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Ebraismo
La religione del popolo ebraico si differenzia da quella delle altre civiltà dell’area della «mezzaluna
fertile» per il suo forte monoteismo. Capostipite è Abramo (1800 a.C. ca.), invitato da Dio ad
andare verso la terra di Canaan (in parte l’attuale Stato di Israele). L’ebraismo si fonda sulla fede
di un unico Dio che ha liberato il popolo di Israele (in origine il nome dato da Dio a Giacobbe e alla
sua discendenza) dalla servitù in terra d’Egitto. Sotto la guida di Mosè, Dio porta in salvo il suo
popolo e sul monte Sinai stipula con lui un’alleanza speciale, basata sui Comandamenti o Legge
(Torah). Il libro sacro di riferimento è la Bibbia ebraica, le cui parti più antiche risalgono al X sec.
a.C., chiamata anche TaNaKh, dalle tre lettere iniziali delle sue tre parti principali (Torah =
insegnamento, legge; Nebiim = profeti; Ketubim = scritti). I cristiani la chiamano Antico Testamento
per distinguerla dal Nuovo Testamento. Gli ebrei sparsi per il mondo sono circa 15 milioni, divisi
principalmente in ebrei ortodossi, conservatori e liberali. La maggior parte vive in Israele e nel Nord
America.
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DATI ESSENZIALI:
NOME: l’etimologia di ebreo è incerta, forse da «Eber», discendente di Sem (Genesi 10,21-25).
FONDATORE: più che di un fondatore vero e proprio si può parlare di un «capostipite»: Abramo,
verso il 1800 a.C., su comando di Dio, lascia la propria terra per andare verso la terra promessa da
Dio (Canaan). In lui, nei patriarchi e nei profeti che seguiranno si riconoscerà Israele, ma
soprattutto in Dio, l’unico vero «fondatore» del popolo ebraico. Nel suo nome, Mosè guiderà il
popolo dalla servitù dell’Egitto verso la libertà (esodo, 1250 circa a.C.), affidandogli la Torah o
Legge.
LIBRI SACRI: la Bibbia («i libri»), suddivisa in tre parti: Torah (i primi 5 libri), i Profeti e gli Scritti. Vi
è poi la Mishnah (interpretazione orale della Torah), scritta dal 100 a.C. al 70 d.C. e il Talmud,
una grande raccolta scritta, che si basa sulla Mishnah e la Ghemarah (registrazione delle
discussioni dei rabbini). Del Talmud esistono due versioni: palestinese (400 d.C.) e babilonese
(500 d.C.).
CREDO: alla base di tutto c’è la fede in Dio creatore, unico ed eterno; l’obbligo di servire e
rispettare la sua Legge, rivelata al profeta Mosè e codificata nella Torah.
PRINCIPI MORALI: sono sintetizzati nelle dieci Parole (Decalogo o dieci Comandamenti) e nelle
613 regole (mizwot) che l’ebreo praticante deve osservare. Molte di queste regole riguardano
l’alimentazione: il cibo dev’essere puro (kasher).
CITTÀ SANTA: Gerusalemme (Sion), dove c’era il Tempio di Salomone che custodiva l’Arca
dell’Alleanza. Il Tempio fu distrutto da Nabucodonosor nel 586 a.C. Erode il grande ricostruì il
Secondo Tempio, nel I sec. a.C., ma fu raso al suolo dai romani nel 70 d.C. Di questo tempio
rimangono le grandi pietre del Muro del pianto.
RITI E FESTIVITÀ: il giorno sacro settimanale è lo Shabbàt (il sabato); le feste principali:
Chanukkah (festa delle luci); Pèsach (pasqua ebraica) in memoria della liberazione dall’Egitto;
Rosh Hashanah (capodanno); Yom Kippùr (il giorno del perdono); Sukkòth (festa delle capanne) in
ricordo della traversata del deserto.
RAMI O SUDDIVISIONI: sefarditi, gli ebrei provenienti dalla Spagna (in ebraico Sefard) e sparsi
sulle coste del Mediterraneo; aschenaziti, gli ebrei provenienti dalla Germania (in ebraico
Ashkenaz) e spintisi nel Medioevo verso l’Europa orientale (Polonia, Russia); parlano lo jiddish.
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