IPERLIPOPROTEINEMIE Sono disturbi del metabolismo lipidico derivati da una accelerata sintesi o da una ritardata degradazione delle lipoproteine che trasportano colesterolo e dei trigliceridi L'importanza clinica delle iperlipoproteinemie deriva dal fatto che esse possono determinare patologie pericolose come l’aterosclerosi la pancreatite e l’infarto miocardico. Parallelamente a queste importanti patologie le iperlipoproteinemie determinano lo sviluppo di tutta una serie di patologie minori che possono indirizzare alla diagnosi della malattia: xantomi eruttivi, epatomegalia, splenomegalia Lipidi e grassi • I grassi (lipidi) del nostro organismo, cioè colesterolo e trigliceridi, non sono solubili in acqua, sono cioè idrofobi • Per questo motivo vengono trasportati nel sangue, che è acquoso, da strutture chiamate lipoproteine. Vie metaboliche delle lipoproteine Classificazione delle dislipidemie • La classificazione delle iperlipidemie si è andata modificando nel tempo in rapporto anzitutto alla disponibilità di alcune tecniche per il dosaggio dei lipidi e delle lipoproteine plasmatiche • Fino agli anni ‘50 veniva misurata nel plasma solo la concentrazione del colesterolo; a partire dagli anni '60 divenne pratica comune anche per il dosaggio dei trigliceridi; si diffuse nel contempo l'uso dell'elettroforesi delle lipoproteine e successivamente sono stati introdotti dei metodi semplici per il dosaggio del colesterolo delle HDL • Una prima classificazione delle iperlipidemie distingueva tre gruppi ÷ le ipercolesterolemie ÷ le ipertrigliceridemie ÷ le iperlipidemie combinate (e cioè l'ipercolesterolemia con ipertrigliceridemia) Classificazione delle dislipidemie Tale classificazione è intesa come un mezzo adatto a tipizzare le alterazioni lipidiche di un qualsiasi campione di siero e non intende in alcun modo individuare le cause, la patogenesi o le caratteristiche cliniche di una iperlipoproteinemia. Infatti, ciascun fenotipo indicato nella sottostante classificazione può essere dovuto o ad un’alterazione primitiva del metabolismo lipidico (forme primitive) o ad una alterazione di questo metabolismo provocata da altri fattori (forme secondarie) Classe di lipoproteine presente in eccesso nel plasma Fenotipo secondo l'O.M.S. Nome generico Forme primitive Forme secondarie CHILOMICRONI I lperlipidemia esogena Deficit LPL Deficit apo-CII Paraproteinemie, LES Nefrosi, Ipotiroidismo Paraproteinemie Sindrome di Cushing Porfiria acuta int. LDL IIa lpercolesterolemia lperCT familiare lperCT poligenica lperlipidemia a fenotipi multipli LDL+VLDL IIb lperlipidemia combinata lperlipidemia a fenotipi multipli Nefrosi, Ipotiroidismo Paraproteinemie, Cushing ß-VLDL III Malattia della larga banda beta lperlipoproteinemia di tipo III Ipotiroidismo, LES IV lperlipidemia endogena lperTG familiare lperlipidemia a fenotipi multipli lperTG sporadica Diabete, Glicogenosi-tipo I, Lipodistrofia Paraproteinemie, Uremia V lperlipidemia mista lperTG sporadica lperTG familiare Ipotiroidismo, Nefrosi Alcoolismo, Estrogeni Glucocorticoidi,Stress Obesità VLDL VLDL+CHILOMICRONI Iperlipoproteinemie e Colesterolo Nutraceu2ci a base di riso rosso Commiphora mukul -­‐ Guggul Commiphora mukul è una pianta tropicale spinosa, molto u4lizzata in India, dove nel 1987 ha o=enuto, l'ancor valida, autorizzazione alla vendita come prodo=o ipolipidemizzante (u4le per abbassare i livelli ema4ci di colesterolo e trigliceridi). Incidendone la corteccia alla base del tronco, lascia trasudare una resina, volgarmente chiamata gomma guggul, che ne cos4tuisce la droga. Gli estraE standardizza4 contengono una sostanza de=a guggulipide, a sua volta cos4tuito da compos4 steroidei chiama4 guggulsteroni (gugglsterone E e gugglsterone Z). Meccanismo d’azione complesso ed ancora parzialmente oscuro sembrerebbe: S4molare l’aEvita’ 4roidea, inibire la sintesi epa4ca del colesterolo, aumentare la sintesi epa4ca dei rece=ori per le LDL, aumentare la biosintesi delle catecolamine (azione lipoli4ca) Commiphora mukul – Guggul (burseraceae) COMPOSIZIONE CHIMICA: la frazione resinosa con4ene lignani diarilfuranici, diterpeni macrociclici deE cembrani, esteri dell'acido ferulico e carburi saturi poliidrossila4 in C18, C 19 e C 20 deE guggultretoli e steroidi deriva4 dal colestano e dal pregnano. I compos4 principali sono i guggulsteroni E e Z, , Essi sono accompagna4 dai guggulsteroli. Dosaggi: l'azione terapeu4ca del guggul è stata valutata in diversi studi clinici mediante somministrazione di compresse da 500 mg, contenen4 25 mg di guggulsteroni, da assumersi 3 volte al giorno per un totale di 1500 mg/die Effe? collaterali: sono in genere lievi, rush, reazioni indesiderate a livello gastrointes4nale (nausea, vomito, diarrea, eru=azione, singhiozzo), accompagnate a cefalea ed apprensione. Avvertenze: gli integratori a base di guggul sono controindica4 in gravidanza ed in presenza di disturbi cronici del tra=o gastro-­‐intes4nale. Cautela nella contemporanea associazione con an4coagulan4, siano essi di sintesi (ad es. coumadin, aspirina) o di origine naturale (gingko, gambo d'ananas, aglio, noce moscata, tanaceto, meliloto) Il guggul può ridurre la concentrazione plasma4ca di farmaci quali il propanolo ed il dil4azem L’azione ipocolesterolemizzante sembra dipendere dalla sua capacita’ di di inibire l’ enzima HMG-­‐CoA reduGasi