ORGANIZZAZIONE E AUTOORGANIZZAZIONE DUE SPUNTI DALL’INFORMATICA Prof. Benedetto Intrigila ORGANIZZAZIONE: LA MACCHINA DI VON NEUMANN LA MACCHINA DI VON NEUMANN Von Neumann Telaio Meccanico Jacquard Turing Babbage LA MACCHINA DI VON NEUMANN IL SUCCESSO DELLA MACCHINA DI VON NEUMANN • La miniaturizzazione dei chip (elettronica) • La ragionevole possibilità di tradurre qualsiasi algoritmo in un programma (imperativo) • L’efficienza del processo di calcolo AUTOORGANIZZAZIONE: NATURAL COMPUTING MOTIVAZIONI: IL CALCOLO DISTRIBUITO • La disponibilità di un grande numero di processori estremamente potenti • L’esistenza di connessioni di rete a grande velocità RENDE POSSIBILE AFFRONTARE PROBLEMI DI ENORME COMPLESSITA’ COMPUTAZIONALE IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DI QUESTI COMPLESSI PROCESSI DI CALCOLO NON PUO’ ESSERE LA MACCHINA DI VON NEUMANN (INTRINSECAMENTE SEQUENZIALE) NATURAL COMPUTING: CI ISPIRIAMO ALLA NATURA PER OTTENERE DEI VALIDI MODELLI DI ORGANIZZAZIONE DEL CALCOLO DISTRIBUITO • • • • RETI NEURALI ALGORITMI GENETICI AUTOMI CELLULARI SWARM INTELLIGENCE (ANT COLONY OPTIMIZATION) (CIBERNETICA) • QUANTUM COMPUTING ANT COLONY OPTIMIZATION IL RUOLO DEL FERORMONE • Ogni formica passando rilascia una certa quantità di ferormone • Però il ferormone è volatile QUINDI IL FERORMONE SI ACCUMULERA’ SUL PERCORSO PIU’ BREVE VERSIONE COMPUTAZIONALE FORMICA FERORMONE VOLATILITA’ AGENTE COMPUTAZIONALE RECLUTAMENTO EVITARE OTTIMI LOCALI • • NEI PROBLEMI DIFFICILI LA COMPLESSITA’ NON PUO’ ESSERE “ELIMINATA” MA “RIMODULATA” IN MODO CONVENIENTE LA COMPLESSITA’ SI E’ “TRASFERITA” 1. NELLA REGOLAZIONE FINE DELLA QUANTITA’ FERORMONE RILASCIATO E DELLA SUA VOLATILITA’ 2. NELLA “CODIFICA” DI UN PROBLEMA IN QUESTA FORMULAZIONE TUTTAVIA IN MOLTI CASI FAVOREVOLI POSSIAMO CON QUESTA ARCHITETTURA (O CON ALTRE) RISOLVERE PROBLEMI DI DIMENSIONI ASSOLUTAMENTE INGESTIBILI PER L’ARCHITETTURA “CENTRALIZZATA” DELLA MACCHINA DI VON NEUMANN