alcol: uso e abuso, un amico/nemico da conoscere fino in fondo

A.S 2015/2016 Classe II E Liceo Classico Anco Marzio
ALCOL: USO E ABUSO, UN
AMICO/NEMICO DA
CONOSCERE FINO IN FONDO
“ Non credere di annegare i dispiaceri nell'alcol.
Sanno nuotare.”
Albert Willemetz
INDICE
1. NORMATIVE SULL’ALCOL…………………………………….. ……… 1
- Legge nr 125/2001…………………………………………………………….. 2
- Codice penale……………………………………………………………......... 3
2. L’ALCOOL DAL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO-BIOLOGICO……… 4
- Storia………………………………………………………………………….. 4
- Alcoli………………………………………………………………………….. 5
3. SAPER CALCOLARE LA QUANTITA’ DI ALCOL CONTENUTO NELLE
BEVANDE…………………………………………………………………. 6
4. CONOSCERE LE TAPPE FONDAMENTALI DELLA
METABOLIZZAZIONE DELL’ALCOL………………………………...... 6
- Effetti dell’alcol……………………………………………………………… 6
- Danni causati dall’alcol……………………………………………………… 7
5. EFFETTI DELLE BEVANDE ALCOLICHE SULLA VITA
QUOTIDIANA……………………………………………………………. 8
-
Effetti sull’organismo………………………………………………………. 8
Effetti sociali………………………………………………………………... 9
Sintomi psichiatrici…………………………………………………………. 9
Sintomi fisici……………………………………………………………….. 10
Barriere sociali……………………………………………………………... 11
Nuovi criteri diagnostici………………………………………………….... 11
NORMATIVE SULL’ALCOL
Nella maggior parte dei Paesi dell’UE vige il divieto di somministrazione di bevande
alcoliche ai minori di 16 anni ma anche le vendite di bevande alcoliche a questi; in Italia
invece vige soltanto il divieto di somministrazione di sostanze alcoliche (art. 689 codice
penale). L’età legale più diffusa per il divieto di vendita è quella dei 18 anni, tale età è
anche quella individuata come limite legale auspicabile per tutti gli stati dell’UE
nell’ambito dei lavori preparatori dell’adozione di una strategia comunitaria sull’alcol.
Divieto di vendita ai minori
•
Paesi in cui vige il divieto di vendita ai
minori (di anni 16 o 18):
Austria, Francia, Germania, Spagna, Svizzera,
Gran Bretagna, Romania, Paesi Scandinavi…
•
Paesi in cui non vige alcun divieto di
vendita ai minori:
Italia, Israele, Albania, Malta…
•
Paesi in cui vige il divieto di vendita ai
minori solo per i superalcolici:
Belgio
Età legale per l’acquisto di bevande alcoliche
•
Paesi con l’età legale di vendita a 16
anni per tutte le bevande:
Danimarca, Francia, Georgia, Portogallo…
•
Paesi con l’età a 18 anni per tutte le
bevande
Grecia, Bulgaria, Romania, Spagna, Gran
Bretagna…
•
Paesi con l’età di vendita legale a 20
anni per tutte le bevande:
Islanda e Svezia…
•
Paesi con l’età legale di vendita
differenziate tra 16 e 18 anni
Austria, Germania, Svizzera…
•
Paesi con l’età di vendita legale
differenziate tra 17/18 e 20 anni:
Finlandia, Norvegia…
Da Silva Losurdo Alexia Maria
1
LEGGE nr 125/2001
La Legge n. 125/2001 rappresenta uno strumento essenziale di orientamento delle politiche
alcologiche del nostro Paese a livello nazionale e regionale per il contenimento dei danni
derivanti dall’abuso di bevande alcoliche e per l’accrescimento della consapevolezza sui
rischi alcol correlati. La Legge Quadro disciplina tanto aspetti di ambito socio-sanitario,
quali la prevenzione, la cura e il reinserimento sociale degli alcoldipendenti, quanto aspetti
di ambito sociale, culturale ed economico, quali la sicurezza del traffico stradale, la
sicurezza sui luoghi di lavoro, la pubblicità, le modalità di vendita, la formazione
universitaria delle persone (…) ad una vita familiare e lavorativa protetta dalle
conseguenze legate all'abuso di bevande alcoliche e superalcoliche.
In particolare, la Legge n. 125/2001 dispone l’abbassamento del tasso alcolemico legale
dallo 0,8 allo 0,5 g/l, allineando l’Italia ai valori adottati nella maggior parte degli altri
Paesi europei e disciplina la vendita di bevande alcoliche nelle aree di servizio autostradale
e in aree pubbliche in generale- art. 14, così come modificato dalla Legge 7 luglio 2009, n.
88, recante Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza
dell’Italia alle Comunità europee – Legge comunitaria 2008.
Quindi, introduce nuovi divieti circa il consumo di bevande alcoliche sul posto di lavoro art. 15 -, in attuazione dei quali è stato adottato l’atto di intesa Stato/Regioni del 16 Marzo
2006 che individua le tipologie di attività lavorative ad elevato rischio di infortuni sul
lavoro ovvero per la sicurezza dei terzi, per le quali è vietata l’assunzione e la
somministrazione di qualsiasi bevanda alcolica. Ad esso ha fatto seguito il D.Lgs. 9 Aprile
2008, n. 81, il c.d. Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, istitutivo dell’obbligo
di valutazione dei rischi e di sorveglianza sanitaria su mansioni al alto rischio di alcol
dipendenza.
Ancora, la legge detta i criteri guida da seguire nella pubblicità di prodotti alcolici e
superalcolici - art. 13 -.
Infine, promuove la realizzazione da parte del Ministero di campagne nazionali di
informazione e prevenzione e l’istituzione della Consulta Nazionale sull’alcol e sui
problemi alcol-correlati, a cui partecipano professionisti, esperti della cura, istituti di
ricerca, il mondo dell’industria e della produzione ed associazioni di mutuo soccorso.
Barbuta Cezarina – Andrada
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CODICE PENALE
UBRIACHEZZA articolo 688
La legge punisce con un’ammenda (da 51 a 309 euro) chiunque sia colto in stato di
ubriachezza manifestata in luogo pubblico o aperto al pubblico. La pena viene aumentata
se l’ubriachezza è abituale.
SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE ALCOLICHE A MINORI O A INFERMI
DI MENTE articolo 689
La norma prevede il divieto di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni o a
persone che appaiono in condizioni mentali tali da pregiudicare le loro capacità di intendere
e di volere. La condanna è punita con una pena pecuniaria o con la permanenza domiciliare
da 15 a 45 giorni o quella del lavoro di pubblica utilità da 20 giorni a 6 mesi. La condanna
comporta inoltre la sospensione dell’esercizio. Nel regolamento num. 773 delle leggi di
pubblica sicurezza, l’articolo 188 prevede inoltre che i minori di 16 anni non possano
essere adibiti alla somministrazione di bevande alcoliche negli esercizi pubblici.
DETERMINAZIONE IN ALTRI DELLO STATO DI UBRIACHEZZA articolo 690
Dice che è punibile chiunque provoca ad altri, in luogo pubblico o aperto al pubblico, uno
stato di ubriachezza somministrando bevande alcoliche.
SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE ALCOLICHE articolo 91
La norma prevede la punibilità di chiunque somministra bevande alcoliche ad una persona
in stato di ubriachezza; se il colpevole è un esercente di un locale pubblico è prevista la
sospensione dell’esercizio.
Sorrentino Monica
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L’ALCOOL DAL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO- BIOLOGICO
L’alcool (etanolo o alcol etilico) si ottiene
dalla fermentazione di prodotti naturali
contenenti carboidrati con il lievito
Saccharomyces cerevisiae. E’ una piccola
molecola e rappresenta la più antica e diffusa
sostanza psicotropa d’abuso. Gli effetti
derivanti dall’esposizione acuta all’alcol
etilico sono di tipo sedativo-ipnotico, simili a
quelli
ottenuti
con
benzodiazepine,
barbiturici ed anestetici generali. L’etanolo, a
bassi dosaggi, è ansiolitico, ipnotico e
anticonvulsivante; ad alti dosaggi induce
incoordinazione motoria, anestesia e depressione respiratoria. L’alcol possiede un proprio
valore energetico (7 kcal per grammo), può quindi essere considerato un nutriente. Va
evidenziato che le calorie sviluppate dall’alcol vengono in gran parte disperse
dall’organismo sotto forma di calore.
Graziano Maria Diletta
STORIA
Le bevande alcoliche fermentate, come il vino e la birra, sono conosciute e consumate
dall'uomo da 10 mila anni e fanno parte della cultura, dei riti e della vita sociale di quasi
tutti i popoli del mondo. In particolare nella cultura occidentale, e soprattutto mediterranea,
hanno assunto un significato di gradevole complemento dell’alimentazione e della vita di
relazione. Pur se le testimonianze archeologiche ci dicono che già 5400 anni prima di
Cristo gli abitanti delle montagne dell'Iran settentrionale avevano imparato a fare il vino,
furono però gli antichi Egizi i primi a coltivare la vite per produrlo. In seguito, il vino ebbe
grande fortuna in Grecia e a Roma. Nel Medioevo, in Italia, la viticoltura si mantenne viva
soprattutto nei monasteri, vista la necessità di disporre di vino per celebrare la messa. In
questo periodo le bevande alcoliche furono considerate persino un'alternativa salutare
all'acqua, che poteva essere per varie cause contaminata. Per ciò che concerne la birra,
invece, allo stato attuale delle conoscenze la sua 'paternità' va attribuita ai Sumeri e
collocata agli inizi del 4° millennio a.C. nella regione da essi abitata, la Mesopotamia
(l'attuale Iraq). Le tracce più antiche di questa bevanda sono state rinvenute in una piccola
giara presso Godin Tepe, un sito archeologico dell'Iran meridionale che subì una grande
influenza da parte dei Sumeri. Zema Francesca
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ALCOLI
Gli alcoli sono composti organici di struttura simile agli alcani, in cui un atomo di idrogeno
è sostituito da un gruppo ossidrilico (-OH), aventi pertanto formula CnH(2n + 1)OH.
A temperatura ambiente, gli alcoli più leggeri (ovvero a più basso peso molecolare) sono
sotto forma di liquidi incolori con odori caratteristici e miscibili con l'acqua.
Una stima grossolana della miscibilità in acqua di un alcool può essere fatta dalla
conoscenza della sua formula: infatti sono in genere miscibili in acqua gli alcoli che
contengono fino a 4 atomi di carbonio per ogni atomo di ossigeno nella loro struttura.
La miscibilità in acqua degli alcoli, nonché il loro elevato punto di ebollizione rispetto ad
altre molecole organiche di simili dimensioni e strutture è spiegato tramite la formazione
di legami a idrogeno tra l'idrogeno del gruppo -OH e l'ossigeno delle molecole vicine.
Gli alcoli si ottengono sia da fonti naturali che per sintesi.
Esempi comuni di alcoli sono il metanolo (CH3-OH) e l'etanolo (CH3-CH2-OH).
Quest'ultimo è l'alcol per antonomasia: ottenuto in natura dalla fermentazione degli
zuccheri, è l'alcol contenuto nelle bevande alcoliche (tra cui vino e birra).
Dal punto di vista della loro struttura chimica, gli alcoli sono classificati in primari,
secondari o terziari in funzione del numero di gruppi alchilici legati all'atomo di carbonio
cui è legato il gruppo –OH (tale classificazione ha effetto anche sulla reattività chimica
dell’alcol stesso):
De Mari Laura
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SAPER CALCOLARE LA QUANTITA’ DI ALCOL
CONTENUTO NELLE BEVANDE
Dall’ indicazione sull’ etichetta si può risalire alla quantità di alcool presente in 100 parti
di bevanda. Usando questa formula x= axb /100 rispettivamente con a si indicano le parti
di alcol e con b la quantità che si serve.
Esempio: se su 100 parti di Brandy ci sono tot parti di alcol (40°), con la quantità di cui si
serve (40ml), usando la formula sopra citata, ricaviamo la quantità di alcol che è uguale a
16ml.
CONOSCERE LE TAPPE FONDAMENTALI DELLA
METABOLIZZAZIONE DELL’ALCOOL
La pericolosità dell'alcool sta nel fatto che è una sostanza bifasica:
I° fase: euforia.
II°fase: depressione ed incapacità di controllo.
Il 90/95% viene metabolizzato a livello epatico (fegato), mentre il 10/5% viene
metabolizzato nel tratto digerente (stomaco, reni, polmoni e muscoli).
Per tutti il principale meccanismo metabolico è l'ossidazione.
EFFETTI DELL'ALCOOL:
•
STATO NUTRIZIONALE:
-Dosi moderate: stimolano la digestione aumentando il contenuto in gastrina dello
stomaco;
-Dosi eccessive: influenzano la digestione e riducono l'assorbimento di vitamine e sali
minerali, che vengono trasformati in trigliceridi.
•
APPARATO CARDIO-VASCOLARE:
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-L'etanolo in quantità moderata non fa variare la pressione arteriosa e la forza di
contrazione del miocardio;
-Moderate assunzioni di bevande alcoliche e svolgono un'azione protettiva nei confronti
delle malattie cardio-vascolari.
I DANNI CAUSATI DALL'ALCOOL
CERVELLO Perdita della
memoria,
confusione e
allucinazioni.
MUSCOLI
CUORE
FEGATO
STOMACO
Debolezza e
perdita del
tessuto
muscolare.
Aritmie
cardiache,
ipertensione
arteriosa e
ipertrofia
miocardica.
Cirrosi, epatiti,
dolori epatici e
cancro.
Ulcere, gastriti
e carcinoma.
INTESTINO Ulcere,
infiammazioni
tissutale e
cattivo
assorbimento
PANCREAS Infiammazione
pancreatica e
dolore.
POLMONI Maggiore
rischio di
infezione e
tubercolosi.
ORGANI
Impotenza,
GENITALI Ipotrofia
testicolare e
oligodismonorrea.
PELLE
Ematomi,
sudore e
invecchiamento.
SANGUE
Alterazione nel
trasporto
dell’ossigeno.
Boscariol Rebecca, Appetecchia Cinzia, Spagnoli Veronica, Cara Marianna,
Labriola Marika, Ranieri Gaia, Coppo Matilde, Bione Alessandro.
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EFFETTI DELLE BEVANDE ALCOLICHE SULLA VITA
QUOTIDIANA
Si definisce bevanda alcolica qualsiasi bevanda contenente alcol etilico (anche detto
etanolo).
La legge quadro (L. 125 del 30/03/2001) su alcol e problemi alcol correlati stabilisce che
si può definire bevanda alcolica ogni prodotto che contiene alcol con gradazione superiore
a 1,2 gradi. Secondo la legge, quindi, è possibile definire analcolica una bevanda che abbia
una quantità di alcol inferiore questo valore (ad esempio alcune birre analcoliche).
EFFETTI SULL’ORGANISMO
L'etanolo ha molteplici effetti sull'organismo umano, di natura:
• energetica, viene convertito in Acetil CoA bypassando il ciclo di Krebs;
• farmacologica, di ampio spettro: ha sia funzione diretta su recettori
determinati, sia azione aspecifica, in particolar modo destabilizzando le
membrane cellulari;
• tossica, a livello epatico, pancreatico e cerebrale, ma non solo (ad
esempio delirium tremens);
• di dipendenza, sviluppando diversi disturbi psichici: demenza, psicosi,
disturbi dell'umore, d'ansia, disfunzione sessuale, disturbi del sonno.
Nel consumo cronico, invece, si tende alla sostituzione di maggior parte della dieta con
l'alcol: questo porta alla caratteristica deficienza in tiamina tipica dell'etilista, con
conseguenti neuropatie del sistema nervoso centrale.
Inoltre è fattore di rischio di numerose patologie come cirrosi epatica, e
cancro. L'abuso di alcol in gravidanza può causare danni fisici e mentali al feto. L'etilismo
o malattia dell'alcolismo è considerato un problema sociale essendo una causa importante
di violenze e di incidenti automobilistici: dal 2002 il livello di alcolemia accettato per i
guidatori è sceso da 80 a 50 mg/100mL. Nella classifica di pericolosità delle varie droghe
stilata dalla rivista medica Lancet, gli alcolici occupano il quinto posto.
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EFFETTI SOCIALI
I problemi sociali derivanti dall'alcolismo sono gravi e causati dalla alterazione patologica
del cervello e dagli effetti inebrianti dell'alcol. L'abuso di alcol è associato ad un
aumentato rischio di commettere reati, compresi gli abusi sui minori, violenze domestiche,
stupro, furti e aggressioni.
L'alcol nell’ambito lavorativo causa o la perdita di esso o gravi conseguenze come:
peggioramento dei risultati, perdita di motivazione e di interessi, calo di concentrazione,
peggioramento delle capacità mnemoniche o infortuni e incidenti. Mentre l'alcol
nell'ambito delle attività sportive produce: un forte rallentamento delle capacità psicomotorie, perdita di forza e velocità, peggioramento dei riflessi e riduzione delle capacità
di reazione e di coordinamento. Quindi bere in momenti inappropriati può portare a
sanzioni civili per comportamenti illeciti o a conseguenze legali, come la denuncia penale
per guida in stato di ebbrezza, poiché l'alcol riduce le facoltà visive, uditive e rallenta i
riflessi e inoltre influisce sulla capacità di concentrazione e di decisione. Per i controlli
molti paesi misurano il livello di intossicazione alcolica in base ai valori della
concentrazione dell'alcol nel sangue (BAC). La soglia limite varia a seconda del paese e
va da 0% a 0,08% circa e le sanzioni penali variano dalle semplici multe alla perdita di
punti sulla patente e alla reclusione.
Il comportamento di un alcolizzato può avere un impatto profondo in coloro che gli stanno
vicino e può portarlo all'isolamento dalla famiglia e dagli amici.
Ciò può portare a conflitti coniugali e divorzi o contribuire ai casi di violenza domestica.
L'alcolismo può anche portare all'abbandono dei propri figli, con conseguente danno
permanente per lo sviluppo emotivo di essi.
SINTOMI PSICHIATRICI
L'abuso a lungo termine di alcol può causare una vasta gamma di problemi di salute
mentale. Gravi problemi cognitivi non sono rari. Circa il 10% dei casi di demenza sono
legati al consumo di alcol, il che lo rende la seconda causa. Disturbi psichiatrici sono
comuni negli alcolisti, con il 25% di essi che ne soffre di gravi. I sintomi più frequenti
sono ansia e depressione. Psicosi, confusione e sindrome cerebrale organica possono
essere causate dall'abuso di bevande alcoliche e ciò può portare ad un'errata diagnosi di
schizofrenia. Attacchi di panico possono svilupparsi o aumentare nei soggetti dediti
all'alcol. La correlazione del disturbo depressivo maggiore e l'alcolismo è ben
documentata. Vengono fatte delle distinzioni tra episodi depressivi dovuti all'astinenza
dall'alcol ("indotti da sostanze") e di episodi depressivi primari non associati alla
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dipendenza ("episodi indipendenti”). Un utilizzo supplementare di altri farmaci può
aumentare il rischio di depressione.
I disturbi psichiatrici variano a seconda del sesso. Le donne, dedite all'alcol, presentano
spesso anche sintomi psichiatrici come depressione, ansia, attacchi di panico, bulimia,
disturbo post-traumatico da stress (PTSD) o disturbo borderline di personalità. Gli uomini
alcolisti sviluppano disturbi della personalità di tipo narcisistico, antisociale, disturbo
bipolare, schizofrenia, sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Le donne affette da
alcolismo hanno maggiori probabilità di avere una storia di violenza fisica o sessuale,
spesso domestica, rispetto alla popolazione generale.
SINTOMI FISICI
L'abuso, a lungo termine di alcol, può causare una serie di condizioni cliniche, tra cui:
cirrosi epatica, pancreatite cronica, epilessia, polineuropatia, sindrome di WernickeKorsakoff, malattie cardiache, carenze nutrizionali e disfunzioni sessuali. Talvolta queste
complicanze possono portare ad un esito fatale. Altri effetti sulla salute includono un
aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, il malassorbimento dei nutrienti,
malattie epatiche dovute all'alcol e il cancro. Il danno epatico è dovuto al metabolismo
dell'etanolo. L'etanolo viene ossidato dall'alcol deidrogenasi ad acetaldeide e quest'ultima
ad acetato. L'acetato ed il cofattore NADH prodotti in eccesso, inibiscono il normale
metabolismo aerobico del ciclo di Krebs, spostando l'attenzione della cellula verso il
metabolismo lipidico, con la sintesi di trigliceridi che portano alla steatosi del fegato.
L'accumulo di lipidi provoca sia la compressione meccanica del circolo sanguigno locale
(sinusoidi epatici), sia la suscettibilità della cellula alla perossidazione lipidica e alla
propagazione del danno da radicali liberi, con eventuale effetto genotossico e aumento del
rischio di sviluppare il cancro. Con un consumo di alcol sostenuto, possono verificarsi
danni al sistema nervoso centrale e al sistema nervoso periferico.
Le donne sviluppano complicanze da dipendenza da alcol più rapidamente rispetto agli
uomini. Inoltre, le donne, hanno un tasso di mortalità superiore a causa dell’alcolismo.
Esempi di complicanze a lungo termine includono: danni al cervello, al cuore, al fegato e
un aumento del rischio di cancro al seno. Inoltre, l'eccessivo consumo di alcol può avere
un effetto negativo sulla capacità riproduttiva, come la riduzione della massa ovarica,
problemi o irregolarità nel ciclo mestruale e menopausa precoce.
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BARRIERE SOCIALI
Atteggiamenti e stereotipi sociali possono creare ostacoli alla rilevazione e al trattamento
dell'abuso di alcool, specialmente nelle donne. La paura della stigmatizzazione sociale
può portare le donne a negare di essere affette da una condizione medica e le può portare
a bere in solitudine. Questo fatto, a sua volta, porta la famiglia, i medici e i conoscenti ad
essere meno propensi a sospettare che una donna sia alcolizzata. Al contrario, la ridotta
paura della stigmatizzazione può condurre gli uomini ad ammettere più facilmente la loro
condizione e a portarli a bere in gruppo e a mostrarsi pubblicamente.
NUOVI CRITERI DIAGNOSTICI
Nel 2006 è stata pubblicata in Italia una ipotesi di nuovi criteri diagnostici delle
dipendenze patologiche o addictions:
A) Persistente e ricorrente comportamento di dipendenza maladattivo che conduce a
menomazione o disagio clinicamente significativi, come indicato da un totale di cinque (o
più) dei seguenti criteri per un periodo di tempo non inferiore ai 12 mesi.
1) Ossessività
a) pensieri e immagini ricorsivi circa le esperienze di
dipendenza o le ideazioni relative alla dipendenza (per
es. è eccessivamente assorbito nel rivivere esperienze
di dipendenza passate o nel fantasticare o
programmare le esperienze di dipendenza future);
b) i pensieri e le immagini relativi al comportamento
di dipendenza sono intrusivi e costituiscono tensione
ed eccitazione inappropriate e causano ansia o disagio
marcati;
c) in qualche momento del disturbo la persona ha
riconosciuto che i pensieri e le immagini sono prodotti
della propria mente (e non suscitati dall'esterno).
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2) Impulsività
d) irrequietezza, ansia, irritabilità o agitazione quando non è possibile mettere in atto il
comportamento di dipendenza;
e) ricorrente incapacità di resistere e di regolare i desideri di dipendenza inappropriati e
gli impulsi a mettere in atto il comportamento di dipendenza.
3) Compulsività
a) comportamenti di dipendenza ripetitivi che la persona si sente obbligata a mettere in
atto, anche contro la sua stessa volontà, nonostante le possibili conseguenze negative,
come conseguenza delle fantasie di dipendenza ricorrenti e del deficit del controllo degli
impulsi;
b) i comportamenti o le azioni di dipendenza coatti sono volti a evitare o prevenire stati
di disagio o per alleviare un umore disforico (per es. sentimenti di impotenza, irritabilità,
inadeguatezza).
c) I pensieri e i comportamenti di dipendenza ricorrenti e compulsivi impegnano il
soggetto per la maggior parte del tempo, o interferiscono significativamente con le sue
normali abitudini, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le
relazioni sociali usuali.
d) I pensieri e i comportamenti di dipendenza ricorrenti e compulsivi non avvengono
esclusivamente durante un episodio maniacale, o condizioni mediche generali.
Tropepe Daniele, D’Ezio Gaia, Bellucci Ivan,
De Rosa Matteo, Scancamarra Lara, Amoroso Arianna,
Renzi Lavinia, Maniscalco Luca, Chakir Salim,
Statuti Luca, Beranzoli Lucrezia, Borrelli Valeria..
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RAGGRUPPAMENTO DEI VARI PUNTI DA APPROFONDIRE, INDICE E CURA GRAFICA DI:
Barbuta Andrada-Cezarina, Bione Alessandro, Sorrentino Monica e Spagnoli Veronica