Mille e non più mille I prodromi del Templarismo

Mille e non più mille
I prodromi del Templarismo
fr. Vincenzo Tuccillo KCT
Priorato Generale d’Italia – Gran Balivato Magna Graecia OSMTJ OSMTHU UNITAU
Situazione generale del X secolo
Periodo di maggiore debolezza:
economia agricola, pochi commerci per
dominio arabo in oriente ed insicurezza
nei trasporti (pirateria saracena);
Regime di decentramento con cessione
di diritti ad esigere tributi e doveri di
difesa ad un vassallo;
Incursioni di Saraceni, Vichinghi e
Magiari, che compivano scorrerie con il
solo scopo del saccheggio;
conseguente incastellamento delle città
e dei borghi: cinte murarie, fossati
difensivi
Fine delle incursioni magiare
Nel 955, una banda di incursori
Magiari si attardò attorno alle mura di
Augusta, difesa dal vescovo Ulrich
Il re di Germania Ottone I arrivò in
tempo coi soccorsi riuscendo a
sconfiggere i Magiari a Lechfeld
Da allora le incursioni diminuirono ed il
successo di Ottone I preparò la sua
nomina ad imperatore
Ottone era re di Germania dal 936 alla
morte del padre Enrico l’Uccellatore.
Sposa Adelaide, giovane vedova di
Ugo di Provenza, dopo averla liberata
dalle pretese di Berengario, duca del
Friuli. Il matrimonio gli fruttò la dote del
regno di Provenza
Le chiese private e i vescovi-conti
Diritto germanico:
– Il padrone del suolo è padrone
anche di ciò che vi è edificato
– Esistono chiese personali con
clero indipendente dal vescovo
– Convenienza per il re di assegnare
il governo di territori a vescovi che
non lasciano eredi
– Indipendenza reciproca tra le tribù
germaniche
Necessità di una riforma della
chiesa con governo autonomo
ed indipendente
La riforma di Cluny
Donazione di Guglielmo VII di Aquitania,
il Pio, all’abate Bernone, con piena
proprietà ed indipendenza dal potere
politico
Riforma di costumi: preghiera, liturgia,
indipendenza dal vescovo locale,
affiliazione di altri monasteri in tutta
Europa
Dopo solo un secolo ci sono più di
duemila monasteri affiliati … anche a
Roma
La casa di Sassonia
Nel 962 Ottone I si fa incoronare imperatore dal
papa Giovanni XII ed ottiene il privilegium
Othonianum (sceglie il papa da una terna
presentata da clero e popolo romano)
Nel 973 Ottone II secondo succede al padre
defunto e, sposando la principessa bizantina
Teofane, riceve il possesso dell’Italia meridionale
Nel 983 gli succede il figlio di tre anni Ottone III, con
la reggenza di sua madre e poi di sua nonna
Adelaide, fino al 996; fa eleggere papa il proprio
maestro Gerberto di Aurillac, abate di Bobbio, col
nome di Silvestro II e vuole ricostituire Roma come
capitale dell’impero. Esiliato nel 1002
Gli succede il cugino Enrico II, santo con la moglie
Cunegonda. Morì nel 1024 e con lui si estinse la
casa di Sassonia e cominciò a declinare il sistema
dei vescovi-conti e della tutela imperiale sul papa
La svolta dopo il Mille
Inizio dello stanziamento dei Vichinghi nel Nord Europa e fine dei
saccheggi; inizio della loro conversione al cristianesimo in Danimarca
Crescita di alcune repubbliche marinare nel mediterraneo e maggiore
sicurezza nella navigazione; ripresa dei commerci marittimi
Crescita delle attività artigianali nelle città; corporazioni di arti e
mestieri che assumono il governo dei comuni
Unità d’azione tra comuni e papato per il comune desiderio di
autonomia e libertà
Incremento della natalità e miglioramento delle tecniche di
produzione agricola (ruolo delle biblioteche dei monasteri per il
recupero delle conoscenze antiche)
Con lo sviluppo del commercio, riprende la circolazione monetaria
La riforma religiosa
I monaci cluniacensi predicano la pax Dei:
– La vendetta è anticristiana; beati i pacifici
– Uso cristiano delle armi in difesa della fede e dei deboli
– Proibizione di guerre private dal giovedì alla domenica e di
ogni guerra nei tempi di avvento e quaresima
Il successo della riforma cluniacense nei monasteri influisce
anche sul clero secolare: celibato sacerdotale, con
riprovazione più forte del concubinato, spesso tollerato
largamente e battaglia contro la simonia, ugualmente
praticata per comprare le nomine vescovili
San Pier Damiani, abate di fonte Avellana, può essere
considerato il riferimento del gruppo riformatore di cui
facevano parte, tra gli altri, Umberto da Silva Candida,
Federico di Lorena e Ildebrando di Soana; la riforma era
favorita anche dall’imperatore Enrico III
La casa di Franconia e la riforma
Nel 1045 viene deposto per indegnità di Benedetto IX che
nomina suo successore Gregorio VI facendosi dare un
compenso in denaro
L’imperatore Enrico III scende in Italia, convoca un sinodo a Sutri
e fa deporre il papa per simonia; al suo posto viene eletto
Suitgero di Sassonia, vescovo di Bamberg, Clemente II da papa
Clemente II avvia una riforma contro concubinato e simonia, ma
muore dopo pochi mesi; dopo un altro breve pontificato, viene
eletto papa Brunone di Toul, san Leone IX
Leone IX, oltre ad emanare documenti di riforma, intraprende
viaggi per conoscere personalmente la situazione ed
incoraggiare. Sul piano politico però è perdente la sua alleanza
con i bizantini per opporsi ai Normanni di Roberto il Guiscardo
Da Leone IX a Gregorio VII
Lo scisma bizantino (1054): reciproca scomunica tra
Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli e
Umberto da Silva Candida, delegato di Leone IX
A Leone IX successe Vittore II (1055-1057) che
continuò la riforma con sinodi a Firenze e Roma
Gli succede Federico di Lorena, Stefano IX da papa
(1057-1058) e poi Gerardo, vescovo di Firenze,
Niccolò II da papa (1058-1073)
Uno dei primi atti di Niccolò II fu la revoca del
privilegium Othonianum approfittando della morte di
Enrico III e della minore età del suo successore
Enrico IV: il papa sarebbe stato eletto da un collegio
di cardinali (vescovi delle diocesi suburbicarie e
titolari di parrocchie e diaconie di Roma)
Il primo papa eletto in tal modo fu Ildebrando di
Soana, nel 1073, col nome di Gregorio VII
La pataria milanese
Nel X e XI secolo la Chiesa milanese aveva un clero afflitto dai mali della simonia e
del concubinato, ed il laicato provocò tumulti popolari, guidati da Arialdo e dai fratelli
Cotta, con boicottaggio delle chiese officiate da preti simoniaci e concubinari ed
arrivando a ritenere invalidi i sacramenti da loro amministrati
Ildebrando da Soana fu inviato nel 1057 a risolvere la situazione e convocò un sinodo
nel quale il vescovo, Guido da Velate, ed il clero si impegnarono ad emendarsi,
ricevendo pene leggere
Poiché la situazione non migliorava, nel 1059 furono inviati san Pier Damiani ed
Anselmo da Baggio. Ma anche questa volta i riformatori non furono soddisfatti e nel
1066 scoppiarono violenti tumulti nei quali Arialdo fu ucciso ed il suo corpo mutilato
venne gettato nel Lago Maggiore.
Trovate le spoglie di Arialdo incorrotte dopo dieci mesi, vennero trasferite a Milano e
furono oggetto di venerazione popolare. Nel 1070 Guido da Velate si dimise
consegnando ad Enrico IV le insegne. Questi elesse un proprio candidato, Goffredo,
mentre il clero milanese non lo riconobbe ed alla morte di Guido nel 1072 elesse
Attone. Il sostegno mantenuto a Goffredo da parte di Enrico IV, gli costò la scomunica
del papa Gregorio VII
Canossa
Divenuto maggiorenne, Enrico IV aveva respinto le riforme romane fatte da
Niccolò II e continuò a procedere nella nomina ed investitura di vescovi italiani.
Nel 1075 un sinodo di vescovi tedeschi dichiarò destituito Gregorio VII, ma questi
rispose con il sinodo di Quaresima del 1076 infliggendo la scomunica ad Enrico
IV e sciogliendo i suoi sudditi da ogni giuramento di fedeltà. Il papa si appoggiava
ai duchi di Sassonia e Baviera contro l’imperatore, ma ottene da essi una tregua
in attesa che l’imperatore si emendasse.
Enrico IV, in un primo tempo scese a Canossa nell’inverno del 1077 per chiedere
perdono, ma poi, ottenutolo, tornò in Germania, sconfisse i suoi nemici e nel 1084
scese a Oma con un antipapa per farsi incoronare imperatore.
Gregorio VII morì in esilio a Salerno nel 1085; gli successe l’anziano abate di
Montecassino Desiderio, Vittore III da papa, che morì pochi mesi dopo; i cardinali
infine elessero il francese Odo di Ostia, Urbano II (1088-1099)
Da Urbano II a Callisto II
Urbano II deve combattere con l’antipapa
voluto dall’imperatore Enrico IV
Il figlio di Enrico IV si ribella e depone il
padre, eredita i possessi di Matilde
Enrico V scende in Italia e cerca accordi
con Pasquale II (1099 - 1118) Sinodo di
Sutri nel 1110 e accordi di febbraio 1111:
rinuncia dei vescovi ai beni feudali in
cambio del diritto alla nomina del papa
Non accettato da nessuno l’accordo e lotta
tra papa e imperatore; dopo Pasquale II,
Gelasio II e Callisto II (1119 - 1124), Guido
di Vienne, imparentato con tutte le case
regnanti
Il concordato di Worms
Nel 1122 si concludono trattative complesse
con due documenti, uno imperiale e l’altro
papale.
L’imperatore rinuncia all’investitura con
pastorale e anello e perciò concede libertà di
elezione del vescovo o prelato.
Il papa concede all’imperatore di essere
presente, di persona e mediante delegati,
all’elezione del vescovo o prelato.
Solamente dopo l’elezione avviene la
concessione del feudo con scettro.
Si chiuse così la fase più acuta del conflitto
tra papato e impero con un accordo che si
può considerare soddisfacente per le parti in
conflitto.
Il diritto nella Chiesa
Dall’anno 1088 in poi in Bologna ogni anno
era “letto” il Codex Iuris Civilis di Giustiniano
da Irnerio e dai suoi allievi, chiamati
“glossatori” perché corredavano le leggi
romane di un commento in grado di spiegarne
il senso (le leggi romane inoltre in molti casi
erano più antiche del cristianesimo e perciò
occorreva renderle compatibili con esso).
Intorno al 1140 il monaco camaldolese di
Bologna, Graziano, compose un fortunato
manuale intitolato Concordia discordantium
canonum, chiamato anche semplicemente
Decretum, che fu largamente impiegato per
studiare il diritto proprio della Chiesa.
La tecnica giuridica impiegata si rifaceva al
diritto romano antico che aveva raggiunto una
mirabile completezza
Filosofia e teologia
Nel 1123, nella basilica del Laterano fu celebrato
il primo concilio ecumenico occidentale. Esso
permise alla riforma di approfondire la sua presa
sul clero, mediante la promulgazione di canoni
che i vescovi dovevano far applicare nelle loro
diocesi.
Nel 1139 si tenne il concilio Lateranense II, che
proseguì l’opera di riforma.
In questo periodo nascono le prime università
europee. Fu l’università di Bologna, per la facoltà
di legge, a fornire il modello della massima
istituzione culturale d’Europa.
Teologi e filosofi di quest’epoca furono Anselmo
d’Aosta, Abelardo, Pietro Lombardo, …
I cistercensi
La caratteristica dell’Ordine cistercense è un deciso
recupero della regola benedettina vissuta tornando
al lavoro dei monaci.
Spesso le terre donate ai cistercensi erano paludi
da riportare allo sfruttamento agricolo. Per ovviare
agli inconvenienti di conduzione economica, ogni
monastero cistercense fu reso autonomo e
responsabile delle proprie finanze.
Le nuove fondazioni dovevano rimanere sotto il
controllo dell’abate generale e perciò ogni anno a
settembre avveniva una riunione di tutti gli abati a
Citeaux, il primo monastero fondato da Roberto di
Molesme nel 1075.
Ciascuno dei primi cinque monasteri divenne
capofila delle fondazioni da esso promosse:
Citeaux, Clairvauux, Morimond, La Ferté e
Pontigny, evitando i pericoli connessi col
gigantismo.
I certosini
L'Ordine Certosino è stato fondato da San Bruno
(1030 - 1101) nel 1084 nella Savoia, Francia.
Prende il nome dal massicio della Certosa
(Massif de la Chartreuse), dove san Bruno e sei
compagni cercarono la solitudine per dedicarsi
alla vita contemplativa.
I certosini sono dei solitari riuniti come fratelli; la
comunità che formano è piccola a causa della
loro scelta eremitica.
Urbano II, già suo alunno alla scuola di Reims, lo
convocò a Roma, al servizio della Santa Sede.
Pochi anni dopo però, il conte Ruggero gli offrì
un territorio nella località chiamata Torre, l’attuale
Calabria centro-meridionale. Ivi Bruno fondò
l'eremo di Santa Maria.
Bruno, riprendendo il genere di vita che aveva
condotto in Francia, trascorse così, nell'eremo di
Santa Maria, gli ultimi dieci anni della sua
esistenza
S. Bernardo
Bernardo nel 1112 entra nel monastero
di Citeaux, portando con sé una trentina tra
parenti e amici, e tre anni dopo si reca
fondare il monastero di Clairvaux. L’Ordine
cistercense conosce uno sviluppo grandioso
in tutta Europa: Chiaravalle milanese è del
1135 e poco dopo fu fondata Chiaravalle
della Colomba in provincia di Parma
Con Bernardo di Chiaravalle cambia lo stile della
predicazione, arricchita col recupero della
letteratura patristica; viene introdotto un tenerissimo
culto della Madonna che ha il compito di rendere
umani i duri costumi morali in auge appena una
generazione prima.
I sermoni, le lettere, le missioni ufficiali compiute
per incarico dei papi, la predicazione della Seconda
crociata lo mettono in rapporto coi sovrani
d’Europa.
Quando nella Chiesa di Roma, ancora una volta si
produsse lo scisma con papa e antipapa, Bernardo
seppe guidare in Europa una campagna di
accreditamento del papa Innocenzo II che così poté
riprendere il controllo di Roma alla morte
dell’antipapa Anacleto II.
Infine un discepolo, Bernardo di Pisa fu eletto papa
col nome di Eugenio III e per lui Bernardo scrisse il
trattato De consideratione, un vero capolavoro sui
doveri di chi occupa una carica eccelsa, ma
desidera anche salvare la propria anima.
Gli ordini cavallereschi
Ugo di Payns, insieme al suo compagno d'armi Goffredo
di Saint-Omer e ad alcuni altri cavalieri, fondarono il
nucleo originario dei templari nel 1119, dandosi il
compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini
europei che visitavano Gerusalemme dopo la sua
conquista.
Chiesero a san Bernardo di comporre gli statuti del loro
ordine. San Bernardo compose anche un Elogio della
nuova cavalleria che riscosse un successo enorme. In
tutto l’occidente si fondarono commende per reclutare
cavalieri.
Il primo Ordine prese il nome di Cavalieri Templari
perché avevano la loro collocazione nei pressi dell’antico
tempio di Salomone a Gerusalemme.
Poco dopo si formò anche l’Ordine dei Cavalieri di San
Giovanni, ovvero Ordine Ospitaliero, con compiti di
assistenza ai malati e di difesa dei pellegrini. Questa
fondazione esiste oggi sotto il nome di Cavalieri di Malta.
I canonici regolari
I Canonici Regolari Premostratensi sono stati fondati a Prémontré
da San Norberto nel 1120.
La disciplina monastica consiste principalmente nella vita in comune
con lavoro e preghiera, sia diurna che notturna, e anche
nell'evangelizzazione all'esterno.
Questo ordine sarà d'ispirazione anche per altri nati più tardi quali i
Domenicani e i Francescani.
La presenza di un ramo femminile ed il modo rigoroso nel vivere la
regola agostiniana fa di loro un ordine molto vicino a quelli
monastici. Le altre Congregazioni canonicali invece, essendo nate
come congregazioni sacerdotali, seguono il cosiddetto ordo novus.
Le cattedrali
Le cattedrali gotiche, in numero di circa trecento,
rappresentano il tesoro più splendido prodotto in quest’età.
L’edificio gotico è la creazione più autonoma dai moduli
costruttivi greci e romani e con i suoi archi acuti e con
quelli rampanti può sfondare mediante finestroni i parati
murari, trasformando lo spazio interno in uno scrigno di luci
multicolori che sgorgano dalle vetrate.
La cattedrale era motivo d’orgoglio per la città che
decideva di erigerla. Mai nella storia popolazioni in fondo
così povere, hanno saputo costruire edifici altrettanto
splendidi. Tanta bellezza e ricchezza, tuttavia, non era
riservata ai potenti: tutti gli abitanti della città percepivano
la cattedrale come la casa comune.
La pietra che diviene raffinato ricamo nelle mani degli
scalpellini, la selva di statue collocate dappertutto non
nascondono la geometria perfetta dell’impianto.
Non è facile trovare un’altra epoca dell’Europa così unitaria
come fu il secolo XII.
Dopo il concordato di Worms
Germania: Corrado III (1138-1152), Federico Barbarossa
(1152-1190), Enrico VI (1190-1197) che sposa Costanza
d’Altavilla.
Francia: Luigi VII (1137-1180), Filippo Augusto (1180-1223)
Inghilterra: Enrico II (1134-1189), Riccardo Cuor di Leone
(1189-1199), Giovanni Senzaterra (1199-1216)
Italia Meridionale: Ruggero II e figli (Guglielmo II il Buono)…
Costanza d’Altavilla, Federico II di Svevia
Battaglia di Bouvines tra Francia e Inghilterra nel 1214
Battaglia di Las Navas di Tolosa nel 1212 in cui sono
sconfitti gli Arabi
Papi importanti:
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–
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Alessandro III (Rolando Bandinelli 1159-1181)
Lucio III
Clemente III
Celestino III
Innocenzo III (1197-1216)
Ideale della Santa Romana Repubblica
Gioacchino da Fiore (1130-1202), Pietro Valdo
Thomas Becket
Nato a Londra da una famiglia di mercanti di origine normanna, venne
avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica: dopo la prima formazione
ricevuta presso l'abbazia di Merton, approfondì gli studi a Parigi e, tornato in
patria, entrò a servizio dell'arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec.
Enrico II, consigliato dal clero, lo nominò Cancelliere del Regno. Il nuovo
cancelliere assecondò la grande opera riformatrice del sovrano, tesa a
limitare l'indipendenza dei feudatari ed a ristabilire l'ordine e l'autorità
monarchica.
Succedette a Teobaldo di Bec, morto nel 1162, come arcivescovo di
Canterbury e primate d'Inghilterra: da allora difese soltanto gli interessi del
clero, incurante dei progetti politici del sovrano.
Si oppose alla legge eversiva del privilegio del foro ecclesiastico proposta
da Enrico nel 1163 e l'anno successivo si rifiutò di sottoscrivere alcuni dei 16
articoli delle Costituzioni di Clarendon, tese a porre sotto l'autorità regia la
Chiesa.
La resistenza dell'arcivescovo suscitò l'ira del re. Sentendosi minacciato,
Tommaso Becket cercò rifugio in Francia: venne accolto benevolmente da
Luigi VII.
Nel 1170 si giunse ad una sorta di riconciliazione tra il primate ed il re (la
risoluzione delle questioni dibattute venne rimessa alle decisioni di un futuro
concilio). Il sovrano richiamò Becket in Inghilterra, ma ben presto
sopraggiunse una nuova rottura fra i due. Il re invitò allora gli inglesi a
difendere il suo onore: il 29 dicembre 1170 quattro cavalieri uccisero
l'arcivescovo nella cattedrale di Canterbury, durante gli uffici divini.
Innocenzo III
Innocenzo III, nato Lotario dei Conti di Segni (1160 – 1216), era figlio di
Trasimondo Conti. Compì i suoi studi a Roma e a Parigi . Lotario fu
considerato uno degli intellettuali più raffinati e dei maggiori esperti di diritto
canonico dei suoi tempi; scrisse: De miseria humanae conditionis, detto
anche De contemptu mundi.
Innocenzo III rese chiaro ai principi tedeschi, attraverso il decreto
Venerabilem del maggio 1202, come egli considerasse le relazioni tra
Impero e Papato . I punti principali del decreto erano: i principi del
dell'Impero potevano eleggere liberamente il loro re ma il diritto di decidere
se il re fosse degno della corona imperiale apparteneva al papa.
Alla Dieta di Francoforte, 11 novembre 1208, Ottone IV venne riconosciuto
re. Il Papa lo invitò a Roma per ricevere la corona imperiale ed Ottone
venne incoronato a Roma il 4 ottobre 1209.
Prima dell'incoronazione Ottone promise di lasciare alla Chiesa il possesso
di Spoleto e Ancona e di garantire la libertà delle elezioni ecclesiastiche; il
diritto di appello illimitato per il papa e la competenza esclusiva sulla
gerarchia per questioni spirituali; egli promise, inoltre, di aiutare la
distruzione dell'eresia (il Patto di Neuss, ripetuto a Speyer, nel 1209). Ma
poco dopo essere stato incoronato, Ottone prese Ancona, Spoleto e altre
proprietà della Chiesa, dandole poi ai suoi vassalli, inoltre, invase il Regno
di Sicilia. Ottone venne scomunicato il 18 novembre 1210.
Il Papa ottenne che la maggioranza dei principi ripudiasse l'Imperatore
scomunicato ed eleggesse al suo posto Federico II di Sicilia, alla Dieta di
Norimberga, nel settembre del 1211. Federico fece le stesse promesse di
Ottone IV, la sua elezione venne ratificata da Innocenzo e fu incoronato ad
Aquisgrana il 12 luglio 1215
Le Crociate
Alessio I Comneno chiede aiuto all’Occidente contro i Turchi Selgiuchidi presenti
in Asia Minore dopo la vittoria di Manzikert in Armenia nel 1071.
Vichinghi e Magiari si sono stabilizzati nel loro territorio e si stanno
cristianizzando. I Musulmani di Spagna sono in fase di riflusso attaccati dai regni
cristiani di Castiglia, Leon, Navarra e Aragona. Le flotte di Venezia, Genova, Pisa
e Amalfi riescono a rendere più sicure le rotte contro i pirati Saraceni.
Nuovi ordini monastici collaborano nella bonifica di terreni paludosi riguadagnati
all’agricoltura. Nelle città rifioriscono il commercio e l’artigianato pregiato. Si
riscattano dai feudatari i diritti di autogoverno per incrementare con fiere e mercati
le esportazioni.
La Chiesa si trova in consonanza con il movimento di crescita: diffusione di
monasteri, nascita di nuovi ordini religiosi, nascita delle università e sviluppo della
filosofia, della teologia e del diritto canonico.
Le crociate furono un fenomeno complesso, di avventura, di guerra e di fede.
La prima crociata
Nel XII secolo, i turchi avevano preso a vessare le
carovane di pellegrini cristiani che da secoli si recavano
a Gerusalemme. Rapine, sequestri, uccisioni di gruppi di
pellegrini divennero abituali.
Il fatto che l'imperatore bizantino Alessio Comneno
avesse chiesto aiuto al conte di Fiandra tramite una
lettera, tornò a favore di Papa Urbano II, il quale, indisse
un pellegrinaggio armato al concilio di Clermont (1095).
Lo scopo era l'arrivo di una massa mai vista prima di
pellegrini nei luoghi santi della Cristianità. Il progetto di
Papa Urbano II, sul lungo periodo, intendeva porre le
basi per una riconciliazione tra la Chiesa d'Occidente e
quella d'Oriente.
La prima risposta da parte dei fedeli si ebbe con la
cosiddetta crociata dei Pezzenti; si trattò di spedizioni
non coordinate da parte di contadini provenienti
soprattutto dall'Auvergne. Data l'impreparazione militare
dei fedeli, questi si gettarono in battaglia sui turchi
presso Nicea e vennero sterminati.
Con la crociata detta "dei nobili", guidata fa gli altri da
Goffredo di Buglione i territori che si era promesso di
restituire ad Alessio Comneno non vennero mai restituiti.
Fin dal loro arrivo a Gerusalemme nel 1099, dopo aver
proceduto ad un massacro dei musulmani che abitavano
la città, i Crociati si ritagliarono uno stato, di cui venne
eletto capo Goffredo di Buglione.
I Regni latini d’Oriente
Ad Antiochia fu creato un principato affidato a Boemondo
di Taranto.
Ad Edessa sull’Eufrate fu creata una contea che, con
Antiochia, doveva formare come i due battenti di una
porta per rendere sicura la penetrazione in Palestina.
Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, prese il
comando nell’ultima fase della spedizione. I crociati
sopravvissuti giunsero a Gerusalemme alla metà di
giugno del 1099, ma fallirono la conquista della città. Nel
corso del mese successivo furono costruite due torri
d’assedio che il 15 luglio permisero la conquista della
città santa. Ad agosto Goffredo di Buglione riuscì a
respingere un attacco proveniente dall’Egitto e perciò si
poté proclamare la formazione del Regno di
Gerusalemme.
La moschea di Omar per quasi un secolo fu trasformata
in chiesa cristiana.
La cosiddetta "crociata del 1101" fu in realtà l'insieme di
tre diverse imprese, organizzate in seguito al successo
della prima crociata, alla fine della quale si era levata la
richiesta di rafforzare il neonato regno di Gerusalemme
La seconda crociata
Fu solo con la seconda crociata (1147-1149), causata
dalla caduta di Edessa (1135), che il fine bellico divenne
esplicito.
San Bernardo di Chiaravalle teorizzò, in risposta alla
difficoltà per un cristiano di conciliare la guerra non
difensiva con la parola di Dio, la teoria del malicidio.
Questa episodica giustificazione, in risposta a un
espresso quesito dei cavalieri templari, non assunse
tuttavia il carattere di giustificazione generalizzata di
quella che fu, in effetti, una campagna per la ripresa di
Antiochia.
La seconda crociata venne condotta con un'eccessiva
spavalderia dal re di Francia Luigi VII, alleato al solo
Corrado III del Sacro Romano Impero, ignorando le
possibili alleanze con alcuni potentati musulmani che
avrebbero permesso di riprendere la contea di Edessa.
Egli, ascoltando alcuni cattivi consiglieri abbagliati dalle
ricchezze di Damasco, cinse d’assedio la capitale
siriana, riportando una disastrosa sconfitta nel 1148.
La terza crociata
La terza crociata (1189-1192), detta anche
la "crociata dei Re", fu un tentativo, da
parte di vari sovrani europei, di strappare
Gerusalemme e quanto perduto della Terra
Santa, al Saladino.
Vi parteciparono Federico Barbarossa, che
morì in Anatolia pare per un arresto
cardiaco, Filippo II Augusto, re di Francia e
Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra.
Grazie agli sforzi di Riccardo d'Inghilterra,
fu ottenuto almeno un risultato positivo, la
riconquista di San Giovanni d'Acri, che
divenne la nuova capitale del Regno. Dopo
la battaglia di Arsuf fu siglata col Saladino
la pace di Ramla del 1192
La quarta crociata
La quarta crociata fu indetta da Papa Innocenzo III nel
1198 con la sua prima enciclica: in essa la liberazione di
Gerusalemme era vista come necessaria.
I crociati in realtà non arrivarono mai in Terra Santa,
perché l'astuto doge veneziano Enrico Dandolo sfruttò le
divisioni nella dinastia regnante bizantina per catalizzare
tutte le forze crociate, riunitesi a Venezia in attesa
dell’imbarco, nell'impresa della conquista di
Costantinopoli.
L'impero bizantino venne spartito tra i crociati, con
un'importante fetta e le principali piazzeforti commerciali a
Venezia stessa, dando inizio al cosiddetto impero latino di
Costantinopoli.
In risposta, Innocenzo scomunicò i veneziani ma, sebbene
deplorasse i mezzi, accettò il risultato. L'esito della
crociata in realtà non fece altro che acuire le
incomprensioni tra cattolici e ortodossi, i quali non
avrebbero mai perdonato il saccheggio di Costantinopoli
durante il quale andarono perduti una quantità
impressionante di preziose reliquie e tesori, in parte
confluiti a Venezia, come i famosi cavalli di San Marco.