Insegnare italiano al tempo del plurilinguismo Patrizia Cordin - Trento L’italiano e le altre IPRASE, Dipartimento della Conoscenza PAT Rovereto 21-22 maggio 2015 1. Plurilinguismo bilinguismo multilinguismo 7. In evidenza Insegnare italiano al tempo del plurilinguismo 6. La riflessione linguistica 5. Buone pratiche 2. Un nuovo multilinguismo 3. Bilinguismo: (s)vantaggi 4. Conoscenze e atteggiamenti 1. Crisi del monolinguismo Pluri linguismo «Assistiamo oggi alla crisi forse definitiva del monolitismo linguistico. […] Nuovi spazi e nuovi compiti si offrono alla vita delle lingue meno diffuse, e più in generale alla più completa affermazione dei diritti linguistici umani.» (De Mauro 2006, 11) 1. Multi, pluri, bilinguismo Pluri linguismo Multilinguismo: si riferisce all’uso di più lingue in una comunità Plurilinguismo: si riferisce all’uso di più lingue in un individuo Bilinguismo: termine generale, con riferimento all’uso di due lingue in un individuo o in una comunità, dove le due abbiano uguale riconoscimento e funzioni. 1. Cos’è il plurilinguismo? Una definizione semplice Pluri linguismo • Essere bilingue/plurilingue vuol dire usare due o più lingue regolarmente; • non vuol dire parlare due/più lingue perfettamente. (Sorace 2011) http://www.bilingualism-matters.ppls.ed.ac.uk 1. Plurilinguismo. Oltre i miti, la ricerca. Pluri linguismo • Conoscere due/più lingue cambia il cervello in modo significativo. • Il plurilinguismo/multilinguismo è un ottimo investimento per gli individui e per la società. • Anche le lingue “minoritarie” sono un’opportunità per cogliere i vantaggi del bilinguismo. 1. Plurilinguismo e dialetti Pluri linguismo • Dialetti sono da considerare come lingue minori o come lingue con uguale dignità scientifica delle altre lingue? • Dialetti possono diventare uno strumento facilmente accessibile di riflessione sulla lingua, di confronto con altre varietà, con altre lingue, stimolo e motivazione per lavorare sulla grammatica (oltre che sul lessico). • Per la maggior parte degli scolari negli anni Settanta i dialetti hanno costituito la base sulla quale costruire nuove competenze nella lingua italiana. (Renzi, Cortelazzo 1977) 1. La nostra percezione Quanti di noi sono bilingui? Quanti di noi vivono/lavorano in contesto multilingue? Pluri Iinguismo 1. Plurilinguismo nei bambini • I Pluri linguismo bambini imparano qualsiasi lingua senza sforzo, esattamente come imparano a camminare. • Il cervello del bambino è perfettamente capace di ‘gestire’ due o più lingue contemporaneamente. • Il bambino bilingue non è la somma di due monolingui. Pluri linguismo 1. Il bilinguismo visto dai bambini (Favaro 2013) 1. Plurilinguismo e mescolanza di lingue Pluri linguismo La mescolanza dei codici, quando avviene, non indica confusione linguistica, in quanto: – avviene anche nei bilingui adulti – segue regole precise – è molto più frequente quando i bambini parlano con altri bilingui che quando parlano con monolingui. (Grosjean 2010) 2. Super-diversità Nuovo multilingu ismo • Mobilità di massa • Numero esteso di lingue coinvolte nei movimenti di popolazione • Diversità tipologica tra le lingue • Diversità dei sistemi scrittori • Diversità culturale • Mistilinguismo 2. Super-diversità Nuovo multilingu ismo Politiche di promozione del plurilinguismo nell’UE 2. Nuovo multilinguismo Inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano Altre lingue nazionali Lingue regionali Lingue territoriali Lingue di recente immigrazione (Romaine 2013) 2. Ipotesi contro… Nuovo multilinguismo “English’s emergence as the global language, along with the rapid progress in machine translation and the fragmentation of languages spoken around the world, makes it less clear that the substantial investment necessary to speak a foreign tongue is universally worthwhile.” (Lawrence Summer) 2. Diversità linguistica nelle scuole italiane: numeri Nuovo multilingu ismo a.s. 2013-14 Alunni stranieri: 803.059 Alunni stranieri scuola primaria: 283.233 Alunni stranieri nati in Italia: 415.182 (51,7% del totale) http://www.ismu.org/2014/11/come-e-cambiata-la-nostra-scuola/ 2. Tendenze nell’ultimo decennio http://www.istruzione.it/allegati/2014/ Miur_2012_2013.pdf Nuovo multilingu ismo 2. Diversità linguistica nelle scuole italiane: paesi Nuovo multilingu ismo • 196 paesi di provenienza. • Le cittadinanze più numerose: ◇ Romania (ultimo decennio 154.605 studenti + 150.000 dal 1995/96), ◇ Albania (107.862 + 100.000), ◇ Marocco (101.167 + 93.000), ◇ Cina (39.204 + 36000). http://www.ismu.org/2014/11/come-e-cambiata-la-nostra-scuola/ 3. Vantaggi cognitivi del bilinguismo Bilinguismo: (s)vantaggi • Maggiore consapevolezza dell’altro • Maggiore flessibilità mentale: attenzione selettiva - passaggio da un compito all’altro - capacità di controllare il proprio comportamento (Sorace 2011) 3. Insuccessi scolastici (2012-13) Bilinguismo: (s)vantaggi Tassi medi di non ammissione alla classe successiva di SFM e studenti italiani MIUR-ISMU 2014 http://www.istruzione.it/allegati/2014/Miur_2012_2013.pdf 3. Risultati Invalsi Prove di lettura (2013-14) Bilinguismo: (s)vantaggi Invalsi, Ocse-Pisa 2012, Rapporto nazionale, http://www.invalsi.it/areaprove/ rapporti/Rapporto_Rilevazioni_Nazionali_2014.pdf. 210 200 italiani SFM I gen. SFM II gen. 190 180 170 livello 2 livello 5 livello 8 livello 10 3. Lingue con input “ridotto” Bilinguismo (s)vantaggi • Bilinguismo non stabile e non bilanciato: grammatica della lingua d'origine presenta cambiamenti, oscillazioni e lacune a tutti i livelli: fonetico, lessicale, morfologico, sintattico, semantico e pragmatico. • Si registra nel complesso una forte tendenza alla semplificazione, alla regolarizzazione e a un ordine più rigido delle parole. • Causa di quest'acquisizione incompleta (e fossilizzata) sono le condizioni che determinano un input linguistico ridotto, che rimane cioè sotto la soglia minima (Montrul 2013). 4. Un’inchiesta nelle scuole primarie Conoscenze atteggiamenti Sordella 2015. Questionari (“Insegnare nelle classi plurilingui”) per maestri/e delle classi IV e V di 12 scuole primarie in Piemonte. 3 sezioni del questionario per chiedere: ◇ conoscenze circa le lingue parlate dagli alunni ◇ valutazione di vantaggi e svantaggi del plurilinguismo in classe ◇ attività svolte in classi plurilingui 4. Le conoscenze rilevate Conoscenze atteggiament i 1. Riconoscimento e denominazione delle lingue 2. Modo di accesso a queste conoscenze 3. Considerazione di dialetti 1. Riconoscimento in circa il 68% dei casi (ess. moldavo “russo, rumeno”; kossovaro “slavo”) 2. Attraverso la comunicazione con gli scolari (e le famiglie) 3. Mancanza di riconoscimento dei dialetti in circa il 78% dei casi 4. Le valutazioni rilevate Conoscenze atteggiament i 4. Le valutazioni rilevate Gruppo A: • • preoccupati per l'apprendimento abbastanza fiduciosi verso la riflessione interlinguistica Gruppo B: • • preoccupati per l'apprendimento scettici verso la riflessione interlinguistica Gruppo C: Conoscenze atteggiament i 4. Le pratiche dichiarate 1. 2. 3. 4. 5. 6. Obiettivi Discipline coinvolte Tempi Modalità Organizzazione lavoro Reazioni bambini Conoscenze atteggiament i 5. Un cambiamento di prospettiva Buone pratiche Verso le classi multilingui • Non solo italiano L2 • Non solo multiculturalità • Non solo attenzione part-time alle lingue altre MA 5. Un cambiamento di prospettiva Buone pratiche • Diversità linguistica e culturale come parte integrante del curriculum • Famiglie e comunità coinvolte nel curriculum • Stimoli per uno sviluppo completo delle lingue di casa (NB lettura) • Le lingue di casa entrano nella scuola con piena dignità e sistematicamente (Chumak-Horbatsch 2012) CARAP - Un quadro di riferimento per gli approcci plurali alle lingue e alle culture. Competenze e risorse http://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/article/view/ 2823/3026 5. Visibilità e conoscenza Buone pratiche La nostra classe è un posto dove le lingue sono… benvenute rispettate parlate ascoltate accettate confrontate discusse mai dimenticate mai derise scoperte scritte lette condivise cantate esplorate La carta delle lingue Nome della lingua Parlanti in classe Numero Nomi Parlate in questi paesi Bandiera Sistemi di scrittura Caratteri (Chumak-Horbatsch 2012, 65) 5. Uso partecipato delle lingue Alfabeti Monete Supermercato in classe Websites nelle diverse lingue Nonni in classe Buone pratiche 5. Lettura Buone pratiche 6. Stimoli per la riflessione grammaticale La riflessione linguistica Traduzione: da Lingua di Casa (LC) a Lingua di Scuola (LS) e da LS a LC Confronto di parole (uso vocabolari) Confronto di strutture (p.e. il soggetto espresso, la posizione del verbo, dove sta il pronome interrogativo…) 6. A cosa non serve la grammatica La riflessione linguistica È ormai assodato che non esiste un legame diretto tra riflessione sulla lingua e sviluppo delle abilità linguistiche, quindi attraverso la riflessione metalinguistica non si raggiunge immediatamente l’obiettivo di migliorare le competenze d’uso della lingua. (Lo Duca, Provenzano 2012) 6. A cosa serve la grammatica La riflessione linguistica • La riflessione sulla lingua, intesa come “attività intelligente” … ha come obiettivi prioritari lo sviluppo di competenze logiche e analitiche applicate alla lingua, l’acquisizione di strumenti di osservazione, di analisi e di classificazione dei fenomeni linguistici da utilizzare per maturare una sempre più consapevole padronanza della lingua madre e da riutilizzare per apprendere altre lingue. • Promuove negli alunni una conoscenza, controllabile e verbalizzabile su una preesistente conoscenza implicita, inconsapevole, per sviluppare una competenza linguistica consapevole che permetta agli alunni di capire che nella lingua esistono delle regole che hanno delle motivazioni (Lo Duca, Provenzano 2012) 6. Un sillabo essenziale La riflessione linguistica Partire dalla frase per poi arrivare all’analisi delle categorie lessicali (alla morfologia). “Pretendere di descrivere nomi, articoli, aggettivi e pronomi prima di aver studiato la frase è come pretendere di descrivere pedali, catene, ruote e manubri nascondendo la bicicletta della quale sono parti”. (Prandi 2010) 6. Un sillabo essenziale • • • • • La riflessione linguistica Frasi nucleari Sintagmi Verbo Soggetto Categorie di variazione morfologica (genere, persona, numero, tempo), il concetto di accordo (del soggetto con il verbo, dell’articolo e dell’aggettivo con il nome), i ruoli che le categorie ricoprono all’interno della frase; la formazione delle parole (i derivati e gli alterati), il tempo verbale (Lo Duca, Provenzano 2012) 7. Presto è meglio In evidenza ll miglior periodo per diventare pienamente bilingue è la prima infanzia. Ruolo fondamentale delle scuole primarie, delle scuole d’infanzia, delle famiglie. 7. Il ruolo delle famiglie In evidenza Valorizzare le competenze familiari delle famiglie (migranti), favorendone la partecipazione ai servizi educativi dei figli e promuovendo l’uso della lingua di casa in tutte le varietà, in particolare quella scritta (lettura). 7. La formazione degli/le insegnanti In evidenza “ Tu t t o c i ò n o n p u ò e s s e r e a f f i d a t o all’improvvisazione né può gravare su una scuola lasciata a se stessa. Gli insegnanti, che pure hanno affrontato spesso positivamente la pluralità idiomatica nella loro attività quotidiana, devono essere sistematicamente formati all’adozione di una prospettiva didattica plurilingue e in secondo luogo sostenuti nella pratica didattica attraverso risorse umane e materiali appropriate.” Conoscere e usare più lingue è fattore di ricchezza (SLI, SIG, AItLA, DiLLE, Accademia della Crusca) http://www.storiadellalinguaitaliana.it/sites/default/files/ DOCUMENTO%20SLIU_asociazioni%20linguistiche%20e%20Crusca.pdf 7. Verso l’inclusione Lingue e culture diverse vengono assorbite nella lingua e nella cultura di maggioranza assimilazione Si riconosce l’importanza delle lingue di casa. Si sottolineano le differenze culturali supporto Inclusione Le lingue di casa sono incluse nel curriculum. Tutti gli scolari fanno esperienza della diversità linguistica Gli educatori lavorano con le famiglie (Chumak-Horbatsch 2012, 39) In evidenza A mo’ di saluto “Se per strada incontro un mio collega lo saluto. Ma se incontro un insegnante mi fermo, mi cavo di capo il cappello e mi inchino”: così amava dire Guido Calogero nei lontani anni cinquanta e ne hanno conservato memoria quelli che lo hanno conosciuto e hanno condiviso con lui il confino... E sapeva benissimo quante cose non funzionavano nella nostra scuola” (De Mauro, Internazionale, 11 maggio 2015) 25 bambini orgogliosi http://www.incultureparent.com/?s=video +i+am+american&task=search Riferimenti bibliografici 1 Chumak-Horbatsch R., Linguistically Appropriate Practice, Toronto, University of Toronto Press, 2012. De Mauro T., “Crisi del monolitismo linguistico e lingue meno diffuse”, LIDI, 1,1, 2006. Favaro G., “Il bilinguismo disegnato”, Italiano Lingua Due, 1, 2013, 114-127. Grosjean F., Bilingual: Life and Reality, Cambridge Ma. and London, Harvard University Press, 2010. Lo Duca M. G. – Provenzano C. ( a cura di), A partire dalla frase. Sillabo di riflessione sulla lingua per la scuola primaria e secondaria di I grado, Dipartimento istruzione e formazione italiana - Provincia autonoma di Bolzano, 2012. Montrul S. , "Bilingualism and the Heritage Language Speaker", in Bhatia Tej K., Ritchie W.C. (eds.), The Handbook of Bilingualism and Multilingualism, Oxford, Blackwell, 2013, 168-189. Riferimenti bibliografici 2 Prandi, M., “Modelli di grammatica e lavoro in classe”, contributo distribuito al XVI Convegno Nazionale G I S C E L La grammatica a scuola: quando? come? quale? perché?, Padova, 2010. Renzi Lorenzo & Michele Cortelazzo, a cura di, 1977, L’italiano oggi: un problema scolastico e sociale, Bologna, Il Mulino. Romaine S, “Politics and policies of promoting multilingualism in the European Union”, Language Policy, 12, 2013, 115–137. Sorace, A. , "Cognitive Advantages of Bilingualism: is there a Bilingual Paradox?", in P. Valore (ed.) Multilingualism. Language, Power, and Knowledge, Pisa, Edistudio, 2011, 335-358. Sordella S., Plurilinguismo in classe: la percezione degli alunni e gli atteggiamenti degli insegnanti, tesi di dottorato in Scienze del linguaggio e della comunicazione, XXVII ciclo, Università di Torino, 2015.