Large Animals Review, Anno 11, n. 6, Dicembre 2005 23 CARATTERISTICHE ANATOMO-CLINICHE DI SETTE FOCOLAI D’INFEZIONE DA BVD TIPO 2 IN BOVINI A.D. NIGRELLI1, S. FACCINI1, G. FRANZINI1, E. BOTTOLI2, M. BUSSACCHINI3, E. FAVA2, G. GARRÒ2, C. ROSIGNOLI1 1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna - Sez. Diagnostica di Mantova 2 Libero Professionista 3 Veterinario dipendente INTERVET Gli Autori evidenziano la presenza di 7 focolai d’infezione da BVD tipo 2 in bovini. Le manifestazioni osservate sono sovrapponibili a quelle osservate classicamente al BVD tipo 1, tranne che in un focolaio in cui era presente la sindrome trombocitopenica, caratteristica del tipo 2. Summary The Authors describe clinical signs of seven outbreaks of BVD virus type 2 infection in cattle. The observed manifestation were similar that by BVD virus type 1; only in one outbreak thrombocytopenic and haemorrhagic lesions typical of BVD virus type 2 were observed. INTRODUZIONE La Diarrea Virale Bovina (BVD) rappresenta una patologia economicamente importante nell’ambito dell’allevamento bovino1. Le perdite produttive sono determinate da problemi riproduttivi (pubertà ritardata, riassorbimenti embrionali, aborti, nati prematuri – deboli – malformati), patologie enteriche, respiratorie, infezioni persistenti, che, come noto, possono evolvere nelle tipiche forme acute fatali di Malattia delle Mucose1, 5, 9. I ceppi di virus coinvolti presentano una certa varietà genetica ed antigenica2, 4, 7. È noto che esistono due gruppi maggiori di virus che differiscono fra loro in modo significativo sia dal punto di vista genetico che antigenico: BVDV di tipo 1 e BVDV di tipo 21, 4, 7. Nonostante esistano differenze a livello molecolare, la patogenesi dell’infezione dei due tipi sembra la stessa1, 7. In letteratura la differenza più rilevante è rappresentata dal fatto che l’infezione acuta da tipo 2 è stata associata a sindromi cliniche più gravi a carattere emorragico denominate sindromi trombocitopeniche1, 7. In Italia le segnalazioni di infezioni da BVD di tipo 2 sono rare4, per cui è stato ritenuto interessante dagli Autori, segnalare le caratteristiche di sette focolai d’infezione da BVD tipo 2 diagnosticati mediante PCR. MATERIALI E METODI Sono stati esaminati campioni, rappresentati da visceri, feti, essudati nasali, essudati nasali originanti da episodi patologici. Per verificare la circolazione di virus BVD al- l’interno degli allevamenti sono stati invece analizzati campioni di latte di massa e sangue. I campioni originavano da circa 400 allevamenti di bovini da latte o da carne. I campioni ed i test PCR sono stati processati secondo Latellier3. Sono state raccolte, inoltre, l’anamnesi e le caratteristiche cliniche ed anatomo-patologiche degli allevamenti testati. RISULTATI Sono stati evidenziati 7 focolai d’infezione da BVD di tipo 2 con le seguenti caratteristiche anatomo-cliniche: Focolaio 1 - L’infezione ha circolato in due gruppi di 120 vitelli a carne bianca: le manifestazioni patologiche sono iniziate con una sindrome respiratoria; dopo alcuni giorni è iniziata la mortalità di tre capi con una sindrome trombocitopenica (Fig. 1). Successivamente gli altri soggetti morti esaminati evidenziavano una patologia respiratoria con complicazioni batteriche. La mortalità complessiva dell’episodio è stata del 15%. Focolaio 2 - L’infezione ha circolato in una stalla di vacche da latte con 65 capi in lattazione affetta da infertilità e nascite di vitelli che venivano a morte infetti da BVD tipo 2 con complicanze di poliartriti batteriche. In seguito all’introduzione delle vaccinazioni con vaccino inattivato la fertilità è progressivamente migliorata e la mortalità nei vitelli è andata estinguendosi. LETTERE A LARGE ANIMALS Riassunto 24 Caratteristiche anatomo-cliniche di sette focolai d’infezione da BVD tipo 2 in bovini 1 FIGURA 1 - Lesioni emorragiche osservate in vitelli a carne bianca in corso di sindrome trombocitopenica sostenuta da BVD tipo 2. 2 3 4 5 6 7 8 9 10 FIGURA 2 - Nested-PCR per la diagnosi differenziale di BVD tipo 1 e tipo 2; campioni 1-3 PCR diretta (1 controllo negativo, 2 campione positivo tipo 1, 3 campione positivo tipo 2); campioni 5-7 - Nested PCR tipo 1 (5 controllo negativo, 6 campione positivo tipo 1, 7 campione positivo tipo 2); campioni 8-10 - Nested PCR tipo 2 (8 controllo negativo, 9 campione positivo tipo 1, 10 campione positivo tipo 2); 4 - marcatore di peso molecolare. Focolaio 3 - L’infezione ha circolato in due gruppi di 35 manzette di razza limousine, di circa 400 kg di peso, allevate in un’azienda di 800 capi. La patologia è stata esclusivamente polmonare complicata da Pasteurella multocida con mortalità del 7%. solidato un piano vaccinale con vaccino inattivato la circolazione virale non ha dato origine a situazioni patologiche o a soggetti Persistentemente Infetti; questo suggerisce la capacità protettiva anche verso il tipo 2. Focolaio 4 - L’infezione ha circolato in un allevamento di vacche da latte con 200 capi in lattazione, in cui si praticava da tempo la vaccinazione contro il virus BVD con vaccino inattivato, senza determinare alcun tipo di sintomatologia, ma solamente stati di viremia transitoria ed eliminazione del virus nel latte. Focolaio 5 - L’infezione ha circolato in una stalla di vacche da latte con 70 vacche in lattazione con aborti sporadici ed un animale deceduto per Malattia delle Mucose. Focolaio 6 - L’infezione ha circolato in un allevamento da carne linea vacca-vitello che presentava una patologia enterica nei soggetti da 4 a 7 mesi di età: tutti i capi presenti erano vaccinati con vaccino inattivato a partire da 9 mesi di età. Focolaio 7 - L’infezione ha circolato in un allevamento di vacche di razza piemontese sottoposte a profilassi vaccinale con vaccino inattivato. L’unica manifestazione patologica osservata è stata la presenza di infiammazioni uterine che esitavano in raccolte di muco e mancata comparsa del calore. CONCLUSIONI La metodica utilizzata dà la possibilità di una rapida differenziazione, utilizzabile in routine diagnostica, dei due biotipi del virus BVD (Fig. 2). I risultati ottenuti confermano la presenza di BVD tipo 2 anche in Italia, evidenziando che non si tratta di un’infezione rara e che inoltre, più che a sindromi trombocitopeniche come riportato da buona parte della letteratura, è associata a quadri patologici sovrapponibili a quelli associati alle infezioni da tipo 1, come osservato anche negli Stati Uniti8. Un’altra osservazione dello studio è che nell’unico focolaio dove era con- Parole chiave Virus BVD tipo 2, bovino. Key words BVD - Virus type 2, cattle. Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Backer J. Bovine viral diarrhea virus: a rewiew. J Am Vet Med Assoc (1987); 190; 1449-48. Dubovi EJ. Genetic diversity and BVD virus. (1992) - Comp. Immun. Microbiol Infec Dis;15: 155-62. Latellier C., Kerkhofs P., Wellemans G., Vanopdenbosch E. Detection and genotyping of bovine diarrhea virus by reverse transcription – polymerase chain amplification of the 5’ untranslate region. (1999), 64, 155 –167. 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