COME ANDÒ A FINIRE LA QUINTA CROCIATA? Il 5 novembre 1219 la città di Damietta venne conquistata dai cristiani; fu un massacro. Il vescovo Oliver von Paderborn scrisse che, quando la città cadde, su 80.000 abitanti, solo 3.000 vennero lasciati in vita. I corpi vennero lasciati ovunque, a nutrimento dei cani. I crociati saccheggiarono e cominciarono subito a litigare tra loro per la spartizione del bottino, poi il cardinal Pelagio impose l’ordine prospettando la marcia verso il Cairo. Altri scontri armati, devastazioni e saccheggi. Il sultano ripeté l’offerta di pace in cambio della Terrasanta, nuovamente respinta dai crociati, i quali proseguirono la guerra a oltranza, avvicinandosi al Cairo. Allora il sultano fece aprire le dighe del Nilo, impantanando i carri e i pesanti armamenti dell’esercito crociato. Fu la disfatta totale. I guerrieri erano ormai bloccati e impotenti, alla mercé dei saraceni. A quel punto il sultano offrì ai crociati una tregua di otto anni. Essi accettarono. Il comandante crociato Giovanni di Brienne disse a Pelagio: “Ah, signor legato, se solo ve ne foste rimasto in Spagna! Siete stato Voi a precipitare la cristianità in rovina!” Il cronista Oliviero di Colonia, parlando della generosità degli arabi dopo la firma del trattato col sultano al-Kamil, scrisse: “…Quegli stessi egizi di cui noi avevamo appena ucciso le famiglie, che avevamo rapinato e cacciato da casa e beni, vennero ora a curarci e salvarci, noi che eravamo in loro balìa, dalla morte per fame…” Lo stesso sultano, nell’anno 1229, offrirà di nuovo la Terrasanta all’imperatore Federico II, il quale aveva giurato di impegnarsi nella crociata, ma con il continuo rimandare s’era trovato scomunicato. L’imperatore otterrà Gerusalemme tramite negoziati amichevoli con il sultano, evitando la guerra, ma invece di vedersi levare la scomunica, egli si vedrà piombare addosso la collera del papa, fino all’incredibile proclamazione di una crociata contro di lui. L’imperatore sarà sollevato dalla scomunica e dalla persecuzione nel 1231, ma solo al prezzo di porre alcuni suoi territori sotto il dominio della Chiesa. Si calcola che nel corso delle crociate (un paio di secoli) abbiano perso la vita circa due milioni di esseri umani, in un’epoca nella quale l’Europa contava al massimo 18 milioni di abitanti. Gerusalemme, lasciata senza difese, finirà assalita e conquistata nel 1244 da bande nomadi di un oscuro popolo asiatico, i Corasmi, scacciati dalle loro terre dall’orda dei mongoli di Gengis Khan. Le crociate successive avranno altri obiettivi, l’Egitto e perfino Tunisi. La Terrasanta non interessava più alle grandi potenze cristiane; i principati Franchi di Siria vennero lasciati al loro destino. I sultani d’Egitto completarono in pochi decenni la riconquista del territorio. L’ultima fortezza crociata, Acri, cadde nel 1291 dopo un’eroica difesa condotta dai Templari. Nessuno venne loro in aiuto. Aggiunta storica personale di Patrizia Mancini