MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 INDICE: pag 2: 07-01-2013: Sbarcano in USA i fertilizzanti SGB pag 3: 08/01/2013 Via alla sperimentazione contro il Parkinson pag 4: 08/01/2013 Cellule immunitarie su misura contro cancro e HIV pag 5: 10/01/2013 Scoperto un inibitore alla resistenza dei tumori a chemio e radioterapia pag 6: 15/01/2013 Scoperti nuovi composti contro batteri multiresistenti pag 7: 16/01/2013 Una pianta contro la tubercolosi farmaco resistente pag 8: 18/01/2013 La relazione tra staminali e cancro alle ovaie pag 9: 22/01/2013 Un ormone per una strategia salva-muscoli pag 10: 22/01/2013 NF-Y, proteina chiave dell'espressione genica pag 11: 24/01/2013 La lebbra trasforma cellule nervose in muscolari pag 12: 30/01/2013 Cambiata l'identità dei neuroni pag 13: 30/01/2013 Tessuti renali creati da staminali iPS pag 14: 31/01/2013 Scoperte mutazioni che causano malattie neuromuscolari mitocondriali pag 15: BIBLIOGRAFIA pag 17: EVENTI SCIENTIFICI in programmazione pag. 1 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 07-01-2013: Sbarcano in USA i fertilizzanti SGB SACOM SpA (Larino, Italia) ha firmato un accordo di distribuzione con Credentia Advisors LLC (North Carolina, USA) per introdurre nel mercato statunitense la gamma dei suoi prodotti biotecnologici e sostenibili. Sacom è uno dei principali produttori di fertilizzanti microbiologici in Europa. La nuova collaborazione porterà per la prima volta sul mercato americano il Sistema Sacom Green Biotech (SGB), ottimale combinazione di popolazioni di microrganismi benefici in un sistema sapientemente bilanciato, in grado di ripristinare rapidamente la naturale protezione e il sano equilibrio dei terreni. Le formulazioni basate su SGB contengono popolazioni di tre tipi di microrganismi opportunamente equilibrati, che cooperano per costruire una comunità altamente efficiente ed autosufficiente. Credentia, con il suo know–how e competenza, è consulente e partner strategico di Sacom nello sviluppo della sua attività negli Stati Uniti. “Credentia cerca di progettare soluzioni di business sostenibili, – ha dichiarato D. Ryan Tyler, presidente di Credentia – soluzioni di finanziamento, management e supporto a tutti i livelli. In tal senso Sacom è un partner ideale per noi “. “L’industria dei fertilizzanti negli Stati Uniti è in costante crescita – continua Tyler – e nel 2012 ha totalizzato $ 58 miliardi di dollari di fatturato impegnando oltre 245 mila posti di lavoro. La fetta dei fertilizzanti sostenibili fa registrare una crescita maggiore anche grazie all’attenzione dell’industria verso i temi ambientali. Inoltre soluzioni agricoli che oltre a essere efficaci siano anche sostenibili vengono regolarmente premiate dal nostro mercato, anche con posizionamenti premium. Credentia ritiene che i prodotti Sacom ricopriranno un posizionamento di assoluto rilievo nel mercato USA dei fertilizzanti. Ci aspettiamo che il lancio dei nuovi prodotti basati sull’SGB negli Stati Uniti nel corso del 2013 costituirà un grande successo e che nell’arco di 5 anni Sacom diventerà il 1° fornitore in USA di fertilizzanti sostenibili.” Per il momento, i prodotti saranno realizzati in Italia ed esportati negli USA. pag. 2 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 08/01/2013 Via alla sperimentazione contro il Parkinson L'Istituto Superiore di Sanità ha autorizzato l'inizio della sperimentazione sulla sicurezza e l'efficacia di una terapia a base di cellule staminali autologhe nella Paralisi Sopranucleare progressiva (Psp), una forma grave di parkinsonismo. Si tratta di una terapia a base di cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo dei pazienti stessi ('autologhe') e reimmesse nell'organismo vicino alle parti malate del cervello tramite un catetere introdotto nell'arteria femorale e spinto in alto fino alle arterie che entrano nel cervello. E' dimostrato che le cellule staminali mesenchimali sono in grado di produrre fattori di crescita che contribuiscono a prolungare la sopravvivenza delle cellule nervose. L'obiettivo sarà verificare che l'introduzione di tali cellule in prossimità delle aree colpite dalla malattia possa prolungare la sopravvivenza delle cellule nervose malate. Il progetto è supportato dalla Fondazione Grigioni e si svolge alla Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano. L’Iss ha chiesto l’inserimento di una fase pilota rivolta a 5 pazienti. La sperimentazione continuerà con una seconda fase, in cui è previsto il reclutamento di 20 pazienti, di cui 10 verranno trattati subito con le staminali e dopo 6 mesi verranno sottoposti ad una simulazione della procedura, mentre gli altri 10 verranno sottoposti prima alla simulazione e dopo 6 mesi alla terapia. Nel corso di questa seconda fase definita ‘in doppio cieco’ né i pazienti né i medici valutatori sapranno quando il paziente viene trattato con le staminali, per cui saranno in condizioni di doppia cecità, per evitare che eventuali pregiudizi possano influenzare i risultati. Lo studio verrà svolto tramite la collaborazione di tre centri milanesi: il centro Parkinson Icp, la Fondazione Ircss Ca' Granda dell'Ospedale Maggiore Policlinico e il Reparto di Bioingegneria del Politecnico. I 5 pazienti per la fase pilota sono già stati reclutati. Il primo paziente è già entrato nello studio ed è stato trattato con le staminali il 18 dicembre scorso. Si prevede di presentare i risultati della fase pilota all'Iss nel primo trimestre del 2013. 'Il costo dello studio è molto alto, quasi interamente sostenuto dalla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson - spiega la stessa Fondazione -. Ogni paziente ha un costo di circa 26.000 euro. Per ora abbiamo fondi per i primi cinque pazienti. Contiamo sulla generosità di tutti'. pag. 3 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 08/01/2013 Cellule immunitarie su misura contro cancro e HIV Creare un esercito di cellule immunitarie su misura di paziente potrebbe un giorno non lontano essere la soluzione per combattere malattie come cancro e Aids. Un risultato in questo senso è stato ottenuto riprogrammando linfociti 'anziani' ed esausti di un paziente con Hiv e di uno con melanoma. Questi linfociti sono stati prima trasformati in cellule staminali e poi in nuove cellule immunitarie giovani e forti. Annunciata con due articoli sulla rivista Cell Stem Cell, la creazione di queste cellule immunitarie personalizzate si deve al team nipponico diretto da Hiroshi Kawamoto dell'istituto Riken. In entrambi i casi i linfociti creati sono specifici per combattere le malattie di cui soffrono i pazienti da cui sono state estratte le cellule di partenza. In pratica il primo passo è stato di prendere dal sangue dei pazienti 'linfociti T killer', un gruppo di cellule di difesa deputate ad uccidere cellule malate per proteggere l'organismo. Poi detti linfociti, vecchi ed esausti quindi poco efficaci nel loro lavoro, sono stati riprogrammati divenendo staminali pluripotenti. Infine l'ultimo passaggio è stato trasformare queste staminali in nuove cellule immunitarie killer giovani e forti. Questo metodo permette di produrre in provetta quantità infinite di cellule di difesa su misura di paziente e soprattutto specificamente efficaci contro la malattia del paziente stesso, Aids o cancro che sia. Il prossimo passo di questa ricerca sarà testare sui pazienti le cellule così prodotte per vedere se sono veramente efficaci e selettive contro la loro malattia. pag. 4 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 10/01/2013 Scoperto un inibitore alla resistenza dei tumori a chemio e radioterapia Al centro di uno studio del D3, il Dipartimento di Drug Discovery and Development dell'Istituto Italiano di Tecnologia, IIT, vi è l'intervento farmacologico diretto contro la proliferazione delle cellule tumorali. L'articolo "Discovery of highly potent acid ceramidase inhibitors with in vitro tumor chemosensitizing activity" e la notizia pubblicata su Scientific Reports mostrano l'azione di nuovi farmaci su una proteina che aumenta la resistenza degli agenti chemioterapici e della radioterapia. La ceramidasi acida è un enzima che controlla la produzione di ceramide, una proteina che è coinvolta nei processi di duplicazione cellulare e di apoptosi. Un aumento di questo enzima causa la diminuzione di ceramide portando ad una crescita del tessuto tumorale ed aumentando la sua capacità di resistenza. "Il nostro obbiettivo è stato quello di identificare una nuova classe di farmaci capaci di inibire in maniera potente e selettiva la ceramidasi acida per indebolire le cellule tumorali e aumentare l'efficacia delle attuali terapie", commenta il Professore Daniele Piomelli, il coordinatore della ricerca nonché direttore del D3. "Quest'azione sensibilizzante può essere di grande aiuto soprattutto nei casi purtroppo frequenti in cui i pazienti sviluppano resistenza agli agenti chemioterapici e alla radioterapia", continua il ricercatore. Il punto di partenza della ricerca è stato il Carmofur un composto dal meccanismo di azione non noto che era attivo ed usato nel trattamento dei tumori al colon. "Abbiamo scoperto che il Carmofur è un potente inibitore della ceramidasi acida e che quest'azione è all'origine del suo effetto antitumorale." "Partendo da quest'osservazione abbiamo creato una serie di nuove molecole e abbiamo dimostrato che sono in grado di potenziare l'azione di farmaci chemioterapici su colture di cellule tumorali umane. E' importante ricordare che queste sono le prime molecole capaci di inibire in maniera potente la ceramidasi acida, sia in vitro, che in vivo", spiega la prima autrice dello studio, dott.ssa Natalia Realini. pag. 5 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 15/01/2013 Scoperti nuovi composti contro batteri multiresistenti Ricercatori hanno scoperto un nuovo composto contro lo Staphylococcus aureus (MRSA) ed altri batteri estremamente pericolosi in quanto multi resistenti agli antibiotici come la meticillina. Il target di questo composto sarebbe un enzima che è essenziale per la sopravvivenza batterica ma che non si trova nelle cellule umane. I ricercatori della University of Illinois e della University of California, San Diego, hanno rivelato la scoperta con un articolo sul Proceedings of the National Academy of Sciences. La squadra ha scoperto e sviluppato diversi composti che sono alla base per lo sviluppo di farmaci antibatterici, il più potente dei quali è stato testato in topi infettati con MRSA. Lo studio è iniziato alla UC San Diego usando simulazioni virtuali per trovare punti deboli nell'enzima batterico FPPS che è coinvolto nella formazione della parete batterica. I ricercatori hanno analizzato librerie di piccole molecole per identificare quelle che avrebbero potuto avere come target questi siti importanti ed interrompere quindi l'attività di FPPS. La squadra di Oldfield ha testato alcune di queste molecole, ma ha trovato che non erano degli inibitori particolarmente potenti dell'enzima FPPS. "Allora abbiamo provato a testare i composti più promettenti contro l'enzima successivo nel percorso biochimico [di formazione della parete, NdA], l'UPPS, ed abbiamo trovato che erano attivi anche venti volte di più", dice Oldfield. Questo enzima "è importante perché è utilizzato nella biosintesi della parete batterica". "E molti degli antibiotici che abbiamo -come la penicillina, meticillina, vancomicina- hanno tutti come target la biosintesi della parete batterica." Analizzando e sviluppando test di analoghi dei composti iniziali, se ne è creato uno che era attivo circa 1000 volte di più del primo trovato contro FPPS", dichiara Oldfield. Poi è stato testato contro topi infettati da MRSA: "Venti animali su venti sono sopravvissuti se trattati con questo composto, mentre nessuno di quelli non trattati ha resistito ai batteri". Sono necessari altri anni di studio per determinare se questo o altri composti saranno attivi anche sugli uomini, dice Oldfield, ma questa scoperta potrà permettere l'individuazione di nuovi target su questi enzimi essenziali per la sopravvivenza batterica, riducendo la probabilità che si sviluppino nuove forme di resistenza ai farmaci. L'aumento della resistenza antibiotica nelle infezioni è un problema globale di salute pubblica: "C'è un urgente bisogno di altri antibiotici a causa della resistenza ai farmaci" dice il prof. Eric Oldfield a capo dei ricercatori. "Ci sono, per esempio ceppi di tubercolosi completamente resistenti. Nessun farmaco funziona con questi ceppi, cosi se se ne viene infettati, si muore." Anche altre infezioni, come la gonorrea, che una volta era facilmente curata con gli antibiotici, stanno diventando resistenti a questi trattamenti. "E lo Staphiloccus stesso uccide più persone di quanto non lo faccia l'HIV/AIDS, in USA", spiega Oldfield. pag. 6 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 16/01/2013 Una pianta contro tubercolosi farmaco resistente la La tubercolosi non è una malattia del passato. Secondo una stima dell'OMS nel 2011 soltanto sono stati registrati 8,7 milioni di nuovi casi e 1,4 milioni di decessi, riconfermando il bacillo di Koch come una delle principali cause di morte per malattie infettive. Nonostante i progressi degli ultimi anni, lo scenario non è dei più tranquilli. Il costante aumento dei ceppi farmaco resistenti di Mycobacterium tuberculosis rischia di portare indietro le lancette dell'orologio per quanto riguarda il controllo mondiale della Tbc, allontanando sempre più l'obiettivo della sua eradicazione. Oggi più che mai vi è la necessità di trovare nuovi target molecolari che possano, in un futuro prossimo, non soltanto sostituire con maggiore efficacia i farmaci attualmente in uso, ma anche diminuire drasticamente la durata del trattamento (che è di 6 mesi o anche fino a 2 anni nei casi più gravi). Un interessante studio condotto dal Professor Anthony Maxwell del John Innes Centre, e pubblicato su Journal of Biological Chemistry, ha dimostrato che un composto chimico derivato dall'albero Salvadora persica che cresce in Sud Africa, ha attività antibatterica nei confronti di alcuni ceppi tubercolari. Nella medicina tradizionale, le proprietà antibatteriche di questa pianta sono ben note; infatti i suoi principi attivi sono normalmente utilizzati nell'igiene orale e nel trattamento di alcuni disturbi, quali bronchiti, pleuriti e malattie veneree. Inoltre, i ramoscelli dell'albero sono, dai tempi più remoti, utilizzati dalle popolazioni indigene come spazzolini da denti. Il composto oggetto dello studio del Professor Maxwell, la diospirina, normalmente presente nella specie vegetale Diospyros chloroxylon della famiglia delle ebenacee, sembra legarsi e inattivare un enzima critico per la riproduzione batterica, la DNA girasi. "Proponiamo che la diospirina leghi GyrB in un nuovo sito vicino il sito dell'ATPasi. Questo nuovo modo d'azione potrebbe essere utilizzato per sviluppare nuovi agenti antibatterici" si legge nell'abstract. L'enzima, generalmente presente nei batteri e nelle piante ed essenziale per la loro riproduzione, è assente negli animali e negli esseri umani; questa circostanza lo configura come un bersaglio sicuro ed efficace per gli antibiotici. "Il modo in cui la diospirina lavora – afferma il Professor Maxwell- ci aiuta a spiegare perché questa è efficace contro i ceppi farmaco sensibili e farmaco resistenti". "Questo dimostra come gli estratti delle piante usate tradizionalmente in medicina potrebbero avere attività antibatterica ed essere sviluppati a loro volta come antibiotici" continua il Professor Maxwell. Se è pur vero che sono poco numerosi gli antibiotici di derivazione vegetale, queste sono tradizionalmente ricche di numerosi principi attivi e costituiscono senz'altro una fonte di nuovi potenziali farmaci. "Questo mette in evidenza - conclude il Professor Maxwell- il valore dell' etnobotanica e il valore del mantenimento della biodiversità per aiutarci ad affrontare i problemi globali". Il lavoro sulla diosporina e i relativi composti naftochinonici sono parte di un progetto condotto da un consorzio di ricercatori Europei, "More Medicines For Tuberculosis (MM4TB)". pag. 7 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 18/01/2013 La relazione tra staminali e cancro alle ovaie Identificato un legame decisivo fra i fattori delle cellule staminali che fanno crescere il cancro alle ovaie e la prognosi delle pazienti. Lo studio potrebbe fornire strumenti per stabilire nuovi bersagli per le terapie anticancro. La ricerca della Yale University è stata pubblicata sulla rivista Cell Cycle. L'ipotesi delle cellule staminali cancerose suggerisce che al cuore di ogni tumore ci sia un piccolo sottoinsieme di cellule tumorali difficili da identificare che ne sostengono la maggior parte della crescita. Un altro concetto di questa teoria è che esiste un microambiente delle cellule tumorali che gioca un ruolo critico alla loro crescita e diffusione. Nel nuovo studio, gli scienziati hanno definito le basi molecolari per l'interazione di questi due concetti nel cancro alle ovaie. Gli scienziati hanno dimostrato che esiste un link regolatorio fra il fattore Lin28 delle staminali e la proteina segnale BMP4. I risultati hanno supportato l'idea che sussista un ruolo attivo del microambiente tumorale nella carcinogenesi ovarica, che servirà per individuare nuovi bersagli terapeutici. pag. 8 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 22/01/2013 Un ormone per una strategia salva-muscoli Scoperta una nuova via metabolica "salva muscoli" da sfruttare per contrastare il deperimento generale che si osserva in numerose malattie genetiche ma non solo: a descriverla sulle pagine del Journal of Clinical Investigation è uno studio finanziato da Telethon coordinato da Andrea Graziani della Scuola di medicina dell'Università del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro" di Novara. "Da diversi anni stavamo studiando, anche grazie a fondi Telethon, il fenomeno della cachessia, ovvero l'indebolimento generale della forza muscolare che spesso caratterizza svariate patologie croniche, dalle malattie neuromuscolari come l'atrofia muscolare spinale (Sma) e la sclerosi laterale amiotrofica (Sla), all'anoressia, i tumori, l'Aids, l'ostruzione polmonare cronica, la sclerosi multipla" spiega Graziani. "Al di là di quale sia l'origine, in queste situazioni, come anche nell'invecchiamento, i muscoli perdono forza e massa, con conseguenze negative sul peso corporeo, sull'appetito, sulla mobilità e, in ultima analisi, sulla funzionalità cardiaca e respiratoria. Trovare una strategia per contrastare la cachessia può rivelarsi quindi molto importante per migliorare la qualità della vita di pazienti affetti da malattie genetiche e da tutte queste altre condizioni". La strada seguita dai ricercatori piemontesi coinvolge un ormone noto da tempo, la grelina, in grado di stimolare l'appetito in caso di digiuno. Si sapeva infatti che agendo a livello del cervello, in particolare dell'ipotalamo, l'ormone era in grado di stimolare l'appetito e indurre la produzione dell’ormone della crescita (GH) e contrastare così la cachessia. L'ormone, però, esiste in due forme, di cui solo una agisce nel cervello. Graziani e il suo gruppo si sono concentrati sull'altra, a lungo considerata inattiva, dimostrando che agisce direttamente sul muscolo contrastando la cachessia. Inoltre, come spiega il ricercatore, "abbiamo dimostrato per la prima volta in questo lavoro che nel muscolo esiste un nuovo recettore per la grelina, che può legare entrambe le forme dell'ormone. Pur non conoscendo ancora nome e cognome di questo recettore, che altro non è che una proteina localizzata sulla superficie delle cellule muscolari (e forse anche di altri tessuti) in grado di legare l'ormone, confidiamo nel fatto che questa via alternativa possa offrire spunti interessanti per lo sviluppo di una terapia farmacologica anti-cachessia. Ad oggi, infatti, tutti gli studi clinici basati sulla grelina "classica", quella cioè che è in grado di stimolare soltanto l'ipotalamo, hanno dimostrato di avere effetti collaterali importanti. Al contrario, il meccanismo protettivo che abbiamo identificato è interessante perché previene la distruzione della massa magra del muscolo senza promuoverne la crescita, che alla lunga può risultare dannosa". Prossima sfida per i ricercatori piemontesi sarà dunque identificare il nuovo recettore per l'ormone dell'appetito, possibile bersaglio per farmaci contro la perdita di massa muscolare da utilizzare in pazienti affetti da malattie neuromuscolari come la Sma o la Sla e, più in generale, in condizioni di deperimento organico generalizzato. pag. 9 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 22/01/2013 NF-Y, proteina chiave dell'espressione genica Due gruppi del Dipartimento di Bioscienze dell'Università Statale di Milano coordinati da Roberto Mantovani e da Martino Bolognesi hanno determinato la struttura tridimensionale di NF-Y, un'importante proteina-fattore di trascrizione, legata al DNA. Al lavoro hanno contribuito in prima persona Nerina Gnesutta e Marco Nardini, dello stesso Dipartimento. Lo studio – su Cell - è stato finanziato nell'ambito del progetto "Nepente" attraverso il fondo per la promozione di accordi istituzionali della Regione Lombardia. Disciplina relativamente giovane, l'epigenetica studia la parte più dinamica e meno conosciuta della genetica, direttamente esposta all'influenza ambientale, in pratica la connessione tra l'immutabilità del DNA e la continua variabilità delle nostre condizioni di vita. Il normale funzionamento cellulare è regolato da continui cambiamenti epigenetici: si tratta di processi che non modificano le sequenze del DNA ma agiscono sulla cromatina, cioè sulla "forma impacchettata" che il DNA assume nel nucleo delle cellule. Nella cromatina il DNA è associato a particolari proteine, (gli istoni, ed altri fattori specifici) che regolano l'espressione dei geni mediante un "codice" che ne determina l'attivazione o l'inibizione. Il lavoro pubblicato su Cell dai due gruppi dell'Università degli Studi di Milano ha esplorato la struttura di NF-Y, una proteina che regola l'espressione genica e che, si è scoperto, svolge un ruolo centrale nel processo epigenetico. Lo studio dimostra che NF-Y ha più di un'affinità con gli istoni, sia dal punto di vista della struttura tridimensionale che del "codice" che utilizza. Inoltre, grazie alle sue proprietà (che i ricercatori hanno ricondotto in particolare ad una subunità specifica della proteina), promuove la concentrazione degli apparati epigenetici su specifici geni, evitandone la dispersione nell'immenso genoma e dando così inizio al processo di attivazione dell'espressione genica. NF-Y si dimostra quindi essere un'interfaccia cruciale tra epigenetica e genetica. La conoscenza dei meccanismi epigenetici riveste enorme importanza in campo biologico e biomedico perché la cromatina, e le proteine che regolano l'espressione genica, coordinano tutti i processi che portano alla formazione e al mantenimento dei tessuti e degli organi. Inoltre, se è vero che è ancora molto difficile intervenire sui geni, è già possibile farlo sui meccanismi epigenetici. La conoscenza dettagliata della struttura di NF-Y permetterà di identificare composti o farmaci in grado di modulare la sua funzione, con possibili ricadute in processi biologici chiave in molti ambiti diversi, tra cui quello della biologia delle cellule staminali, della formazione tumorale e delle biotecnologie agrarie. NF-Y è incluso nelle analisi epigenomiche del Progetto ENCODE, guidato dal National Genome Research Institute (Nhgri) e dallo European Bioinformatics Institute (Embl-Ebi). Il progetto è finanziato dal fondo istituzionale della Regione Lombardia "Nepente". pag. 10 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 24/01/2013 La lebbra trasforma cellule nervose in muscolari Il meccanismo biologico è inedito e stupisce il mondo della ricerca: il batterio responsabile della lebbra è in grado di far regredire i nervi per trasformarli in cellule staminali. Indifferenziate ma infette, esse sono trasformate in cellule muscolari o in ammassi complessi. Questa notevole scoperta, realizzata da una équipe europea, è dettagliata nell'ultimo numero della rivista "Cell". Gli scienziati non hanno mai sottostimato il bacillo della lebbra (Mycobacterium leprae) che si comporta nell'organismo come un vero "infiltrato", trovando spazio nelle cellule responsabili dell'isolamento dei nervi, divenendo così pressocchè invisibile al sistema immunitario. Le cellule infettate sono distrutte dai globuli bianchi, dove la lebbra si insedia diffondendosi in tutto l'organismo. La lebbra è una malattia infettiva cronica che colpisce i nervi periferici, la pelle e i muscoli, provocando lesioni gravi. Caratteristiche che però si annullano se comparate all'inedito fenomeno rilevato da una équipe di ricercatori dell'Università di Edimburgo su alcune cellule nervose di topi infettati. Una riprogrammazione cellulare: influenzando chimicamente la cellula nervosa matura dove hanno trovato ospitalità, i batteri sono giunti a influenzare il suo sviluppo. Si tratta letteralmente di una riprogrammazione delle funzioni iniziali della cellula, che la porta a perdere tutto ciò che la caratterizza. Al termine della riprogrammazione l'ex-cellula nervosa possiede tutti i tratti comuni delle cellule staminali, anche quello di evolversi nei numerosi tessuti connettivi: osso, cartilagine, muscolatura liscia, cellule che trattengono i grassi. Queste cellule possiedono due altre proprietà di cui la lebbra approfitta: possono migrare con grande facilità, e, siccome esse derivano dallo stesso organismo, non innescano nessuna reazione immunitaria mentre si propagano o differenziano. I ricercatori hanno rilevato che il bacillo stimola attivamente i fattori immunitari che assicurano la protezione della cellula. Nel corso dei loro lavori, i ricercatori scozzesi hanno osservato due vie di differenziazione privilegiate per queste cellule staminali. In una i bacilli hanno un ruolo molto attivo, perchè forzano la trasformazione delle cellule in tessuti connettivi. La muscolatura scheletrica e quella liscia che si sviluppano sono, ovviamente, infettate dal batterio. Il processo per il quale la lebbra orienta questo sviluppo non è ancora ben compreso. Seguendo un percorso diverso, altre colonie di neo-cellule staminali infettate si trasformano in un mucchio cellulare in grado di produrre globuli bianchi perfettamente in grado di veicolare il bacillo e infiltrare i tessuti secondo l'abituale processo di invasione. Una competenza inedita: questa attitudine di un batterio di far regredire il proprio ospite in una cellula indifferenziata, non era mai stata individuata in precedenza. Per realizzare questo passaggio biologico il bacillo della lebbra altera l'espressione dei geni assicurando lo sviluppo del suo ospite. Molto progressivamente i componenti specifici della cellula cessano di essere mantenuti, si degradano e muoiono. La parte del codice genetico che assicura le funzioni di sviluppo è, parallelamente, sollecitata. Notevoli le prospettive di questa scoperta, sicuramente costituisce un giro di boa nella comprensione della malattia a cui è associata ma rivela anche un modo di produzione inedito per le cellule staminali. pag. 11 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 30/01/2013 neuroni Cambiata l'identità dei Un gruppo di ricercatori è riuscito a trasformare un tipo di neurone in un altro. Questa scoperta dei biologi staminali della Harvard University potrebbe aprire nuove strade alla neurobiologia. 'Abbiamo scoperto che il cervello non è immutabile come credevamo: almeno durante una determinata finestra di tempo, possiamo riprogrammare l'identità di una classe neuronale e mutarla', ha spiegato Paola Arlotta, fra gli autori dello studio pubblicato su Nature Cell Biology. Il principio della riprogrammazione di cellule differenziate del corpo è stato provato per la prima volta cinque anni fa, quando scienziati del Harvard Stem Cell Institute riprogrammarono cellule esocrine pancreatiche trasformandole in cellule che producono insulina. Ora, Arlotta e il suo gruppo di ricerca hanno mostrato che anche i neuroni possono essere riprogrammati. In particolare, gli scienziati hanno trasformato i neuroni callosali, che connettono i due emisferi del cervello, in neuroni motori corticospinali, una delle due popolazioni neuronali distrutte nella Sla. La riprogrammazione è stata ottenuta in giovani topolini mediante il fattore di trascrizione Fezf2, legato allo sviluppo di neuroni corticospinali nell'embrione. pag. 12 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 30/01/2013 Tessuti renali creati da staminali iPS I reni hanno una struttura complessa e difficile da ricostruire una volta che si danneggia. I lavori dell'équipe di Kenji Osafune, professore associato al Centro dell'Università di Kyoto per la ricerca e l'applicazione delle cellule iPS (cellule staminali pluripotenti indotte), hanno permesso di generare dei tessuti di mesoderma intermedio, di cui i reni sono largamente composti, con un tasso di riuscita di oltre il 90% dopo 11 giorni di coltura. Una scoperta che rappresenta una prima tappa verso il trapianto di tessuto renale generato a partire da cellule iPS, tale da dare speranza a chi soffre di problemi renali e che è in attesa di innesto. "E' una tappa molto importante", ha dichiarato il professor Osafune per telefono all'agenzia stampa AFP, ma ha sottolineato che esistono ancora numerosi ostacoli da superare prima di arrivare ad un trattamento medico. "Non si sa ancora se il semplice fatto di innestare delle cellule rigenerate consentirà veramente di guarire le malattie renali". Osafune e la sua équipe hanno ugualmente scoperto che le cellule surrenali e le cellule della ghiandola di riproduzione possono essere coltivate con lo stesso metodo. pag. 13 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 31/01/2013 Scoperte mutazioni che causano malattie neuromuscolari mitocondriali In ogni cellula del nostro corpo ci sono due DNA diversi: quello 'tradizionale', contenuto nel nucleo, che contiene tutti i geni e le istruzioni per ricreare organi e tessuti e quello dei mitocondri, piccole strutture a forma di fagiolo immerse nella cellula, che rappresentano le nostre 'centraline energetiche'. Anche il DNA dei mitocondri, quando è difettoso, può causare gravi malattie come ad esempio un gruppo di rare patologie neuromuscolari. Ora, in due studi internazionali a cui hanno dato un contribuito decisivo la Fondazione Ca' Granda Policlinico di Milano e l'Università Statale di Milano, sono state identificate mutazioni in due geni del DNA del nucleo che 'compromettono' le funzioni del genoma dei mitocondri, causando quindi due forme a esordio adulto di malattia neuromuscolare metabolica. Queste scoperte potrebbero portare a una migliore comprensione di queste patologie, oltre che a possibili nuove vie per trovare un giorno una terapia. Il primo studio, pubblicato su Nature Genetics, ha visto la collaborazione di diversi centri di ricerca negli Stati Uniti, in Germania e nel Regno Unito. Per l'Italia, grazie al coordinamento di Monica Sciacco dell'Unità Malattie Neuromuscolari della Fondazione, hanno partecipato Maurizio Moggio, responsabile della stessa Unità operativa dipartimentale, e Giacomo Comi, dell'Unità operativa complessa di Neurologia (Centro Dino Ferrari – Fondazione IRCCS Ca' Granda – Università degli Studi di Milano). Gli scienziati hanno studiato dal punto di vista clinico, istopatologico e genetico-molecolare alcune famiglie provenienti da Italia, Libano e Germania. Le analisi hanno permesso di individuare difetti molecolari nel gene MGME1, contenuto nel DNA del nucleo cellulare, che ha un ruolo fondamentale nei complessi meccanismi di mantenimento e replicazione del DNA mitocondriale. Le persone con questo difetto genetico sono facilmente affaticabili, intolleranti all'esercizio fisico e presentano una grave dispnea, movimenti oculari compromessi e una grave ipotrofia muscolare. Lo stesso quadro clinico, ma in forma più lieve, è presente anche nei pazienti analizzati nel secondo studio, pubblicato su The American Journal of Human Genetics. In questo caso sono state identificate mutazioni nel gene DNA2, che contiene le informazioni per produrre una proteina coinvolta nei processi di riparazione del DNA mitocondriale, sorprendentemente gli stessi cui partecipa MGME1. La ricerca è stata ideata e condotta nei laboratori del Centro Dino Ferrari diretti dal professor Comi e dal professor Moggio, mentre le analisi biochimiche hanno visto la partecipazione dell'equipe californiana guidata dal professor Shen, esperto nello studio di proteine in grado di interagire con il DNA. "I mitocondri – spiega Maurizio Moggio – sono organelli dotati di un proprio DNA, ereditato solo per via materna: questo ha caratteristiche peculiari che lo differenziano da quello nucleare, che invece è trasmesso ai figli da entrambi i genitori. Ogni cellula presenta dunque due genomi che 'dialogano' tra loro e che possono essere sede di mutazioni in grado di causare la disfunzione energetica alla base delle malattie mitocondriali"."Si usa dire che la ricerca scientifica si muove dal bancone di laboratorio al letto del paziente. Queste ricerche – conclude Giacomo Comi – ci dicono come la combinazione dello studio clinico con le nuove metodiche per il sequenziamento del DNA possa portare a scoprire meccanismi fisiologici fondamentali con i quali i mitocondri rispondono alla richiesta energetica di tessuti e organi. Dalle cause della malattia, quindi, possiamo derivare una più completa visione dei meccanismi energetici essenziali della cellula, premessa indispensabile perché ci si avvicini alla possibilità di cura per queste patologie". pag. 14 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 BIBLIOGRAFIA: 1. http://www.agricolturanews.it/sbarcano-in-usa-i-fertilizzanti-sgb/ 2. http://salute.aduc.it/staminali/notizia/staminali+contro+parkinson+avviato+esperiment o_126712.php http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lombardia/Milano-testa-le-staminali-controParkinson-primo-paziente-trattato_314046942731.html 3. Raul Vizcardo, Kyoko Masuda, Hiroshi Kawamoto, et al. (2013) "Regeneration of Human Tumor Antigen-Specific T Cells from iPSCs Derived from Mature CD8 T Cells". Cell Stem Cell. DOI: 10.1016/j.stem.2012.12.006 http://salute.aduc.it/staminali/notizia/staminali+cellule+immunitarie+misura+contro+c ancro_126711.php http://www.lastampa.it/2013/01/04/scienza/da-staminali-cellule-immunitarie-sumisura-contro-hiv-e-cancro-xmav0iSeDN7kobe9pLf41L/pagina.html 4. Natalia Realini, Carlos Solorzano, Chiara Pagliuca, et al. (2013) "Discovery of highly potent acid ceramidase inhibitors with in vitro tumor chemosensitizing activity". Scientific Report. doi:10.1038/srep01035 http://medhelp.altervista.org/scoperto-un-inibitore-alla-resistenza-dei-tumori-achemio-e-radioterapia/?doing_wp_cron=1360753079.8924899101257324218750 5. Wei Zhua, Yonghui Zhangb, Eric Oldfield, et al. "Antibacterial drug leads targeting isoprenoid biosynthesis". Proceedings of the National Academy of Sciences. (2013) doi: 10.1073/pnas.1219899110 6. Shantanu Karkare, Terence T. H. Chung, Frederic Collin, et al. "The Naphthoquinone Diospyrin is an Inhibitor of DNA Gyrase with a Novel Mechanism of Action". 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Il pensiero sociale nella Còrea di Huntington”. La comparsa della Malattia di Huntington (Còrea Major) altera gli equilibri familiari in quanto insorgono problemi che vanno dall’accettazione della malattia a problemi legati alla modifica dei rapporti affettivi e comportamentali del malato alla cura del malato stesso. Un insieme di caratteristiche che sfidano le relazioni familiari, le istituzioni sociosanitarie, le scelte etiche. La mancata conoscenza della malattia comporta grandi difficoltà nel reperimento di professionisti competenti in grado di agire nella sua complessità. Questo convegno, che riunisce studiosi di diverse discipline, propone di interrogare la malattia nella sua singolarità, ma anche come evento speciale paradigmatico, partendo dalla storia del suo gene (che può illuminare sul destino evolutivo del cervello umano), fino alle implicazioni per la vita individuale e familiare, la relazione operatore sanitario-paziente, la ricerca farmacologica, l’associazionismo e la tutela del diritto universale di cittadinanza. La presenza di importanti figure istituzionali dell’amministrazione pubblica e del mondo accademico e il prezioso contributo di scienziati, ricercatori, docenti universitari, operatori sanitari e rappresentanti dell’ associazionismo consentiranno un esercizio innovativo di pensiero sociale per favorire una crescita strutturata efficiente ed efficace delle istituzioni territoriali e promuovere strategie comuni, condivisione di saperi e risorse, per affrontare le problematiche a cui sono esposte le persone e le famiglie affette dalla Malattia di Huntington. Fra le tante illustri presenze ospitate segnaliamo: Elena Cattaneo una delle più valenti neuroscienziate italiane, Gilberto Corbellini voce intelligente e critica della bioetica e dello studio della storia della medicina, Armando Massarenti filosofo e responsabile del supplemento culturale de Il Sole 24 ore, Lars Bording responsabile di centro abitativo e di servizio sociale danese per l’Huntington, Lucia Monaco direttore scientifico di Telethon, Patrizia Spadin presidente dell’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. E’ prevista inoltre la partecipazione degli Onn. Ignazio Marino e Franca Biondelli, della Vicepresidente del Consiglio Regionale Lombardia Sara Valmaggi, dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino, del direttore scientifico della Fondazione Carlo Besta Ferdinando Cornelio. Concluderà i lavori un intervento artistico del musicista Shel Shapiro dedicato a Woody Guthrie e ai valori della Costituzione Italiana. Il Convegno si svolgerà nella prestigiosa sede l’Aula Magna dell’Università di Milano Bicocca dalle 9 alle 17. Una giornata intensa supportata da molte speranze. http://www.aichmilano.it/index.php?appl=aich&option=pagina_news_it&idnews=867 pag. 17 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 E' mai cominciato l'Universo? 28 Febbraio 2013 Teatro Colosseo (To), Italy Quasi da un secolo sappiamo che l'universo si espande. Le galassie si allontanano l'una dall'altra ad altissima velocità, un po' come le schegge di una bomba esplosa. Dal 1998 sappiamo anche che l'espansione sta tuttora accelerando.BSe si immagina di proiettare il film all'indietro, cioè andando a ritroso nel tempo, vedremmo quindi un universo che diventa gradualmente più piccolo, fino a convergere, circa 13,7 miliardi di anni fa, in un punto dalle dimensioni inferiori a quelle di un atomo. I fisici chiamano questo universo puntiforme nell'atto di nascere "singolarità iniziale". Così suggerisce la teoria del Big Bang. Ma è realistico il concetto di "singolarità iniziale"? È lecito ipotizzare un oggetto puntiforme con densità e temperatura infinite? Dal punto di vista logico c'è qualcosa che non convince nel nostro modello cosmologico quando lo spingiamo fino a descrivere l'Istante Zero. Per questo sempre più attiva è la ricerca dei cosmologi sulle prime fasi di vita dell'Universo. La soluzione del problema però potrebbe essere paradossale e riassumibile nella domanda: siamo sicuri che l'Universo abbia veramente un istante iniziale? http://www.giovediscienza.it/modules/conferenze/article.php?storyid=107 Talks about TORCs: recent advances in target of rapamycin signalling 14—15 March 2013 Charles Darwin House, London, UK Meeting Background: Target of rapamycin (TOR) is a eukaryotic protein kinase that forms TOR complexes 1 and 2, (m)TORC1/2, which contain distinct components and phosphorylate different substrates. This conference will cover the regulation of the TOR complexes, the many roles that these complexes play in cellular regulation, and their involvement in human diseases such as cancers. Topics: • • • • • • • • • mTOR signalling networks; Growth regulation; Nutrient sensing; Regulation of autophagy; Crosstalk with signalling pathways; Drugging the mTOR pathway; TOR in lower eukaryotes; mTOR in animal physiology; mTOR in human disease. http://www.biochemistry.org/Conferences/AllConferences/tabid/379/MeetingNo/SA145/view/C onference/Default.aspx pag. 18 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 British Yeast Group Meeting 2013 20—22 March 2013 Britannia Hotel, Nottingham, UK The British Yeast Group meets annually to discuss all aspects of yeast biology. In addition to providing a platform for high quality scientific discussion, the BYG meetings, which have been running annually since 1977, provide a unique networking and training opportunity for members of the British yeast research community. The topics covered will ecompass a wide range of areas. http://www.britishyeastgroup.org/ Exploring kinomes: pseudokinases and beyond 24—26 March 2013 Robinson College, Cambridge, UK Meeting background: Protein kinases have long been known to be pivotal regulators of intracellular signal transduction in all eukaryotic cells. However, variant kinase-like domains, which lack motifs thought to be essential for nucleotide binding and/or phosphoryl transfer activity in catalytically active kinase domains, remain much less well understood despite their prevalence in cellular life. These domains, loosely termed pseudokinase domains, were once thought to be cellular spectators with no signalling function. In marked contrast, it has emerged that these diverse domains play crucial roles in modulating signal transduction in bacteria, plants, Toxoplasma parasitic invasion, and in vertebrates. Topics: • • • • • • • • Pseudokinases: definition and experimental challenges; Structural, biochemical and chemical biology approaches kinome/pseudokinome; Unusual and atypical protein kinases; Pseudokinases in human disease; Non-mammalian pseudokinases; Pseudokinases as drug targets; Histidine kinases and protein kinase evolution; Hot topics in pseudokinase research. to studying the http://www.biochemistry.org/Conferences/AllConferences/tabid/379/MeetingNo/SA147/view/C onference/Default.aspx pag. 19 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 5th British Meiosis Meeting 27—28 March 2013 Gonville & Caius College, Cambridge, UK The British Meiosis Meeting is a forum for meiosis researchers to network and exchange ideas. Research will be presented from diverse organisms and disciplines, covering all aspects of meiotic recombination and chromosome segregation. Sixteen talks from student and postdoctoral researchers will be selected from submitted abstracts, in addition to the invited speakers. http://www.plantsci.cam.ac.uk/BMM2013/index.html Epigenetics and Chromatin: Interactions and processes 11th - 13th March 2013 Harvard Medical School, Boston, USA BioMed Central, in conjunction with its journal Epigenetics & Chromatin, is hosting the inaugural conference "Epigenetics & Chromatin: Interactions and processes" at Harvard Medical School in Boston, U S A from 11 to13 March 2013. Genome-wide analysis of epigenomes, together with in-depth biochemistry of chromatin components, has resulted in an increasingly complete parts list for epigenetic processes throughout the genome. The aim of the conference is to address the next challenge in the field of epigenetics by discussing how these components come together to regulate cellular processes. By bringing together speakers in ten distinct but related areas of epigenetic research, including Methylation, non coding R N A , histone modification, this conference will shed light on dynamic chromatin processes that connect genotype to phenotype. Each oral session will be led by a distinguished leader in the field, and will include both invited speakers and a number of talks by participants selected from the submitted abstracts. The conference format is designed to promote discussion and interaction and all participants are invited to submit abstracts for oral and poster presentations. http://www.nature.com/natureevents/science/events/18353Epigenetics_and_Chromatin_Interactions_and_processes pag. 20 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 ITALIAN FORUM ON INDUSTRIAL BIOTECHNOLOGY AND BIOECONOMY IFIB 2013 From biotechnology new resources for industry Naples Chamber of Commerce, via Sant’Aspreno 2, Naples (Italy). Assobiotec, the Italian Association for the development of biotechnology, which is part of Federchimica, Innovhub SSI and the Italian Biocatalysis Center invite companies and research centers to the 3rd edition of the Italian Forum on Industrial Biotechnology and Bioeconomy (IFIB) which will be held on October 22-23, 2013 in Naples (Italy). The workshop is aimed at making a survey of research projects in the industrial biotechnology field with the goal to strengthen the network in the Euro-Mediterranean area and to promote industry-university partnerships. http://assobiotec.federchimica.it/Libraries/Images_CV/IFIB_2013_call.sflb.ashx pag. 21 MARCHE BIOTECH NEWSLETTER ULTIME NOVITA’ IN CAMPO BIOTECNOLOGICO GENNAIO 2013 A cura di Roberta Facchini per: Associazione Regionale MARCHE BIOTECH via della barchetta, 1 60035 JESI (AN) Contatti: tel. 0731/605863, fax. 0731619767 e.mail: [email protected]; [email protected] pag. 22