Rainews24 | Medicina. Prime staminali dal clone di un grande mammifero. Ricerca italiana apre la str... Page 1 of 2 Rainews24 - Stampa Medicina. Prime staminali dal clone di un grande mammifero. Ricerca italiana apre la strada a nuove terapie ultimo aggiornamento: 25 august 2006 17:15 Roma. Non soltanto topi. Per la prima volta sono state ottenute cellule staminali dall'embrione clonato di un grande mammifero complesso. In questo caso, un bovino. La ricerca, italiana, è stata coordinata da Giovanna Lazzari, del Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione di Cremona, e condotta in collaborazione con Cesare Galli, il ricercatore che ha clonato il toro Galileo e il Cellule staminali dell'embrione cavallo Prometea. Dopo lo scandalo sudcoreano del falso prelievo di staminali da un embrione umano creato in laboratorio, questo lavoro - sottolineano i ricercatori - "è il primo che dimostra, in una specie diversa dal topo, la possibilità di derivare cellule staminali da embrioni clonati". Ricerca pubblicata on-line da Stem Cells La ricerca, pubblicata ieri on-line dalla rivista Stem Cells, dimostra che anche nei grandi mammiferi come i bovini gli embrioni clonati danno origine a cellule staminali esattamente come gli embrioni ottenuti dalla fecondazione. Possibili sviluppi per la terapia cellulare Risultato importante - spiegano gli scienziati - perché dimostra che anche nei grandi mammiferi le linee cellulari di embrioni clonati hanno un'alta capacità di differenziarsi e proliferare, "nessuna propensione a formare tumori maligni" e, soprattutto, che "sono immunologicamente compatibili con il donatore di nuclei utilizzati per la clonazione". Tutti prerequisiti essenziali per il loro possibile utilizzo in modelli di terapia cellulare. Il topo di Barberi Finora questa potenzialità era stata dimostrata solo nel topo dall'italiano Tiziano Barberi, che nel 2003 aveva derivato da embrioni di topo clonati cellule staminali per la terapia del morbo di Parkinson. Nuova fiducia alla ricerca dopo lo scandalo sudcoreano Nella nuova ricerca, gli specialisti hanno estratto le cellule staminali dalla struttura chiamata cresta neurale che, nell'embrione, è destinata a formare il sistema nervoso e le cui cellule possono dare origine a quelle della cartilagine, delle ossa della faccia e del cranio, della muscolatura liscia dei vasi, delle aree pigmentate della cute e di alcune parti del cuore, nonche' a quelle del sistema nervoso periferico. "Il nostro studio - osserva Giovanna Lazzari - rafforza il concetto che gli embrioni clonati sono di fatto una http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=63751 13/11/2010 Rainews24 | Medicina. Prime staminali dal clone di un grande mammifero. Ricerca italiana apre la str... Page 2 of 2 preziosa e utile fonte di cellule staminali e restituisce credibilità e fiducia a questo tipo di ricerca dopo la terribile vicenda coreana". Ed è importante anche perché rappresenta un modello di sviluppo precoce del sistema nervoso in embrioni di mammifero, sia clonati che da fecondazione. Progressi nello studio delle malattie genetiche Sono due le immediate conseguenza della ricerca italiana: in primo luogo si potranno fare decisi passi avanti nello studio dello sviluppo embrionale. Significativi progressi potranno poi essere fatti nell'indagine dettagliata di alcune malattie genetiche, sulla base di linee cellulari clonate dai pazienti. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il dipartimento di Ricerca sulle Cellule Staminali dell'Istituto San Raffaele di Milano, e finanziata dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'European Science Foundation tramite il CNR. 'Scienza e vita': risultati importanti, ma attenzione a problemi etici Un apprezzamento dei risultati raggiunti da Lazzari e Galli è arrivato anche dal genetista Bruno Dallapiccola, presidente dell'associazione 'Scienza e Vita'. La ricerca - ha affermato - "è dal punto di vista sperimentale un risultato importantissimo", precisando tuttavia che "le possibili future applicazioni sull'uomo, tra cui la clonazione terapeutica, pongono problemi di natura sia tecnica che etica". © Rainews24, 2009. chiudi questa finestra http://www.rainews24.rai.it/it/news_print.php?newsid=63751 13/11/2010