Le innovazioni del prossimo futuro: tecnologie prioritarie per l’industria. Sono 105 le tecnologie del prossimo futuro raccolte nel rapporto curato da AIRI - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale - che ha coordinato più di un centinaio di ricercatori e manager della ricerca, rappresentanti delle industrie associate e non, coadiuvati da ricercatori di enti pubblici, per identificare le tecnologie di maggiore interesse per l'industria italiana. “Tecnologie prioritarie per l'industria” AIRI, giunto alla settima edizione (2009), esprime gli indirizzi verso cui si muove l’attività di ricerca dell’industria italiana nel breve-medio periodo (3-5 anni). Per ognuno dei settori, inoltre, sono delineate anche le prospettive a medio-lungo termine (5-10 anni), che nell’insieme configurano quelle fondamenta dell’innovazione alla base di nuovi modelli produttivi e di sviluppo dei Paesi industrializzati. Modelli che necessariamente dovranno coniugare la competitività economica del Paese ai nuovi driver culturali globali, come salvaguardia dell’ambiente, sviluppo sostenibile, salute, sicurezza, società della conoscenza, ecc. Nel prossimo futuro il sistema industriale dovrà affrontare in maniera sempre più pressante tematiche di tutela ambientale, introducendo concetti di sostenibilità nei propri piani di ricerca e sviluppo. Questo richiede modifiche generali che tendono verso l’economia di sistema (e non di prodotto). Così, ad esempio, l’industria chimica dovrà imboccare con coraggio la strada dell’innovazione ponendosi ambiziosi obiettivi in termini di sostenibilità di prodotti, processi produttivi e tecnologie, per ottenere il beneficio della protezione normativa all’ingresso dai Paesi emergenti di prodotti con caratteristiche di sostenibilità non allineate agli standard europei. L’industria energetica, inoltre, si troverà a fronteggiare simultaneamente la sfida della crescita dei fabbisogni energetici e le principali tematiche ad essa correlate, quali l’interdipendenza, la sicurezza delle forniture e l’impatto ambientale. Essa troverà risposte sensate muovendosi verso la diversificazione delle fonti, anche se il petrolio sarà ancora per decenni la principale fonte, e l’efficienza degli impianti. L’innovazione di sistema vale anche per gli altri settori chiave dell’industria, da quelli più tradizionali come trasporti su strada e marittimi, a quelli più avanzati come aeronautica e spazio. Le ripercussioni dei nuovi modelli di sviluppo spingono la ricerca industriale a individuare soluzioni per l’integrazione del trasporto su strada e marittimo per la mobilità sostenibile. Queste tecnologie potranno provenire anche da quei settori che non operano sulla terra ma nell’aeronautica, nello spazio e nel cyberspazio, che, proprio per la complessità dei sistemi in cui si evolvono, promettono vere e proprie breaktrough technologies che cambieranno il volto della sicurezza, abbasseranno i consumi, consentiranno la gestione del traffico aereo o satellitare, permetteranno l’integrazione delle informazioni e dei sistemi digitali e microelettronici. La realizzazione del Web 2.0 prima e del Web Semantico poi, assieme all’affermazione del concetto “more than more” per la produzione di 1 chip più piccoli, più potenti e ad alta efficienza energetica, apre la strada non solo a sistemi di comunicazioni integrati, veloci, disponibili ovunque e garantiti da ampie bande di trasmissioni, ma anche all’affermazione di “agenti intelligenti” in grado di far parlare i computer ed elaborare masse critiche di dati disponibili. Per avere un’idea dell’innovazione che ancora può dare l’information technology, oltre ai settori considerati, si può prendere ad esempio il settore farmaceutico, dove emergerà la rilevanza della medicina molecolare e la gestione di ampi data-base comprendenti le informazioni di pazienti e di popolazioni. Infine, è fondamentale ricorrere alle ricerche condotte in settori trasversali nell’ambito dei materiali avanzati e delle nanotecnologie, che nei prossimi anni produrranno innovazioni radicali sui materiali. Queste tecnologie possono trasformare interi comparti manifatturieri tradizionali, come ad esempio quello dei beni strumentali per l’industria meccanica, favorendo le innovazioni di processo e di prodotto in grado di valorizzare il know how delle tecnologie abilitanti. In particolare le nanotecnologie, le cui applicazioni sono possibili – e spesso sono già presenti – in grande parte dei settori industriali, dalla medicina alla meccanica, dal tessile al packaging alimentare, dalla cosmetica all’abbigliamento, dall’energia alla chimica. Da questo sguardo introduttivo su alcune delle tecnologie trattate nel rapporto AIRI, è evidente che l’ingente sforzo privato della ricerca industriale, quantificabile in una cifra stimata di 5.000 M€ (di cui circa 410 Meuro per le nanotecnologie) mediamente in 3-5 anni, presenta un elevato rischio imprenditoriale che potrà essere sostenuto solo da un impegno pubblico delle Istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, perché i temi trattati riguardano questioni collettive come la qualità della vita, la salute, l’ambiente, la sicurezza, ecc.... Considerando le dimensioni dei problemi da affrontare e l’urgenza di realizzare reali soluzioni da applicare rapidamente sul mercato, la ricerca industriale necessita di investimenti tali da raggiungere una massa critica, continua e programmata, che non possono attestarsi a poco più dell’uno percento del PIL. AIRI ritiene che le “Tecnologie prioritarie per l’industria” possano dare spazio ad un rinnovato interesse delle istituzioni cui compete la definizione di una chiara politica per ricerca e innovazione tecnologica, adeguata alla competizione internazionale. E’ necessario definire linee di politica nazionale della scienza e della tecnologia, congruenti con la realtà industriale e dei servizi avanzati del Paese, che siano attuate con continuità e che permettano alle aziende più innovative di mantenere la competitività in un mercato globale sempre più difficile ed aggressivo. Airi - Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, nata nel 1974 con lo scopo di divenire un punto di riferimento per il sistema della ricerca e innovazione industriale del Paese, rappresenta oggi il raccordo tra i più importanti attori italiani impegnati nella ricerca: gruppi industriali, imprese e centri di ricerca, università ed enti pubblici di ricerca, associazioni, parchi scientifici, istituti finanziari. In complesso i Soci raccolgono 45.000 addetti alla ricerca e gli associati industriali coprono più del 50% delle spese di R&S dell’intera industria nazionale. Nel 2003 AIRI ha costituito al suo interno Nanotec IT – Centro Italiano per le Nanotecnologie – con lo scopo di promuovere le nanotecnologie e di favorire le sinergie tra ricerca privata e pubblica. www.airi.it - www.nanotec.it 2 10 finestre sul futuro Delle 105 tecnologie analizzate nel rapporto AIRI, sono state selezionate 10. Non è una classifica per ordine di importanza, ma soltanto un tentativo di selezionare una tecnologia esemplificativa per settore a scopo divulgativo, anche tenendo conto della fattibilità tecnica nel medio periodo e dell’importanza strategica nel lungo termine. Information technology Grazie alle tecnologie per l’ info-mobilità nei prossimi anni i veicoli potranno comunicare tra di loro e con i centri di coordinamento del traffico. La cooperazione dei servizi a bordo darà la possibilità di ottimizzare i flussi di traffico suggerendo al guidatore percorsi diversi e intelligenti per raggiungere una medesima destinazione. Si ridurranno, così, i tempi di percorrenza, l’inquinamento ed i consumi, perché ci sarà la possibilità di gestire il trasporto multimodale (uso combinato del mezzo pubblico e privato) e l’automazione dei flussi di accesso nelle zone a traffico limitato. Nel medio-lungo periodo, grazie a sensori potenziati con Micro Electro-Mechanical System e nanotecnologie, i pneumatici interagiranno con la strada e con il veicolo segnalando situazioni di guida ottimali o pericolose, i cruscotti di guida ed i parabrezza saranno vere e proprie interfacce amichevoli che permetteranno la visione notturna o nella nebbia. Microelettronica Oltre all’esempio citato nell’ambito dell’infomobilità, quando i sensori avranno la capacità di integrare in un unico pacchetto sistemi basati su elettronica e micromeccanica, potranno “sentire” le anomalie del prodotto in cui sono inseriti. Grazie ad essi, ad esempio, durante la caduta accidentale di un portatile avverrà in tempo reale il salvataggio automatico e la protezione dei dati. Oppure permetteranno il blocco di una lavatrice quando le vibrazioni anormali presagiranno l’arrivo di un tilt. Energia La frontiera tecnologica è rappresentata dalle tecniche di cattura e sequestrazione dell’anidride carbonica. La tecnologia di Carbon Capture and Storage (CCS) permetterebbe di separare la CO2 dai processi di combustione industriale, processi attuabili già nel medio periodo, ed in futuro di trasportarla in siti di stoccaggio ed, infine, di confinarla sottoterra. Lo stoccaggio e l’inserimento in strati geologici profondi darebbero un contributo alla diminuzione dell’inquinamento globale attraverso la riduzione dell’impatto delle fonti fossili. Tuttavia è da verificare la reale efficacia, nonché la sicurezza nel lungo periodo, la compatibilità ambientale e la sostenibilità economica. 3 Chimica Un migliore sfruttamento delle materie prime impiegate nella catalisi, ovvero il processo di sintesi chimica fondamentale per l’industrializzazione, può rappresentare uno strumento importante per il passare ad una chimica sostenibile senza rinunciare a prodotti efficienti e a ritorni economici. L’evoluzione delle tecniche di sintesi chimica sempre più sofisticate permette di poter avere a disposizione nuovi materiali con importanti proprietà catalitiche quali i “metal organic framework” o gli ancora più recenti “zeolite imidazolate framework”. Tali tecnologie aprono nuove possibilità di ottimizzazione dei processi chimici rendendoli più efficienti sotto il profilo del rendimento energetico e chimico. I recenti progressi registrati nelle nanoscienze, inoltre, stanno contribuendo ad una più profonda comprensione di come la dimensione delle particelle, la loro struttura e composizione influenzino le prestazioni di un catalizzatore: ciò fornirà maggiori opportunità per la riduzione dell’intensità energetica dell’industria chimica. Farmaceutica e biotecnologie La possibilità che il paziente rappresenti un caso unico e a se stante, nel contesto della patologia generale, è la sfida della genomica, proteomica e metabonomica. Attraverso tecnologie che elaborano alte densità di dati, provenienti dall’analisi del genoma cellulare, delle proteine e delle loro modifiche strutturali, ecc, si potrebbe ottenere l’ “impronta digitale” della malattia e la sua storia, unica per il paziente. Queste discipline, assieme a tecnologie come translational medicine, biomarkers e metodi tossicologici alternativi, permetterebbe nel futuro di sviluppare una medicina molecolare e personalizzata, e la possibilità di somministrare un farmaco altamente efficace e potente che agirebbe soltanto dove è necessaria la sua azione, con minori ricadute sull’intero organismo. Nel lungo periodo sarà necessario e sempre più ricorrente l’integrazione tra farmaceutica e ICT per gestire ampi data base comprendenti le informazioni non solo di pazienti, ma anche di popolazioni. Ambiente Nell’ambito della tecnologia relativa ai trattamenti delle acque, si potranno sviluppare trattamenti basati sull’utilizzo di applicazioni, come “zeoliti” naturali e non, o membrane speciali, che hanno la capacità di assorbire sostanze nocive e di permettere la depurazione di acque inquinate da prodotti organici e inorganici. Nel lungo periodo sarà necessario, inoltre, studiare l’inquinamento elettromagnetico e da scorie nucleari. 4 Trasporti Nel breve-medio periodo ci saranno sviluppi fortissimi verso veicoli elettrici, dotati di sistemi per evitare la dissipazione del calore e di recuperare il calore di scarto, da sistemi fotovoltaici integrati per la produzione e stoccaggio di energia elettrica. Nel medio-lungo periodo saranno migliorate le tecnologie del veicolo elettrico e introdotte nei mezzi di trasporto le celle a combustibile, oggi sono soggette a problemi tecnologici ed economici (stoccaggio, distribuzione idrogeno, durata delle celle..), ma che domani potranno essere industrializzate grazie allo sviluppo di componenti per l’alimentazione, di controllo e gestione della generazione di potenza elettrica e della trazione. Aeronautica Se oggi è il pilota che, in determinate condizioni di problemi gravi o danni al veicolo, è costretto ad intervenire per sopperire a queste situazioni, nel prossimo futuro ci saranno nuovi sistemi di controllo del velivolo capaci di “riconfigurarsi” in caso di guasti e di rispondere attivamente. Il controllo adattativo offre la possibilità di accrescere in maniera significativa la sicurezza del volo nel breve-medio periodo, e in prospettiva sistemi di controllo con queste caratteristiche saranno applicate a veicoli senza pilota, “Unmanned Air Vehicle”, dotati di sistemi complessi di intelligenza artificiale, sensori e sistemi di navigazione capaci di reagire a stimoli nel breve periodo ma anche di pianificare le missioni aeree. Spazio La prospettiva promette di progettare e produrre antenne “made in Italy” per l’esplorazione planetaria e per la trasmissione dei dati con la terra, antenne che siano puntabili meccanicamente o elettronicamente per il collegamento con sonde calate sulle lune locali del pianeta di interesse. Le antenne per telecomunicazione a bordo di satelliti richiedono prestazioni e funzioni sempre più spinte che arrivino a capacità di auto-configurarsi. Materiali Una delle tecnologie promettenti sarà la capacità di dotare le superfici di funzioni mediante plasma freddo, operando su scala nanometrica e modificano la struttura molecolare superficiale di svariate tipologie di materiali, “trapiantandovi” ulteriori tipologie di sostanze. Questo permette di variare, anche radicalmente, il comportamento del materiale trattato: esso può diventare attrattivo o repellente nei confronti di altre sostanze (acqua, oli, grassi, proteine, eccetera), resistente alla combustione, allo sporco, alla formazione di condensa, e così via. La modificazione superficiale non richiede deposizione di rivestimenti, non comporta stress termici e non altera il colore o la texture superficiale dei manufatti trattati. 5 Le tecnologie prioritarie per l’industria Internet, Web e telecomunicazioni verso la convergenza digitale Il cuore del Web 2.0 è costituito dai servizi offerti all’utente. L’infrastruttura di accesso a banda larga, assieme alle reti di nuova generazione, orientano il paradigma Internet verso caratteristiche di rete multiservizio. In tale contesto assumeranno grande rilevanza le tecnologie radiomobili che, integrate con le nuove architetture di rete attraverso una tecnologia unificante, permetteranno varie forme di comunicazione a distanza. Questo scenario di convergenza digitale delinea le principali sfide di cui si dovrà occupare la ricerca industriale nel breve-medio periodo. In particolare sulle complesse tematiche relative a sicurezza e privacy, sui servizi e applicazioni nel settore dell’Home network, in quanto la casa e gli edifici residenziali rappresentano uno dei mercati chiave della nuova generazione di tecnologie digitali. L’integrazione delle nuove tecnologie dell’infomobilità avranno, invece, un’evoluzione destinata ad influire pesantemente sulle modalità di fruizione del trasporto. L’area delle tecnologie attinenti i contenuti on-line renderà possibile la fruizione di contenuti multimediali accessibili ovunque e a qualità sempre più elevata, creando un mercato ex novo dell’informazione, con implicazioni di grandi rilevanza per la società del futuro. Nel mediolungo periodo si affermerà il “Semantic Web” e, quando tutto l’aspetto burocratico del Web verrà gestito da computers che parlano con computers attraverso agenti intelligenti, l’Home network permetterà la diffusione delle tecnologie di telepresenza con lo sviluppo di vere e proprie stazioni multimediali di rice-trasmissione, le tecnologie telematiche e di infomobilità per l'autoveicolo si focalizzeranno soprattutto sulla standardizzazione delle interfacce di comunicazione, l’Internet on dashboard fornirà informazioni filtrate in funzione alla posizione del veicolo e alle richieste del conducente. Le tecnologie per la sicurezza prevedibilmente si focalizzeranno sullo sviluppo di strumenti integrati di monitoraggio e tracciamento legale delle comunicazioni e transazioni su protocolli di tipo IP evoluti, con il conseguente sviluppo di sistemi in grado di prendere rapidamente decisioni in base ad una analisi dei flussi di traffico. Ulteriori applicazioni dell’ICT per l’industria si riscontrano nei settori energia, farmaceutica, spazio, aeronautica, beni strumentali, ecc, ma, data la peculiarità e la complessità delle tematiche, sono rintracciabili all’interno di ogni settore. Microelettronica e semiconduttori: chip più piccoli, più potenti e ad alta efficienza energetica La nostra vita quotidiana ÷ contrassegnata da tutta una serie di servizi e di funzioni, dalla telefonia cellulare ai sistemi di navigazione sulle automobili, dalla musica su CD o iPod alle analisi mediche sofisticate, dalle carte di credito intelligenti ai filmati via Internet, resi possibili solo grazie ai progressi della microelettronica nella continua riduzione delle dimensioni delle strutture e degli elementi integrati, che hanno portato a raddoppiare la “densità di integrazione” ogni diciotto mesi (legge di G. Moore). Le applicazioni e il mercato dei semiconduttori sono oggi dominati dai circuiti 6 integrati al silicio, microprocessori, memorie e circuiti dedicati ad applicazioni specifiche. In parallelo si sta assistendo ad una diversificazione della microelettronica, volta a coprire tutta una serie di funzioni di interfaccia: sensori, attuatori, display e moduli di trasmissione e ricezione a radiofrequenza e ottici, spesso basati su principi di micromeccanica. Tecnologie specifiche sono poi utilizzate per display a cristalli liquidi, organici o a plasma, e per i componenti bio-elettronici e i bio-sensori. La necessità di integrare queste tecnologie ha portato ad una radicale trasformazione delle tecniche di assemblaggio in un unico package di complesse funzioni di interconnessione. Nei prossimi anni sarà necessario studiare opportune tecniche di integrazione di materiali diversi e apparentemente poco compatibili col silicio, affrontando il concetto di “integrazione eterogenea”. In una prospettiva di medio e lungo termine si studieranno nuovi materiali inorganici e organici con funzionalità elettroniche e fotoniche, alternativi al silicio, tuttavia, gli sforzi maggiori di ricerca continueranno a concentrarsi sulla microelettronica del silicio ovvero sull’integrazione di sistemi elettronici complessi su chip o in package. In generale i processi e i criteri di progettazione dovranno tener conto di criteri di “efficienza energetica”, ovvero uno scenario dove, accanto alla minimizzazione dei consumi, siano presenti concetti mirati all’uso “saggio” dell’energia. Questa tematica riguarderà anche il settore automotive da cui ci si attende una significativa diffusione di vetture elettriche nei prossimi 5-10 anni. L’ energia verso la diversificazione delle fonti e l’efficienza degli impianti L’energia alimenta i grandi impianti produttivi così come ogni singola attività umana, dal trasporto all’illuminazione e riscaldamento delle abitazioni. L’industria energetica si trova a fronteggiare simultaneamente la sfida della crescita dei fabbisogni energetici e le principali tematiche ad essa correlate: l’interdipendenza energetica, la sicurezza delle forniture e l’impatto ambientale. Per tale ragione l’obiettivo primario del settore è quello di garantire forniture energetiche affidabili, economiche e sicure su scala globale. La ricerca tecnologica potrà avere un forte impatto sul lato dell’offerta mondiale di energia, attraverso lo sviluppo e la diffusione su scala globale di piattaforme volte a migliorare il fattore di recupero delle risorse già scoperte – attualmente solo il 35% delle risorse di greggio tecnicamente recuperabili è stato prodotto – e la valorizzazione degli idrocarburi, nonché a impiegare fonti di energia alternative e a basso impatto ambientale. Allo stesso tempo la tecnologia potrà ridurre la domanda mondiale di energia, incrementando l’efficienza dei processi di conversione e dei sistemi di utilizzo. Ciò potrà avvenire, ad esempio, attraverso lo sviluppo di nuovi e più efficienti motori, l’ottimizzazione degli impianti meccanici, la riduzione delle perdite nelle pipeline di trasporto degli idrocarburi, nelle raffinerie o centrali elettriche. Inoltre, l’innovazione tecnologica può fornire risposte significative anche alle problematiche ambientali, tra le quali una frontiera tecnologica è rappresentata dalle tecniche di cattura e sequestrazione dell’anidride carbonica. L’implementazione di tali tecniche consentirebbe di incrementare le riserve recuperabili di petrolio di 170 miliardi di barili (pari a circa il 5% dei 7 consumi annui di petrolio attuali, stime IEA). E’ necessario avviare tempestivamente i progetti di ricerca nel settore energetico per vedere concretizzate le necessarie discontinuità tecnologiche nel medio-lungo termine. Le sfide che esso dovrà fronteggiare riguardano le biotecnologie per il settore energetico, le celle a combustibile a carbonati fusi, la conversione profonda di greggi e frazioni petrolifere pesanti, le tecnologie per il miglioramento dell’efficienza energetica nei settori civile e industriale, le tecnologie innovative per l’utilizzo dell’energia nucleare, le tecnologie per la separazione e il confinamento geologico della CO2, tecnologie innovative per la valorizzazione dell’energia solare, tecnologie avanzate di generazione elettrica, tecnologie per lo stoccaggio dell’idrogeno. Nel più lungo termine linee di ricerca fondamentali posso essere individuate nell’ICT, che offrirà un supporto attivo al settore dell’esplorazione e produzione degli idrocarburi, e nelle nanotecnologie, che consentiranno miglioramenti di efficienza e riduzione di costi in diversi ambiti, dal fotovoltaico, alla produzione e stoccaggio di idrogeno, alle celle a combustibile, ma anche nel settore upstream oil & gas attraverso l’applicazione di nanomateriali strutturali a alta resistenza, nanorivestimenti, applicazioni nel campo della filtrazione e separazione di gas, nanocatalizzatori, nanospugne da utilizzare in caso di versamenti di olio in acqua. Nel settore upstream degli idrocarburi, saranno sviluppate soluzioni tecnologiche per le operazioni di esplorazione, sviluppo e produzione degli idrocarburi in condizioni climatiche e ambientali complesse, tra cui zone artiche e bacini ultra-profondi, garantendone la sostenibilità ambientale. Nel settore midstream del gas naturale, lo sviluppo di tecnologie innovative di valorizzazione del gas “stranded” – ovvero distante dai mercati finali o localizzato in giacimenti di ridotte dimensioni. Nel mistream del greggio, l’evoluzione degli impianti di raffinazione verso sistemi che eliminano sottoprodotti come olio combustibile e coke. Nell’ambito degli utilizzi finali dell’energia, saranno progettate tecnologie avanzate per l’accumulo di energia in vari settori, quali l’elettrico o lo stoccaggio dell’idrogeno. Nel settore delle energie alternative, un filone affascinante e promettente è rappresentato dalla produzione di biocombustibili a partire da microorganismi vegetali o animali quali lieviti, batteri e alghe, in grado di assicurare produttività più elevate e evitare la competizione con il settore alimentare. Per quanto concerne il settore dell’idrogeno, sarà necessario sviluppare tecnologie di produzione alternative a quelle attuali, basate sull’utilizzo degli idrocarburi, che facciano ricorso a esempio all’energia solare (fotoscissione dell’acqua) o a quella nucleare. Le innovazioni per la chimica sostenibile L’industria chimica volge verso una riduzione della propria dipendenza dai combustibili di origine fossile, e sta considerando con sempre maggiore interesse materie prime di origine naturale nella preparazione di prodotti base. Obiettivi specifici riguardano, ad esempio, l’innovazione dei processi per lo sfruttamento delle biomasse (bioetanolo, oli vegetali, etc.), la conversione catalitica di alcani leggeri in idrocarburi liquidi da usarsi come carburanti, l’utilizzo della anidride carbonica come fonte di carbonio alternativa. L’entrata in vigore della normativa REACH, inoltre, impone un severo 8 esame di sostenibilità con l’identificazione di prodotti che andranno gradualmente sostituiti con alternative più sicure. Importante driving force dell’innovazione nei prodotti chimici è l’Analisi del ciclo di vita, che in maniera sistemica valuta i flussi di materia ed energia durante tutta la vita di un prodotto, dall’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’utilizzo, fino all’eliminazione del prodotto stesso una volta divenuto rifiuto. L’obiettivo generale è valutare gli impatti ambientali associati alle varie fasi del ciclo di vita di un prodotto, nella prospettiva del miglioramento ambientale. Uno degli aspetti più critici è che i processi produttivi richiedono considerevoli quantità di energia in relazione alle temperature e pressioni di funzionamento. Inoltre accanto ai prodotti principali si producono sottoprodotti di difficile valorizzazione e/o potenzialmente dannosi, come l’anidride carbonica. Condizioni di processo che permettano di consumare minore energia possono fornire non solo un contributo notevole al rispetto delle risorse naturali ma rendere maggiormente convenienti dal punto di vista economico i processi chimici coinvolti. Inoltre, l’incremento della selettività dei processi chimici di interesse industriale può ottimizzare lo sfruttamento delle materie prime impiegate, con ritorni importanti sia in termini economici che ambientali. In questo senso, la catalisi rappresenta uno strumento importante. L’evoluzione delle tecniche di sintesi chimiche e di caratterizzazione sempre più sofisticate permette di poter avere a disposizione nuovi materiali che possono mostrare importanti proprietà catalitiche quali i “metal organic framework” o gli ancora più recenti “zeolite imidazolate framework”. Tali tecnologie aprono nuove possibilità di ottimizzazione dei processi chimici rendendoli più efficienti sotto il profilo del rendimento energetico e chimico. I recenti progressi registrati nelle nanoscienze stanno contribuendo ad una più profonda comprensione di come la dimensione delle particelle, la loro struttura e composizione influenzino le prestazioni di un catalizzatore. La strada dell’innovazione dell’industria chimica passa quindi per tecnologie prioritarie come feedsock alternativi per prodotti chimici, bioetanolo, sostituzione degli alchilfenoli nei prodotti chimici, sostituzione di ftalati in materiali polimerici, imballaggi per alimenti, formulati cementizi per edilizia, materiali innovativi per le tecnologie di compounding di materiali a base elastomerica, nanomateriali per la catalisi di processi chimici, nuovi approcci nelle tecniche di polimerizzazione delle olefine. Una farmaceutica sempre più integrata con tecnologie diverse La salute dei cittadini da al settore del farmaco un ruolo di primaria importanza e in Italia il settore industriale è sicuramente uno dei più avanzati con investimenti in ricerca ingenti. Nel breve-medio periodo la ricerca si focalizzerà sulle seguenti tecnologie prioritarie: genomica, proteomica e metabonomica, nuove tecnologie applicate alla chimica farmaceutica, translational medicine, biomarkers e metodi tossicologici alternativi, delivery systems, nanotecnologie applicate alla medicina, produzione biotecnologica ed utilizzo di anticorpi, tecnologie di stabilizzazione per macromolecole, imaging e targeting molecolare, applicazione di tecniche di knowledge management e data Mining. Fra queste, le tecnologie per la produzione biotecnologica ed utilizzo 9 di anticorpi, quelle di stabilizzazione per macromolecole mostrano un’applicazione parziale in Italia rispetto all’estero e pertanto il loro sviluppo è di fondamentale importanza. L’applicazione di tecniche di Knowledge Management e Data Mining, infine, è un esempio raro di tecnica traslazionale che rappresenta la possibilità di integrazione di settori diversi. Il settore farmaceutico nell’industria italiana rimarrà un settore di primaria importanza economica in quanto le problematiche della salute rivestiranno sempre di più valenza strategica, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. La componente di innovazione sarà sempre un fattore caratterizzante ed in particolare emergerà la rilevanza della medicina molecolare che si accompagnerà ad una più precisa individuazione del paziente all’interno di una specifica patologia. Sarà sempre più ricorrente l’integrazione tra farmaceutica e tecnologia, quest’ultima intesa sia come strumenti di intervento minimamente invasivi, sia di ambito ICT per gestire ampi data base comprendenti le informazioni non solo di pazienti, ma anche di popolazioni. Ambiente: tecnologie articolate per processi e trattamenti Le politiche ambientali su scala locale e globale introducono nuovi concetti di analisi e salvaguardia ambientale come gli studi del ciclo di vita e la protezione ambientale integrata. Tra gli strumenti che mettono in pratica queste politiche si possono citare il protocollo di Kyoto, le normative europee e nazionali sulla prevenzione integrata ed il controllo dell’inquinamento, sulla gestione ed il riciclo dei rifiuti solidi, sulla tutela dei corpi idrici, sul riuso della risorsa acqua e sulla promozione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale. L’aumentata attenzione verso il tema generale della qualità dell’aria porta all’introduzione di nuovi aspetti riguardanti sistemi per la riduzione dell’inquinamento, quali quelli relativi alla riduzione del particolato emesso a seguito della combustione di derivati del petrolio. Per quanto riguarda le tecniche di controllo delle emissioni di CO2, diventa necessario disporre di tecniche di telerilevamento degli inquinanti, come, ad esempio, nel caso del gas flaring, che costituisce una delle sorgenti di emissione di gas serra più importanti nel mondo e di notevole rilevanza per l’industria energetica italiana. L’esigenza è di potenziare le metodologie analitiche e le tecnologie per l’ottimizzazione dei processi in una prospettiva di Impatto zero. Nell’ambito della tecnologia relativa ai trattamenti delle acque, vi è l’esigenza di un maggior impegno nello sviluppo dei processi di trattamento basati sull’utilizzo di membrane per la depurazione di acque inquinate da prodotti inorganici e dei processi ossidativi avanzati e di assorbimento da parte di zeoliti per il trattamento di acque inquinate da composti organici di diversa natura. Per i rifiuti solidi, a fianco delle tecnologie di recupero energetico, di trattamento dei rifiuti e degli aspetti relativi allo studio dei meccanismi che portano alla formazione dei microinquinanti organici ed al loro abbattimento nella termovalorizzazione dei rifiuti solidi, si è introdotta la tecnologia del recupero di materiali derivati dal petrolio e l’inertizzazione/valorizzazione dei rifiuti pericolosi con l’aggiunta della tecniche di riduzione e valorizzazione dei fanghi biologici ed oleosi di origine industriale. 10 Per quanto riguarda la tecnologia per la bonifica dei siti inquinati, lo spettro delle iniziative di bonifica proponibili vanno da semplici tecniche di monitoraggio volte a verificare il procedere dei fenomeni naturali di degradazione delle sostanze inquinanti (natural attenuation) all’escavazione e messa in discarica dell’intera matrice inquinata (estrema ratio). Nel medio-lungo periodo, nel campo delle nuove tecnologie per la bonifica di siti contaminati i principali temi saranno la messa a punto di protocolli sempre più accurati per la “natural attenuation”, i sistemi di trattamento passivo delle acque, le tecniche di ossidazione e di riduzione in situ e l’impiego dei nanomateriali sia come elementi reattivi sia come sensori. Un’altra tecnologia che sarà sviluppata è quella della pirolisi/gassificazione per ridurre notevolmente la quantità di emissioni in atmosfera. Per il trattamento e il riutilizzo delle acque uno dei temi che sarà considerato è costituito dai sistemi avanzati di ossidazione, rivolti alla eliminazione di sostanze recalcitranti e microinquinanti. Le nanotecnologie saranno di grande attualità nei processi di trattamento reflui e potabilizzazione, ma bisogna considerare anche il possibile inquinamento delle acque causato dai nanomateriali medesimi utilizzati in altri settori. Per la riduzione dell’inquinamento ed il controllo della qualità dell’aria, saranno sviluppate tecnologie relative alla riduzione dell’inquinamento dei mezzi di trasporto (trazione elettrica, utilizzo di gas di sintesi in processi a combustione interna ottimizzati, filtraggio del particolato) e quelle relative al monitoraggio diffuso della qualità dell’aria. Le attività di biomonitoraggio degli ambienti marini saranno finalizzate a studiare l’impatto delle attività petrolifere sulla biodiversità e le relative misure di protezione, al fine di minimizzarne gli effetti, a identificare le minacce ambientali a prestare attenzione alle istanze locali, comunicando la volontà di agire propositivamente in ambienti sensibili, per migliorare i rapporti e la cooperazione con le comunità con cui si entra in contatto. L’integrazione del trasporto su strada e marittimo per la mobilità sostenibile I circa 500 milioni di abitanti dell’Unione Europea utilizzano quotidianamente il sistema di trasporti, percorrendo una media di 36 Km al giorno, in particolare in automobile, sulla rete di trasporto più lunga del mondo. E’ dunque necessario garantire un sistema di mobilità sostenibile che sia tale dal punto di vista sociale, ecologica ed economica. Tale assunto si traduce in una strategia volta a creare un sistema sicuro, accessibile per tutta la popolazione, a ridotto impatto ambientale e ad alta efficienza energetica. La ricerca del settore dovrà sviluppare tecnologie applicabili sia per soddisfare sempre più in modo efficiente il fabbisogno di mobilità degli utenti finali dei mezzi di trasporto ed una puntuale consegna delle merci sia per adeguare le infrastrutture e valorizzare i servizi offerti dal settore. L’approccio sistemico richiede soluzioni integrate che vanno all’intermodalità all’interoperabilità dei vari mezzi, allo sviluppo di veicoli più sicuri e meno inquinanti ed alle applicazioni su larga scala della telematica. Solo così potranno raggiungere risultati positivi in termini di efficienza globale, sicurezza, ridotto impatto ambientale e comfort per l’utente. Gli obiettivi prioritari della ricerca del trasporto stradale sono: migliorare la competitività 11 globale, nazionale ed europea dell’industria e dei servizi tramite efficienza, interoperabilità, modularità e armonizzazione delle politiche; sviluppare nuove soluzioni di trasporto urbano che non trascurino le esigenze degli anziani, l’intermodalità e che siano accessibili a tutti gli utenti; migliorare la qualità della vita in termini di benessere e maggiore sicurezza per passeggeri e merci; diminuire gli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute; sostenibilità ambientale ed economica. In campo marittimo, la ricerca e sviluppo, oltre ad investire il problema della navigazione sicura ed efficace nel rispetto dell’ambiente, dello sviluppo di mezzi e infrastrutture sempre più efficienti, riguarderà gli aspetti della logistica ed integrazione con gli altri tipi di traffico superficiale sia passeggeri che merci. Le sfide prioritarie a medio-lungo termine che il settore deve affrontare sono l’annullamento delle emissioni nocive, la forte riduzione delle emissioni di CO2, quasi zero incidenti mortali, mobilità urbana sostenibile. La ricerca sarà volta a sviluppare ed integrare tecnologie, che grazie ad un approccio sistemico, permettano soluzioni efficaci per una totale compatibilità del mezzo con l’ambiente attraverso veicoli intelligenti, puliti, economici e l’ottimizzazione delle infrastrutture. Le tecnologie prioritarie individuate sono quelle per sistemi di propulsione a bassissimi consumi e bassissime emissioni, le tecnologie e sistemi per la sicurezza integrata del trasporto stradale, le tecnologie per l’infomobilità, le celle a combustibile nei mezzi di trasporto, le tecnologie per interno veicolo, le tecnologie di interfaccia uomo-macchina, le tecnologie per l’incremento dell’efficienza energetica dei veicoli e la riduzione delle emissioni serra, le tecnologie per la massimizzazione dei livelli di comfort percepito a bordo nave, attraverso lo studio sistematico dei fattori che condizionano il benessere dell’uomo in mare e lo sviluppo di tecnologie integrate e sistemi avanzati di contenimento di moti nave, rumore e vibrazioni, le metodologie di progettazione navale con ‘calcolo diretto’ e di modellazione e simulazione delle condizioni di operatività, le tecnologie di abbattimento delle emissioni in aria delle navi, le tecnologie per il contenimento dei consumi energetici dei sistemi navali. Saranno prodotte tecnologie per una gestione efficiente del traffico e sarà importante la disponibilità di informazioni in tempo reale. Dal punto di vista del risparmio energetico, si affronteranno i temi della gestione delle infrastrutture e dei sistemi di controllo del traffico. Accanto all’ulteriore miglioramento dell’efficienza dei motori a combustione interna, saranno necessarie nuove infrastrutture per la fornitura dell’energia, nelle diverse forme e anche in relazione ai nuovi vettori energetici (idrogeno, ecc.). Le fonti energetiche dovranno essere diversificate e il veicolo ottimizzato. In questo contesto dovranno essere sviluppati i sistemi di propulsione elettrica. L’aeronautica e le tecnologie per la sicurezza, i bassi consumi e la gestione del traffico La dipendenza del mercato aeronautico dagli eventi globali, anche di natura non strettamente economica ma legati agli equilibri geopolitici mondiali, è stata ripetutamente ed a volte drammaticamente dimostrata. Il settore aeronautico risente di stimoli esterni e deve essere capace di prevedere e gestire effetti di eventi contestuali, particolarmente condizionanti, sia per 12 l’evoluzione tecnologica che per lo stesso successo industriale. In particolar modo le attività di ricerca e sviluppo svolgono un ruolo determinante per la competitività industriale. Infatti, il prodotto aeronautico è un sistema complesso ed integrato e deve rispondere a standard di sicurezza elevati; inoltre, la sua competitività è definita in base sia al costo d’acquisizione che al costo d’esercizio. Ciò si dovrà tradurre in un impegno continuo verso lo sviluppo di materiali e processi avanzati, il miglioramento delle capacità di progettazione, integrazione e gestione sistemistica, sia a livello di singolo componente o sottosistema, che di sistema velivolo completo, l’affinamento delle tecnologie di base del settore, quali aerodinamica, acustica, analisi strutturale statica e dinamica, ecc., l’accurata capacità di valutazione delle interazioni fra velivolo ed ambiente circostante, la capacità di simulazione di situazioni sempre più complesse, in modo da riprodurre fedelmente le condizioni di servizio. Questi driver di ricerca si traducono in tecnologie prioritarie peculiari per il settore: tecnologie per sistemi autonomi, design di sistemi di controllo adattativi “fault tolerant”, tecnologie di knowledge management per lo sviluppo prodotto aeromotoristico, prognostica, tecnologie per configurazioni motore innovative, tecnologie per sistemi di combustione e post-combustione, sistemi autonomi anti-collisione, tecnologia di navigazione satellitare per volo a bassa quota (elicotteri/tilt rotors, general aviation, UAV), integrazione sistemistica funzionale, tecnologie dei materiali e dei processi produttivi per strutture e motori aeronautici, tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale per velivoli regionali, avionica Modulare, funzioni avanzate per l’Air Traffic Management (ATM) e SWIM (System Wide Information Management), il sistema abilitante per l’Interoperabilità in ATM. Per la tipicità del life cycle del prodotto aeronautico, le tecnologie trattate hanno tempi di sviluppo che spesso superano abbondantemente i tre anni. In alcuni casi poi (come ad esempio i nanomateriali e le tecnologie legate all’autonomia) i tempi di ricerca e sviluppo, e di transizione nel prodotto aeronautico possono riguardare anche decenni. Il prossimo futuro nello spazio Negli ultimi anni il settore spaziale ha continuato ad accrescere il suo valore strategico in tutte le economie dei Paesi più industrializzati. L’industria spaziale nazionale gioca un ruolo significativo nella progettazione e costruzione di satelliti scientifici ed applicativi nei domini applicativi delle telecomunicazioni, dell’osservazione della Terra e della navigazione, nella progettazione e costruzione di strutture spaziali abitate, di sistemi di lancio e trasporto spaziale, nella progettazione sistemistica, nella produzione di antenne, componenti ed equipaggiamenti elettronici e meccanici, sia di bordo che di terra, nella definizione e sviluppo di sistemi software sicuri e ad elevato grado di affidabilità, specifici per il settore spaziale. Lo sviluppo del settore avviene nell’ambito di diverse iniziative europee ed italiane, tra cui il progetto GALILEO che consentirà l’indipendenza dell’Unione Europea in un settore strategico per una serie di servizi e di applicazioni legate alla navigazione satellitare; il programma europeo GNSS Evolution; il Global Monitoring for Environment and 13 Security, varato congiuntamente da Unione Europea ed Agenzia Spaziale Europea; il programma Meteosat Third Generation, sistema operativo di previsione dei fenomeni meteorologici, monitoraggio del clima e composizione dell’aria nel periodo 2015-2035. In ambito nazionale è particolarmente significativo l’impegno nella realizzazione della costellazione Cosmo Skymed, oggi operativa con tre satelliti in orbita; particolare preminenza ha l’industria italiana nella missione Exomars, prima missione robotica europea sulla superficie di Marte la cui data di lancio è ad oggi fissata per il 2016. L’attività di ricerca riveste nel settore spaziale un ruolo fondamentale, sia a livello di concezione di sistemi che, in senso più stretto, in aree più propriamente tecnologiche (componentistica, materiali e processi ecc). Il contesto coinvolge aspetti tecnologici vari e diversificati, perciò il numero di tecnologie prioritarie è necessariamente elevato. Alcune sono assimilabili a quelle di altri settori, ad esempio per quanto riguarda la microelettronica, i materiali avanzati e la propulsione, ma la specificità dell’applicazione spaziale impone requisiti tali da doverle considerare a parte. Inoltre le tecnologie sviluppate in ambito spaziale hanno una notevole ricaduta in ambito terrestre, ad esempio nel campo dei materiali. Le tecnologie considerate, quindi, nei prossimi anni si focalizzeranno su tecnologie elettroniche per apparati di bordo ad alta ed altissima frequenza e per elaborazione numerica, tecniche interferometriche per misure e controlli ad altissima accuratezza, aerotermodinamica e sistemi di protezione termica, progettazione avanzata e nuove tecnologie per antenne a bordo di satelliti, involucri in materiale composito per sistemi di propulsione spaziale, catena ossigeno liquido e motore ossigeno liquido/idrocarburi, tecnologie per radar per osservazione della Terra, sensori e camere per l’osservazione della Terra, strutture espandibili per moduli spaziali pressurizzati, elementi strutturali compositi per applicazioni spaziali ad alta temperatura, controllo ambientale rigenerativo per missioni umane di esplorazione, sistema di controllo d’assetto basato esclusivamente su informazioni stellari, orologi atomici, tecnologie di automazione per esplorazione planetaria. L’innovazione dei beni strumentali per l’industria manifatturiera meccanica Una visione “tridimensionale” del bene strumentale comporta che esso sia, allo stesso tempo, un prodotto destinato ad un ampio mercato di tipo Business to Business; una tecnologia, dato che svolge una serie di processi peculiari per la trasformazione della materia prima; un fattore abilitante poiché mette in grado i propri utilizzatore di produrre i beni propri della loro area di business sfruttando il know how del bene strumentale stesso. Questo approccio fa riferimento ad un modello economico-gestionale che vede il bene strumentale come fattore abilitante per praticamente tutte le altre tipologie di produzione industriale, in grado di operare e svilupparsi grazie ad un continuo interscambio di conoscenza. Questa strategia porta a definire una serie di driver di breve e di medio termine tra cui le tecnologie abilitanti basate su tecniche di progettazione, meccatronica e componentistica, ICT e beni strumentali, materiali. Coerentemente con gli obiettivi strategici, possono essere definite una serie di tecnologie prioritarie: tecnologie per 14 macchine speciali ed ad elevata produttività, metodologie di sviluppo di strutture ad elevate prestazioni, tecnologie flessibili di taglio e giunzione, tecnologie flessibili di formatura, tecnologie di controllo e gestione dei sistemi, sistemi innovativi di fissaggio dei pezzi in lavorazione , tecnologie Near Net Shape, funzionalizzazione di superfici mediante plasma freddo, tecnologie ottiche per la giunzione di materiali termoplastici, tecnologie di rapid tooling e rapid prototyping. La ricerca trasversale sui materiali avanzati e le nanotecnologie I comparti tecnologici analizzati richiedono alla scienza e tecnologia dei materiali un’articolazione basata sulle principali capacità abilitanti che si prevede siano i driver della richiesta industriale nei prossimi anni: robustezza, allegerimento, termomeccanica, comfort ed estetica, sicurezza, multifunzionalità, ecocompatibilità, trasparenza. Incrementare la tendenziale smaterializzazione dei prodotti significa sviluppare materiali robusti con caratteristiche meccaniche più perfomanti. L’alleggerimento richiede una serie di azioni finalizzate all’ottimizzazione strutturale, integrazione, scelta di materiali innovativi e più leggeri di quelli tradizionalmente in uso. La ricerca sul tema della termomeccanica, consente ai materiali di possedere elevate caratteristiche di resistenza ad elevata temperatura e sono di particolare interesse soprattutto nel settore Energia, per applicazioni nei reattori nucleari di nuova generazione e nelle turbine a gas industriali, e per il settore Aeronautica, nei sistemi propulsivi. Il raggiungimento di elevati standard estetici e di confort va affermandosi come elemento determinante nella sfida su prodotti di largo consumo nella fascia media ed alta del valore del mercato, che, accoppiati alla contemporanea richiesta di sicurezza, impongono lo sviluppo di materiali sempre più avanzati. La declinazione del concetto di sicurezza dei materiali, inotre, è connessa con la necessità di garantire che la produzione, la trasformazione e il trattamento di materiali nel ciclo produttivo industriale e nel successivo uso dei sistemi nei quali entra, non generi condizioni di potenziale pericolosità per l’uomo e l’ambiente. I materiali ecocompatibili sono caratterizzati da un basso impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo nell’intero ciclo di vita - dall’estrazione delle materie prime all’energia utilizzata per la produzione, all’utilizzo fino alla dismissione - quali materiali naturali e rinnovabili, riciclati e riciclabili. Fondamentale per la sostenibilità ed in particolare per la compatibilità ambientale è che i materiali consumino moderate quantità di energia durante tutto il ciclo di vita (smaltimento compreso), che siano riciclabili e/o siano costituiti almeno in parte da materie prime seconde ovvero materiali provenienti dal mondo del riciclo. La trasparenza è richiesta per poter migliorare la percezione dell’ambiente in cui ci si trova, trasformando uno spazio tecnicamente ristretto, per le esigenze funzionali del progetto, in uno permeabile anche agli stimoli provenienti dall’esterno. Infine, i nanomateriali con caratteristiche di multifunzionalità, potranno avere applicazioni importanti per la conversione fotovoltaica, come accade nelle celle solari di seconda e terza generazione, o nei processi elettrochimici, come nel caso delle batterie a ioni litio o delle celle a combustibile, piuttosto che nella riduzione di barriere di potenziale, come nel caso dei catalizzatori, 15 o di trasduzione di segnali chimici, come nel caso di sensori. La micro- o nano- strutturazione del sistema e l’integrazione intelligente dei diversi elementi tecnologici che rendono effettivamente utilizzabile la funzione peculiare del materiale aprono la strada a innovazioni importanti. Il coating nanostrutturato sarà applicato a settori quali produzione e immagazzinamento dell’energia elettrica, per celle solari ibride di terza generazione. I film sottili con proprietà funzionali trovano applicazione in dispositivi per la sensoristica chimica, mentre i nanocompositi si applicano nella catalisi chimica e foto-chimica. Le nanopolveri, prodotte mediante tecniche le più disparate, verranno incorporate in altri materiali, ad esempio per migliorarne le proprietà meccaniche, tribologiche e di estinzione di fiamma. Materiali e metodi nanotecnologici offrono la necessaria sinergia tra peculiarità funzionali, strutturazione, e integrazione, a beneficio di una multifunzionalità che può determinare sia lo sviluppo di processi industriali innovativi, che l’ottimizzazione, in termini di efficienza, di processi industriali consolidati. Sintesi a cura di Vitantonio Altobello Segretario generale Airi AIRI Viale Gorizia, 25/c I - 00198 Roma Tel. +39 068848831 Tel. +39 068546662 Fax +39 068552949 16