le festività ebraiche

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le festività ebraiche
SHABBAT
L’arrivo dello shabbat al venerdì sera è sempre accolto con gioia. Gli uomini si
recano in sinagoga portando sulle spalle il tallit.
Nella religione ebraica lo Shabbat è la festa del riposo, la parola ebraica Shabbat
proviene dal verbo ebraico lishbot (che letteralmente significa smettere, inteso
come smettere di compiere alcune azioni. Sebbene "Shabbat" o la sua versione
anglicizzata "Sabbath" siano universalmente tradotti come "riposo" o "tempo del
riposo", una traduzione più letterale sarebbe "lo smettere" con l'induzione a
"smettere di lavorare".
Questa considerazione contribuisce anche a chiarire la questione teologica sul
perché, nel settimo giorno della creazione, così come riportato nel libro della
Genesi, Dio abbia avuto bisogno di riposare: una volta compreso che Dio ha
smesso di lavorare piuttosto che riposato, si rientra in un'ottica biblicamente più
aderente alla figura di un Dio onnipotente che non ha necessità del riposo; per
questo si deduce l'interpretazione del versetto riposò come aggiunta dell'anima al
Mondo, appunto lo Shabbat; similmente si dice che durante lo Shabbat ogni Ebreo
riceve un'anima santa aggiuntiva chiamata Ruach superno o ancora Neshamah
yeterà. Ferma restando questa doverosa chiarificazione, questa voce seguirà la
traduzione più comunemente accettata di Shabbat con "riposo". ogni sabato.
Ròsh ha Shanà e Yom Kippur.
L’anno ebraico inizia con Ròsh ha Shanà che coincide col novilunio del mese e
con l’equinozio d’autunno siamo nel mese di Tishrì. Rosh ha Shana è il
capodanno religioso, uno dei tre previsti nel calendario ebraico. Questa festa è
subito seguita dallo Yom Kippur , il giorno della purificazione del popolo o del
pentimento. Yom Kippur si celebra il decimo giorno di Tishrì.loYom Kippur è
preceduto da un pasto importante , che deve terminare prima del tramonto
perché per tutto il giorno non sarà possibile né mangiare , né bere.
Rosh haShana è il capodanno cui fanno riferimento i contratti legali, per la cura
degli animali e per il popolo ebraico. La Mishnah indica in questo capodanno
quello in base al quale calcolare la progressione degli anni e quindi anche per il
calcolo dell'anno sabbatico e del giubileo.
Nella Torah vi si fa riferimento definendolo "il giorno del suono dello Shofar" .
La letteratura rabbinica e la liturgia descrivono Rosh ha Shana come il "Giorno
del giudizio" ed il "Giorno del ricordo" .
Nei midrashim si racconta di Dio che si siede sul trono, di fronte a lui i libri che
raccolgono la storia dell'umanità (non solo del popolo ebraico). Ogni singola
persona viene presa in esame per decidere se meriti il perdono o meno.
La decisione, però, verrà ratificata solo in occasione di Yom Kippur. È
per questo che i 10 giorni che separano queste due festività sono
chiamate i 10 giorni penitenziali. In questi 10 giorni è dovere di ogni
ebreo compiere un'analisi del proprio anno ed individuare tutte le
trasgressioni compiute nei confronti dei precetti ebraici. Ma l'uomo
è rispettoso anche verso il proprio prossimo. Ancora più importante,
allora, è l'analisi dei torti che si sono fatti nei confronti dei propri
conoscenti. Una volta riconosciuto con se stessi di aver agito in
maniera scorretta, occorre chiedere il perdono del danneggiato.
Quest'ultimo ha il dovere di offrire il proprio perdono. Solo in casi
particolari ha la facoltà di negarlo. È con l'anima del penitente che si
affronta lo Yom Kippur.
La festa dura 2 giorni sia in Israele che in diaspora, ma è una
tradizione recente. Esistono infatti testimonianze di come a
Gerusalemme si festeggiasse solo il primo giorno ancora nel XIII
secolo. Le scritture recano il precetto dell'osservanza di un solo
giorno. È per questo che alcune correnti dell'ebraismo, tra le quali i
Karaiti, festeggiano solo il primo. L'ebraismo ortodosso e quello
conservativo, invece, li festeggiano entrambi.
Succòt
La festa di Succòt si celebra a partire dal quindici di Tishrì e dura
una settimana ; è la grande festa del ringraziamento per il raccolto
dell’anno. Questa settimana deve essere trascorsa sotto una
capanna, o almeno ci si dovrebbe recare per consumare i pasti
,decorata con fiori e frutta. Molto importante è anche la
benedizione dell’ ulav ,un’intreccio tra un ramo di palma , un cedro
, un salice e un germoglio di mirto.
Shavuòt
Shavuòt si festeggia al sesto giorno di Sivàn sette settimane dopo
Pasqua , ed è anche chiamata <<festa di Pentecoste>>, un
antichissima festa del raccolto. È anche il giorno in cui all’interno
della comunità riformate avviene la confirmation per le ragazze, il
bat mitzvah che corrisponde al bar mitzvah dei ragazzi , cioè la
cerimonia che segna il passaggio alla vita adulta quando i ragazzi e
le ragazze diventavano responsabili nei confronti della legge
ebraica.
Hannukkàh
Durante la festa di Hannukkàh,la festa della luce, si può
lavorare , perché la Bibbia ebraica non la inserisce
all’interno di quelle feste per cui è prevista la cessazione
del lavoro.
Purìm
Purìm, o <<festa delle sorti>> , è festeggiata il 14 di
Adàre ricorda la vittoria degli Ebrei di Persia contro
Hamàn, il consigliere del re terribile che aveva cercato di
distruggerli.
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