inclusione - ICS Cardarelli Massaua

PER CONOSCERCI MEGLIO
I NOSTRI “VICINI” EBREI
IMMAGINI
IMMAGINI SCATTATE DA
GIUSEPPE
E LUDOVICA
ECCOCI ARRIVATI ALLA SINAGOGA DI VIA
GUASTALLA
FINALMENTE SI ENTRA
I MASCHI SI DEVONO COPRIRE IL CAPO CON LA KIPPA
MENORAH IN PRIMO PIANO
I RAGAZZI DELLA SCUOLA EBRAICA CI DANNO
ALCUNE INFORMAZIONI
CI VIENE SPIEGATO IL SIGNIFICATO DEI FILI E DEI NODI
NEL TALLIT
QUALCHE OGGETTO PREZIOSO
I LIBRI
LE MANINE PER LEGGERE I ROTOLI DELLA TORAH
OGGETTI ANTICHI
I LIBRI
CENNI STORICI E QUALCHE INFORMAZIONE
TAVOLINO
UN ARMADIO MOLTO PREZIOSO PER
CONTENERE I ROTOLI SACRI
DOCUMENTI
TESTI DI
LUDOVICA, RICCARDO,NINA
Festività e Mitzvot
Lo shofar è un piccolo corno di montone utilizzato come strumento musicale per annunciare la luna
nuova, per proclamare l'anno del giubileo e durante alcune funzioni religiose ebraiche, quali lo
Rosh haShana e il digiuno dello Yom Kippur.
Il suonare il corno trae origine dal sacrificio di Isacco. Nella tradizione biblica Isacco fu salvato dal
sacrificio, e al posto suo Abramo sacrificò un ariete rimasto impigliato, giustappunto per le corna, in
un cespuglio sul monte. Così, suonando il corno, Dio si ricorda della fede di Abramo, della salvezza
di Isacco e di quella della sua discendenza. Il corno viene reso il più piatto possibile e forgiato a
campana riscaldandolo per poterlo ammorbidire, quindi viene praticato un buco sulla punta del
corno per raggiungere la naturale cavità interna.
Lo Yom Kippur ("Giorno dell'espiazione") è una ricorrenza dei cosiddetti Yamim Noraim (Ebraico,
letteralmente "Giorni terribili"). Gli Yamim Noraim vanno da Rosh haShana a Yom Kippur, che
sono rispettivamente i primi due giorni e l'ultimo giorno dei Dieci Giorni del Pentimento.
Nel calendario ebraico Yom Kippur incomincia al crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di
Tishri, e continua fino alle prime stelle della notte successiva. Yom Kippur è il giorno ebraico della
penitenza; viene considerato come il giorno ebraico più santo e solenne dell'anno. Il tema centrale è
l'espiazione dei peccati e la riconciliazione con Dio e gli altri uomini. È proibito mangiare, bere,
lavarsi, truccarsi, indossare scarpe di pelle ed avere rapporti sessuali. Le persone malate consultano
in anticipo un'autorità rabbinica competente per verificare se il loro stato le esenti dal digiuno. Il
giorno in cui cade non è casuale: il giorno del pentimento (il dieci di Tishrì) si rifà al giorno in cui
Mosè scese dal monte Sinai con le Tavole della Legge, il giorno in cui venne accettato il pentimento
del popolo ebraico.
Sono esclusi dall’osservanza dei precetti i maschi fino ai 13 anni e le donne fino a 12 anni, anche se
viene comunque insegnato loro, anche prima di quell’età, a pentirsi della mancanza di rispetto nei
confronti dei genitori.
La festività ebraica di Purim cade il giorno 14 del mese ebraico di Adar e comincia sin dalla sera
precedente questo giorno. La festa dura 2 giorni e si conclude "dopo le stelle" del 15 di Adar.
Durante lo shabbat precedente Purim, si legge, oltre alla parasha della settimana, anche il brano del
Deuteronomio in cui si racconta dell'attacco subito dagli ebrei in fuga dall'Egitto da parte del popolo
degli Amaleciti.
La Chanukkah è una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci o Festa dei
lumi. In ebraico la parola chanukkah significa "inaugurazione" o "dedica", è infatti la festa che
commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la libertà
conquistata dagli ellenici.
Durante questa festa si accende una menorah, candelabro a nove bracci. La prima notte va avanti
solo il braccio più lungo e una candela, e ogni sera si aggiunge una candela fino a quando l'ottavo
Martedì e Mercoledì 20 e 21 Gennaio, la 3A, di Daniele Cohenca, professore di ebraico alla scuola
ebraica di via Sally Meyer ha affrontato il tema dell'ebraismo come religione, cultura e modo di
vita; un percorso, seppur breve, molto interessante ed istruttivo.
L'ebraismo, prima religione monoteista ad affermarsi e ad essere professata, si è mantenuto intatto
nei secoli (pur non facendo proselitismo), grazie alla fermezza dei suoi princìpi e alla solidità del
legame che unisce reciprocamente Dio e il popolo ebraico attraverso la Torah.
Dal momento della consapevolezza (che per le ragazze coincide coi 12 e per i ragazzi 13 anni e
viene celebrata nelle cerimonie del bat mitzvah e del bar mitzvah), la donna e l'uomo si trovano ad
avvicinarsi a Dio attraverso il rispetto dei precetti. La donna, in quanto dotata di un onore interno
(che deve preservare) ha meno costrizioni da seguire, perché il suo, più che materiale, è un
cammino mentale e spirituale.
L'osservanza dei precetti, così come il “credo”, sono ovviamente puramente personali, mentre
l'essere ebreo, l'appartenere ad un unico popolo e il sentirsi parte di una stessa comunità sono
indipendenti dalla persona che si sceglie di essere.
Essere ebreo significa portare in sé il frutto di secoli di discriminazioni e di violenze, legati alla
necessità di individuare un capro espiatorio, all'ignoranza dell'uomo; la discendenza è matriarcale e
se si è estranei da questo mondo è molto è molto complesso e difficile entrarvi.
Come spiegato precedentemente, la religione ebraica presenta moltissime regole da seguire,
alcune antichissime di cui si sta ancora cercando l’origine precisa. Tra le più importanti vi sono
quelle che regolano l’alimentazione. Con il termine kasherùt, letteralmente adeguatezza, si
indicano le regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah e il contrario di
kasher è taref, parola che indica qualsiasi cibo che non sia kosher.
Il cibo, per essere consumato secondo le regole alimentari ebraiche, deve soddisfare vari
aspetti tra cui la natura del cibo, la preparazione del cibo e per i cibi di origine animale, le
caratteristiche dell'animale stesso.
Cibo
Permesso Proibito Solo Kasher
x
Maiale
Vitello
x
x
Coniglio
x
Volatili
x
Rapaci
x
Topo
Serpenti
Lucertole
x
x
x
Insetti
La Sinagoga di Milano
Dopo la lezione introduttiva tenuta dal professore di ebraismo Daniele Cohenca, la classe 3° A si è
recata in visita presso la Sinagoga centrale di Milano in data 21 Gennaio.
La sinagoga centrale di Milano fu inaugurata nel 1892 su progetto di Luca Beltrami, uno dei più
eminenti architetti italiani dell’epoca e peraltro notissimo a Milano per opere come la sistemazione
di piazza della Scala e i restauri del Castello Sforzesco
Beltrami disegnò una sinagoga a pianta basilicale, a tre navate, con una facciata monumentale,
impreziosita da mosaici azzurro e oro.
La facciata è leggermente rientrata e separata dalla strada da una lunga cancellata
Colpita nella Seconda guerra mondiale da bombe incendiarie, della sinagoga era rimasta in piedi
soltanto la facciata. Questa è l’unica parte originaria rimasta ancora oggi dopo la ricostruzione del
1953 e la ristrutturazione del 1997.
Gli architetti Manfredo Morpurgo e Eugenio Gentili Tedeschi, incaricati della ricostruzione del
1953 collegarono la superstite facciata del Beltrami ad un edificio a prisma, sormontato da cupola.
Sulle pareti furono aperti ventiquattro finestroni, alti e stretti, ad illuminare la sala.
L'edificio è movimentato dai tre livelli diversi dati al suo interno; il piano leggermente rialzato della
sala di preghiera, il matroneo soprelevato, e al piano interrato un moderno auditorium e un piccolo
oratorio.
La ristrutturazione del Tempio centrale nel 1997 ne ha invece profondamente trasformato l'interno
infatti sono stati aperti nuovi finestroni sui due lati principali e il soffitto è stato rialzato nella parte
centrale del matroneo ma forse l'elemento più caratterizzante della ristrutturazione è dato dalle
vetrate multicolori opera dell’artista newyorkese Roger Selden, le quali offrono un fantasioso
collage di simboli ebraici (tra cui la stella di David, lo shofar, la menorà, il lulav) e di lettere
dell'alfabeto ebraico.
La pianta caratteristica della maggior parte delle sinagoghe è quella di una basilica a tre navate,
orientata in modo che i fedeli, in conformità al principio contenuto nella Bibbia recitino le preghiere
rivolti verso Gerusalemme. L'organizzazione dello spazio interno delle sale di preghiera ha invece
subito modificazioni nel corso dei secoli.
L'arca-armadio (Aron) contenente i rotoli delle Sacre Scritture (Torah) è incastrata nella parete
orientale, che guarda verso Gerusalemme, mentre il pulpito del lettore (Ammùd ), gli sta di fronte,
al centro della sala o al capo opposto, sopra una piattaforma leggermente alzata (Bimàh).
Sopra l'Aron è posta una luce sempre accesa — il ner tamìd, ossia la "lampada eterna" — che
ricorda la menorah del Tempio a Gerusalemme, la quale è rimasta miracolosamente accesa per otto
giorni, nonostante la sconsacrazione operata dai saccheggiatori Seleucidi.
L'Aron ha una grandissima importanza all'interno della sinagoga e per la liturgia ebraica perché è il
mobile deputato a contenere il Sefer Torah, i rotoli della Legge. Ogni Sabato, durante le funzioni,
vengono srotolati e letti. Poi vengono riposti all'interno dell'Aron.
FINE
un grazie particolare ai ragazzi della
scuola ebraica
E al prof. Daniele
con la supervisione della docente di italiano
TESTI DI: LUDOVICA,RICCARDO E NINA
REGIA: GIUSEPPE