Forme della Disuguaglianza 1. Definizioni

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Forme della Disuguaglianza
1. Definizioni
Disuguaglianze sociali
Differenze “oggettive” tra i membri di
una società costituite da opportunità
differenti di accedere ad uno status,
cioè a ricompense sociali:
Potere, prestigio, denaro
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La disuguaglianza
È esistita in tutte le società, anche nelle
prime di cui si hanno testimonianze,
semplici e di carattere comunitario.
– Studi antropologici
Nelle società pre-letterate: status diversi
assegnati in base a bellezza, coraggio,
conoscenza della religione
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Come cambia nel tempo
• La D. è più visibile nelle società più grandi
e complesse
• Lenski:
– Società di caccia e pesca: le più semplici, ma
comunque disuguali
– Società orticole: le più disuguali
– Società industriali (e post): più complesse ma
meno disuguali
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Differenziazione sociale (1)
• Il cambiamento della struttura delle società
avviene attraverso il processo di Diff. Soc.
• Processo attraverso cui parti di una società
acquisiscono identità distinte in termini di varie
caratteristiche sociali
• Sinonimo di divisione del lavoro
• Incremento della complessità della società:
– Verticale: status, potere, ricchezza,…
– Orizzontale: economia, politica, diritto, religione,
diventano sistemi distinti
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Differenziazione sociale (2)
• Fattori:
– Legislazione, lavoro, mercato, potere
– Dimensioni di un gruppo sociale
– Esigenze di efficienza-organizzazione e tecnologia
• Conseguenze sociali: formazione di ruoli,
gruppi, strati, classi, etc…
• Alcuni di questi indicano differenze sociali
e non (necessariamente) disuguaglianze
sociali: genere, etnia, preferenze, valori,
etc.
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Come si riproduce la disuguaglianza
• La D. è persistente
– Forme rimaste (quasi) invariate
– Forme nuove (digital divide)
• La stratificazione è l’effetto della
trasmissione delle disuguaglianze
• Le D. sono “naturali” (nascono da talento e
funzioni diverse) funzionalismo
• Le D. derivano dal controllo delle risorse
sociali e dalla difesa e riproduzione nel
tempo conflittualismo
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Stratificazione sociale
• Individui o gruppi possono essere disposti
gerarchicamente in fasce contigue (strati)
in base al differente livello di potere,
prestigio, o altra caratteristica sociale
• Graduatoria delle posizioni: regola
compensi sociali diseguali (status sociale)
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Approccio funzionalista
Spiegazione della D. proposta per primo da
Durkheim:
– Funzioni sociali gerarchicamente ordinate
– Capacità individuali diversificate, a volte
amplificate dall’istruzione
– Funzioni sociali comuni a tutte le società:
• Potere (governo)
• Religione
• Tecnologia
– Per Durkheim: una società prospera quando i
soggetti più dotati svolgono le funzioni più
importanti ricevendo ricompense sociali
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adeguate
Struttura sociale (funzionalismo)
• La posizione sociale dei singoli dipende dal ruolo
lavorativo. A occupazioni diverse corrispondono
diverse ricompense materiali e simboliche. Quanto
più è importante il ruolo occupazionale tanto
maggiori sono le ricompense.
• Le posizioni più importanti e meglio remunerate
sono occupate dai più abili (nello studio e nel
lavoro): elevati livelli di efficienza e disuguaglianze
legittime
• La stratificazione sociale è intesa in senso
gerarchico-distributivo. Gli “strati” sono individui e
famiglie che posseggono simili ricompense. Non vi
sono linee di separazione nette e stabili tra gli
strati
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Classe sociale
(funzionalismo)
Individui che condividono caratteristiche sociali
rilevanti, reddito, prestigio, ma anche stili di vita,
educazione, etc.
• Sinonimo di strato sociale
• Differenze sono viste come prodotto delle
differenti capacità di affermazione e qualità
individuali
• Confini sfumati
• Scarso rilievo dell’interdipendenza tra classi e
della capacità d’azione unitaria
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Approccio conflittualista (1)
• Controllo delle risorse più importanti (potere e
ricchezza) da parte di un gruppo sociale genera
disuguaglianze
• Due teorici principali:
Marx: dimensione economico-produttiva
– Storia umana: diversi modi di produzione
– Controllo dei mezzi di produzione determina la
divisione in classi: borghesia – proletariato
Weber: 3 dimensioni
– Dimensione economica posizione di mercato classe
– Prestigio sociale status ceto
– Dimensione politica potere partito
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Classe sociale (conflittualismo)
• Stratificazione rappresentata in termini di
“classi”
• Gruppo sociale vasto: individui in posizione
simile nella struttura soc., determinata da
dimensioni politiche ed economiche.
• Confini precisi e rigidi; esclusività
dell’appartenenza
• Percepite come (o tendono ad essere) soggetti
collettivi capaci di azione unitaria
• Sono all’origine delle differenze di potere,
ricchezza, prestigio, al di là dell’uguaglianza
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giuridica tra i soggetti
Struttura sociale (conflittualismo)(1)
– Principali disuguaglianze sociali collegate
all’occupazione, ma:
La disparità nelle ricompense non è dovuta alla
diversa centralità delle occupazioni per la
società, ma alle relazioni di potere tra i titolari
delle singole occupazioni
La diversa ripartizione di risorse tra diverse
occupazioni dipende dai rapporti di dominio tra
gruppi che le esercitano
L’accesso ad una determinata occupazione
dipende non solo dalle competenze ma dalle
risorse di potere possedute
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Struttura sociale (conflittualismo)(2)
– La classe: “l’insieme di individui/famiglie che, in virtù
del controllo esercitato su una o più risorse di potere,
occupano simili posizioni sul mercato e nella divisione
sociale del lavoro e che perciò godono di simili
chances di vita. […]
Le classi, diversamente dagli strati, non danno origine
a graduatorie di rango costituite da posizioni contigue
dagli incerti confini, ma reti di relazioni sociali tra un
numero relativamente contenuto di entità distinte le
une dalle altre” (Cobalti, Schizzerotto, 1994, p.20).
– Classe come concetto relazionale (il potere, per
definizione, è esercitato nei confronti di altri), diverso
dallo strato sociale (distributivo)
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Esempi di classificazioni
• Approccio neo-weberiano: Goldthorpe e
Schizzerotto
• Sylos-Labini
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Lo schema di Goldthorpe
• Tre grandi raggruppamenti in relazione al possesso dei mezzi
di produzione:
– datori di lavoro
– autonomi
– dipendenti
• Ulteriori divisioni in relazione alla natura delle relazioni di
lavoro:
– settore economico
– dimensione di impresa
– tipo di occupazione (manuale, non manuale…)
– livello di specializzazione e competenza
– “service” vs. “contract”
(“contract”: retribuzione contro lavoro; stretta supervisione;
“service”: scambio più diffuso; importanza del coinvolgimento e della
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competenza)
Lo schema di Schizzerotto (1)
I criteri:
• la posizione occupazionale (posizione
gerarchica organizzativa)
• la posizione di mercato (reddito, opportunità
di carriera, stabilità, gratificazioni ecc.)
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Lo schema di Schizzerotto (2)
Le classi individuate:
1. Borghesia (Imprenditori,
Borghesia
liberi professionisti, dirigenti
(“service class”)
2. classe media impiegatizia
Classe media
3. piccola borghesia urbana
4. piccola borghesia agricola
5. classe operaia urbana (lavoratori
Classe operaia
manuali, industria e servizi)
6. classe operaia agricola
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Lo schema di Sylos Labini (1)
Criterio: Reddito percepito da un individuo
Tre macro-categorie di reddito:
• Rendita ( proprietari fondiari)
• Profitto ( capitalisti industriali, agrari e commerciali)
• Salario ( operai industriali e braccianti)
Oltre a queste categorie “pure” vi sono altre
importanti categorie di reddito:
• Redditi misti (Lavoro e capitale, es. lavoratori autonomi)
• Stipendi ( Impiegati in enti pubblici od imprese)
• Redditi precari( occupazioni a reddito basso e/o saltuarie)
Sulla base di queste categorie di reddito Sylos Labini
distingue cinque grandi classi sociali, ciascuna
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delle quali composta da varie sottoclassi
Lo schema di Sylos Labini (2)
• Borghesia
( Grandi proprietari di fondi rustici e urbani, imprenditori e alti dirigenti di
società per azioni e professionisti)
• Piccola borghesia relativamente Autonoma
( Lavoratori autonomi dei tre principali settori di attività, ovvero coltivatori
diretti, artigiani e commercianti)
• Classe media impiegatizia
( Impiegati pubblici e privati)
• Classe operaia
( Braccianti e salariati fissi in agricoltura, operai dell’industria e dell’edilizia
e da quelli del terziario)
• Sottoproletariato
( Disoccupati, inattivi, precari)
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La mobilità sociale (1)
• Passaggio di un individuo da una classe ad
un’altra
• Mobilità intergenerazionale: movimento tra le
classi rilevato confrontando:
– la posizione di un individuo in un dato momento
(classe di destinazione)
– e la posizione dei genitori (classe di origine)
• Mobilità intragenerazionale: movimento tra le
classi rilevato confrontando:
la posizione di un individuo in due dati momenti
successivi, a prescindere dalla classe di origine
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La mobilità sociale (2)
• Mobilità assoluta: numero complessivo di persone che
si spostano da una classe all’altra:
– riflette i mutamenti nella struttura occupazionale (e quindi la
dimensione delle classi);
– non misura il grado di apertura di una società
• Mobilità relativa: grado di eguaglianza delle possibilità
di mobilità per appartenenti a diverse classi sociali
– Misura il grado di apertura /chiusura di una società in termini
di uguaglianza di opportunità
– bassa o nulla: la classe di destinazione è fortemente
determinata dalla classe di origine
elevata: la classe di origine è scarsamente influente sulla
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classe di destinazione)
Tavola di mobilità intergenerazionale assoluta
(valori percentuali calcolati su totale delle origini)
Destinazione
Borghesia Cl media Piccola
imp
borgh urb
Piccola
borgh agr
Cl operaia
urb
Cl operaia
agr
Totale
Origine
Borghesia
37.0
41.8
7.9
3.1
10.2
-
4.8
Cl media imp
16.9
52.7
14.6
0.4
15.4
-
9.8
Piccola borgh urb
6.4
28.9
37.4
1.2
25.3
0.8
22.2
Piccola borgh agr
3.1
15.9
15.9
21.6
41.2
2.3
19.7
Cl operaia urb
3.6
25.8
16.5
0.3
53.3
0.5
35.8
Cl operaia agr
2.0
6.4
19.1
2.9
50.5
19.1
7.7
Totale
6.9
26.4
20.6
5.0
38.8
2.3
100.0
N
183
703
548
134
1031
61
2660
24
Fonte: Cobalti Schizzerotto 1994, p.77
•
Odds è il rapporto tra la probabilità p di un evento e la probabilità (1-p)
dell'evento complementare
• Ad es: La probabilità che un figlio della borghesia diventi borghese è del
37%. La probabilità che un figlio della borghesia diventi operaio è del 10,2%
L’odds che un figlio della borghesia diventi borghese invece di diventare
operaio è pari a 0,37/0,10 = 3,7. Cioè è tre volte più probabile che un figlio
ella borghesia diventi borghese piuttosto che operaio.
Destinazione
Borghesi
a
Origine
Cl
media
imp
Piccola
borgh
urb
Piccola
borgh
agr
Cl operaia
urb
Cl operaia
agr
Totale
Borghesia
37.0
41.8
7.9
3.1
10.2
-
4.8
Cl media imp
16.9
52.7
14.6
0.4
15.4
-
9.8
Piccola borgh
urb
6.4
28.9
37.4
1.2
25.3
0.8
22.2
Piccola borgh
agr
3.1
15.9
15.9
21.6
41.2
2.3
19.7
Cl operaia urb
3.6
25.8
16.5
0.3
53.3
0.5
35.8
Cl operaia agr
2.0
6.4
19.1
2.9
50.5
19.1
7.7
Totale
6.9
26.4
20.6
5.0
38.8
2.3
100.0
N
183
703
548
134
1031
61
2660
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Odds ratio è il rapporto tra due odds.
Esempi:
L’odds che un figlio della borghesia diventi borghese invece di diventare operaio è
pari a 0,37/0,10 = 3,7: è tre volte più probabile che un figlio della borghesia
diventi borghese piuttosto che diventi operaio
L’odds che un figlio della cl. operaia diventi borghese piuttosto che diventare
operaio è pari a 0,036/0,533 = 0,067
L’odds ratio in questo caso è 3,7/0,067=55,2. Le opportunità dei figli della borghesia
di restare in questa classe contro le opportunità di diventare operai sono 55 volte
più elevate rispetto alle opportunità che i figli della classe operaia hanno di
entrare nella borghesia piuttosto che restare operai.
Destinazione
Borghesia
Cl media
imp
Piccola
borgh urb
Piccola
borgh agr
Cl operaia
urb
Cl operaia
agr
Totale
Origine
Borghesia
37.0
41.8
7.9
3.1
10.2
-
4.8
Cl media imp
16.9
52.7
14.6
0.4
15.4
-
9.8
Piccola borgh urb
6.4
28.9
37.4
1.2
25.3
0.8
22.2
Piccola borgh agr
3.1
15.9
15.9
21.6
41.2
2.3
19.7
Cl operaia urb
3.6
25.8
16.5
0.3
53.3
0.5
35.8
Cl operaia agr
2.0
6.4
19.1
2.9
50.5
19.1
7.7
Totale
6.9
26.4
20.6
5.0
38.8
2.3
100.0
N
183
703
548
134
1031
61
26
2660
Tavola di mobilità intergenerazionale relativa
riferita all’occupazione attuale
(odds ratios generalizzati)
Destinazione
Origine
Borghesi
a
Cl media Piccola
Piccola
Cl operaia
imp
borgh urb borgh agr urb
Cl operaia
agr
Borghesia
14.80
2.90
0.40
2.90
0.30
0.06
Cl media imp
8.40
7.00
1.80
0.25
0.91
0.04
Piccola borgh
urb
0.77
1.10
2.60
0.48
0.71
1.34
Piccola borgh agr
0.16
0.27
0.45
18.20
0.91
3.20
Cl operaia urb
0.62
1.80
1.50
0.13
3.90
1.20
Cl operaia agr
0.10
0.09
0.71
1.30
1.40
82.30
Fonte: Cobalti Schizzerotto 1994, p.109
Ad esempio” Le opportunità dei figli della borghesia di restare in questa
classe sono 15 volte più elevate delle opportunità dei figli di tutte le altre
classi di entrarvi”
Odds ratios = 1 indicano uguaglianza di opportunità
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Mobilità intergenerazionale in Italia e in EU
[Cobalti]
Misura della possibilità di ottenere una data
occupazione data l’origine sociale.
• in Italia 2/3 degli individui (dato simile in EU);
• aumento della mobilità intergenerazionale con il
passaggio da società agricola a industriale;
• 20% di figli di operai accedono alla fascia
medio-alta delle occupazioni non manuali,
soprattutto verso la piccola borghesia urbana,
con scarse possibilità di ulteriore carriera;
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Mobilità intragenerazionale (carriera)
Misura della probabilità di conseguire
un’occupazione, data la prima:
• l’Italia ha un’elevata immobilità
intragenerazionale (54%), seconda solo alla
Polonia (68%; in Svezia è il 38%);
• alto numero di accessi diretti alle posizioni
superiori;
• minore mobilità discendente verso il lavoro
operaio;
• la disuguaglianza di possibilità di mobilità tra
diverse classi è una caratteristica comune a tutte
le società, pur con delle caratteristiche specifiche
ad ognuna.
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