneri ora drammatici, si realizza prima una reciproca curiosità, poi
un’affettuosa accettazione.
Un testo ironico, ottimista e tenero, in cui l’evoluzione dei
personaggi, la scoperta della capacità di ciascuno di dare e ricevere,
indipendentemente da età e razza, la confermano come “una
commedia irresistibile”e imperdibile.
Prevendite 26, 27, 28 febbraio e 3 marzo
Mercoledì 25 marzo 2009 - ore 21
Teatro dell’Archivolto
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber
Eugenio Allegri
IL DIO BAMBINO *
di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
regia Giorgio Gallione
luci Aldo Mantovani
realizzazione scene e costumi Lorenza Gioberti
assistente alla regia Monica Fondacaro
Con Il Dio Bambino approdano a Desenzano Giorgio Gaber e
la sua poetica. Scritto nel 1993, Il Dio Bambino, continuando
la collaborazione tra l’Archivolto e la Fondazione Gaber, è un
monologo incentrato su una storia d’amore che non ha nulla
di straordinario e su come questa negli anni si sviluppa.
A portarlo in scena e a confrontarsi con Gaber, il maestro
del teatro canzone, che rifiutò la tv e divenne uno dei fenomeni più singolari dello spettacolo
dei nostri tempi, è Eugenio Allegri. Quest’ultimo vanta collaborazioni con nomi del calibro di
Jacques Lecoq, Memè Perlini, Dario Fo, Leo De Berardinis, Alessandro Baricco, Gabriele Vacis.
Non meno interessanti le collaborazioni del regista dello spettacolo Giorgio Gallione: scrittori
e drammaturghi come Stefano Benni, Daniel Pennac e Michele Serra e attori come Angela
Finocchiaro, Elisabetta Pozzi, Claudio Bisio, Giuseppe Cederna, Gioele Dix, Alessandro Haber,
Lella Costa, Neri Marcorè.
Dal sodalizio artistico tra i due grandi del teatro italiano nasce questa riproposizione di Il Dio Bambino:
un confronto tra un uomo e una donna proprio di fronte alla nascita di un figlio. Da questo
confronto scaturisce un’indagine percorsa dal punto di vista maschile, su quello che oggi
dovrebbe essere un uomo. Quali sono i suoi attributi, le sue caratteristiche, la sua maturità? Può
dirsi compiuto o incompiuto? E’ diventato un uomo o è rimasto un bambino? Questa analisi per
l’uomo è possibile grazie al confronto con una donna: il miglior testimone per mettere in dubbio
la sua consistenza, il suo essere adulto, la sua presunta virilità. Prende forma così anche un
confronto tra i due sessi, nella consapevolezza che le differenze tra loro siano notevoli, ma che
siano anche queste a dare anima alla vita. “Non c’è arte, né scienza, né idee, né altra invenzione
dell’uomo che non nascano da questa differenza se non addirittura da questa contrapposizione e
se queste differenze un giorno si annullassero la vita cesserebbe di esistere”.
Prevendite 19, 20, 21 e 25 marzo
* Prevendita scuole 19 marzo
Lunedì 6 aprile 2009 - ore 21
Stardust International
Michele Placido
UN VIAGGIO D’AMORE
RECITAL
percorso sentimentale da Dante a Montale con musiche e canzoni dal vivo
con Federica Vincenti, Tom Sinatra
Indimenticabili, più e meno note opere poetiche, classiche e contemporanee, sono riunite in questo
recital sull’amore in cui la suadente voce di Michele Placido riesce a toccare le corde della sensibilità
del pubblico trasportandolo in un viaggio a tratti romantico, a tratti passionale, a tratti malinconico. La
voce e l’inconfondibile presenza scenica di uno tra i più importanti attori italiani sono accompagnati
dalla cantante-attrice Federica Vincenti e dal chitarrista Tom Sinatra. La melodiosa voce dell’una e
la maestria dell’altro, insieme all’inconfondibile espressività di Michele Placido, accompagneranno
lo spettatore in un viaggio all’insegna della fascinazione della poesia d’amore. Un viaggio che si
snoda da Dante a Montale, che propone, tra gli altri,
brani come Paolo e Francesca dalla Divina Commedia
o Pioggia nel Pineto di D’Annunzio, e anche Leopardi,
Pirandello e i classici Saffo e Catullo.
I versi sono accompagnati, e il loro senso esaltato, da
canzoni dolcissime di autori tra i più importanti della
nostra canzone, da Tenco a De André. I padroni della
scena utilizzano le tre forme espressive, parola, musica
e canto, per trasportare il pubblico indietro nel tempo e
nello spazio, sull’onda del tema dell’amore.
Prevendite 2, 3, 4 e 6 aprile
ABBONAMENTI
Ufficio Servizi Culturali via Carducci, 7 – Desenzano
Rinnovo Abbonamenti 10 spettacoli
lunedì 13 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
martedì 14 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
mercoledì 15 ottobre dalle 10 alle 12
(con diritto di prelazione per l’abbonamento
e non per il posto assegnato l’anno precedente)
Nuovi Abbonamenti 10 spettacoli
venerdì 17 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
lunedì 20 ottobre dalle 10 alle 12
Rinnovo Abbonamenti 5 spettacoli
per gli appuntamenti segnalati con ▣
mercoledì 15 ottobre dalle 15 alle 17
giovedì 16 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
(con diritto di prelazione per l’abbonamento
e non per il posto assegnato l’anno precedente)
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è una iniziativa di
CITTÀ DI
DESENZANO DEL GARDA
Assessorato alla Cultura
Nuovi Abbonamenti 5 spettacoli
per gli appuntamenti segnalati con ▣
lunedì 20 ottobre dalle 15 alle 17
martedì 21 ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Sindaco Felice Anelli
Assessore alla Cultura Emanuele Giustacchini
Dirigente Servizi alla Persona Loretta Bettari
BIGLIETTI
Responsabile Servizi Culturali Luca Mori
Ufficio Cultura Mariapaola Cò, Maria Laura Coroli,
Antonella Donati
Prevendita biglietti singoli spettacoli
La settimana prima di ogni spettacolo con
le seguenti modalità:
giovedì dalle 15 alle 17, venerdì dalle 10 alle 12
e giorno di spettacolo dalle 10 alle 12
presso Ufficio Servizi Culturali
via Carducci, 7 - Desenzano, 030.9994275
sabato (anche se festivo) dalle 15,30 alle 18
presso Museo Civico G. Rambotti
entrata via Dal Molin 7c oppure via Anelli 42, 030.9144529
giovedì venerdì e sabato dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 19
presso Libreria Punto Einaudi di Brescia - via Pace 16a - Brescia
Costi
Abbonamento 10 spettacoli
euro 130,00
Abbonamento 5 spettacoli
euro 65,00
Biglietto intero
euro 15,00
Biglietto ridotto
euro 10,00 (giovani fino a
20 anni e abbonati alle programmazioni di Teatri Bresciani in Rete)
Prevendita per gli Istituti di Istruzione Superiore di Desenzano
Per gli spettacoli contrassegnati con *
(posti riservati 40): il primo giorno di prevendita dalle 14 alle
15 presso Ufficio Servizi Culturali - ingresso euro 8,00
Ufficio Stampa Stefano Benini
Direzione artistica Vittorio Pedrali
fa parte di
Teatri Bresciani in Rete
con le programmazioni di
Teatro Comunale Odeon - Lumezzane
Piccolo Teatro - Manerbio
con il contributo di
Assessorato alle Attività
e Beni culturali e alla Valorizzazione
delle Identità, Culture e Lingue locali
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CITTÀ
À DI
DESENZANO DEL GARDA
Assessorato alla Cultura
Info
Ufficio Cultura del Comune di Desenzano 030.9994275
[email protected]
www.comune.desenzano.brescia.it
stagione teatrale
invernale al
TEATRO ALBERTI
Via S.Maria 49