Intolleranze alimentari L`intolleranza si può definire come la

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Intolleranze alimentari
L’intolleranza si può definire come la tendenza a sviluppare ipersensibilità
verso una sostanza o un alimento. I sintomi dipendono dalla quantità e dalla
frequenza con cui si assume l'alimento e compaiono quando si è raggiunta
una "soglia critica".
Ci troviamo dunque di fronte ad un fenomeno che si instaura con tempi
lunghi. L’organismo risponde in modo aggressivo nei confronti di sostanze
normalmente tollerate dalla maggior parte della popolazione. Nelle allergie la
risposta è dovuta all’intervento di anticorpi chiamati IgE che si attivano in
tempi relativamente brevi. Viceversa nell’Intolleranza la reazione è guidata
dalla produzione di anticorpi della classe IgG che, rispetto alle IgE delle
allergie, si attivano più lentamente.
Le IgG rappresentano circa il 75% degli anticorpi nel sangue dell'adulto e
costituiscono il fulcro delle risposte immunitarie secondarie (quelle che
intervengono nei casi in cui vi sia già stato un precedente incontro con
l'antigene). Hanno un'azione difensiva di particolare efficacia.
Nell’intolleranza alimentare è difficile collegare i disturbi all’alimento, infatti i
sintomi sono sfumati (affaticamento, nervosismo, cefalea, sonnolenza,
nausea, enteriti, coliti ecc.) e rendono difficile la diagnosi.
Le intolleranze alimentari più frequenti sono quelle a carico dei cibi più
comunemente ingeriti per questo i test sierologici qui proposti, diretti sulle
IgG, sono mirati a cibi “mediterranei” di comune assunzione.
Se l’ intolleranza alimentare è la tendenza a sviluppare ipersensibilità verso
una certa sostanza o un determinato alimento è per tanto necessaria
l’assunzione ripetuta e periodica di tale alimento, anche a basse dosi.
Mentre nelle allergie alimentari la produzione ed il rilascio delle IgE vengono
innescate poche ore dopo l’assunzione di un determinato alimento e la
comparsa dei disturbi è precoce (da 10 minuti a 2 ore), con le intolleranze
non si assiste ad una reazione immunologia immediata, ma ad una reazione
lenta, dove i disturbi si presentano da 1 a 36 ore dopo l'assunzione del cibo in
questione, non provocando quasi mai delle reazioni violente ed immediate
nell'organismo.
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Questa ipersensibilità che affligge circa 40-50% della popolazione può
derivare dall'impossibilità dell'organismo di digerire un dato alimento o un
determinato componente alimentare, a causa di difetti metabolici che
possono essere causati dallo stile di vita (scarsa masticazione, errate
combinazioni alimentari, ecc.), da stati emotivi alterati o da disordini del peso
corporeo, sia in eccesso che in difetto.
Come si curano le intolleranze alimentari
La dieta è sicuramente il mezzo più importante per la terapia delle
intolleranze alimentari: l’esclusione degli allergeni alimentari responsabili di
una intolleranza porta alla totale scomparsa dei sintomi. E’ necessario
pertanto formulare una dieta di eliminazione che preveda l’esclusione
rigorosa dell’alimento responsabile e di quelli ad esso correlati per almeno 36 mesi. Passato questo periodo è possibile reintegrare gradualmente gli
alimenti mal tollerati verificando l’eventuale ricomparsa di sintomi patologici.
Durante il periodo di dieta è molto importante tener conto delle eventuali
reazioni crociate tra alimenti (es. latticini - carne di manzo), della presenza di
additivi o di alimenti nascosti nei prodotti in commercio (come il latte, la soia,
o il siero di latte presente nel prosciutto cotto) e della possibile presenza di
metalli rilasciati dai recipienti di cottura o dalle scatole di conservazione.
E’ molto importante che i programmi alimentari vengano concordati e seguiti
da un esperto per poter valutare le modalità più corrette e che meglio si
adeguino alle problematiche individuali.
Il test che proponiamo riguarda il dosaggio delle IgG nei confronti di 90
alimenti.
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90 ALIMENTI
CEREALI
Avena
Grano
Granturco
Orzo integrale
Riso
Segale
LATTICINI
Burro
Fiocchi di latte
Formaggi
stagionati
Formaggi fusi
Latte vaccino
Yogurt
LIEVITI
Lievito per torte
Lievito di birra
ZUCCHERO
Zucchero di canna
Miele
Malto
AROMI E
SPEZIE
Cannella
Maggiorana
Noce nera
Pepe nero
Pepe verde
Prezzemolo
PESCE
Aragosta
Calamari
Gamberetti
Merluzzo
Nasello
Salmone
Sardine
Sogliola
Tonno
Trota
Vongole
CARNE
Agnello
Coniglio
Maiale
Manzo
Pollo
Tacchino
UOVA
Albume/tuorlo
LEGUMI
Ceci
Fagioli pinto
Fagioli lima
Fagioli di soia
Lenticchie
Piselli verdi
BEVANDE
Caffè
Te nero
Cacao
VERDURA
Aglio
Asparagi
Barbabietole
Bietole
Broccoli
Carciofi
Carote
Cavolfiore
Cavolo
Cetrioli
Cipolla
Fagiolini
Funghi
Lattuga iceberg
Melanzana
Patate
Patate dolci
Pomodori
Sedano
Spinaci
Zucca (vari tipi)
SEMI
Arachidi
Mandorle
Noce di cola
Semi di senape
Semi di girasole
FRUTTA
Ananas
Arancia
Avocado
Banana
Fragola
Limoni
Mela
Melone
Pompelmo
Pera
Pesca
Prugna
Uva (bianca)
Olive
BIBLIOGRAFIA
All, M.et al. Serum concentration of allergy specific IgG antibodies in inhalant allergy:Effects of specific immunotherapy. Amer. J.Clin. Pathol., 80, 290,
1983Farrel, M. Food allergy, in Manual of Allergy and Immunology, ed: Lawlor, G.J. and Fischer, T.J., 1982.