Mille e non più mille I prodromi del Templarismo fr. Vincenzo Tuccillo KCT Priorato Generale d’Italia – Gran Balivato Magna Graecia OSMTJ OSMTHU UNITAU Situazione generale del X secolo Periodo di maggiore debolezza: economia agricola, pochi commerci per dominio arabo in oriente ed insicurezza nei trasporti (pirateria saracena); Regime di decentramento con cessione di diritti ad esigere tributi e doveri di difesa ad un vassallo; Incursioni di Saraceni, Vichinghi e Magiari, che compivano scorrerie con il solo scopo del saccheggio; conseguente incastellamento delle città e dei borghi: cinte murarie, fossati difensivi Fine delle incursioni magiare Nel 955, una banda di incursori Magiari si attardò attorno alle mura di Augusta, difesa dal vescovo Ulrich Il re di Germania Ottone I arrivò in tempo coi soccorsi riuscendo a sconfiggere i Magiari a Lechfeld Da allora le incursioni diminuirono ed il successo di Ottone I preparò la sua nomina ad imperatore Ottone era re di Germania dal 936 alla morte del padre Enrico l’Uccellatore. Sposa Adelaide, giovane vedova di Ugo di Provenza, dopo averla liberata dalle pretese di Berengario, duca del Friuli. Il matrimonio gli fruttò la dote del regno di Provenza Le chiese private e i vescovi-conti Diritto germanico: – Il padrone del suolo è padrone anche di ciò che vi è edificato – Esistono chiese personali con clero indipendente dal vescovo – Convenienza per il re di assegnare il governo di territori a vescovi che non lasciano eredi – Indipendenza reciproca tra le tribù germaniche Necessità di una riforma della chiesa con governo autonomo ed indipendente La riforma di Cluny Donazione di Guglielmo VII di Aquitania, il Pio, all’abate Bernone, con piena proprietà ed indipendenza dal potere politico Riforma di costumi: preghiera, liturgia, indipendenza dal vescovo locale, affiliazione di altri monasteri in tutta Europa Dopo solo un secolo ci sono più di duemila monasteri affiliati … anche a Roma La casa di Sassonia Nel 962 Ottone I si fa incoronare imperatore dal papa Giovanni XII ed ottiene il privilegium Othonianum (sceglie il papa da una terna presentata da clero e popolo romano) Nel 973 Ottone II secondo succede al padre defunto e, sposando la principessa bizantina Teofane, riceve il possesso dell’Italia meridionale Nel 983 gli succede il figlio di tre anni Ottone III, con la reggenza di sua madre e poi di sua nonna Adelaide, fino al 996; fa eleggere papa il proprio maestro Gerberto di Aurillac, abate di Bobbio, col nome di Silvestro II e vuole ricostituire Roma come capitale dell’impero. Esiliato nel 1002 Gli succede il cugino Enrico II, santo con la moglie Cunegonda. Morì nel 1024 e con lui si estinse la casa di Sassonia e cominciò a declinare il sistema dei vescovi-conti e della tutela imperiale sul papa La svolta dopo il Mille Inizio dello stanziamento dei Vichinghi nel Nord Europa e fine dei saccheggi; inizio della loro conversione al cristianesimo in Danimarca Crescita di alcune repubbliche marinare nel mediterraneo e maggiore sicurezza nella navigazione; ripresa dei commerci marittimi Crescita delle attività artigianali nelle città; corporazioni di arti e mestieri che assumono il governo dei comuni Unità d’azione tra comuni e papato per il comune desiderio di autonomia e libertà Incremento della natalità e miglioramento delle tecniche di produzione agricola (ruolo delle biblioteche dei monasteri per il recupero delle conoscenze antiche) Con lo sviluppo del commercio, riprende la circolazione monetaria La riforma religiosa I monaci cluniacensi predicano la pax Dei: – La vendetta è anticristiana; beati i pacifici – Uso cristiano delle armi in difesa della fede e dei deboli – Proibizione di guerre private dal giovedì alla domenica e di ogni guerra nei tempi di avvento e quaresima Il successo della riforma cluniacense nei monasteri influisce anche sul clero secolare: celibato sacerdotale, con riprovazione più forte del concubinato, spesso tollerato largamente e battaglia contro la simonia, ugualmente praticata per comprare le nomine vescovili San Pier Damiani, abate di fonte Avellana, può essere considerato il riferimento del gruppo riformatore di cui facevano parte, tra gli altri, Umberto da Silva Candida, Federico di Lorena e Ildebrando di Soana; la riforma era favorita anche dall’imperatore Enrico III La casa di Franconia e la riforma Nel 1045 viene deposto per indegnità di Benedetto IX che nomina suo successore Gregorio VI facendosi dare un compenso in denaro L’imperatore Enrico III scende in Italia, convoca un sinodo a Sutri e fa deporre il papa per simonia; al suo posto viene eletto Suitgero di Sassonia, vescovo di Bamberg, Clemente II da papa Clemente II avvia una riforma contro concubinato e simonia, ma muore dopo pochi mesi; dopo un altro breve pontificato, viene eletto papa Brunone di Toul, san Leone IX Leone IX, oltre ad emanare documenti di riforma, intraprende viaggi per conoscere personalmente la situazione ed incoraggiare. Sul piano politico però è perdente la sua alleanza con i bizantini per opporsi ai Normanni di Roberto il Guiscardo Da Leone IX a Gregorio VII Lo scisma bizantino (1054): reciproca scomunica tra Michele Cerulario, patriarca di Costantinopoli e Umberto da Silva Candida, delegato di Leone IX A Leone IX successe Vittore II (1055-1057) che continuò la riforma con sinodi a Firenze e Roma Gli succede Federico di Lorena, Stefano IX da papa (1057-1058) e poi Gerardo, vescovo di Firenze, Niccolò II da papa (1058-1073) Uno dei primi atti di Niccolò II fu la revoca del privilegium Othonianum approfittando della morte di Enrico III e della minore età del suo successore Enrico IV: il papa sarebbe stato eletto da un collegio di cardinali (vescovi delle diocesi suburbicarie e titolari di parrocchie e diaconie di Roma) Il primo papa eletto in tal modo fu Ildebrando di Soana, nel 1073, col nome di Gregorio VII La pataria milanese Nel X e XI secolo la Chiesa milanese aveva un clero afflitto dai mali della simonia e del concubinato, ed il laicato provocò tumulti popolari, guidati da Arialdo e dai fratelli Cotta, con boicottaggio delle chiese officiate da preti simoniaci e concubinari ed arrivando a ritenere invalidi i sacramenti da loro amministrati Ildebrando da Soana fu inviato nel 1057 a risolvere la situazione e convocò un sinodo nel quale il vescovo, Guido da Velate, ed il clero si impegnarono ad emendarsi, ricevendo pene leggere Poiché la situazione non migliorava, nel 1059 furono inviati san Pier Damiani ed Anselmo da Baggio. Ma anche questa volta i riformatori non furono soddisfatti e nel 1066 scoppiarono violenti tumulti nei quali Arialdo fu ucciso ed il suo corpo mutilato venne gettato nel Lago Maggiore. Trovate le spoglie di Arialdo incorrotte dopo dieci mesi, vennero trasferite a Milano e furono oggetto di venerazione popolare. Nel 1070 Guido da Velate si dimise consegnando ad Enrico IV le insegne. Questi elesse un proprio candidato, Goffredo, mentre il clero milanese non lo riconobbe ed alla morte di Guido nel 1072 elesse Attone. Il sostegno mantenuto a Goffredo da parte di Enrico IV, gli costò la scomunica del papa Gregorio VII Canossa Divenuto maggiorenne, Enrico IV aveva respinto le riforme romane fatte da Niccolò II e continuò a procedere nella nomina ed investitura di vescovi italiani. Nel 1075 un sinodo di vescovi tedeschi dichiarò destituito Gregorio VII, ma questi rispose con il sinodo di Quaresima del 1076 infliggendo la scomunica ad Enrico IV e sciogliendo i suoi sudditi da ogni giuramento di fedeltà. Il papa si appoggiava ai duchi di Sassonia e Baviera contro l’imperatore, ma ottene da essi una tregua in attesa che l’imperatore si emendasse. Enrico IV, in un primo tempo scese a Canossa nell’inverno del 1077 per chiedere perdono, ma poi, ottenutolo, tornò in Germania, sconfisse i suoi nemici e nel 1084 scese a Oma con un antipapa per farsi incoronare imperatore. Gregorio VII morì in esilio a Salerno nel 1085; gli successe l’anziano abate di Montecassino Desiderio, Vittore III da papa, che morì pochi mesi dopo; i cardinali infine elessero il francese Odo di Ostia, Urbano II (1088-1099) Da Urbano II a Callisto II Urbano II deve combattere con l’antipapa voluto dall’imperatore Enrico IV Il figlio di Enrico IV si ribella e depone il padre, eredita i possessi di Matilde Enrico V scende in Italia e cerca accordi con Pasquale II (1099 - 1118) Sinodo di Sutri nel 1110 e accordi di febbraio 1111: rinuncia dei vescovi ai beni feudali in cambio del diritto alla nomina del papa Non accettato da nessuno l’accordo e lotta tra papa e imperatore; dopo Pasquale II, Gelasio II e Callisto II (1119 - 1124), Guido di Vienne, imparentato con tutte le case regnanti Il concordato di Worms Nel 1122 si concludono trattative complesse con due documenti, uno imperiale e l’altro papale. L’imperatore rinuncia all’investitura con pastorale e anello e perciò concede libertà di elezione del vescovo o prelato. Il papa concede all’imperatore di essere presente, di persona e mediante delegati, all’elezione del vescovo o prelato. Solamente dopo l’elezione avviene la concessione del feudo con scettro. Si chiuse così la fase più acuta del conflitto tra papato e impero con un accordo che si può considerare soddisfacente per le parti in conflitto. Il diritto nella Chiesa Dall’anno 1088 in poi in Bologna ogni anno era “letto” il Codex Iuris Civilis di Giustiniano da Irnerio e dai suoi allievi, chiamati “glossatori” perché corredavano le leggi romane di un commento in grado di spiegarne il senso (le leggi romane inoltre in molti casi erano più antiche del cristianesimo e perciò occorreva renderle compatibili con esso). Intorno al 1140 il monaco camaldolese di Bologna, Graziano, compose un fortunato manuale intitolato Concordia discordantium canonum, chiamato anche semplicemente Decretum, che fu largamente impiegato per studiare il diritto proprio della Chiesa. La tecnica giuridica impiegata si rifaceva al diritto romano antico che aveva raggiunto una mirabile completezza Filosofia e teologia Nel 1123, nella basilica del Laterano fu celebrato il primo concilio ecumenico occidentale. Esso permise alla riforma di approfondire la sua presa sul clero, mediante la promulgazione di canoni che i vescovi dovevano far applicare nelle loro diocesi. Nel 1139 si tenne il concilio Lateranense II, che proseguì l’opera di riforma. In questo periodo nascono le prime università europee. Fu l’università di Bologna, per la facoltà di legge, a fornire il modello della massima istituzione culturale d’Europa. Teologi e filosofi di quest’epoca furono Anselmo d’Aosta, Abelardo, Pietro Lombardo, … I cistercensi La caratteristica dell’Ordine cistercense è un deciso recupero della regola benedettina vissuta tornando al lavoro dei monaci. Spesso le terre donate ai cistercensi erano paludi da riportare allo sfruttamento agricolo. Per ovviare agli inconvenienti di conduzione economica, ogni monastero cistercense fu reso autonomo e responsabile delle proprie finanze. Le nuove fondazioni dovevano rimanere sotto il controllo dell’abate generale e perciò ogni anno a settembre avveniva una riunione di tutti gli abati a Citeaux, il primo monastero fondato da Roberto di Molesme nel 1075. Ciascuno dei primi cinque monasteri divenne capofila delle fondazioni da esso promosse: Citeaux, Clairvauux, Morimond, La Ferté e Pontigny, evitando i pericoli connessi col gigantismo. I certosini L'Ordine Certosino è stato fondato da San Bruno (1030 - 1101) nel 1084 nella Savoia, Francia. Prende il nome dal massicio della Certosa (Massif de la Chartreuse), dove san Bruno e sei compagni cercarono la solitudine per dedicarsi alla vita contemplativa. I certosini sono dei solitari riuniti come fratelli; la comunità che formano è piccola a causa della loro scelta eremitica. Urbano II, già suo alunno alla scuola di Reims, lo convocò a Roma, al servizio della Santa Sede. Pochi anni dopo però, il conte Ruggero gli offrì un territorio nella località chiamata Torre, l’attuale Calabria centro-meridionale. Ivi Bruno fondò l'eremo di Santa Maria. Bruno, riprendendo il genere di vita che aveva condotto in Francia, trascorse così, nell'eremo di Santa Maria, gli ultimi dieci anni della sua esistenza S. Bernardo Bernardo nel 1112 entra nel monastero di Citeaux, portando con sé una trentina tra parenti e amici, e tre anni dopo si reca fondare il monastero di Clairvaux. L’Ordine cistercense conosce uno sviluppo grandioso in tutta Europa: Chiaravalle milanese è del 1135 e poco dopo fu fondata Chiaravalle della Colomba in provincia di Parma Con Bernardo di Chiaravalle cambia lo stile della predicazione, arricchita col recupero della letteratura patristica; viene introdotto un tenerissimo culto della Madonna che ha il compito di rendere umani i duri costumi morali in auge appena una generazione prima. I sermoni, le lettere, le missioni ufficiali compiute per incarico dei papi, la predicazione della Seconda crociata lo mettono in rapporto coi sovrani d’Europa. Quando nella Chiesa di Roma, ancora una volta si produsse lo scisma con papa e antipapa, Bernardo seppe guidare in Europa una campagna di accreditamento del papa Innocenzo II che così poté riprendere il controllo di Roma alla morte dell’antipapa Anacleto II. Infine un discepolo, Bernardo di Pisa fu eletto papa col nome di Eugenio III e per lui Bernardo scrisse il trattato De consideratione, un vero capolavoro sui doveri di chi occupa una carica eccelsa, ma desidera anche salvare la propria anima. Gli ordini cavallereschi Ugo di Payns, insieme al suo compagno d'armi Goffredo di Saint-Omer e ad alcuni altri cavalieri, fondarono il nucleo originario dei templari nel 1119, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che visitavano Gerusalemme dopo la sua conquista. Chiesero a san Bernardo di comporre gli statuti del loro ordine. San Bernardo compose anche un Elogio della nuova cavalleria che riscosse un successo enorme. In tutto l’occidente si fondarono commende per reclutare cavalieri. Il primo Ordine prese il nome di Cavalieri Templari perché avevano la loro collocazione nei pressi dell’antico tempio di Salomone a Gerusalemme. Poco dopo si formò anche l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, ovvero Ordine Ospitaliero, con compiti di assistenza ai malati e di difesa dei pellegrini. Questa fondazione esiste oggi sotto il nome di Cavalieri di Malta. I canonici regolari I Canonici Regolari Premostratensi sono stati fondati a Prémontré da San Norberto nel 1120. La disciplina monastica consiste principalmente nella vita in comune con lavoro e preghiera, sia diurna che notturna, e anche nell'evangelizzazione all'esterno. Questo ordine sarà d'ispirazione anche per altri nati più tardi quali i Domenicani e i Francescani. La presenza di un ramo femminile ed il modo rigoroso nel vivere la regola agostiniana fa di loro un ordine molto vicino a quelli monastici. Le altre Congregazioni canonicali invece, essendo nate come congregazioni sacerdotali, seguono il cosiddetto ordo novus. Le cattedrali Le cattedrali gotiche, in numero di circa trecento, rappresentano il tesoro più splendido prodotto in quest’età. L’edificio gotico è la creazione più autonoma dai moduli costruttivi greci e romani e con i suoi archi acuti e con quelli rampanti può sfondare mediante finestroni i parati murari, trasformando lo spazio interno in uno scrigno di luci multicolori che sgorgano dalle vetrate. La cattedrale era motivo d’orgoglio per la città che decideva di erigerla. Mai nella storia popolazioni in fondo così povere, hanno saputo costruire edifici altrettanto splendidi. Tanta bellezza e ricchezza, tuttavia, non era riservata ai potenti: tutti gli abitanti della città percepivano la cattedrale come la casa comune. La pietra che diviene raffinato ricamo nelle mani degli scalpellini, la selva di statue collocate dappertutto non nascondono la geometria perfetta dell’impianto. Non è facile trovare un’altra epoca dell’Europa così unitaria come fu il secolo XII. Dopo il concordato di Worms Germania: Corrado III (1138-1152), Federico Barbarossa (1152-1190), Enrico VI (1190-1197) che sposa Costanza d’Altavilla. Francia: Luigi VII (1137-1180), Filippo Augusto (1180-1223) Inghilterra: Enrico II (1134-1189), Riccardo Cuor di Leone (1189-1199), Giovanni Senzaterra (1199-1216) Italia Meridionale: Ruggero II e figli (Guglielmo II il Buono)… Costanza d’Altavilla, Federico II di Svevia Battaglia di Bouvines tra Francia e Inghilterra nel 1214 Battaglia di Las Navas di Tolosa nel 1212 in cui sono sconfitti gli Arabi Papi importanti: – – – – – Alessandro III (Rolando Bandinelli 1159-1181) Lucio III Clemente III Celestino III Innocenzo III (1197-1216) Ideale della Santa Romana Repubblica Gioacchino da Fiore (1130-1202), Pietro Valdo Thomas Becket Nato a Londra da una famiglia di mercanti di origine normanna, venne avviato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica: dopo la prima formazione ricevuta presso l'abbazia di Merton, approfondì gli studi a Parigi e, tornato in patria, entrò a servizio dell'arcivescovo di Canterbury Teobaldo di Bec. Enrico II, consigliato dal clero, lo nominò Cancelliere del Regno. Il nuovo cancelliere assecondò la grande opera riformatrice del sovrano, tesa a limitare l'indipendenza dei feudatari ed a ristabilire l'ordine e l'autorità monarchica. Succedette a Teobaldo di Bec, morto nel 1162, come arcivescovo di Canterbury e primate d'Inghilterra: da allora difese soltanto gli interessi del clero, incurante dei progetti politici del sovrano. Si oppose alla legge eversiva del privilegio del foro ecclesiastico proposta da Enrico nel 1163 e l'anno successivo si rifiutò di sottoscrivere alcuni dei 16 articoli delle Costituzioni di Clarendon, tese a porre sotto l'autorità regia la Chiesa. La resistenza dell'arcivescovo suscitò l'ira del re. Sentendosi minacciato, Tommaso Becket cercò rifugio in Francia: venne accolto benevolmente da Luigi VII. Nel 1170 si giunse ad una sorta di riconciliazione tra il primate ed il re (la risoluzione delle questioni dibattute venne rimessa alle decisioni di un futuro concilio). Il sovrano richiamò Becket in Inghilterra, ma ben presto sopraggiunse una nuova rottura fra i due. Il re invitò allora gli inglesi a difendere il suo onore: il 29 dicembre 1170 quattro cavalieri uccisero l'arcivescovo nella cattedrale di Canterbury, durante gli uffici divini. Innocenzo III Innocenzo III, nato Lotario dei Conti di Segni (1160 – 1216), era figlio di Trasimondo Conti. Compì i suoi studi a Roma e a Parigi . Lotario fu considerato uno degli intellettuali più raffinati e dei maggiori esperti di diritto canonico dei suoi tempi; scrisse: De miseria humanae conditionis, detto anche De contemptu mundi. Innocenzo III rese chiaro ai principi tedeschi, attraverso il decreto Venerabilem del maggio 1202, come egli considerasse le relazioni tra Impero e Papato . I punti principali del decreto erano: i principi del dell'Impero potevano eleggere liberamente il loro re ma il diritto di decidere se il re fosse degno della corona imperiale apparteneva al papa. Alla Dieta di Francoforte, 11 novembre 1208, Ottone IV venne riconosciuto re. Il Papa lo invitò a Roma per ricevere la corona imperiale ed Ottone venne incoronato a Roma il 4 ottobre 1209. Prima dell'incoronazione Ottone promise di lasciare alla Chiesa il possesso di Spoleto e Ancona e di garantire la libertà delle elezioni ecclesiastiche; il diritto di appello illimitato per il papa e la competenza esclusiva sulla gerarchia per questioni spirituali; egli promise, inoltre, di aiutare la distruzione dell'eresia (il Patto di Neuss, ripetuto a Speyer, nel 1209). Ma poco dopo essere stato incoronato, Ottone prese Ancona, Spoleto e altre proprietà della Chiesa, dandole poi ai suoi vassalli, inoltre, invase il Regno di Sicilia. Ottone venne scomunicato il 18 novembre 1210. Il Papa ottenne che la maggioranza dei principi ripudiasse l'Imperatore scomunicato ed eleggesse al suo posto Federico II di Sicilia, alla Dieta di Norimberga, nel settembre del 1211. Federico fece le stesse promesse di Ottone IV, la sua elezione venne ratificata da Innocenzo e fu incoronato ad Aquisgrana il 12 luglio 1215 Le Crociate Alessio I Comneno chiede aiuto all’Occidente contro i Turchi Selgiuchidi presenti in Asia Minore dopo la vittoria di Manzikert in Armenia nel 1071. Vichinghi e Magiari si sono stabilizzati nel loro territorio e si stanno cristianizzando. I Musulmani di Spagna sono in fase di riflusso attaccati dai regni cristiani di Castiglia, Leon, Navarra e Aragona. Le flotte di Venezia, Genova, Pisa e Amalfi riescono a rendere più sicure le rotte contro i pirati Saraceni. Nuovi ordini monastici collaborano nella bonifica di terreni paludosi riguadagnati all’agricoltura. Nelle città rifioriscono il commercio e l’artigianato pregiato. Si riscattano dai feudatari i diritti di autogoverno per incrementare con fiere e mercati le esportazioni. La Chiesa si trova in consonanza con il movimento di crescita: diffusione di monasteri, nascita di nuovi ordini religiosi, nascita delle università e sviluppo della filosofia, della teologia e del diritto canonico. Le crociate furono un fenomeno complesso, di avventura, di guerra e di fede. La prima crociata Nel XII secolo, i turchi avevano preso a vessare le carovane di pellegrini cristiani che da secoli si recavano a Gerusalemme. Rapine, sequestri, uccisioni di gruppi di pellegrini divennero abituali. Il fatto che l'imperatore bizantino Alessio Comneno avesse chiesto aiuto al conte di Fiandra tramite una lettera, tornò a favore di Papa Urbano II, il quale, indisse un pellegrinaggio armato al concilio di Clermont (1095). Lo scopo era l'arrivo di una massa mai vista prima di pellegrini nei luoghi santi della Cristianità. Il progetto di Papa Urbano II, sul lungo periodo, intendeva porre le basi per una riconciliazione tra la Chiesa d'Occidente e quella d'Oriente. La prima risposta da parte dei fedeli si ebbe con la cosiddetta crociata dei Pezzenti; si trattò di spedizioni non coordinate da parte di contadini provenienti soprattutto dall'Auvergne. Data l'impreparazione militare dei fedeli, questi si gettarono in battaglia sui turchi presso Nicea e vennero sterminati. Con la crociata detta "dei nobili", guidata fa gli altri da Goffredo di Buglione i territori che si era promesso di restituire ad Alessio Comneno non vennero mai restituiti. Fin dal loro arrivo a Gerusalemme nel 1099, dopo aver proceduto ad un massacro dei musulmani che abitavano la città, i Crociati si ritagliarono uno stato, di cui venne eletto capo Goffredo di Buglione. I Regni latini d’Oriente Ad Antiochia fu creato un principato affidato a Boemondo di Taranto. Ad Edessa sull’Eufrate fu creata una contea che, con Antiochia, doveva formare come i due battenti di una porta per rendere sicura la penetrazione in Palestina. Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, prese il comando nell’ultima fase della spedizione. I crociati sopravvissuti giunsero a Gerusalemme alla metà di giugno del 1099, ma fallirono la conquista della città. Nel corso del mese successivo furono costruite due torri d’assedio che il 15 luglio permisero la conquista della città santa. Ad agosto Goffredo di Buglione riuscì a respingere un attacco proveniente dall’Egitto e perciò si poté proclamare la formazione del Regno di Gerusalemme. La moschea di Omar per quasi un secolo fu trasformata in chiesa cristiana. La cosiddetta "crociata del 1101" fu in realtà l'insieme di tre diverse imprese, organizzate in seguito al successo della prima crociata, alla fine della quale si era levata la richiesta di rafforzare il neonato regno di Gerusalemme La seconda crociata Fu solo con la seconda crociata (1147-1149), causata dalla caduta di Edessa (1135), che il fine bellico divenne esplicito. San Bernardo di Chiaravalle teorizzò, in risposta alla difficoltà per un cristiano di conciliare la guerra non difensiva con la parola di Dio, la teoria del malicidio. Questa episodica giustificazione, in risposta a un espresso quesito dei cavalieri templari, non assunse tuttavia il carattere di giustificazione generalizzata di quella che fu, in effetti, una campagna per la ripresa di Antiochia. La seconda crociata venne condotta con un'eccessiva spavalderia dal re di Francia Luigi VII, alleato al solo Corrado III del Sacro Romano Impero, ignorando le possibili alleanze con alcuni potentati musulmani che avrebbero permesso di riprendere la contea di Edessa. Egli, ascoltando alcuni cattivi consiglieri abbagliati dalle ricchezze di Damasco, cinse d’assedio la capitale siriana, riportando una disastrosa sconfitta nel 1148. La terza crociata La terza crociata (1189-1192), detta anche la "crociata dei Re", fu un tentativo, da parte di vari sovrani europei, di strappare Gerusalemme e quanto perduto della Terra Santa, al Saladino. Vi parteciparono Federico Barbarossa, che morì in Anatolia pare per un arresto cardiaco, Filippo II Augusto, re di Francia e Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra. Grazie agli sforzi di Riccardo d'Inghilterra, fu ottenuto almeno un risultato positivo, la riconquista di San Giovanni d'Acri, che divenne la nuova capitale del Regno. Dopo la battaglia di Arsuf fu siglata col Saladino la pace di Ramla del 1192 La quarta crociata La quarta crociata fu indetta da Papa Innocenzo III nel 1198 con la sua prima enciclica: in essa la liberazione di Gerusalemme era vista come necessaria. I crociati in realtà non arrivarono mai in Terra Santa, perché l'astuto doge veneziano Enrico Dandolo sfruttò le divisioni nella dinastia regnante bizantina per catalizzare tutte le forze crociate, riunitesi a Venezia in attesa dell’imbarco, nell'impresa della conquista di Costantinopoli. L'impero bizantino venne spartito tra i crociati, con un'importante fetta e le principali piazzeforti commerciali a Venezia stessa, dando inizio al cosiddetto impero latino di Costantinopoli. In risposta, Innocenzo scomunicò i veneziani ma, sebbene deplorasse i mezzi, accettò il risultato. L'esito della crociata in realtà non fece altro che acuire le incomprensioni tra cattolici e ortodossi, i quali non avrebbero mai perdonato il saccheggio di Costantinopoli durante il quale andarono perduti una quantità impressionante di preziose reliquie e tesori, in parte confluiti a Venezia, come i famosi cavalli di San Marco.