Filosofia e acquisizione di competenze Pensiero filosofico per le competenze educative A.A. 2014/15 – lezione 6 ottobre 2014 È necessario dare una definizione? Esiste una definizione/concezione univoca? È possibile tracciare una “linea di demarcazione” tra filosofico e non-filosofico? Anche chi non intende farlo implicitamente assume un riferimento rispetto allo statuto della filosofia Obiettivo: Individuare la “cornice” in cui si situa l’indagine filosofica che ne giustifichi la ragion d’essere e il metodo Domandare Qualcuno che si dispone Essere Qualcosa che si offre 1. Implicanza di soggetto e oggetto nella domanda: colui che ricerca, interroga anche se stesso, interroga il proprio domandare e la consapevolezza che ne ha 2. Il domandare filosofico è di per sé non concluso, costantemente “inquieto”, ma non per questo, inconcludente o fallimentare. Consapevolezza della non “definitività” e “definibilità” totale del vero Sua radice e criterio = essere/uomo Sapere primario Orienta e valuta altri sapere Non nasce immediatamente né per primo Richiede consapevolezza riflessa L’uomo ha naturale disposizione alla filosofia Disporsi ad essa è esito di una decisione consapevole e libera La filosofia come tale non esiste: esistono i singoli filosofi e quello che scelgono di pensare e sostenere Socrate parla del rischio di diventare “misologi” (Fedone, 89 b-c) = diffidare del λόϒος come strumento di indagine È conseguenza della pretesa di ottenere definitività e totalità nella ricerca 2 rischi riduzione del vero e della verità alla misura del singolo soggetto negazione della ragione e della verità stessa ATTENZIONE = “TENSIONE VERSO” APERTURA DELLO SGUARDO e VIGILANZA DELL’ASCOLTO DINAMICA DEL DIALOGO PENSARE = VEDERE DENTRO e PORRE IN RELAZIONE PASSIONE per il VERO FONDATEZZA nell’ESSERE APERTURA CAPACITÀ RELAZIONALE