INDIANI ALL’ESTERO Gli indiani hanno antiche tradizioni migratorie. Già nel Medioevo, fondarono piccole colonie mercantili nello Yemen o lungo le coste dell’Africa orientale. Mercanti e pellegrini portarono il buddismo e l’induismo in Birmania, a Ceylon, in Malesia e in Indonesia. Soprattutto l’isola di Ceylon conobbe, fin da tempi assai antichi, numerose ondate migratorie. L’emigrazione moderna comincia negli anni ’30 dell’Ottocento, e si dirige soprattutto verso le isole Maurizio e La Réunion, la Malesia,Trinidad e le Indie occidentali in genere, il Sudafrica. Nel XX secolo, molti indiani sono emigrati nella vecchia potenza coloniale, il Regno Unito; oppure, attraversando il Pacifico, hanno raggiunto la costa occidentale del Canada e degli Stati Uniti. Una grossa fetta di questa emigrazione recente (che è dedita in prevalenza ad attività mercantili) è rappresentata da Sikh. Oggi vivono nel Regno Unito un milione e mezzo tra indiani, pakistani e bangladeshi. Ci sono circa 350 000 indiani in Canada, quasi 2 milioni negli Stati Uniti, 900 000 in Sudafrica. Nel Sudest asiatico, gli originari del subcontinente indiano sono 2 milioni in Malaysia, 360 000 a Singapore, altrettanti in Indonesia. Sono queste le principali comunità indiane all’estero. Copyright © 2010 Zanichelli editore SpA, Bologna [6608]