Dal marketing del prodotto al marketing dell'esperienza Il marketing di prodotto ha lasciato spazio al marketing dell'esperienza ed ha posto l'ascolto del cliente, al centro della propria strategia. Una bibita oggi non è più semplicemente una bibita vestita nel miglior modo possibile, ma è veicolo di un ideale, identificazione di un sentimento, evocazione di una circostanza. Negli anni '90 il marketing aveva un approccio al mercato di tipo lineare ovvero: dalla marca la comunicazione passava in modo lineare verso i potenziali acquirenti del prodotto, con i quali si pensava a stringere una relazione sempre più efficace moltiplicando la presenza del brand nella loro vita e che venivano consultati per strada o al telefono, attraverso sondaggi a crocette. Nell'era del web, tutto questo è cambiato: nessuna comunicazione è più così unilaterale, dall'alto verso il basso, quasi nessun produttore adesso rischia di non riuscire ad identificare a priori, le esigenze dei clienti. L'approccio ad una strategia di marketing digitale è un approccio "rivoluzionario"; prevede infatti la ristrutturazione di numerosi processi interni ed esterni all’azienda, comporta un cambiamento nel modus operandi tanto in termini di percezione del prodotto quanto di relazione con il cliente. Il digitale ha reso il cliente molto più rilevante: basti pensare al numero di interazioni che ognuno di noi genera ogni giorno attraverso i propri strumenti social, moltiplichiamoli per i device che abbiamo a disposizione e saremo ancora lontani dal numero di scambi "sociali" dalla civiltà odierna. Un commento negativo oggi ha molto più potere di un cliente insoddisfatto di vent'anni fa. Le aziende che desiderano avere una strategia di marketing digitale vincente dunque, non possono non prestare attentamente l'orecchio ai propri consumatori. Webmarketing123 ha appena pubblicato il quarto report annuale in materia di digital marketing ed ha confermato nuovamente il SEO quali pratica principale per il ritorno sulla visibilità e la lead generation: mobi-TECH s.r.l. – Via Nino Bixio, 4 – 20129, Milano – PIVA08672760967 Ma cos’è il SEO se non l’ottimizzazione della vendibilità dei propri prodotti e servizi in base alle preferenze, al modo di parlare, alle curiosità, ai comportamenti del proprio target etc.? Da dove partire dunque per un buon piano di marketing digitale? Per un buon piano di marketing digitale è bene incentrare l'attenzione inizialmente su due fattori: 1. web monitoring: ovvero l'analisi delle conversazioni pubbliche (post, forum) del target sui prodotti e i servizi di interesse. L'analisi del web va fatta con strumenti professionali e, se ben sviluppata, può identificare trend o anticipare crisi. 2. benchmarking: che prevede il monitoraggio dell'attività digitale dei competitor, dei marchi affini, dei marchi che hanno successo presso il suo target. Entrambe le pratiche iniziali fondamentali hanno a che fare con l'attenzione al cliente: attraverso l'analisi di quei brand che hanno successo presso il nostro target, è possibile ad esempio studiare lo stile della propria comunicazione affinché sia più efficace. Ecco che si ripresenta il nocciolo SEO quale applicazione del benchmarking e del web monitoring. L'ascolto del cliente consente di personalizzare l'offerta ed aumentare la probabilità dell'efficacia del messaggio. Mentre il marketing tradizionale aveva l'abitudine di uscire dall'azienda sparando verso il target a pioggia adesso è il target a chiamare a sé un prodotto sempre più su misura. Troppe offerte, troppi messaggi, troppe perplessità ruotano attorno ai prodotti: il cliente oggi è molto più selettivo, ma è anche più fedele se adeguatamente soddisfatto, possibilmente in maniera unica. Gli utenti dei social e più in generale delle piattaforme digitali, sono ben consapevoli del loro potere attuale ed è anche per questo che pretendono più attenzione; la scheda tecnica - per così dire - di un prodotto oggi non è più sufficiente, il consumatore acquista in base all'esperienza che ne deriva dal suo usufrutto. I moduli esperienziali ll marketing dell'esperienza è il frutto della commistione tra l'approccio comportamentale e l'approccio cognitivo alla psicologia del cliente. Secondo Bernd H. Schmitt, 5 sono i moduli strategici esperienziali (Strategic Experiential Module) che possono essere imputati ai consumatori: 1. 2. 3. 4. 5. Sense (senso): l’esperienza che coinvolge i sensi Feel (sentiment): l’esperienza che coinvolge sentimenti ed emozioni Think (pensiero): l’esperienza cognitiva Act (azione): le esperienze che coinvolgono la fisicità Relate (relazione): le esperienze che derivano dalle interazioni e relazioni con gli altri. L'obiettivo ideale di una campagna marketing è quello di suscitare tutte e 5 le esperienze sensoriali ed emozionali nel cliente associandole al prodotto in questione. A tale scopo si passa dallo stimolare inizialmente i sensi veri e propri, allo stimolo che coinvolge i sentimenti, per poi passare alla dimensione cognitiva, generando nel consumatore un'associazione intrinseca, invitare all'azione e mettere in relazione il consumatore con gli altri attraverso il prodotto. Internal mobi-TECH s.r.l. – Via Nino Bixio, 4 – 20129, Milano – PIVA08672760967 Secondo una recente ricerca di Accenture, il 71% dei consumatori è disposto a diventare ambasciatore della marca, il successo principale di una strategia di marketing digitale è rendere i propri consumatori ambasciatori della marca, perché niente funziona meglio del passaparola. Quanti di noi vanno a leggere le recensioni su Tripadvisor prima di prenotare un hotel ad esempio? In questo contesto non vanno dimenticati i lavoratori dell’azienda stessa. Si, perché anche loro, nel caso di prodotti destinati al mercato consumer, possono essere dei potenziali clienti e soprattutto possono diventare i primi fautori del marketing più importante: quello del passaparola. Anche i dipendenti sono persone da social che sviluppano ogni giorno una quantità innumerevole di interazioni. Essi sono spesso sottovalutati perché visti come collaboratori e dismettono, per le aziende stesse, i panni di clienti. Il consumer engagement Il marketing dell'esperienza punta dunque a generare ciò che viene definito "consumer engagement", ovvero la costruzione di un rapporto bidirezionale con il cliente, che entra ad operare direttamente nelle attività di marketing dell'azienda, stressando la sua dimensione emotiva. Per convertire il consumatore da purchaser a consumatore ingaggiato è necessario instaurare con lui un rapporto che funzioni alla stregua di una relazione sentimentale e che passi attraverso: 1. Conoscenza: ovvero la facilità con cui il consumatore riesce a reperire le informazioni sul brand. 2. Corteggiamento: ovvero il modo in cui il consumatore è esposto ai messaggi del brand. La comunicazione non convenzionale per esempio, o ricca di messaggi evocativi affascina il consumatore. 3. Convivenza: la fase finale del corteggiamento. Come in una relazione amorosa i due individui convivono sentendosi uno parte dell’altro, così il consumatore riconosce nel brand parte di sé stesso ed il brand a sua volta riesce ad essere presente nella realtà scoiale attraverso il ruolo dell’ambasciatore perpetrato dal consumatore. Internal mobi-TECH s.r.l. – Via Nino Bixio, 4 – 20129, Milano – PIVA08672760967