LA MALESIA IN PILLOLE COSA C’E’ DI BELLO DA VEDERE NATURA E PARCHI /// Un assaggio della magnificenza della natura selvaggia si può gustare a partire dalla tranquilla visita dei parchi e giardini botanici di Kuala Lumpur. La visita serve anche a ricordare che quasi i tre quinti della massa territoriale della Malesia sono ricoperti da foreste tropicali che ospitano flora e fauna rare e protette - tra cui oranghi, scimmie dalla proboscide, elefanti, rinoceronti, tartarughe marine, farfalle giganti, buceri e infinite varietà di piante e fiori. L’immersione in uno dei più ricchi ecosistemi esistenti al mondo offre molteplici possibilità d’intrecciare itinerari soft adventure e circuiti trekking all’interno dei molti Parchi naturali nazionali che si concentrano, soprattutto, negli stati del Borneo. Per raggiungerli si attraversano paesaggi caratterizzati spesso da piantagioni di the (quali le colline di Cameron Highlands) e terrazzamenti di coltivazioni di riso tra cui, nel Sarawak, le originali coltivazioni di riso Bario, una qualità endemica che è stata posta sotto la tutela di Slow Food Foundation per pregio e rarità. Il più grande parco nazionale della Malesia, la foresta pluviale del Taman Negara, antica oltre 130 milioni di anni, si estende negli stati peninsulari di Pahang, Kelantan e Terengganu su una superficie di oltre 4 mila kmq. Il parco si può visitare percorrendo diversi sentieri, dilettandosi in brevi passeggiate o tentando il trekking più impegnativo per raggiungere la montagna più alta della Malesia peninsulare, il Gunung Tahan. I meno “sportivi” possono addentrarsi nella giungla, accompagnati dalle guide, e provare il brivido della Canopy Walkway: una passeggiata su passerelle sospese sulle cime degli alberi più alti della foresta. Il parco si può visitare anche in canoa, risalendo il fiume Tembeling, sfidando le “7 rapide” fino a raggiungere la cascata di Lata Berkoh, che alimenta una piscina naturale dove si può fare il bagno. Oltre al Taman Negara, nella Penisola si trova anche il parco selvaggio e incontaminato di Endau Rompin - una rara area di foresta pianeggiante che racchiude forme di vita uniche al mondo quali la palma a ventaglio e il bambù Geograficamente incastonata tra le antiche civiltà asiatiche, la storia della Malesia è stata profondamente influenzata dai traffici marittimi degli imperi cinesi e indiani. Densamente popolata da gruppi indigeni, solo nel XV secolo, con la fondazione del porto di Malacca e con la penetrazione portoghese, iniziò lo sviluppo economico della Penisola Malese che, un secolo dopo cadde sotto il dominio degli olandesi per poi cedere il passo alla colonizzazione inglese. Dal 31 agosto 1957, giorno della proclamazione dell’indipendenza, la Malesia è una monarchia federale costituzionale composta da 13 stati più un territorio federale. Capitale: KUALA LUMPUR (KL) Paesi confinanti: Tailandia (N) Singapore Indonesia (S). rampicante - e il tesoro nascosto [poiché ancora troppo poco visitato!] della Belum Rain Forest, dove si possono incontrare i simboli della Malesia (gli oranghi e la rafflesia) e la popolazione degli Orang Asli tra cascate e gite in lancia sulle vie d’acqua della foresta. Il Sabah (Borneo) vanta il primo sito malese dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità: il Parco del Monte Kinabalu, una delle cime più alte di tutto il sud est asiatico, che ha il pregio di essere una delle vette da quattromila più facili da scalare. Il parco si può visitare anche facendo trekking meno impegnativi all’interno della riserva, un vero paradiso botanico ricco di specie endemiche. A circa 40 km dal Parco, si trovano le Poring Hot Springs, le “Terme del Sabah”. La fumante acqua sulfurea s’incanala all’interno di piscine nelle quali i visitatori possono immergersi in totale relax. Il Kinabatangan, il fiume più lungo del Sabah, è uno dei luoghi migliori per osservare in natura gli animali selvatici. Inoltrandosi in canoa tra le mangrovie, è facile avvistare le simpatiche scimmie nasiche, i macachi, gli oranghi e le otto specie di bucero del Borneo. Ricca di straordinaria biodiversità, e con il plus della possibilità di soggiornare in eleganti chalet e addentrasi nella riserva percorrendo sentieri brevi e pianeggianti, la regione della Danum Valley ospita tutti i grandi mammiferi del Sabah, compresi quelli più rari come il rinoceronte di Sumatra, gli elefanti, gli orsi, gli oranghi e varie specie di scimmie. Infine, una meta molto frequentata, ma pur sempre affascinate, è il Sepilok Wildlife Rehabilitation Centre, un centro nato per la riabilitazione d’oranghi e altri animali rimasti orfani, o catturati illegalmente, che si possono osservare molto da vicino durante le ore dei pasti. La stessa opportunità è offerta dal meno conosciuto Semenggoh Wildlife Rehabilitation Centre, che si trova 20 km a sud di Kutching, la romantica ed elegante capitale del Sarawak (Borneo); un trionfo di natura selvaggia. Nel Bako National Park, per esempio, convivono sette ecosistemi differenti e quattro specie di piante carnivore a meno di un’ora di cammino dalla Direzione del Parco. Anche la fauna è molto ricca e varia. Il parco più famoso della regione è il Mulu National Park che vanta magnifiche grotte, tra le più ampie al mondo, maestose montagne e i famosi Pinnacoli, spettacolari torri calcaree che s’innalzano per 45 metri in mezzo alla giungla. In questo parco si trova anche il più grande passaggio sotterraneo esistente sulla terra: la “Grotta del Cervo”, che potrebbe contenere cinque cattedrali delle dimensioni di quella di Saint Paul, a Londra. La ragnatela di fiumi del Sarawak è vivacizzata dalla presenza di longhouse, strutture abitative a palafitta, costruite in bambù, tipiche delle popolazioni indigene, tra cui gli Iban. Con un minimo spirito d’adattamento è possibile soggiornarvi e vivere un’esperienza da autentici “discendenti dei tagliatori di teste” nel cuore della giungla. * Flora e Fauna: 2.000 diversi tipi di alberi; 5.500 specie vegetali; migliaia di esemplari di felci e orchidee (1.400 solo nel Borneo); 1.200 specie di uccelli; 10 diverse varietà di scimmie… La Malesia vanta numeri davvero da record! Questo perché quasi il 60% del territorio è ricoperto dalla foresta pluviale più antica del mondo, risalente a 130 milioni di anni fa. Popolazione: 29.947.000 Superficie: 329.847 km² Fuso orario: +7h rispetto all’Italia; +6h quando in Italia vige l’ora legale. Moneta: Ringgit o dollaro malesiano. 1€ equivale a circa 5.00 Ringitt. Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei mesi al momento della partenza. Vaccinazioni obbligatorie: nessuna. Lingua: malese. L’inglese è molto diffuso. Sono inoltre parlati il mandarino e il tamil tra le etnie presenti. Religione: l’islam è la religione ufficiale, ma la Malesia è un paese multietnico, pluriconfessionale e molto tollerante. Sono professati l’induismo, il buddismo e il cristianesimo ed anche taoismo, sikhismo e sciamanesimo tra le tribù indigene del Borneo. Clima Tipicamente tropicale, caldo umido per la maggior parte dell'anno. La temperatura varia tra i 21°C ed i 32 °C. La Malesia peninsulare dal punto di vista climatico si divide in Costa Orientale, in cui la stagione migliore va da Marzo a Ottobre e Costa Occidentale, dove la bella stagione dura invece da Novembre a Febbraio. Nella regione del Borneo il clima variabile e l'assenza di stagionalità favorisce la partenza in ogni periodo dell'anno. TUTTI I COLORI DEL MARE TROPICALE SPIAGGE E ISOLE /// La Malesia schiera un ventaglio di colori e quadri naturali tra i più caratteristici dei mari tropicali. Tutte le sfumature del blu, arcipelaghi e spiagge di borotalco sono incastonati come gemme preziose nei leggendari mari che la bagnano: a est della Penisola il blu intenso del Mare di Celebes lascia la corrente allo Stretto di Malacca - la principiale via di comunicazione tra Oceano Indiano e Oceano Pacifico - mentre il Mare Cinese meridionale bagna la costa occidentale della Penisola e, spingendosi a largo verso gli stati del Borneo, incontra l’intensa sfumatura del Mare di Sulu, che regala dei veri e propri paradisi agli amanti dei panorami e delle atmosfere del mondo sommerso, in particolare del diving o dello snorkeling. Per scegliere su quale spiaggia “arrembare”, le variabili da considerare sono le vostre preferenze in fatto di soggiorno mare ( relax, sport, vita notturna, offerta culturale, qualità delle strutture, ecc.) e il momento dell’anno in cui si viaggia… L’esclusivo Bunga Raya Resort nella lussureggiante cornice dell’isola di Gaya, il Japamala Resort di Tioman, l’isola vulcanica acclamata come una delle più belle al mondo, il Pangkor Laut Resort, adagiato tra le spiagge bianche e i pittoreschi villaggi di pescatori dell’omonima isola, o l’Andaman e il Datai Resort dell’isola di Langkawi, sono una scelta ideale se volete concedervi il lusso di una vacanza in totale relax, in un contesto naturale e architettonico di pregio. Se si vuole invece mixare il soggiorno mare con un’immersione nella cultura, la tradizione e l’enogastronomia locale, le località da privilegiare sono Penang, eletta meta culinaria della Malesia dal The New York Times, l’affascinate arcipelago delle Pherentian e la vivace Redang. Per un soggiorno in stile “Cast Away” sono perfetti i resort costruiti con criteri eco-compatibili quale, per esempio, Lang Tengah, sulla costa ovest. Chi vuole abbinare il relax all’esplorazione dei fondali marini può scegliere tra le mete da “laguna blu” di Lankayan, Mataking o Pom Pom Island. Le isole di Mabul, Layang Layang, Kapalai e Sipadan sono invece vere e proprie palestre naturali per i subacquei, rinomate in tutto il mondo “sommerso”. Il Mare di Celebes è una sezione dell'oceano Pacifico, compreso fra Celebes a sud, Borneo a ovest e le isole Sulu e Mindanao a nord. La sua profondità massima è di 6.220 m. Lo Stretto di Malacca è un passaggio marino dell'Oceano Indiano che separa l'isola indonesiana di Sumatra dalla costa occidentale della penisola malese. Il Mar Cinese Meridionale è una porzione dell'oceano Pacifico situata a sud del Mar Cinese orientale. Fa parte del Mediterraneo Australasiatico. Il mare di Sulu è un settore dell'oceano Pacifico situato tra le Filippine e il Borneo. È inoltre in comunicazione con il mar Cinese meridionale e il mare di Celebes. Fa parte del Mediterraneo Australasiatico. MALESIA: AUTENITICHE ATMOSFERE ASIATICHE CITTA' E CULTURA /// Alla posizione geografica, che la rende agevole ponte tra il continente e l’arcipelago della Sonda si deve la complessa e affascinate composizione etnica della Malesia. Anche se oggi sono tre i gruppi di maggior consistenza e peso politico-economico - i malesi (67,9%), i cinesi (24%) e gli indiani (7,2%) - numerosi sono quelli minori, dovuti a molteplici ondate migratorie e a marcati miscelamenti etnici. I più antichi abitatori comprendono semang rifugiatisi nelle foreste settentrionali dove conducono vita nomade; a questi si sovrapposero i senoi scesi dal Nord, di origine mongolica e linguisticamente appartenenti ai mon-khmer perlopiù dediti all'agricoltura itinerante e infine i proto-malesi di pelle più scura dei veri e propri malesi cui si deve l'introduzione della risicoltura e delle attività marinare. Sono per lo più insediati nella parte meridionale della penisola, dove conducono vita sedentaria lavorando nelle piantagioni, a eccezione dei cosiddetti Orang laut (uomini del mare) che vivono sulla costa occidentale dello Johor. La caleidoscopica presenza entica si riflette nella cultura e tradizione della Malesia: un quadro davvero complesso e per questo ancora più affascinate, del continente asiatico. L'urbanesimo è un fenomeno recente e in forte espansione: oltre due terzi della popolazione vive, infatti, nelle città, mentre per il resto la vita si svolge ancora in piccoli villaggi. I centri più importanti della penisola si trovano nella parte occidentale e sono di sviluppo recente, a parte MALACCA, fondata dagli arabi e a lungo porto principale dell'intera area malese-indonesiana. La città decaduta per la concorrenza di Singapore, oggi è solo un vivace porto peschereccio. La capitale è la rutilante KUALA LUMPUR dove i moderni grattacieli e la metropolitana leggera fanno ombra alle antiche moschee o al verde campo da cricket. GEORGETOWN, il primo insediamento inglese in Malesia, è il luogo dove la cultura cinese si mescola ogni giorno con la vita dei pescatori e dei nuovi businessmen si trova sull’isola di Penang – segnalata dal New York Times come un vero paradiso per foodie**. In rapido sviluppo è infine IPOH centro minerario tra la Catena Centrale e le alture di Larut che deve la sua importanza al fatto di essere situata nella più ricca regione risicola della Malesia. Nel Sabah (Borneo) centri di rilievo sono il capoluogo, KOTA KINABALU e SANDAKAN (da cui Emilio Salgari prese spunto per il nome della sua Tigre della Malesia), mentre nel Sarawak da segnalare sono il capoluogo KUCHING e SIBU. Malacca era una delle sue città preferite: adorava quel posto, gli austeri edifici olandesi, i templi cinesi, la chiesa portoghese imbiancata a calce, il suq arabo e i vicoli dove vivevano le famiglie gujarati, stabilite lì oramai da tempo; da buongustaio qual era [Bahram il mercante indiano] aveva anche sviluppato una predilezione per i banchetti serviti nelle case dei mercanti peranakan della città. Dove siamo? Siamo in un libro – più precisamente nel secondo della trilogia di Amitav Ghosh, che vi consigliamo caldamente se vi piacciono i romanzi d’avventura. Le storie narrate risalgono al XIX secolo, epoca di migrazioni, di pirati e lascari, d’intrepidi commercianti di spezie, tessuti, the e di un “fiume di oppio”. Storie di colonialisti corrotti e pensatori illuminati, di botanici (Sir Raffles, per esempio, che scoprì la rafflesia, il fiore più grande del mondo, che da lui prende il nome), di avventura e soprattutto d’incessante traffico e navigazione nelle acqua dell’Oceano Indiano e del Mar Cinese meridionale. **Nel 2019 il New York Times l’ha decretata meta gastronomica del Sudest Asiatico. L´isola di Penang è una delle 8 destinazione da visitare assolutamente se si vuole assaporare fino in fondo l´Asia, ipse dixit. La cultura culinaria della Malesia, che trova la sua più alta espressione a Penang, è, in effetti, il risultato di un’affascinate e armonioso "melting pot" tra immigrazione cinese, indiana, portoghese, tailandese e vietnamita. I blog degli appassionati di gastronomia si sono già scatenati e su Penang Street Food, per esempio, si dibatte dei ristoranti migliori o le bancarelle dove assaggiare le deliziose assam laska (tipiche zuppe di pesce con spaghetti di soia, gamberi e frutta esotica) o le prelibate char koay teow (tagliatelle lunghissime di riso bianco a base di pesce e spezie) a costi oltre il contenuto (non più di 2 euro!). Nel 2008 l'UNESCO ha dichiarato patrimonio dell'umanità Melaka (Malacca) e George Town, città storiche dello Stretto di Malacca per la loro importante eredità architettonica e storica, testimonianza delle presenze portoghese, olandese e inglese. Lo stesso riconoscimento è stato conferito nel 2012 al patrimonio archeologico della Lenggong Valley che custodisce la più antica testimonianza della presenza umana fuori dal continente africano. VIAGGI DI CARTA IN MALESIA Joseph Conrad, Emilio Salgari, Amitav Ghosh – tre maestri del romanzo d’avventura che hanno scelto la Malesia come sfondo ideale delle loro storie. @LOFT STUDIOVIAGGI – WE WILL LOFT YOU IN MALAYSIA