MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 NEWSLETTER DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA DELL’ASSOCIAZIONE pag. 1 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 " Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti ". Eraclito INDICE: pag 3: Gli associati di Marche Biotech: scheda di presentazione di DIATHEVA S.R.L. pag 4: Approfondimento: COSA SONO LE BIOTECNOLOGIE? pag 5: Venerdì 8 Marzo: CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DI JESI CUBE,il primo incubatore d’impresa delle Marche pag 7: Archivio notizie • Pag 7: 13/02/2013 Dimostrata l’efficiacia della terapia genica • Pag 9: Le potenzialità della biotecnologia blu: o 08/03/2013 Alla ricerca di nuovi farmaci sul fondo dell’oceano o 13/02/2013 Il primo farmaco antitumorale di origine marina • Pag 13: Il forte impatto delle cellule staminali sul panorama socio-sanitario: o 27/02/2013 Il midollo osseo una miniera di staminali per la ricostruzione dei tessuti o 28/02/2013 Riprogrammare le staminali per ridare la vista o 13/03/2013 Cellule staminali mesenchimali per colpire i tumori • Pag 16: 05/03/2013 Grave incendio alla Città della Scienza di Napoli pag 17: BIBLIOGRAFIA pag 18: EVENTI IN PROGRAMMAZIONE pag. 2 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Scheda di presentazione : DIATHEVA S.R.L. Diatheva srl, azienda con sede a Fano (Pesaro) operante nel settore delle biotecnologie, nasce come spin-off dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ed è attualmente orientata allo sviluppo di kit e reagenti per la ricerca di base e la diagnostica. Fondata nel 2002 dal Prof. Mauro Magnani è attiva sul mercato nazionale e internazionale, dal 2004, con diverse linee di prodotto relative allo studio delle PRD (Poverty related diseases), in particolare HIV_I , dei patogeni alimentari nonché trovati innovativi per la diagnostica molecolare correlata allo studio dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Lo staff operativo è composto da 12 collaboratori altamente qualificati e provenienti per la maggior parte dall'Università di Urbino. Mirante alla creazione di una diretta connessione tra azienda e istituti di ricerca, Diatheva ha instaurato numerose collaborazioni scientifiche con centri pubblici e privati in Italia e all'estero, tra i principali: Centro di Biotecnologie di FANO, Università degli Studi di Urbino, Istituto Superiore di Sanità di ROMA, Università di Roma Tor Vergata, Università di Catania, University of Kent, University of Bergen, al fine di incrementare gli standard qualitativi dei propri prodotti e servizi nonché ampliare la gamma di prodotti innovativi attraverso il trasferimento della ricerca di base in applicazione. Nel luglio del 2006 l'azienda ha acquisito una facility GMP per la produzione di proteine ricombinanti per studi clinici di fase I e II con particolare enfasi per i nuovi immunogeni contro HIV-I a scopo vaccinale. Diatheva è l'unica azienda in Italia a fornire un servizio conto terzi per la produzione di APIs di livello GMP. Grazie al supporto delle collaborazioni scientifiche con istituti di ricerca ha partecipato a numerosi progetti europei e nazionali sviluppando prodotti altamente innovativi nel campo della diagnostica molecolare. Diatheva è attualmente coinvolta in un progetto Europeo e tre progetti finanziati dalla Regione Marche, detiene due brevetti nazionali e vanta diverse pubblicazioni scientifiche. Diatheva lavora con tutto il mondo attraverso il canale informatico ed ha instaurato numerosi rapporti di distribuzione con diverse aziende di vari stati stranieri tra cui: Giappone, Israele, Inghilterra. Nel 2009 è entrata a far parte dell'Associazione Marche Biotech, associazione indipendente nata con la missione di promuovere una nuova cultura delle biotecnologie, collaborando con le più importanti ed affini aziende della regione, ampliando in tal modo il proprio network scientifico. Recentemente ha stipulato due accordi con l'Istituto Superiore di Sanità e gli Istituti Ortopedici Rizzoli per due nuovi anticorpi monoclonali dei quali viene attualmente implementato lo sviluppo industriale. Nel Luglio 2012 Sol, multinazionale operante nella produzione e distribuzione di gas tecnici e medicinali, ha acquisito il 51% di Diatheva. Con questa operazione, Sol apporterà a Diatheva risorse supplementari per lo sviluppo dei suoi anticorpi monoclonali ricombinanti e per la realizzazione dell'impianto GMP volto alla produzione di proteine ricombinanti e antigeni. Date le esperienze nell'attivita' di cryo management biotecnologico per ospedali e cliniche, Sol è interessata a migliorare la conoscenza del settore biotech tramite il suo coinvolgimento in Diatheva che, a sua volta, trarrà i vantaggi e le sinergie derivanti dalla radicata presenza di SOL nel mercato sanitario europeo. http://www.diatheva.com pag. 3 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Approfondimento: COSA SONO LE BIOTECNOLOGIE? Le biotecnologie, intese nel significato più ampio del termine, possono essere definite come "ogni tecnologia che utilizza organismi viventi (quali batteri, lieviti, cellule vegetali, cellule animali di organismi semplici o complessi) o loro componenti sub-cellulari purificati (organelli ed enzimi) al fine di ottenere notevoli quantità di prodotti utili, oppure per migliorare le caratteristiche di piante e animali o, ancora, per sviluppare microrganismi utili per specifici usi". Il termine "biotecnologia" è una parola nuova che descrive però una disciplina antica, risalente alla preistoria (preparazione di bevande e cibi fermentati). In effetti già migliaia di anni fa l'uomo ha iniziato a produrre birra, vino, pane e a trasformare il latte in yogurt e formaggio. I nostri antenati non conoscevano però i meccanismi alla base della trasformazione di prodotti naturali in cibi e bevande (lievitazione, fermentazione, ecc.) e cioè non sapevano che alla base di questi processi vi erano specifici microrganismi viventi. Louis Pasteur (1861), comprende e descrive eventi usuali, ma misteriosi, quali la preparazione della birra o la fermentazione del latte, individuando i microrganismi responsabili delle trasformazioni. Con gli studi di Pasteur che, a ragione, può essere considerato il padre della biotecnologia, vengono così poste le premesse per i processi fermentativi sfruttati dall'attuale bioindustria, che fa uso di colture pure di microrganismi per la produzione di alimenti, bevande e altri prodotti utili. Le ulteriori fasi di sviluppo delle biotecnologie che consentono il passaggio da quelle tradizionali (scarsa/nessuna conoscenza dei meccanismi biologici alla base dei processi osservati) a quelle innovative, sono legate sia alla selezione e caratterizzazione dei ceppi di microrganismi utilizzati sia alla messa a punto di tecnologie per la loro coltivazione e l'ottimizzazione dei processi produttivi. La discriminante, che consente però di parlare a pieno titolo di biotecnologie innovative, è rappresentata dalla tecnologia del DNA ricombinante (ingegneria genetica). L'ingegneria genetica è una scienza nata negli anni Ottanta dalla confluenza di metodologie della genetica e della biologia molecolare. In questi trenta anni si è specializzata in una serie di metodologie sperimentali rivolte all'isolamento, alla caratterizzazione e alla manipolazione dei geni. Il clonaggio si basa sulla possibilità di inserire in maniera stabile un singolo frammento di DNA in una singola cellula batterica. Questa cellula si replica con enorme velocità e con lei si replica nello stesso tempo il frammento di DNA introdotto artificialmente. Dopo che un gene è stato isolato, l'ingegneria genetica permette di studiarne la struttura, la funzione e la regolazione e di intervenire sulla sua natura. Le moderne biotecnologie si basano su una serie di progressi della genetica molecolare effettuati tra il 1950 e il 1975. Una parte importante delle biotecnologie innovative consiste infatti nell'individuare, trasferire e modificare i geni, costituiti appunto da DNA, che contengono le istruzioni per produrre specifiche proteine funzionali o strutturali. DNA ricombinante: tappe operative • • • pag. 4 Isolamento di molecole di DNA (geni) in purezza o loro sintesi in laboratori; Trasferimento delle molecole di DNA prescelte in cellule di origine diverse (in genere batteri con conseguente ricombinazione dei due tipi di DNA e formazione di ibridi molecolari); Selezione dei cloni cellulari contenenti il DNA nuovo, capaci di sintetizzare il prodotto e/o la funzione, codificati dal nuovo gene trasferito. MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Venerdì 8 Marzo 2013: CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DI JESI CUBE, il primo incubatore d’impresa delle Marche Il Gruppo Eridania Sadam, il Comune di Jesi e l’Università Politecnica delle Marche presentano l’avvio del 1° incubatore d’impresa nelle Marche, una pratica già diffusa in Italia e nel mondo, per dare un'opportunità ai giovani talenti di affermare le proprie idee e far nascere imprese di successo. In particolare l'obiettivo del progetto "Jesi Cube" è favorire la nascita di nuove imprese "science based" con validata potenzialità, supportandole nei primi difficili anni di vita, offrendo servizi d'accompagnamento e tutoraggio, fornendo spazi attrezzati per ospitare le neo-imprese, creando sinergia e stimolo reciproco tra i giovani neo imprenditori. Tale progetto è quindi destinato a chiunque ritenga di avere un’idea imprenditoriale vincente, tipicamente ricercatori ed aspiranti neo imprenditori che hanno sviluppato prototipi, brevetti, applicazioni innovative e che vogliono proporre la nascita di nuove imprese basate sul proprio know how e idee di business. Si parte dunque da una “business idea”, si formula un “business plan” e si propone la propria candidatura all’incubatore che sarà poi valutata attraverso un’apposita commissione in specifiche call di selezione. Una volta superato questo esame l’incubatore si impegna ad ospitare la start-up per tre anni e a supportare attraverso appositi servizi, le fasi più importanti della crescita e dello sviluppo dell’impresa. Durante l’incontro sono intervenuti Marco Pacetti, Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Massimo Maccaferri, Presidente Eridania Sadam, Massimo Bacci, Sindaco del Comune di Jesi, Giuseppe Casali, Presidente Confindustria Ancona e Daniele Bragaglia, Direttore Generale del Gruppo Eridania Sadam. Gli stessi hanno espresso la propria volontà di realizzare nuovi importanti investimenti strategici nel nostro territorio al fine di valorizzare i giovani talenti marchigiani, rimarcando l’importanza cruciale del creare le giuste condizioni per permettere loro di realizzare i propri sogni, argomentazioni che si sposano perfettamente con quello che è l’obiettivo di Jesi Cube, progetto dei quali sono forti fautori. Al termine della conferenza è stato possibile visitare la struttura e gli spazi attrezzati (uffici e laboratori) che Jesi Cube mette a disposizione delle start up selezionate. Finora hanno passato la selezione: - pag. 5 Bio-erg s.r.l.: una società che opera nel settore delle biotecnologie, specializzata nella produzione e commercializzazione di ingredienti/additivi alimentari, in particolare di destrano, ottenuti mediante biofermentazione e destinati ai diversi settori dell’industria alimentare; MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 - GreenTech s.r.l.: spin-off dell’Università Politecnica delle Marche si propone di sviluppare, produrre e commercializzare sistemi sostenibili di conversione, gestione e accumulo dell’energia elettrica, termica e frigorifera. Il gruppo di ricerca è attivo anche in altri settori delle energie rinnovabili, come quello dello sviluppo di impianti a scala industriale di fotobioreattori, con il duplice obiettivo di realizzare una soluzione ad alto valore per gli impianti di cogenerazione a biogas e di realizzare e commercializzare uno o più sottoprodotti dalla biomassa ottenuta (microalghe); - Hyperlean s.r.l.: spin-off dell’Università Politecnica delle Marche nasce dall’iniziativa di sei giovani ricercatori nel campo dell’ingegneria industriale e da Biesse S.p.a., leader mondiale nella meccanica avanzata per l’industria del mobile. Hyperlean opera nel campo dei sistemi software e sviluppa applicazioni CAD-based innovative dedicate alla gestione della conoscenza di prodotto per ridurre il time to market e rendere più efficienti i processi. - Nano-Tech s.r.l.: start up fondata nel 2011 a seguito della vittoria di “eCapital 2010 business plan competition” ha come focus principale la ricerca e sviluppo di nuovi materiali nanotecnologici e punta a produrre e commercializzare nanotubi di carbonio e grafene a uso industriale e per la ricerca. Il primo prodotto in fase di lancio è una resina epossidica nanostrutturata dalle elevate prestazioni meccaniche, termiche ed elettriche che trova applicazione nella realizzazione di materiali compositi avanzati per l’industria nautica, automobilistica ed aerospaziale. Sono previste in seguito nuove call per la selezione di eventuali altre start up. http://www.jesicube.org/resources/allegati/KickOff8marzo/Jesi%20Cube_Presentazione08032 013.pdf pag. 6 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Archivio notizie: 13/02/2013: Dimostrata l'efficacia della terapia genica Dimostrata in laboratorio l'efficacia della terapia genica per una rara malattia genetica del fegato, il deficit di alfa-1-antitripsina: a dimostrarlo è uno studio pubblicato su EMBO Molecular Medicine dal gruppo di Nicola Brunetti-Pierri dell'Istituto Telethon di genetica e medicina di Napoli (Tigem). Questa rara patologia genetica è dovuta alla carenza di un enzima prodotto dal fegato, importante per mantenere l'integrità di alcuni tessuti dell'organismo, in particolare i polmoni. La proteina mutata rimane intrappolata nelle cellule del fegato causando di conseguenza un danno epatico. Chi ne soffre può andare incontro a insufficienza epatica già durante l'infanzia e, in età adulta, a epatite cronica e aumentato rischio di tumore del fegato. Al momento, nei pazienti con grave compromissione epatica, il trapianto di fegato è l'unica terapia disponibile. La terapia enzimatica sostitutiva, che ha una certa efficacia per le manifestazioni polmonari della malattia, non ha invece effetti sulla malattia epatica. "Abbiamo quindi provato a seguire un altro approccio, quello della terapia genica, ma non in modo tradizionale" spiega Brunetti-Pierri. "All'interno del vettore virale, il virus "addomesticato" che usiamo come sistema di trasporto di materiale genetico all'interno delle cellule malate, abbiamo infatti inserito non una versione corretta del gene per l'alfa-1antitripsina, che non sarebbe efficace, ma un interruttore genetico chiamato TFEB in grado di stimolare e potenziare lo smaltimento di sostanze tossiche". Scoperto nel 2009 proprio dal team di Andrea Ballabio, il direttore del Tigem di Napoli, TFEB è in grado di attivare a sua volta altri geni coinvolti nella rimozione dei rifiuti cellulari, mettendo in moto una vera e propria squadra di "spazzini" chiamati autofagosomi e lisosomi. Negli ultimi anni, quindi, i ricercatori dell'istituto Telethon partenopeo si sono concentrati nel capire come sfruttare questo gene nell'ambito di malattie di varia natura dovute all'accumulo di proteine tossiche. "In questo lavoro" continua Brunetti-Pierri "abbiamo dimostrato nel modello animale di deficit di alfa-1-antitripsina come la terapia genica con TFEB sia in grado di ridurre l'accumulo della versione tossica della proteina, nonché la degenerazione delle cellule epatiche, tipica della malattia. Parallelamente, non si sono osservati effetti tossici, il che ci fa ben sperare in vista di una possibile applicazione futura nell'uomo, in questa e in altre patologie dovute all'accumulo di proteine tossiche. Va sottolineato che questo approccio terapeutico non ha effetto sui sintomi polmonari della malattia, che tuttavia possono essere trattati con altri approcci farmacologici". pag. 7 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 PER I NON ADDETTI AI tt LAVORI: La terapia genica Da oltre quindici anni i geni vengono impiegati per produrre, con tecniche biotecnologiche, proteine pure che si utilizzano come biofarmaceutici (insulina, ormone della crescita, fattori di coagulazione del sangue, eritropoietina etc.). LA TERAPIA GENICA è una tecnologia medica nella quale il DNA è direttamente utilizzato come una sostanza farmaceutica. Con questa tecnica, i geni o frammenti di questi vengono inseriti nel corpo umano con lo scopo di prevenire, trattare o curare una malattia. Il trasferimento del gene nell'organismo umano viene ottenuto tramite vettori non virali oppure di origine virale. La difficoltà maggiore che si incontra nel trasferimento del gene è il raggiungimento di un livello di efficienza sufficiente. La terapia genica può potenzialmente curare molte malattie o disfunzioni sia genetiche che acquisite. Le sperimentazioni cliniche della terapia genica hanno avuto inizio nel 1990. Fino ad oggi ne sono state fatte circa 200 che hanno coinvolto circa 3.000 pazienti. Alcune di queste sperimentazioni sono state condotte o sono attualmente in corso in Svizzera. pag. 8 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Le potenzialità della biotecnologia blu 1) 08/03/2013 Alla ricerca di nuovi farmaci sul fondo dell'oceano Ogni volta che si usa un antibiotico, i ceppi più deboli dell'infezione vengono uccisi mentre quelli più forti e virulenti resistono e si moltiplicano. In passato, questo non era fonte di grande preoccupazione, poiché era sempre disponibile un nuovo farmaco per combattere l'infezione. Ora, tuttavia, stiamo esaurendo le opzioni. In effetti, come spiega il professor Marcel Jaspars dell'Università di Aberdeen nel Regno Unito, sin dal 2003 non è stato registrato nessun nuovo antibiotico. L'interesse nello sviluppo di nuovi antibiotici è calato poiché essi vengono usati solo per brevi periodi di tempo e la loro efficacia è limitata a circa dieci anni. Questo non li rende degli investimenti redditizi per le case farmaceutiche e, di conseguenza, le nostre scorte si stanno esaurendo. "Se non viene fatto nulla per combattere questo problema noi in circa dieci o venti anni siamo destinati a tornare a una "era-pre-antibiotici", dove insetti e infezioni che sono attualmente abbastanza facile da curare potrebbero rivelarsi mortali", dice Jaspars. La scoperta di farmaci è quindi una questione molto seria legata alla salute. Comunque, gli scienziati ritengono che l'oceano potrebbe fornire la risposta al problema dello sviluppo di nuovi farmaci. La maggior parte degli antibiotici utilizzati attualmente è stata isolata da fonti terricole, e i recenti tentativi di bioprospezione terrestre hanno per lo più portato alla riscoperta di antibiotici conosciuti o di loro stretti omologhi. Dati recenti indicano in modo deciso che l'ambiente marino rappresenta una fonte non sfruttata di nuove molecole biologicamente attive, in particolare di antibiotici. Per lungo tempo gli scienziati hanno cercato negli oceani di tutto il mondo nuovi possibili farmaci, anche se questa ricerca si è concentrata principalmente nelle acque tropicali. Il progetto PharmaSea mira a combattere il crescente problema della resistenza agli antibiotici mediante la ricerca di nuovi farmaci nell'oceano. La novità di questo progetto è che esso esplorerà alcuni degli oceani più profondi e freddi del pianeta. Questo potrebbe essere interessante, poiché finora sono stati pochissimi i campioni raccolti nelle regioni dell'Artico e dell'Antartico. Questo progetto di quattro anni su larga scala riunirà ricercatori europei provenienti da Regno Unito, Belgio, Norvegia, Spagna, Irlanda, Germania, Italia, Svizzera e Danimarca per raccogliere e setacciare campioni di fango e sedimenti prelevati da enormi fosse oceaniche mai toccate in precedenza. Esso è supportato con oltre 9,5 milioni di euro di finanziamenti UE e riunisce 24 partner provenienti dal mondo industriale, da quello accademico e da organizzazioni no profit sparsi in 14 paesi. Uno degli obiettivi di PharmaSea è quello di cercare nuovi antibiotici in batteri marini scoperti recentemente. Esso si concentrerà inoltre sulla scoperta di farmaci per malattie neurologiche, infiammatorie e altre di tipo infettivo. pag. 9 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Già da qualche tempo i ricercatori sanno che la grande diversità della vita marina negli oceani rappresenta ciò che potrebbe equivalere a una miniera d'oro farmaceutica mai esplorata prima. Gli oceani sono la fonte di un grande gruppo di prodotti naturali strutturalmente unici, che sono per lo più raccolti in invertebrati quali spugne, tunicati, briozoi e molluschi. Parecchi di questi composti (in particolare il metabolita ET-743 nei tunicati) mostrano notevoli attività farmacologiche e sono dei candidati interessanti per nuovi farmaci, soprattutto nel campo della cura del cancro. Altri composti sono attualmente in fase di sviluppo come analgesici (ziconotide ottenuto dal mollusco Conus magus) o per trattare le infiammazioni. Numerosi prodotti naturali provenienti dagli invertebrati marini mostrano impressionanti similitudini strutturali a metaboliti conosciuti di origine microbica, facendo pensare che dei microrganismi, batteri o microalghe, sono coinvolti almeno nella loro biosintesi. PharmaSea non soltanto esplorerà un nuovo territorio sul fondo degli oceani, ma anche nuove aree nello "spazio chimico". "Con la nostra ampia piattaforma di bioanalisi all'avanguardia per rilevare attività assimilabili a quella dei farmaci, noi testeremo molti composti chimici unici provenienti da questi campioni marini che non hanno, nel vero senso della parola, mai visto la luce del giorno. Noi siamo abbastanza fiduciosi di trovare un certo numero di eccitanti indizi per nuovi farmaci", dice la dott.ssa Camila Esguerra, ricercatrice industriale e docente al laboratorio per la bioscoperta molecolare presso l'Università di Lovanio in Belgio. Gli organismi marini che vivono oltre 2 000 metri sotto la superficie del mare sono considerati come una fonte interessante di nuovi composti bioattivi, poiché essi sopravvivono in condizioni estreme. "Le fosse sono separate le une dalle altre e rappresentano delle isole di diversità. Esse non sono connesse tra loro e la vita si è evoluta in modo diverso in ciascuna", spiega Jaspars. Il team internazionale impiegherà delle strategie normalmente usate nel settore dei salvataggi per effettuare il campionamento. Usando dei battelli da pesca, i ricercatori caleranno uno strumento per la campionatura montato su cavi fino al fondo della fossa oceanica per raccogliere sedimenti. Gli scienziati tenteranno quindi di far crescere dai sedimenti batteri e funghi unici che possono essere estratti per isolare nuove molecole simili a farmaci per prove farmacologiche. Il progetto PharmaSea sarà supportato anche da partner provenienti da Cina, Cile, Costa Rica, Nuova Zelanda e Sudafrica. I primi test sul campo verranno eseguiti il prossimo autunno nella fossa di Atacama nell'oceano Pacifico orientale, al largo delle coste di Cile e Perù. Il team cercherà anche nelle acque dell'Artico al largo della Norvegia e nell'Antartico con partner italiani e sudafricani. Ci si spingerà in fosse profonde anche al largo della Nuova Zelanda e della Cina. "Noi siamo abbastanza fiduciosi di trovare un certo numero di eccitanti indizi per nuovi farmaci", dice Jaspar. Il team si augura che, se tutto va bene, i farmaci che scoprono saranno pronti per l'uso sui pazienti nel giro di dieci anni. Questo aiuterà ad affrontare la questione delle infezioni batteriche, a causa delle quali muoiono ogni anno circa 25 000 cittadini dell'UE. 2) 13/02/2013 Il primo farmaco antitumorale di orgine marina Alcune cellule dell'immunità, in particolare i macrofagi presenti in grande quantità nei tumori, non solo non svolgono il proprio ruolo di difesa, ma al contrario aiutano lo sviluppo e la diffusione del cancro, come poliziotti corrotti che, anziché arrestare i malviventi, li aiutano coprendone le malefatte. Da queste osservazioni - che 30 anni fa sembravano un'eresia ma ormai sono universalmente accettate - è nata un'attenzione pag. 10 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 crescente al microambiente infiammatorio che circonda la cellula tumorale, nel quale e grazie al quale essa prolifera e dissemina metastasi a distanza. Ciò ha aperto la strada a strategie alternative di lotta al cancro, mirate a colpire non solo il tumore ma anche il microambiente. Fermare o rieducare i 'poliziotti' corrotti è una delle sfide per la ricerca traslazionale, che mira al trasferimento alla clinica di una scoperta di laboratorio, fatta in Italia. In questo contesto si colloca questo lavoro, che esce su una rivista oncologica molto prestigiosa, Cancer Cell, e che costituisce un'evidenza solida che eliminare i macrofagi corrotti può essere di aiuto nella lotta contro dei tumori: sarcoma e carcinoma dell'ovaio. La storia di questa scoperta inizia nel Mar dei Caraibi, in un contesto in cui molti gruppi industriali ed accademici sono e sono stati impegnati nella ricerca all'interno delle "miniere biologiche" costituite dai mari e dalle foreste, di principi attivi, di candidati a nuovi farmaci. In questo contesto è stata identificata una molecola (trabectedin) di un mollusco marino, con attività antitumorali. Dopo un lungo percorso, questa molecola è arrivata all'approvazione per uso clinico in Europa, dimostrandosi efficace contro il cancro dell'ovaio e i sarcomi. Prodotti naturali da piante e da microrganismi sono stati il cardine della farmacologia anti-tumorale fin dall'inizio dello sviluppo industriale e sono tuttora utilizzati per il trattamento dei pazienti oncologici. Il mare è una fonte ricchissima di biodiversità, ma ancora non pienamente sfruttata dalla farmacologia moderna. Una società spagnola leader nella scoperta e sviluppo di nuovi farmaci di origine marina, ha in studio diversi composti come potenziali agenti anti-tumorali. Uno di questi, trabectedina (Yondelis), è stato recentemente approvato in Europa e in molti altri paesi per il trattamento dei sarcomi dei tessuti molli e del cancro ovarico, ed è il primo farmaco antitumorale di origine marina arrivato sul mercato. Come farmaco anti-tumorale, trabectedina uccide le cellule tumorali e blocca la loro proliferazione interagendo con il DNA. Trabectedina, tuttavia, è più di un classico agente citotossico. A Milano, i ricercatori dell'Istituto Clinico Humanitas, coordinati da Paola Allavena, responsabile del Laboratorio di Immunologia Cellulare dell'Istituto Clinico Humanitas, e da Maurizio D'Incalci direttore del Dipartimento di Oncologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l'Istituto Nazionale dei Tumori (Unità di Oncologia medica dei tumori mesenchimali dell'adulto, diretta da Paolo Casali, di Immunobiologia dei tumori umani, diretta da Andrea Anichini, e Silvana Pilotti di Patologia,) e Università degli Studi di Milano, hanno scoperto che trabectedina ha un altro meccanismo d'azione e la sua efficacia si basa anche sulla capacità di colpire il microambiente tumorale. Specificamente, trabectedina uccide un sottogruppo di cellule immunitarie (macrofagi) che popolano il tessuto tumorale e sono noti come macrofagi associati al tumore (TAM). Queste cellule del sistema immunitario, invece di difendere l'organismo, come dovrebbero fare, vengono corrotte dal tumore e aiutano le cellule cancerose in diversi modi, ad esempio producendo fattori di crescita che stimolano la proliferazione tumorale e lo sviluppo di nuovi vasi, o la disseminazione del tumore. Oggi è noto che la presenza di TAM nel microambiente tumorale è significativamente associata a resistenza alla chemioterapia e alla progressione di malattia. Lo studio pubblicato su Cancer Cell dimostra che trabectedina è in grado di uccidere i macrofagi tumorali e i suoi precursori (monociti). In pazienti con sarcomi, trabectedina riduce il numero di TAM e inibisce la loro attività pro-tumorale. I nuovi risultati dimostrano che trabectedina agisce con due effetti anti-tumorali: colpisce sia le cellule pag. 11 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 tumorali che i TAM pro-tumorali. Questi risultati svelano una nuova modalità di azione di un farmaco anti-cancro clinicamente utile e già disponibile, ed aprono prospettive per l'utilizzo di questa caratteristica in nuovi contesti terapeutici. Questo studio rappresenta due fattori molto importanti: costituisce una prova di principio, dimostra che eliminare i "poliziotti corrotti" (macrofagi) è alla base dell'azione di un farmaco approvato per uso clinico contro il cancro e incoraggia a usare il farmaco in modo diverso, ci auguriamo che possa aiutare a personalizzare le cure. "Questo importante traguardo scientifico - ha commentato Maria Ines Colnaghi, direttore scientifico di AIRC - è un esempio molto significativo di come, anche nella ricerca, l'unione faccia la forza. Grazie al nostro sostegno, i ricercatori di quattro centri di eccellenza milanesi hanno potuto lavorare insieme, con successo, allo stesso studio, sfruttando al meglio le loro peculiari competenze". PER I NON ADDETTI AI LAVORI: Classi biotecnologiche Le biotecnologie possono essere classificate per settore di applicazione in: La nascita dei primi farmaci biotecnologici risale alla produzione di antibiotici con microrganismi, quali le penicilline prodotte da funghi del genere Penicillium e le cefalosporine prodotte da Cephalosporium acremonium. Negli anni ottanta, con l’introduzione della tecnologia ricombinate è stata possibile la produzione di insulina, su scala industriale, in un batterio chiamato Escherichia coli. Attualmente vengono prodotte un gran numero di proteine ricombinanti ad uso medico quali: fattori sanguigni, ormoni, vaccini e anticorpi monoclonali; - Red biotechnology (biotecnologia rossa), applicata ai processi per la cura della salute. - White biotechnology o grey biotechnology (biotecnologia bianca o grigia), applicata ai processi di interesse industriale ed ambientale. Le principali applicazioni in questo settore prevedono l’utilizzo di enzimi, cioè proteine deputate ad accelerare un data reazione chimica, ad esempio le proteasi sono utilizzate da più di 50 anni nella produzione di latte vaccino per neonati, dato che agiscono scindendo le proteine presenti nel latte, rendendo il latte più digeribile e diminuendo i problemi di allergie. Sempre nel settore lattiero-caseario, l’enzima beta galattosidasi è utilizzato per idrolizzare il lattosio e rendere il latte ad alta digeribilità; - Green biotechnology (biotecnologia verde), applicata ai processi agroalimentari. L’applicazione più conosciuta è sicuramente il mais Bt, una pianta di mais modificata geneticamente in modo da produrre una tossina batterica, proveniente da Bacillus thuringiensis (da cui il nome Bt), tossica per gli insetti; - Bioinformatica, settore interdisciplinare che utilizza un approccio informatico per risolvere problematiche di tipo biologico. Gioca un ruolo determinante nelle applicazioni di genomica funzionale, genomica strutturale e proteomica. Ha un ruolo fondamentale anche nello sviluppo di nuovi farmaci (drug discovery); - Blue biotechnology (biotecnologia blu), usata per descrivere applicazioni marine ed acquatiche delle biotecnologie. Riguarda l'utilizzo delle risorse marine allo scopo di: migliorare le conoscenze in ambito produttivo ed ecologico, potenziando la produzione di alimenti derivati e la loro salubrità; proporre nuove soluzioni per il controllo della proliferazione di organismi acquatici dannosi per l'uomo e l'ambiente; ricercare nuove molecole con potenzialità farmaceutiche. pag. 12 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Il forte impatto delle cellule staminali sul panorama socio-sanitario 1) 27/02/2013 Il midollo osseo una miniera di staminali per la ricostruzione dei tessuti Le cellule staminali del midollo osseo si rivelano una vera e propria 'fabbrica di tessuti': grazie ad esse sono stati ottenuti in provetta i tessuti di vescica, muscolatura liscia, vasi sanguigni e tessuto nervoso. Il risultato, pubblicato sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas) si deve a un gruppo di ricerca coordinato dall'americana Northwestern University. I tessuti sono stati generati a partire da cellule di pazienti con la spina bifida perché, ha osservato l'urologo Arun Sharma, che ha coordinato il lavoro, "quei pazienti hanno in genere disfunzioni alla vescica. Tuttavia, questo approccio di rigenerazione potrebbe essere utilizzato anche per altri problemi della vescica". Alcuni pazienti con la spina bifida sviluppano una malattia chiamata vescica neurogena, che causa incontinenza urinaria perché perdono il controllo della minzione a causa di lesioni nervose. In particolare, in questa malattia, i nervi che portano messaggi tra la vescica e il cervello non funzionano correttamente. La cura più usata è l'intervento chirurgico, che prevede il posizionamento di una 'benda' derivata dall'intestino su una parte dell'organo malato per aumentarne le dimensioni. Ma la procedura è problematica in quanto il tessuto intestinale presenta complicanze a lungo termine, come lo sviluppo di squilibri elettrolitici, infezioni, fino al cancro alla vescica. Nell'esperimento, i ricercatori hanno prelevato due diverse popolazioni di cellule del midollo osseo: staminali e cellule progenitrici e le hanno fatte crescere su impalcature sintetiche ed elastiche, un elastomero di poliestere biodegradabile. Un materiale, ha osservato Sharma, che "ha la capacità di simulare le proprietà meccaniche della vescica". Stimolate da fattori di crescita, le cellule si sono differenziate formando i tessuti della vescica che sono stati trapiantati nei topi. In pratica nella tecnica, l'impalcatura su cui crescono i tessuti sostituisce la benda. Poiché la procedura, osserva Sharma, "non usa tessuto intestinale, ha il vantaggio di far aumentare il tessuto, senza rischi a lungo termine ma per confermare la tecnica definitivamente sono necessari ulteriori studi". 2) 28/02/2013 Riprogrammare le staminali per ridare la vista Un laboratorio franco-israeliano di ricerca è sul punto di realizzare una scoperta scientifica che potrebbe rivoluzionare il trattamento di alcune malattie della vista. Insertech è un laboratorio internazionale associato con l'INSERM (institut de recherche scientifique francais) e il Technion (istituto di tecnologia israeliano). Il professor Daniel Aberdam è il creatore di Insertech, simbolo della cooperazione scientifica tra Francia e Israele. Il professor dirige anche un laboratorio nella Facoltà di Medicina del Technion (Haifa) e una equipe di ricercatori francesi all'ospedale Saint. Louis di Parigi. pag. 13 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Le sue ricerche si basano sulle cellule staminali, sia sul piano fondamentale (identificando i geni responsabili dello sviluppo della pelle e della cornea), o applicato (cercando di individuare dei nuovi trattamenti di malattie legate alla mutazione dei geni). Da qualche anno l'equipe di Aberdam è stata la pioniera nella produzione di pelle a partire dalla cellule staminali embrionali, utilizzando la tecnica di riprogrammazione cellulare messa a punto dal professor Yamanaka, Premio Nobel 2012 per questa innovazione. Questo metodo rivoluzionario consiste nel prelevare cellule dei pazienti, trasformarle in vitro in staminali che possono poi differenziarsi in qualunque altro tipo di cellula. Ultimamente questa equipe ha fatto notevoli progressi nell'ambito della displasia ectodermica, una grave malattia genetica che tocca diversi organi o tessuti della cornea. I ricercatori hanno individuato che all'origine di questa malattia c'è una mutazione del gene p63, e che utilizzando una determinata molecola chimica, sono arrivati in vitro a riprogrammare delle cellule malate in cellule staminali, ed anche ad ottenere delle cornee sane. Questa scoperta è stata pubblicata su "Proceedings of the National Academy of Science". I test clinici dal vivo stanno per partire all'ospedale Saint-Michel di Parigi, e i loro risultati sono attesi con interesse dalla comunità scientifica internazionale. 3) 13/03/2013 Cellule staminali mesenchimali per colpire i tumori Utilizzare le cellule staminali adipose per combattere il cancro al cervello. E' la scoperta dei ricercatori della Johns Hopkins University (Usa) pubblicata sulla rivista 'PlosOne'. Secondo gli scienziati le cellule del grasso del paziente colpito da un glioblastoma, la forma più comune e aggressiva di tumore al cervello, hanno il potenziale per fornire un nuovo trattamento in grado di 'inseguire' e bloccare le cellule cancerose che riescono a migrare nell'organismo anche dopo la rimozione chirurgica della neoplasia. La ricerca ha preso in considerazione le cellule staminali mesenchimali (Msc) che "agiscono come un dispositivo 'intelligente' in grado di monitorare e colpire i tumori", precisano i ricercatori. Lo studio ha scoperto che le Msc hanno la capacità di scovare le cellule del cervello danneggiate dal cancro e possono fornire ai clinici un nuovo strumento d'attacco, personalizzato sulle condizioni del pazienti, in grado di intervenire nelle zone del cervello più difficili da raggiungere, spazi dove le cellule tumorali possono nascondersi e proliferare di nuovo. Le Msc adipose hanno anche un altro vantaggio: la loro raccolta è meno invasiva e meno costosa rispetto al metodo, attualmente più studiato, di utilizzare le staminali del midollo osseo."La sfida più grande per combattere il cancro al cervello è fermare la migrazione delle cellule tumorali anche dopo la rimozione della neoplasia spiegano i ricercatori - quando può accadere che le cellule 'killer' sono già scivolate via e stanno causando danni da qualche altra parte. Partendo dai risultati del nostro studio - aggiungono - potremmo essere in grado di trovare un modo per inserire queste cellule sane in un malato, così da inseguire quelle tumorali e distruggerle. Una vera e propria medicina personalizzata".Secondo lo studio "le cellule staminali mesenchimali possono essere estratte dal tessuto adiposo del paziente prima dell'intervento chirurgico - spiegano gli scienziati - in seguito possono essere preparate e manipolate in laboratorio così da essere di nuovo inserite nella zona interessata del cervello 'ripulita' chirurgicamente dal tumore. Le Msc 'armate' in questo modo innovativo - suggeriscono - sono in grado di cercare e distruggere le cellule tumorali sopravvissute". Oggi i trattamenti standard utilizzati contro il glioblastoma sono la chemioterapia, la radioterapia e la chirurgia. O una combinazione di tutti e tre gli approcci. Ma la sopravvivenza del paziente dopo la diagnosi arriva raramente a più di 18 mesi. Questo accade perchè le cellule tumorali del glioblastoma sono pag. 14 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 particolarmente agili e in grado di spostarsi con facilità attraverso l'intero cervello e dare vita a nuove neoplasie. PER I NON ADDETTI AI LAVORI: Cellule staminali Le cellule staminali sono in grado di differenziarsi in altri tipi di cellule del nostro organismo a seconda delle loro caratteristiche poichè ne esistono varie tipologie. Quelle più importanti risiedono nel cervello, nel midollo osseo, nello strato di pelle più profondo chiamato derma e in altre zone come i vasi sanguigni e la polpa dentaria. Gli altri tipi di cellule staminali in grado di differenziarsi in molti più tipi di cellule sono prelevabili da altre fonti come il cordone ombelicale di un bambino appena nato o il liquido amniotico che circonda il feto durante la gestazione. Entrambi i tipi di cellule sono utilizzati per alcune cure: le staminali del cordone sono utilizzate per le malattie del sangue come la leucemia, quelle del liquido amniotico sono invece utilizzate, per adesso, nella cura del feto quando è affetto da anomalie. Esiste infine un ultimo tipo di cellula staminale, chiamata embrionale perchè per utilizzarla bisogna distruggere un embrione di poche settimane, la blastociste. La distruzione di questo embrione ha provocato un dibattito etico perchè distruggere questa blastociste significherebbe per delle persone l'uccisione di un possibile essere umano. A causa di questo dibattito, in molti paesi è stato vietato di raccoglierle, sfavorendo quindi la ricerca su questo campo. Il fattore che spinge ancora i ricercatori a studiare le cellule staminali embrionali è la loro capacità di differenziarsi in tutti i tipi di cellule poichè sono in grado di moltiplicarsi moltissime volte. La conservazione di queste cellule avviene a temperature molto basse, intorno ai -200°C, in appositi laboratori o banche. Solitamente quelle conservate nei laboratori si utilizzano per gli esperimenti, invece quelle conservate nelle banche possono essere utilizzate o per uso privato o come donazione. Le banche possono essere private o pubbliche, a seconda della legislazione del paese. In Italia, per esempio, non sono ammesse le banche private per la conservazione delle cellule staminali del cordone, a differenza della Gran Bretagna dove sono ammesse. Lo studio più approfondito di queste cellule e la conservazione nelle banche permetterà agli scienziati, forse in futuro, di curare, soprattutto grazie al trapianto, le malattie che colpiscono tutti gli esseri umani e non solo, forse potrebbero essere utilizzate anche per curare i bambini non ancora nati. pag. 15 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 05/03/2013 Grave incendio alla Città della Scienza di Napoli Un vasto incendio si è sviluppato nel complesso della Città della Scienza di Napoli. Non si hanno notizie sull'origine delle fiamme ma le operazioni di spegnimento di quattro capannoni fa pensare ad un gesto criminale. La Città della Scienza ospita un museo interattivo sull'idea de La Vilette a Parigi, un planetario, un centro congressi, un centro di alta formazione ed un'area per mostre d'arte ma è anche un incubatore per imprese e start up. Con una media di 30 mila visitatori all'anno è un piccolo gioiello della città, un luogo simbolo dei progetti di bonifica e rinascita di una ex area industriale. L'area distrutta è stimata in 10-12 mila metri quadrati, praticamente l'intero centro ad eccezione di solo uno dei numerosi padiglioni, il "Teatro delle Nuvole", che ospitava rappresentazioni. In pochi minuti il fuoco si esteso in tutto il centro complice il materiale legnoso ed infiammabile tanto presente negli edifici della Città della Scienza di Napoli, diventando indomabile. Fuori dal museo molti cittadini e residenti con le lacrime agli occhi "E' come se bruciassero le nostre case" è il commento di uno di loro. Preoccupati anche i 160 dipendenti per il loro futuro occupazionali e quanti lavoravano nell'indotto creato dal museo in Via Coroglio. Ore di sgomento anche per gli abitanti di Bagnoli che temevano di rimanere intossicati dal fumo nero e denso, che invece poi è stato spinto dal vento verso il mare aperto. Il museo, nato sull'area industriale Italsider nasce dall'intuizione di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis, vede il suo primo progetto embrionale negli anni novanta, nel 2001 l'inaugurazione del museo interattivo man mano ampliato da successive realizzazioni. E al dolo pensa il sindaco de Magistris: "Mi sembra che dietro le fiamme ci sia una mano criminale, ora dobbiamo affidarci alla magistratura per indagini il più approfondite possibili. E' un lutto per la cultura al di là del fatto che non ci sono state perdite umane". "Ad occhio e per l'esperienza mi sembra un incendio doloso per la rapidità, devastante". E ha aggiunto: "Napoli saprà reagire, ha grande cuore, dignità e forza, non bisogna piegarsi e ripartire subito". Alcuni testimoni parlano di più punti di innesco del rogo. C'è anche chi dice che sarebbero venuti dal mare. Ipotesi su cui si indaga. L'ombra di un attentato insomma, si fa strada: malgrado l'assenza di vento, infatti, ci sono stati diversi e distanti focolai. Le cause potranno essere accertate unicamente dopo che l'incendio sarà del tutto domato. L'incendio non ha provocato feriti, non solo per l'orario in cui è divampato, ma anche perché i lunedì dei mesi invernali il museo è chiuso al pubblico. In rete e nei social network è forte lo sgomento della ferita che il quartiere di Bagnoli ha dovuto subire. In molti puntano il dito verso la camorra c'è chi fa notare che in arrivo c'erano i generosi fondi europei per riqualificare il Water front del Golfo di Napoli, in cui la Città della Scienza era al centro. Lasciamo che la magistratura faccia il suo corso, nel frattempo è già possibile dare il proprio contributo per la ricostruzione al conto corrente, intestato a Fondazione Idis Città della Scienza - IBAN IT41X0101003497100000003256 - causale Ricostruire Città della Scienza. pag. 16 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 BIBLIOGRAFIA: 1. Pastore, Blomenkamp, et al. "Gene transfer of master autophagy regulator TFEB results in clearance of toxic protein and correction of hepatic disease in alpha-1-anti-trypsin deficiency". EMBO Molecular Medicine. (2013) DOI: 10.1002/emmm.201202046 2. http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=IT_NEWS&ACTION=D&RCN=35545 3. Giovanni Germano, Roberta Frapolli, Paola Allavena, et al. "Role of Macrophage Targeting in the Antitumor Activity of Trabectedin". Cancer Cell. DOI: 10.1016/j.ccr.2013.01.008 4. http://www.cybermed.eu/index.php?option=com_content&view=article&id=51497%3Ai l-midollo-osseo-una-miniera-di-staminali-per-la-ricostruzione-deitessuti&catid=960&Itemid=961&lang=it 5. http://medhelp.altervista.org/riprogrammare-le-staminali-per-ridare-la-vista/ 6. http://salute.aduc.it/staminali/notizia/staminali+contro+cancro+al+cervello_127034.ph p pag. 17 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Eventi in programmazione: Mitocondri: dalla segnalazione alla patologia Dal 5 al 7 maggio 2013 si terrà a Lisbona, in Portogallo, un simposio intitolato "Mitocondri: dalla segnalazione alla patologia". I primi studi sui mitocondri si sono concentrati sul loro ruolo bioenergetico, ora gli scienziati apprezzano l'importanza di questi organelli in una vasta gamma di funzioni cellulari e di eventi di segnalazione. Lo sviluppo di modelli animali, gli approcci basati su sistemi e le tecniche di imaging dinamiche si stanno dimostrando fondamentali per chiarire l'importanza e la complessità del comportamento mitocondriale. Il convegno esaminerà i mitocondri da una prospettiva biocellulare, meccanicistica e patologica. Riunirà biologi provenienti da varie discipline, facilitando un ampio dibattito sui temi emergenti della biologia mitocondriale. http://www.cell-symposia-mitochondria.com/ Il cucchiaino scomparso e altre storie I cinque finalisti del Premio Galileo per la divulgazione scientifica 2013 presenteranno le loro opere durante alcuni incontri serali presso il Centro Culturale Altinate San Gaetano (Centro civico d'arte e cultura Altinate/San Gaetano Via Altinate 71 Padova (PD), Italy; 7 Maggio ore 21). Presentazione del libro di Sam Kean: Il cucchiaino scomparso e altre storie della tavola periodica degli elementi, 2012 Adelphi (Traduzione di Luigi Civalleri). Ideata da Dmitrij Mendeleev e Julius Lothar Meyer, la tavola periodica degli elementi continua a restare per lo più congelata nell’inerzia dei ricordi scolastici. Il libro di Sam Kean – intreccio di eclettismo disciplinare e vasta erudizione – spalanca, dietro ogni simbolo e ogni numero atomico, sequenze inimmaginabili in tutti gli ambiti dell’esperienza e della conoscenza umana. Da quelle arcaico-antropologiche sull’antimonio a quelle storico-politiche sul molibdeno, o ancora quelle medico-sanitarie sulla tossicità del nitrato d’argento o, infine, quelle fisicocosmologiche. pag. 18 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 Targeting Cancer Drug Resistance Venue: Hilton Suites Chicago/Magnificent Mile Country: Chicago, United States Of America Start Date: 28-MAY-13 Categories: Medical & Pharmaceutical End Date: 30 MAY-13 Targeting Cancer Drug Resistance is the world's only commercially focused meeting that specifically addresses your priorities as a drug developer in understanding and overcoming mechanisms of cancer drug resistance. The agenda has been carefully designed by experts from the likes of GSK, Bristol-Myers Squibb, Gilead and MD Anderson, Harvard Medical School and Massachusetts General Hospital. These industry leaders are focused on overcoming the key barriers currently preventing better drugs for cancer patients and they are coming to our meeting to share their knowledge and experience with you. Leave this meeting armed with information to nurture the therapies, that you are investing in, and delay or overcome cancer drug resistance. The meeting will take an in-depth look at: • • • • Biology of the tumor and mechanisms of resistance. Learn how you can utilize the most current knowledge to develop therapies that are better at targeting drug resistance; Combination therapies. Discover how to test for combination quickly and effectively. Be part of industry-leading discussions about drug administration approaches that will optimize patient safety and drug efficacy; Cancer stem cells. Explore their role in resistance mechanisms, how you can target them in the clinic and how this can reduce the chance of patient relapse; Resistance Diagnosis. Increase your accuracy and efficiency to maximise drug efficacy and minimise toxicity and waste. http://www.nature.com/natureevents/science/events/18060Targeting_Cancer_Drug_Resistance pag. 19 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 La biologia dell'invecchiamento: danni o iperfunzione Il 7 giugno 2013 avrà luogo a Londra, nel Regno Unito (University of Westminster, School of Life Sciences 115 New Cavendish Street , London) un evento intitolato “The Biology of Ageing: Damage or Hyperfunction”. I ricercatori stanno ancora indagando sul meccanismo dell'invecchiamento. Secondo una teoria autorevole, l'invecchiamento è il risultato di un accumulo di danni molecolari, causati in particolare dalle specie reattive dell'ossigeno (ROS) prodotte dai mitocondri. Questa teoria sostiene anche che i processi che proteggono dai danni ossidativi (coinvolgendo la detossificazione, la riparazione e il ricambio) proteggono contro l'invecchiamento e allungano la vita. Una recente ricerca ha dimostrato, però, l'inesattezza di tale teoria. Un'altra teoria afferma ora che l'invecchiamento è causato dall'iperfunzione, ovvero dall'iperattività dei processi in età adulta. La conferenza valuterà se la teoria dell'iperfunzione è in qualche modo in linea con ciò che sappiamo circa l'invecchiamento. Essa riunirà esperti del settore per discutere questa teoria. https://www.soci.org/General-Pages/Display-Event.aspx?EventCode=GBTC070613 RNA-Seq Conference 2013 – Advanced approaches for gathering, interpreting & applying next generation transcriptome data Unlimited discovery of the entire RNA universe. Unbiased and unparalleled insights into the active genome. Whether it’s a need for more accurate data, better resolution, pressure from granting agencies, or just plain fear of being left behind the technology forefront, it’s clear that many people believe RNA-Seq technology is the future of transcriptomics. Whilst hybridization based microarrays are currently the primary method for global gene expression analysis, with advantages in sensitivity, quantification, and replicability of experiments, RNA-Seq has the potential to leapfrog microarrays for transcriptome analysis as the standard. However, this rapidly developing area has its hurdles; data management and analysis requirements, de novo transcript assembly and biological inference to name but a few. RNA-Seq 2013 is the only event dedicated to tackle these challenges. Find out more at – http://rna-seqsummit.com/ http://www.rna-seqblog.com/events/rna-seq-conference-2013-advanced-approaches-forgathering-interpreting-applying-next-generation-transcriptome-data/ pag. 20 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 5th Conference on Advances in molecular mechanisms underlying neurological disorders 23—26 June 2013, University of Bath, UK. Meeting background Research into the fundamental mechanisms underlying neurological disease processes is an important and rapidly developing area, with huge potential significance, not least for developing novel therapeutic approaches. This joint meeting between the European Society for Neurochemistry and the Biochemical Society will bring together basic and clinical scientists, early-career and senior investigators to explore the recent advances in this area. The programme includes three full days of science arranged in a number of plenary lectures, symposia and mini-symposia with talks from world-leading scientists as well as poster sessions, and opportunities for oral presentations selected from among the submitters of abstracts. The social events in this world heritage city which accompany the scientific programme will promote interactions between all participants at the meeting. Networking and social activities include a reception at the Ancient Roman Baths and a conference dinner. We look forward to welcoming you to Bath in 2013. Topics - Protein degradation pathways and neurodegeneration; RNA processing in neurodegenerative disease; Neuronal protein traffic in health and disease; 'Disease in a Dish'- Induced pluripotent stem (iPS) cell derived models for neurodegenerative diseases; Alpha-synuclein’s function found: a new avenue for research into Parkinson’s disease Signalling in astroglial networks in physiology and pathophysiology Oxidative stress in neurodegenerative disease: How does it happen and how do you fight it? Brain D-Serine in synaptic pathology and diseases Molecular mechanisms of degeneration and regeneration in disorders of the peripheral nervous system Brain repair and cannabinoid signaling Astrocytes: the Good, the bad and the ugly Mechanisms of motor neuronal death in amyotrophic lateral sclerosis (ALS) http://www.jointesn-bs2013.org/ Conferenza internazionale sulla genomica in Europa Dal 25 al 28 giugno 2013 si terrà a Gand, in Belgio, un evento intitolato "Conferenza internazionale sulla genomica in Europa" (ICG Europe). Dal completamento del genoma umano nel 2003, ci sono state continue sfide alle tecnologie di ricerca genomica e alle strategie di salute pubblica. La genomica è emersa come uno dei settori più produttivi e innovativi nei mercati delle scienze della vita. La ricerca moderna nel pag. 21 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO MARZO 2013 campo della biologia molecolare e genomica ha aiutato la comunità di ricerca a sviluppare farmaci salvavita e cure per complicazioni come l'obesità e la malattia di Parkinson. La conferenza verterà sul sequenziamento di prossima generazione e sulle tecnologie bioinformatiche avanzate, nonché sulla loro crescente applicazione nella scoperta e lo sviluppo di farmaci, nella ricerca sulle malattie e nella diagnostica clinica. L'obiettivo è di promuovere la ricerca nella genomica di base e applicata, e fornire le basi per approcci innovativi in materia di sequenziamento e bioinformatica. L'evento permetterà a ricercatori, università e industrie di scambiarsi idee, condividere le ultime scoperte e avviare nuove collaborazioni nel campo della genomica e nei campi correlati. http://www.icg-europe.org/ A cura di Roberta Facchini per: Associazione Regionale MARCHE BIOTECH via della barchetta, 1 60035 JESI (AN) Contatti: tel/fax. 0731/605863 e.mail: [email protected]; [email protected] pag. 22