Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 1 di 18 SFERE DI HILL Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Riassunto: In questo documento esaminiamo la sfera di Hill che indica le dimensioni della sfera di influenza gravitazionale di un corpo celeste rispetto alle perturbazioni di un altro corpo, di massa maggiore, attorno al quale esso orbita. Possiamo definirla una vera e propria sfera di protezione o di schermo difensivo gravitazionale dove tutto ciò che è al suo interno e quindi un 3° corpo orbita attorno al corpo minore anche se ci fosse una forza gravitazionale maggiore esercitata sul 3° corpo dal corpo di massa maggiore. Inoltre con la sfera di Hill si spiegano perché la Luna è attratta dalla Terra e non dal Sole, la formazione stessa della Luna e si cerca di calcolare la massa del buco nero supermassiccio che si trova al centro della nostra Galassia. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 2 di 18 Indice: 1. PERCHE’ LA LUNA È ATTRATTA DALLA TERRA E NON DAL SOLE? ..................................................................... 3 2. SFERA DI HILL .................................................................................................................................................................. 4 3. TABELLA DEI RAGGI DELLE SFERE DI HILL ............................................................................................................. 5 4. FORMAZIONE DELLA LUNA ......................................................................................................................................... 7 5. CALCOLO DELLA MASSA DEL BUCO NERO SUPERMASSICCIO AL CENTRO DELLA VIA LATTEA............... 9 7. RIFERIMENTI (sul nostro sito, salvo diversa indicazione) ............................................................................................. 16 Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 3 di 18 1. PERCHE’ LA LUNA È ATTRATTA DALLA TERRA E NON DAL SOLE? La forza gravitazionale è data dalla seguente formula di Newton: F =G m1m 2 , r2 dove: • • • • • F è l'intensità della forza tra le masse, G è la costante di gravitazione universale = 6,67 × 10-11 Nm²/kg2, m1 è la prima massa, m2 è la seconda massa, e r è la distanza tra i centri delle masse. Massa Terra = 5,9736 × 1024 kg Massa Luna = 7,34 10^22 Kg Massa Sole = 1,9891 × 1030 kg Distanza media Sole-Luna = 1,492 x 10^11 m Distanza media Terra-Luna = 3,84 x 10^8 m Applicando questi dati sulla formula si ottengono le 2 forze gravitazionali di attrazione reciproca che sono le seguenti: Forza Sole-Luna = 4,38 10^20 N Forza Terra-Luna= 1,98 10^20 N E quindi la forza gravitazionale del Sole sulla Luna è circa 2,2 volte maggiore della forza gravitazionale esercitata dalla Terra. Ma allora perché la Luna orbita attorno alla Terra e non gira attorno al Sole? Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 4 di 18 La risposta è che esiste una sfera di influenza gravitazionale di protezione chiamata sfera di Hill. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 5 di 18 2. SFERA DI HILL La sfera di Hill (il cui raggio è detto raggio di Hill) indica le dimensioni della sfera di influenza gravitazionale di un corpo celeste rispetto alle perturbazioni di un altro corpo, di massa maggiore, attorno al quale esso orbita. Possiamo definirla una vera e propria sfera di protezione gravitazionale dove tutto ciò che è al suo interno e quindi un 3° corpo orbita attorno al corpo minore anche se ci fosse una forza gravitazionale maggiore esercitata sul 3° corpo dal corpo di massa maggiore. Se il corpo minore di massa m, orbita attorno ad uno maggiore di massa M con un semiasse maggiore a e una eccentricità di e, allora il raggio r della sfera di Hill del corpo minore è r ≈ a(1 − e )3 m 3M Quando l'eccentricità è trascurabile (il caso più favorevole per la stabilità orbitale), la formula diventa r ≈ a3 m 3M Per esempio, la Terra (m = 5,9736 × 1024 kg) orbita intorno al Sole (M = 1,9891 × 1030 kg) ad una distanza di circa 1,49597870691 × 108 km. La sfera di Hill per la Terra si estende a circa 1,496505 × 106 km (0,01 UA). L'orbita della Luna, ad una distanza di circa 3,844 × 105 km dalla Terra, è confortevolmente all'interno della sfera gravitazionale di influenza della Terra e non è quindi a rischio di essere attratta in un'orbita indipendente intorno al Sole. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 6 di 18 3. TABELLA DEI RAGGI DELLE SFERE DI HILL CORPO a m M Terra 1,50E+08 5,97E+24 1,99E+30 Luna Nettuno Sole1 Sole2 3,84E+05 4,50E+09 2,46E+17 2,46E+17 7,34E+22 1,02E+26 1,99E+30 1,99E+30 5,97E+24 1,99E+30 1,16E+49 1,16E+46 RAGGIO RAPPORTO RAGGIO DEL TRA I 2 SFERA DI HILL CORPO RAGGI 235≈233 n.di Fibonacci 1500000 6370 35≈34 n.di 61451 1740 Fibonacci 115901163 24500 4731* 94774838110 695000 136367** 947748381101 695000 1363667*** * 4731 ≈ media 4674,5 tra i due numeri di Fibonacci alternati 2584 e 6765 (rispettivamente il 18° e il 2à numero di Fibonacci (il 19° è 4181) ** 136367 ≈ 121393 = 26° numero di Fibonacci *** 1363667≈ 1346269 = 31° numero di Fibonacci Poiché 34 è il 9° numero di Fibonacci, e 233 è il 13°, possiamo dire che 9, 13, 19, 26 e 31 come numeri d’ordine dei rispettivi numeri di Fibonacci, sono anch’essi molto vicini a numeri di Fibonacci : 9= 8 +1 13 esso stesso numero di Fibonacci, 19 =21- 2 26 ≈ 27,5 media tra 21 e 34; con 26 -21 = 5 e 34 -26 =8 31=34 - 3 Dove anche le piccole differenze 1, 2, 3, 5 e 8 sono anch’esse numeri di Fibonacci Questa eventuale connessione con i numeri di Fibonacci potrebbe essere interessante, poiché altre simili connessioni sono presenti in astronomia, come per esempio la legge astronomica di Bode sulle distanze dei pianeti dal Sole, sia espresse in milioni di km sia espresse in U.A.( Unità astronomiche) Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 7 di 18 Nota: Nettuno è stato inserito perché è il pianeta del sistema solare che presenta il raggio più grande della sfera di Hill rispetto a tutti gli altri pianeti. Ecco un istogramma sui valori dei pianeti del sistema solare: Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 8 di 18 4. FORMAZIONE DELLA LUNA Ci sono diverse ipotesi per spiegare la formazione della Luna che, in base alla datazione isotopica dei campioni di roccia lunare portati sulla Terra dagli astronauti, risale a 4,527 ± 0,010 miliardi di anni fa, cioè circa 50 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare. Siccome la forza gravitazionale esercitata dal Sole è più di 2 volte la forza gravitazionale esercitata dalla Terra possiamo escludere la cattura gravitazionale di un satellite già formatosi, che però sarebbe stato catturato dal Sole. L’ipotesi sull'origine per fissione della crosta terrestre a causa della forza centrifuga, che però richiederebbe un valore iniziale troppo elevato per la rotazione terrestre e quindi va anche scartata. Un’altra teoria è quella secondo la quale essa si sia formata a seguito della collisione di un planetesimo, chiamato Theia, delle dimensioni simili a quelle di Marte con la Terra quando quest'ultima era ancora calda, nella prima fase della sua formazione. Il materiale scaturito dall'impatto rimase in orbita intorno alla Terra e per effetto della forza gravitazionale si riunì formando la Luna. Detta comunemente la Teoria dell'Impatto Gigante, è supportata da simulazioni pubblicate nell'agosto 2001. Una conferma di questa tesi deriva dal fatto che la composizione della Luna è pressoché identica a quella del mantello terrestre privato degli elementi più leggeri, evaporati per la mancanza di un'atmosfera e della forza gravitazionale necessarie per trattenerli. Uno studio del maggio 2011 porta elementi che tendono a smentire questa ipotesi. Lo studio, eseguito su campioni vulcanici lunari, ha permesso di misurare nel magma lunare una concentrazione d'acqua 100 volte superiori a quelle precedentemente stimate. Secondo la teoria dell'impatto l'acqua dovrebbe essersi dissolta quasi completamente durante l'impatto mentre dai dati qui ricavati la quantità d'acqua stimata è simile a quella presente nella crosta terrestre. Questa ipotesi non si adatterebbe molto bene perchè un corpo grande delle dimensioni di Marte, non potrebbe impattare con la Terra perchè sarebbe prima attratto dal Sole. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 9 di 18 L’ipotesi della co-formazione di entrambi i corpi celesti nel disco di accrescimento primordiale è quella che si adatta meglio di tutte le altre e sarebbe possibile perché la Luna, in questo modo, nascerebbe all’interno della sfera di Hill e quindi non potrebbe più essere attratta dalla forza gravitazionale maggiore del Sole. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 10 di 18 5. CALCOLO DELLA MASSA DEL BUCO NERO SUPERMASSICCIO AL CENTRO DELLA VIA LATTEA Il Sole orbita a una distanza dal centro della Via Lattea stimata in 26 000 ± 1400 anni luce (7,62 ± 0,32 kpc). Il diametro della Galassia è stimato essere di 100.000 a.l. Il sistema solare impiega 225–250 milioni di anni per completare una rivoluzione attorno al centro della Galassia (anno galattico); perciò il Sole avrebbe completato 20– 25 orbite dal momento della sua formazione ed 1/1250 di orbita dalla comparsa dell'essere umano sulla Terra. La velocità orbitale della nostra stella è di circa 220 km/s; a questa velocità il sistema solare impiega circa 1 400 anni per percorrere la distanza di un anno-luce, ossia 8 giorni per percorrere una unità astronomica (UA). Il Centro della Via Lattea, noto anche come Centro Galattico, è il centro rotazionale della Via Lattea; e dove si trova un buco nero supermassiccio. Applicando la formula della sfera di Hill ci manca il dato della massa di questo enorme buco nero supermassiccio, però possiamo cercare di stimare i valori minimo e massimo considerando che il raggio della sfera di Hill sia compreso fra r=0,01 a.l (630 UA) e r=0,1 a.l (6300UA). Ovviamente non possiamo scegliere dei valori superiori perché a 4,23 a.l. si trova la stella più vicina al Sole, Proxima Centauri. La formula può essere riesposta come segue: 3 r3 m ≈ 3 M a Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 11 di 18 Quindi si ha: per r=0,01 a.l (630 UA) M - Massa buco nero supermassiccio = 1,16 x 10^49 per r=0,1 a.l. (6300 UA) M - Massa buco nero supermassiccio = 1,16 x 10^46 I dati sono indicati nella tabella rispettivamente con le righe Sole1 e Sole2. Quindi la massa del buco nero supermassiccio è compresa tra: 1,16 x 10^46 < M < 1,16 x 10^49 Questi valori rapportati alla massa del Sole sono compresi tra: 5,86 x 10^15 < M Sole < 5,86 x 10^18 Questi valori non contraddicono la massa stimata della nostra Galassia che è circa 6,82 x 10^11 masse solari calcolata però solo sul numero stimato di stelle presenti fra 200 e 400 miliardi. Addirittura questi valori così grandi potrebbero spiegare che la materia oscura non sarebbe necessaria perché i calcoli stimati sulla massa del buco nero supermassiccio sono di 4,1 x 10^6 masse solari, un valore che dai nostri calcoli è molto più piccolo. Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 12 di 18 6. POSSIBILI CONNESSIONI TRA GLI ANELLI DI SATURNO, I NUMERI CUBICI E I NUMERI DI FIBONACCI Possibili connessioni tra cubi (somme righe n^3) e serie di Fibonacci per gli anelli di Saturno, Rif. 3 dal quale riportiamo il seguente brano: “Il professor Nikolai Brilliantov del Dipartimento di Matematica dell’Università di Leicester, uno degli autori di questo studio, ha spiegato che la distribuzione dei frammenti degli anelli segue una legge matematica dell’inverso del cubo per quanto riguarda le loro dimensioni. Ad esempio, i frammenti di 2 metri di lunghezza sono 8 volte meno comuni di quelli di 1 metro di lunghezza perché 8 è 2 elevato al cubo. I frammenti di 3 metri di lunghezza sono 27 volte meno comuni di quelli di 1 metro perché 27 è 3 elevato al cubo. Questa ricerca si è concentrata in particolare sugli anelli di Saturno ma la regola vale anche per quelli di Giove, Urano, Nettuno, Chariklo e qualsiasi altro corpo celeste dotato di anelli. È un modello matematico che può essere applicato anche a corpi celesti esterni al sistema solare anche se al momento è impossibile verificarlo….” Cubi a 1 8 27 64 125 216 343 Fibonacci inferiori b 1 5 21 55 89 144 233 vicini Fibonacci superiori c 1 13 34 89 144 233 377 vicini Differenze a-.b. cb 0 0 3 5 6≈5 13 9 ≈8 25≈21 36 ≈34 19 ≈ 21 72 17 medie 110 ≈116,5* 34 Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 13 di 18 512 377 610 729 610 987 1000 987 1597 …. …. … 135≈144 233 119 ≈116,5* 258≈ 233 13 5 97≈ 610 … … 116,5= media tra 89 e 144, poiché (89 +144)/2 =116,51 Notiamo che un cubo è sempre compreso tra due numeri di Fibonacci successivi, con differenze da questi anch’esse numeri di Fibonacci o molto vicine a numeri di Fibonacci (in verde) Questo perché i cubi fino a 10^n sono quasi quanto i numeri di Fibonacci (circa 5n, dei quali 1,5n primi di Fibonacci), mentre i cubi sono 2 fino a 10, 4 fino a 100, 10 fino a 1000. Quindi inizialmente pari a circa 2n, per 1000 sono 10 ≈ 3n =3*3 = 9, e 10^=0,3333 = 9,997 Fino a 10000 ce ne saranno circa 10000^0.3333= 21,53, in realtà sono 21; e 21/4 = 5,38 ≈ 5n come per i 20 numeri di Fibonacci fino a 10 000, 20/2n = 20/4 = 5, 20 = 5=5*4 = 20 Anche questa è una connessione iniziale con i numeri di Fibonacci, e applicabile con la relazione riguardante gli anelli di Saturno e/o altri pianeti “anellati” Rapporti successivi tra cubi (connessioni con 1,618, tramite radici successive dei Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 14 di 18 singoli rapporti Tabella n^3 8 27 64 125 216 343 (n-1)^3 1 8 27 64 125 216 (n^3)/ (n-1)^3 8 3,375 2,370 1,953 1,728 1, 587 512 729 1000 1331 1728 2197 2744 3375 …. 343 512 729 1000 1331 1728 2197 2744 …. 1,492 1, 423 1,371 1,331 1.298 1,271 1,248 1,229 TOTALE 21,676 21,676/13=1,667 circa 1,628 ≈ (media con 1,728) = 1,657 circa 1,618 Se facciamo la media aritmetica tra i tutti i 14 valori dei rapporti successivi (tranne l’8 iniziale anomalo (troppo elevato rispetto ai successivi, quindi ne consideriamo solo 13), otteniamo: 1,667 molto vicino a 1,618 numero aureo. Ecco quindi come la relazione tra le dimensioni dei corpuscoli negli anelli di Saturno con i numeri cubici, possa essere estesa anche ai numeri di Fibonacci, presenti anche in altre questioni astronomiche (per es. la legge astronomica di Blode, Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 15 di 18 e il Monstrous Moonshine, (Rif. 5) connesso a un certo tipo di buchi neri) , oltre che alle sfere di Hill oggetto di questo lavoro. Segnaliamo anche, per semplice curiosità, che i numeri cubici sono la somma di numeri particolari, per esempio i numeri dispari nelle righe dei triangoli numerici: Triangolo numerico di tipo b) numeri dispari somma righe = cubi n^3 1 1 3 4 5 8 7 9 11 27 13 15 16 17 19 64 21 23 25 27 29 125 … … … …. … (da un nostro lavoretto in corso di preparazione, Triangoli numerici) . Ma anche , tra gli infiniti triangoli Tk di Tartaglia , nostra estensione del Triangolo di Tartaglia , T1, , notiamo che in T2 la somma dei termini di ogni n riga equivale a n^3. (in T1, com’è già noto, equivale ad n^2), Rif. 4, pag. 5 Circa un ‘ altra connessione tra numeri di Fibonacci e fenomeni astronomici, vedere Rif. 5, sul gruppo mostro moonshine , che riguarderebbe anche i buchi neri, e Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 16 di 18 matematicamente connesso con i numeri iniziali di Fibonacci (nostra osservazione). Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 17 di 18 7. RIFERIMENTI (sul nostro sito, salvo diversa indicazione) - 1) Wikipedia - 2) La legge astronomica di Bode e i numeri di Fibonacci Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero 3) Una spiegazione per un mistero sulla struttura degli anelli di Saturno Massimo Luciani August 7, 2015 0 link tachyonbeam.com/.../una-spiegazione-per-un- mistero-sulla-struttura-degl... 4) I N F I N I T I T R I A N G O L I (Tk) D I T A R T A G L I A (possibili applicazioni in geometria (k + 2) - dimensionale) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli 5) POSSIBILI CONNESSIONI TRA IL MOUSTROUS MOONSHINE, ALCUNI GRUPPI ALGEBRICI E I NUMERI DI FIBONACCI Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero dal quale riportiamo l’abstract e il riassunto: Abstract In this paper we will propose some connections between Monstrous moonshine, or a some algebraic groups, and Fibonacci numbers. Theese connections could be very interesting in physical phenomena as black holes. Riassunto Studiando alcuni gruppi algebrici, abbiamo notato qualche connessione con i numeri di Fibonacci. Qui mostreremo brevemente tali connessioni, e rimandiamo la dimostrazione in futuro o, in alternativa, la proponiamo ad altri fisici e matematici eventualmente Versione 1.0 10/08/2015 Pagina 18 di 18 interessati, poiché tali connessioni potrebbero essere interessanti anche per alcuni fenomeni fisici, per es. buchi neri..