ECONOMIA CURTENSE Economia Curtense deriva dalla parola CURTIS (=ville). La Curtis era un modello di organizzazione della grande proprietà fondiaria concentrata nelle mani dei nobili e della chiesa (=abazie). La cosiddetta 'economia curtense', tipica dell'alto medioevo, fu una fase di passaggio nel mondo rurale tra l'economia della Villa romanae quella della signoria fondiaria del feudalesimo. L'economia curtense, era, generalmente, di SUSSISTENZA, si tendeva cioè a produrre il più possibile all'interno del feudo in un'ottica di AUTOCONSUMO. Era considerata questa economia era completamente chiusa, priva di sbocchi verso l'esterno. Anche i prodotti di natura non agricola, come le manifatture e gli attrezzi da lavoro, venivano fabbricati all'interno del fondo. La corte era il centro del feudo, ed era composta dagli edifici dove il signore risiedeva ed esercitava il controllo del territorio. L'interno era composto dal maniero del grande proprietario del fondo, dalle stalle, granai e rimesse, dagli abituri dei servi e molte volte - se vicino scorreva un fiume - vi era installato anche un mulino. Non mancava anche una piccola cappella privata dove si svolgevano i battesimi e le messe. Le Curtis erano distanti fra loro per cui vi era un territorio vasto da organizzare. Erano divise in 2 parti. La pars dominica che era la parte dei signori, in questa parte si trovavano quindi l’abitazione del signore (=castello), gli alloggi dei servi, le stalle, le cantine, i magazzini, i laboratori degli artigiani che contribuivano a questo sistema AUTARCHICO (=sistema economico abbastanza chiuso). Invece nella pars massaricia c'erano i coloni casati che erano quelli che avevano una casa e un piccolo terreno. La pars massaricia era divisa in MANSI era affidata ai coloni che dovevano versare un canone in denaro al dominus (=signore) oltre a fornire al padrone metà dei loro prodotti e la CORVEES (=prestazione di lavoro gratuita ed obbligatoria) La SOCIETA' nelle curtis era divisa in 4 classi sociali: 1. latifondista (=proprietario della curtis) 2. coloni che gestiscono il manso e hanno rinunciato alla proprietà (=per debiti o per protezione dai barbari) 3. servi della gleba (=terra) che lavorano la parte dominica e non sono liberi, possono farsi una famiglia ed avere una casa (= pochi servi quindi tenuti bene) 4. allodieri (=proprietari di un terreno, contadini liberi) CURIOSITA' Nella toponomastica italiana, possiamo riscontrare l'evoluzione di queste cittadine/paesi dalle ex curtis o ville, ad esempio: "Francavilla", "Villafranca", "Villanova" ecc. 2013 Ste - [email protected]