Come cambia la famiglia italiana NUMERO DI FAMIGLIE I dati Istat 2009 1998 6.866 3.594 4.157 2.204 897 340 629 377 1.175 668 12.012 6.196 24 4 Single non vedovi Libere unioni Combinazioni Famiglie Genitori precedenti ricostituite soli forme coniugate non vedovi 2.890.000 vivono con regolarità in un luogo diverso dalla loro dimora abituale L'IDENTIKIT 5,2% Maschi 12,9% 6,3% Giovani Residenti 20-29 anni Isole Totale famiglie I MOTIVI Lavoro Studio Stare col partner Stare coi genitori Totale persone che ci vivono 30% 20,3% 12,2% 10,9% ANSA-CENTIMETRI La filosofia che diventa terapia Fabrizio Arrigoni, counselor e pedagogista L utti, crisi esistenziali, difficoltà di decisione e di scelta, difficoltà di comunicazione tra figli e genitori, sofferenze d’amore, difficoltà di relazione con gli altri. Queste difficoltà esistenziali dipendono dalla visione del mondo che le persone hanno e che risultano così rigide che sembra impossibile cambiarle e procurano disagi e incomprensioni tra le persone, anche tra genitori e figli. Per superare questi disagi qualcuno suggerisce di andare dal Counselor Filosofico. A Cremona esiste uno studio di Counseling Filosofico(www.analisifilosofica.it) tenuto da Fabrizio Arrigoni, pedagogista e counselor. In cosa consiste il counseling filosofico e come può esser d’aiuto alle persone? «Le nostre sofferenze psichiche, i nostri disagi esistenziali dipendono sempre da conflitti interni, da traumi remoti, che possono anche dipendere dalla nostra visione del mondo troppo chiusa e rigida per permetterci di comprendere il mondo in cui viviamo, che è totalmente cambiato per le relazioni tra le persone e le persone ed il mondo quindi avere delle buone ragioni per vivere in serenità con noi stessi». Può essere una sorta di terapia che usa la filosofia? «Non parlerei di Terapia, perché non rappresenta una pratica simile alla psicoterapia, ma una relazione di crescita basata su un dialogo e sull’assunzione di pratiche di cura di sé. Non è patolo- gico porsi delle domande, verificare le proprie idee, esaminare la propria visione del mondo per vedere quanto esiste di rigido, conforme e non idoneo per affrontare i cambiamenti della propria vita ed i cambiamenti così veloci del mondo. La consulenza filosofica si dedica a tutte quelle persone alla ricerca di senso perché nessuno di noi abita il mondo, ma esclusivamente la propria visione del mondo. Bisogna superare i propri blocchi mentali per stare meglio con se stessi e con il mondo circostante». Quali sono le persone che vengono più di frequente nel suo studio? «Genitori che hanno problemi di relazione con figli di tutte le età, gli stessi figli accompagnati dai genitori che hanno qualche disagio a scuola o nella relazione con gli altri, persone che si sentono inquiete e non serene, le persone che devono prendere delle decisioni. L’inquietudine nella società moderna ha cambiato forma, non è più’ costruita dal conflitto interiore tra passioni e ragione ma dal conflitto della propria visione del mondo ed il mondo di oggi totalmente mutato che consegna alla persona un forte senso di impotenza. Il counseling filosofico si rivela utile nel caso di questioni esistenziali senza caratterizzazioni patologiche, la risorsa dell’intervento di counseling è che la durata è breve, una decina di incontri». Ma il counseling filosofico si rivolge solo a coloro che hanno competenze filosofiche? «Il metodo è filosofico, e non sono neces- Fabrizio Arrigoni, cremonese, counselor filosofico e pedagogista sarie competenze filosofiche, non è necessario avere competenze psicologiche per andare dallo psicologo, la maggior parte delle persone che incontro non hanno competenze filosofiche ma hanno una propria filosofia di vita sulla quale lavorare insieme soprattutto nelle aree che danno disagio ed inquietudine. Voglio sottolineare che spesso il vissuto del dolore, l’essenza del dolore, proviene dalla conoscenza superficiale di se stessi ed il counseling filosofico rappresenta un buon percorso per conoscersi meglio» Com’è il rapporto tra Consultante e Counselor Filosofico? “Utilizzo la metafora di Achenbach, che per primo ha introdotto il counseling filosofico negli anni 80 in Germania, descrive il Counselor Filosofico come un istruttore di navigazione che affianca il capitano, ovvero il consultante, durante la tempesta; non sta al suo fianco per prendere il timone e guidare la nave al sicuro, ma per conversare con lui ed aiutarlo a capire al meglio la sua posizione e la rotta migliore. Il consultante infatti è il capitano della propria nave, e rimane capitano anche quando il mare è in tempesta”. 13