90 L' I B R I D I S M O N E I V E G E T A L I nel sacco embrionale chiuso nell' ovulo, e d e t e r m i n a lo sviluppo dell' embrione. Secondo questo modo di vedere può dirsi c h e le cellule della pianta m a d r e sono fecondate dalle gemmule provenienti da polline estraneo. Questa fecondazione e x t r a e m b r i o n a l e si compirebbe ogni volta che si sviluppa un frutto, giacché sappiamo che ci vogliono più g r a n i pollinici per ogni ovulo, acciocché lo sviluppo sia regolare. Perciò nel caso d' un' impollinazione ibrida, l'azione delle gemmule sarebbe talora solamente diretta allo sviluppo dell'embrione e del frutto, tal" altra a n c h e , od unicamente alla .modificazione dei c a r a t t e r i del frutto o di a l t r e p a r t i (nel caso delle Xenié). Quando due individui della stessa specie sono l e g g e r m e n t e differenti t r a loro, a n c h e le somme di gemmule da essi prodotte non corrispondono pienamente e in ciascuno p o t r a n n o t r o v a r s i gemmule nuove differenti corrispondenti ad u n a piccola modificazione dell' organismo. L ' unione delle gemmule dei due individui si fa in g e n e r a l e molto facilmente, e 1' organismo prodotto, acquistando u n a v a r i e t à di gemmule m a g g i o r e di quella posseduta dai primi, è atto a sviluppare p a r t i adatte a u n maggior n u m e r o di condizioni. F u ammesso nella teoria della P a n g e n e s i che lo sviluppo d' ogni gemmula dipenda dalla sua unione con u n ' a l t r a u n i t à clie h a appena incominciato il suo sviluppo e c h e la precede nel dovuto ordine di crescenza. Di qui si spiega l'affinità che h a il polline d ' u n a pianta per l ' o v u l o della propria specie, poic h é le singole gemmule del primo t r o v e r a n n o nel secondo le gemmule adatte al reciproco sviluppo. Di più pollini, quello le cui gemmule meglio si adattano alle g e m m u l e dell'oosfera, s a r à il più a t t r a t t o . Vediamo ora come si può spiegare il fatto c h e alcune specie s'incrociano con a l t r e affini con maggiore difficoltà c h e con specie più distinte. Supponiamo t r e specie, A, B, C, di cui B sia per differenze morfologiche distante da A come i e da' C come 2. fi B c