ASSOCIAZIONE ITALIANA MALATI MENIÈRE Membro della International Menière Federation - IMF Cari amici, grazie per l`entusiasmo con il quale avete accolto il “giornalino” della nostra Associazione. Siamo stati “sommersi” di chiamate, il nostro telefono è andato in tilt!!!! Tutto questo ci ha caricati di energia ed ora eccoci con il secondo numero sicuramente più ricco e più interessante per noi malati e per chi con noi condivide la malattia. È indispensabile per noi menierici conoscere il più possibile la malattia: conoscere il nemico aiuta ad affrontarlo meglio. Per questo motivo il Dott. P.P. Cavazzuti, che molti di voi conoscono come relatore ai nostri convegni, da questo numero darà il via ad una serie di articoli scientifici che di volta in volta analizzeranno un aspetto della malattia. In questo primo numero descrive l'evoluzione della malattia e le 4 fasi che la caratterizzano. corsa dalla ricerca, importante quindi sia per escludere che per confermare questa concomitanza di patologie. Vorrei invitarvi quindi ad una maggiore collaborazione, compilando i questionari che vi abbiamo inviato, fornendoci quindi dati sulla malattia e sulla sua evoluzione, dati che potremo fornire ai medici aiutandoli quindi nello studio e nella ricerca su questa particolare, invalidante e “capricciosa” patologia. Ci saranno molto utili inoltre come materiale da portare al congresso organizzato dalla I.M.F. a Copenaghen nel giugno del 2002. A questo congresso parteciperanno tutte le organizzazioni del mondo di sostegno ai malati di Menière. Ogni organizzazione fornirà dati statistici sulla malattia nel proprio stato, vorremmo portare più dati possibili anche per quel che riguarda l`Italia e non lo potremo fare senza il vostro aiuto. Fornire dati sulla propria malattia vuol dire aiutare gli altri e di conseguenza se stessi Uno degli scopo dell’A.I.M.M. è dare informazioni, queste sono utili al malato, ma sono importanti anche ai medici, molti dei quali considerano ancora la malattia di Menière una patologia rara con la quale è possibile convivere tranquillamente. Sarà capitato anche a voi di sentirvi dire: accetti la malattia, non ci pensi! In realtà le statistiche fornite dalla I.M.F. Federazione Internazionale delle Associazioni Malati di M. dicono che, in forma lieve o grave, è colpita dalla malattia 1 persona su 1000. Purtroppo nulla ancora è stato scoperto sulla sua causa, nostro compito deve quindi essere quello di fornire ai medici più materiale possibile sul quale lavorare In questo numero abbiamo aggiunto una rubrica di ricette, tutte dovranno essere rigorosamente senza sale o quasi. Inviateci vostre proposte, le pubblicheremo a beneficio di noi tutti. A questo scopo alcuni mesi fa vi invitammo in occasione di un controllo degli esami del sangue ad eseguire alcuni test sulla tiroide, in quanto era emerso in un congresso medico, che in una alta percentuale di casi di malati vestibolari, era presente una forma silente di tiroidismo di Haschimoto. Valeva quindi la pena di verificare se questa forma di tiroidismo era presente anche nei malati di Menière. Inviammo circa 400 richieste, ma le persone che collaborarono fornendo i dati furono solo 49, un numero troppo basso da utilizzare come base per una ricerca. Sono rimasta molto delusa da questo perché è stata persa una opportunità che forse non avrebbe portato a nulla, ma era comunque una strada mai per- Sempre nell`ultima pagina troverete le modalità per iscriversi alla A.I.M.M. vi ricordo che la nostra Associazione non riceve alcun tipo di finanziamento pubblico, la nostra unica fonte di vita è legata alle iscrizioni dei malati o dei loro familiari, amici e conoscenti. In questa occasione vorrei ringraziare la Sig.ra Giovanna di Bergamo nostra associata da 3 anni, che per il 2001 ha iscritto il marito, i figli, la sorella e persino una cugina, mille volte grazie! Nell`ultima pagina vi ricordo un appuntamento importantissimo, il Convegno del 17 Novembre 2001 su “Terapia chirurgica nella malattia di Menière” con relatore il Prof. Pasquale Laudadio. Non mancate, è una importantissima occasione per conoscere a fondo, da uno dei più valenti clinici nel campo della chirurgia dell`orecchio, quali sono le possibilità di risolvere chirurgicamente il problema delle vertigini. Nadia Gaggioli Presidente dell’Associazione A.I.M.M. Direttore responsabile: Nadia Gaggioli Segretaria: Ramponi Anna Collaboratori: Boschi Guerrino Catalini Paolo Dellonte Sergio Felicetti Raffaele Fiumi Anna Mannina Ignazio Vulcano Stefania Stampato in proprio Ottobre 2001 La v o c e del m e d i c o Malattia di Menière? Cos’è la La malattia di Menière, come è stata descritta dal medico di cui porta il nome, è fondamentalmente definita dall'associazione di alcuni sintomi. Il più importante di essi, per il forte impatto che ha sui pazienti, è costituito dalle vertigini. Gli altri sintomi associati sono gli acufeni e l'ipoacusia neurosensoriale fluttuante, accompagnata spesso da "senso di pienezza" dell'orecchio colpito. Caratteristica delle vertigini che colpiscono i malati di Menière è quella di scatenarsi in crisi di durata variabile (una o più ore) che compaiono in modo imprevedibile nel tempo, potendo essere precedute da alcuni fenomeni premonitori, come l'accentuarsi degli acufeni, periodi di cefalea, ecc. Le vertigini sono di tipo oggettivo, cioè il paziente ha la sensazione che l'ambiente che lo circonda si muova in senso circolare attorno a lui. Frequenti sono anche la nausea, il vomito e la fotofobia. Durante la crisi tipica, si ha il peggioramento dell'ipoacusia e un aumento dell'intensità degli acufeni dell'orecchio interessato, che il paziente sente come se fosse sotto pressione. Dopo la crisi vera e propria, terminate la vertigini, si ha un periodo di tempo variabile in cui il paziente a poco a poco comincia a stare meglio, a vincere la nausea, a recuperare almeno in parte l'udito, ad avvertire acufeni meno intensi. In questa fase prevale l'instabilità, cioè la difficoltà a mantenere la postura eretta e, in seguito, a camminare con confidenza. Nel giro di alcuni giorni il paziente torna alla normalità, soprattutto dopo i primi attacchi, mentre con il progredire della malattia spesso anche nei periodi "liberi" tra una crisi e l'altra persistono ipoacusia, acufeni ed instabilità. La malattia di Menière è spesso caratterizzata da un'evoluzione della presentazione dei sintomi che la caratterizzano. Questo ha consentito di definire, a grandi linee, 4 "fasi" che di solito si succedono nella storia dei pazienti. La durata di queste fasi è molto variabile, come del resto è variabile l'intensità dei sintomi. La prima fase è detta di esordio e in essa il quadro non è completo, dal momento che può manifestarsi solo un sintomo o associazioni incomplete, tanto spesso non facilmente riferibili a malattia di Menière. La durata di questo periodo è generalmente di alcuni mesi, ma può accadere che fenomeni come le ipoacusie cosiddette fluttuanti possano restare tali per vari anni prima di evolvere in forme complete. La seconda fase è quella detta attiva, in cui tutti i sintomi sono presenti, con crisi e periodi variabili di remis- sione durante i quali il paziente recupera perfettamente l'equilibrio e l'udito. Di solito dura molti anni e può non evolversi nelle fasi successive. La fase cosiddetta prefinale è caratterizzata da una progressiva diminuzione dell'intensità delle crisi, accanto ad un peggioramento dell'equilibrio e della funzione uditiva durante i periodi tra una crisi e l'altra. L'ultima fase è detta finale e corrisponde al periodo in cui le vertigini sono praticamente scomparse e sono invece importanti l'instabilità e l'ipoacusia. Se queste sono le fasi che la malattia tende a percorrere, bisogna comunque tenere presente che la terapia medica, chirurgica e riabilitativa, assieme a semplici regole dietetiche ed igieniche, può influire in modo importante sulla gravità dei sintomi, riuscendo nella grande maggioranza dei casi a controllare le vertigini e a ridurre l'importanza dell'ipoacusia e dell'instabilità. Dott. P.P. Cavazzuti M.M. notizie, statistiche e curiosità... La malattia di Menière (M.M.) viene definita come “sindrome idiopatica da idropsi endolinfatica”. Ciò significa che a) l’origine della M.M. non è conosciuta (idiopatica), b) che la M.M. è caratterizzata da una serie di sintomi associati ad una dilatazione anormale della parte più interna degli spazi dell'orecchio interno dove circolano due differenti liquidi organici (idropsi endolinfatica). In generale la M.M. viene riconosciuta ed esattamente diagnosticata quando in un paziente si manifestano attacchi di vertigine, perdita di udito in concomitanza con acufeni (ronzii) e pienezza auricolare (pressione all'interno dell'orecchio interessato). Non necessariamente tutti questi sintomi sono presenti contemporaneamente, ma il malato della M.M. prima o poi ne viene colpito da tutti o quasi tutti. Dal momento che le cause della M.M. non sono note, non esiste cura o metodo, medico o chirurgico, per ripristi- nare le condizioni iniziali di salute dell'orecchio interno. Ciò non significa che i sintomi non possano essere trattati, anzi, il più delle volte è possibile tenere la malattia sotto controllo garantendo una buona qualità della vita. Molto spesso c'è una regressione spontanea della M.M. ed anche nei casi peggiori è bene ricordare che non è una malattia mortale e si può sempre ricorrere all'intervento chirurgico di neurotomia. Nel 1989 è risultato da una indagine statistica che almeno 90 milioni di americani, di età superiore ai 17 anni, hanno avuto almeno una volta problemi di equilibrio ed attacchi di vertigine. Di questi almeno 2 milioni ne soffrono in maniera cronica. La stima più attendibile per i malati della M.M. parla di circa 550.000 persone affette negli Stati Uniti e circa 38.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno. In una specifica area del Giappone, la stima è stata di 17 malati di M.M. ogni 100.000 abitanti. A Rochester nel Minnesota (USA) una statistica iniziata nel 1951 e conclusa nel 1980 ha evidenziato circa 220 casi ogni 100.000 abitanti. L'età in cui più spesso si manifesta la M.M. è tra i 40 e i 50 anni e in generale la malattia colpisce di più le donne. Di tutti i malati di M.M. una percentuale che oscilla dal 60% all'80% ha un miglioramento spontaneo o dovuto alle terapie mediche. Il 20-25% dei malati sviluppa nel tempo una forma bilaterale della M.M. Dai sintomi delle malattie di cui soffrivano e riportati nelle biografie arrivate fino a noi, si pensa che personaggi famosi come Giulio Cesare, Jonathan Swift e Van Gogh ed altri, soffrissero della M.M. Nel 1957 un medico inglese, T. Cawthorne, arrivò alla conclusione che Giulio Cesare potesse essere affetto dalla M.M. piuttosto che da epilessia. L'osservazione di Cawthorne si basa solo su alcune descrizioni di contemporanei di Giulio Cesare che definivano "malcaduto" l'affezione da cui era colpito il grande personaggio romano. Se può avere importanza e significato, merita ricordare che W. Shakespeare parla della perdita di udito da un orecchio da parte di Giulio Cesare. Sembra che lo scrittore J. Swift autore, tra l'altro, dei "Viaggi di Gulliver" si ammalasse della M.M. all'età di 20 anni. In molte lettere ad amici e conoscenti descrisse i sintomi della sua malattia che possono essere facilmente identificati come quelli della M.M. Nel 1979 il medico giapponese K.Yasuda pubblicò un lavoro dal titolo "Van Gogh soffriva della M. M?". Il dubbio era sorto dalla lettura di alcune lettere del grande pittore in cui diceva di soffrire in certi momenti di attacchi di vertigine, nausea, vomito, intolleranza al rumore, acufeni, perdita dell'udito, intervallati da periodi senza sintomi. La speculazione sulla malattia di Van Gogh è avvalorata dal fatto che il pittore si amputò uno dei lobi auricolari. S. Dellonte L’angolo della Posta Cara Nadia, mi sono subito messa in azione per procurare qualche socio in più alla nostra associazione. Sono rimasta veramente male nel venire a conoscenza di quanti pochi malati di Menière aderiscono a diventare soci, anche perché se non fosse per l`Associazione saremmo nel buio più completo! Spero in futuro più prossimo di riuscire a fare meglio! In questo periodo sono sommersa da un sacco di problemi, per cui potrebbe sembrare che mi sia dimenticata di tutti voi, ma non è assolutamente vero, anche perché quando uno “gira” come potrebbe dimenticare l`A.I.M.M. (piccola battuta!) So che vi date moltissimo da fare per tutte le persone afflitte da questo problema ed io ve ne sono particolarmente grata! Un caloroso abbraccio a lei Nadia, un particolare saluto al Dott. Cavazzuti, alla signora Anna e a tutti quelli che non conosco, ma si prestano per tutti noi. Grazie di cuore. Giovanna Elvetici (Bergamo) Carissima, gentilissima, stupenda Presidente, ti scrivo questa missiva manifestandoti tutto il mio affetto sia, come amico che come iscritto. Vedo con piacere che non demordi nell`intento di sensibilizzare medici e malati, sulle problematiche che affliggono la categoria. In merito al questionario che mi hai trasmesso (questionario per i malati che hanno subito la neurotomia del vestibolare) voglio farti alcune precisazioni: dopo l`intervento sono ritornato a vivere si, mi ripeto, sono tornato a vivere. Ti ricorderai, prima di essere operato, sono stato sei mesi immobile su di un divano con vertigini 24 ore su 24, giorno e notte, ero diventato una larva umana. Adesso, forse per la grande volontà di ritornare a vivere mi sento molto bene. Devo fare una precisazione, il buio quello totale, mi crea problemi di carattere orientativo e di stabilità. Pensa, questa estate mi sono comprato degli occhiali scuri ma poco dopo che li avevo indossati, avvertivo un senso di nausea che scompariva subito dopo averli tolti. Rinnovandoti il mio sincero affetto, con l`auspicio di rivederci presto, l’amico Antonio Albanese (Pistoia) Gent.ma Nadia, al rientro da un lungo soggiorno sul lago di Como, ho trovato la gradita sorpresa del primo numero del giornalino dell'Associazione. I miei più vivi complimenti per essere riuscita a realizzarlo, e le mie più vive congratulazioni per la sua rielezione a Presidente: non ne dubitavo! Ho già provveduto ad inviare il bonifico della mia quota associativa: è un onore far parte della A.I.M.M. e spero proprio PEPERONATA (come contorno o condimento) Ingredienti per quattro persone; 2 cipolle gialle 1 peperone giallo 1 peperone rosso 6 – 7 olive nere 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva origano peperoncino rosso maggiorana Soffriggere la cipolla a fette sottili nell’olio, aggiungere i peperoni a pezzetti e fare stufare per circa 20 – 25 minuti (se occorre aggiungere poca acqua); a pochi minuti dalla fine della cottura, aggiungere il peperoncino, l`origano, la maggiorana e le olive (ricordiamoci che le olive sono conservate con il sale, è perciò consigliabile metterne pochissime). Stefania Vulcano che l`Associazione riesca ad espandersi sempre più, con l'ausilio degli specialisti del settore, affinché ne scaturiscano le sinergie necessarie ad un sempre maggior impulso alla ricerca. È fuor di dubbio che quanto più riusciamo noi stessi a conoscere la nostra malattia, tanto meglio riusciamo a combatterla, perlomeno a controllarla, ed è per questo che i convegni prima ed ora anche il giornalino, sono strumenti fondamentali che ci aiutano notevolmente. Il seppur breve periodo da me passato presso il reparto ORL dell`Ospedale Maggiore di Bologna, mi ha dimostrato che, oltre alle cure ed all`aiuto degli specialisti, è veramente insostituibile il sostegno morale che possiamo fornirci recipro- camente, poiché nessuno meglio di noi riesce veramente a comprendere fino in fondo cosa comporta essere malati di Menière. Al Dott. Cavazzuti ed al personale del laboratorio audiometrico i miei più sentiti ringraziamenti, non solo per la loro professionalità, ma anche soprattutto per la gentilezza e la comprensione dimostratami. Per quanto mi concerne, devo dire che quasi non credo di aver passato 8 mesi senza subire crisi vertiginose! Non so cosa pensare: è il risultato dei due cicli di Meniett? oppure la malattia è spontaneamente regredita? Oppure ancora, il fatto che i miei labirinti non sono più funzionanti, non risentono più della malattia? Quel che è certo, è che da quando la malattia mi si era ripresentata all`orecchio sinistro, dopo aver subito la neurotomia vestibolare all`orecchio destro, non avevo più avuto un periodo così lungo di tranquillità. Naturalmente, rimane l`insufficiente equilibrio a causa appunto della non funzionalità dei labirinti, ma a questo proposito sono orgoglioso di farle sapere che poco per volta mi sto abituando a convivere anche con questa situazione. Ho ripreso a guidare la macchina, seppur con prudenza, ho viaggiato in aereo e nave senza risentire troppe conseguenze, ho imparato a muovermi in modo appropriato per ovviare quanto più possibile alle mie limitazioni. Non sono personalmente a conoscenza di altri casi simili al mio, ma sono comunque senz`altro disponibile a contattare chi avesse problemi di questo tipo per scambiare le comuni esperienze. Un grazie sincero, con il fervido augurio di un sempre più proficuo lavoro. Giuseppe Bianchi (Vicenza) * Le lettere ricevute verranno pubblicate con nome e cognome se non altrimenti richiesto. Appuntamenti... Notizie! ** Incontro-Conferenza Sabato 17 Novembre, ore 9,15, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Largo Nigrisoli 2, si terrà l'incontro sul tema: «Terapia chirurgica nella malattia di Menière», relatore il Prof. P. Laudadio, Primario del Reparto di ORL. L'incontro è gratuito e aperto a tutti. ** Modalità di iscrizione all’A.I.M.M. - La quota associativa per l’anno 2001 è di L.60.000. Il pagamento potrà essere effettuato tramite assegno bancario o postale intestato all’ A.I.M.M., e spedire alla Casella Postale 1628, 40100 Bologna. Per chi desidera versare la quota associativa tramite bonifico bancario, i dati da comunicare alla propria banca sono i seguenti: A.I.M.M. Associazione Italiana Malati di Menière c/c 13787 presso Cassa di Risparmio di Bologna, Agenzia Castel Maggiore, ABI 06385, CAB 36740. - Assieme alla quota associativa inviare anche il Modello della Privacy qui allegato. ** L’ufficio resterà chiuso nel periodo natalizio: 20.12.2001 - 06.01.2002 A.I.M.M. Casella Postale 1628, 40100 Bologna A.D. Tel. 051-647.87.24 dir., 051-647.81.11 int. 288 (Lun. 17.00-18.00, Merc. 9.00-10.00) E-mail: [email protected] - Online: www.geocities.com/HotSprings/1568/ Delegazione Italiana