Una ragazzina romana in coma durante il ritiro

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LA GAZZETTA DELLO SPORT
VENERDÌ 14 SETTEMBRE 2012
NUOTO UN CASO AGGHIACCIANTE
Una ragazzina romana
in coma durante il ritiro
Da sabato sera una quattordicenne del Riano è in condizioni
disperate per abuso di bicarbonato. Aperta un’inchiesta
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FEDERICO PASQUALI
MASSIMO LEOTTA
LA GMC MOTORSPORT
CALA IL SECONDO SUCCESSO
NELLA CLIO CUP ITALIA
“Pause, rewind, play”: dopo la vittoria ottenuta nel round
inaugurale di Monza, a distanza di cinque mesi ed otto giorni,
sul circuito del Red Bull Ring è arrivato il secondo successo.
In Austria, Guglielmo Pipolo (nella foto) è ritornato infatti sul
gradino più alto del podio della Clio Cup Italia.
Due primi posti ed un terzo: bilancio di stagione positivo
per il pilota campano, sempre veloce e costante e adesso secondo nella classifica del monomarca tricolore a meno 49
punti dalla leadership. Due appuntamenti ancora all’appello
(Vallelunga e Mugello) e la consapevolezza di avere centrato
il primo obiettivo per la GMC Motorsport: quello di essere diventato, in soli due anni, uno dei “top-team” del campionato.
Pipolo “docet”, ma nella lista c’è anche Nicola Rinaldi, secondo e quarto a Misano lo scorso luglio, ancora quarto a Imola
e terzo sempre sul circuito brianzolo.
Una sequenza di risultati positivi, che attualmente lo pongono anche al quarto posto nella classifica assoluta. E tra una
settimana, sui saliscendi capitolini che ospiteranno la penultima tappa del calendario 2012, tornerà in pista anche Roberto
Gironacci, che aveva saltato l’ultima trasferta oltre-confine. Il
marchigiano, 25 anni, è uno dei volti nuovi della serie riservata alle berline di casa Renault, benché anche nel 2011 non abbia mancato di mettersi più volte in evidenza. Grintoso e determinato, ha fino ad ora raccolto un migliore ottavo posto.
Ma anche per lui tutto è rimandato a questo epilogo di stagione che si preannuncia sempre più appassionante.
RANGONI MOTORSPORT:
NICOLI ENTUSIASMA,
ARCARESE E PULIC CONVINCONO
Due quarti posti al Red Bull Ring, nel quarto e terzultimo
appuntamento della Clio Cup Italia 2012. E ancora sul podio
a Misano e Monza, dove ha concluso rispettivamente secondo e terzo.
Una giovane nuotatrice
romana, E.V., di 14 anni, è entrata in coma sabato scorso a
Siracusa perché avrebbe ingerito una dose elevata di bicarbonato di sodio (forse 20 cucchiaini) , Citrosodina e un farmaco antinfiammatorio. Sostanze che le hanno causato
un edema cerebrale provocato
dal forte squilibrio elettrolitico. Il motivo sembrava essere
quello del miglioramento della prestazione, poi la madre e
altri testimoni hanno parlato
di uno «stupido gioco tra ragazzi». Ieri sera il direttore sanitario dell’Umberto I di Siracusa,
Anselmo Madeddu, ha dichiarato: «Le condizioni sono stazionarie ma molto gravi, è ricoverata in prognosi riservata
nel reparto rianimazione». E la
Procura della Repubblica di Siracusa si sta occupando della
vicenda.
«
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ALFREDO CASPOLI
TECNICO DEL RIANO
vati a Siracusa appena avvisati
e ieri la mamma ha fornito la
sua versione dei fatti. «Mia figlia — spiega — aveva una scatola di bicarbonato comprata
al discount. Lei sapeva che poteva scioglierne un po’ nella vasca per rilassarsi. Quella maledetta sera si è riunita insieme
alle altre compagne della squadra e hanno cominciato una sfida a chi assumeva più bicarbonato. Non era un tentativo di
migliorare le prestazioni ma solo uno stupido gioco, anche se
adesso mia figlia rischia la vita. Mi auguro che questa vicenda possa essere da monito perché anche la sostanza più innocua può far male se ingerita in
grandi quantità».
Sul caso della nuotatrice
romana in coma abbiamo
chiesto al medico azzurro
Lorenzo Marugo quali
possono essere state le cause
che hanno provocato questa
drammatica situazione
Dottor Marugo, dove sta
la stranezza di questo assurdo caso?
«Un’assunzione massiccia di bicarbonato è quasi impossibile:
è una tortura, perché è salatissimo e bisogna scioglierlo nell’acqua. Assumerne 20 dosi la
vedo sinceramente impossibile. Roba da fachiri. Se è stato
un gioco, allora si può star male per tanti giochi pericolosi, si
può anche morire bevendo 10
litri di acqua. E dunque non
credo sia questa la ragione
principale. Si può andare in coma più facilmente perché ci
possono essere altre cause che
l’hanno provocato. Il bicarbonato non basta da solo per andare in coma».
La testimonianza Dunque l’assunzione volontaria per migliorare le prestazioni, il doping
per intenderci, è stata esclusa
dalla mamma. In effetti non si
tratta di un’agonista in procinto di partecipare a una gara. Se
il malore, come sembra, è derivato all’assunzione anche di Citrosodina e antinfiammatori,
però non si capisce il motivo
per cui delle nuotatrici così giovani avessero in camera quelle
sostanze. Alfredo Caspoli, tecnico di lungo corso dell’Aurelia Nuoto (società per la quale
era tesserata la nuotatrice romana fino a due stagioni fa),
oggi responsabile tecnico del
nuoto del Riano Sport Center,
racconta la sua versione. «Il
collegiale l’ho organizzato io
— dice Caspoli — e lo spirito
era quello di un raduno ricreativo, tra vacanza e allenamento, non ci si stava preparando
per nessuna gara. Dunque che
bisogno c’era di prendere qualche medicina? Per fare quale
prestazione? Le ragazze, finito
l’allenamento sono tornate nella villetta e hanno fatto un gioco ingerendo bicarbonato al
posto chissà di qualsiasi altra
bevanda gasata. La ragazza ne
ha ingerito una dose maggiore
e ha avuto un malore. E’ stata
subito portata al pronto soccorso di Avola e poi al Policlinico
perché la situazione si era aggravata. Siamo tutti addolorati e in ansia, speriamo riesca a
farcela».
«Lo spirito era
quello del raduno
ricreativo, tra
vacanza e
allenamento»
di s.a.
1)
Un’altra immagine dello stadio del nuoto, dove si ritrovano molti club romani
«
Per Lorenzo Nicoli (nella foto) una stagione tutta in discesa,
che sta confermando quanto di buono il 24enne romano aveva
già fatto vedere nel 2011, quando aveva messo a segno il quinto posto nella classifica generale del monomarca della Fast Lane Promotion, centrando contemporaneamente anche il titolo
riservato ai piloti Junior. La sua seconda stagione nella serie riservata alle veloci vetture d’Oltralpe si è rivelata più che convincente. Il segreto? Piede, cervello ed un ottimo “feeling” con
il team Rangoni Motorsport. Punta tutto (o quasi) sui giovani
la squadra emiliana. 18 anni compiuti a giugno per Salvatore
Arcarese, secondo a Imola e anche in Austria protagonista di
un weekend al “top”, ma ancora in cerca della sua prima vittoria. Solo 19 anni per il croato Ivan Pulic, due volte terzo a Misano e quarto sui saliscendi della Stiria. L’ultimo arrivo è quello di Michele Puccetti, pilota di certo con maggiore esperienza, passato tra le fila della formazione bolognese proprio in occasione del weekend del Red Bull Ring dove ha immediatamente messo a segno un più che positivo sesto piazzamento.
L’ospedale di Siracusa dove è stata trasportata la quattordicenne nuotatrice
La mamma I genitori sono arri-
LA MAMMA
DELLA RAGAZZINA
Lorenzo Marugo
medico azzurro
«Il bicarbonato
da solo non
porta al coma.
Certo il sale...»
I fatti La ragazza, insieme ad altri 14 giovani nuotatori e due
tecnici del Riano Sport Center
di Roma, società sportiva per
la quale è tesserata, dal 4 settembre stava partecipando a
un raduno. Sabato sera nella
villetta che avevano affittato a
Fontane Bianche si è sentita
male ed è stata trasportata al
pronto soccorso di Avola. Passata la notte, le condizioni della nuotatrice si sono aggravate
ed è stata trasportata al Policlinico Umberto I di Siracusa. Lì
ha subito un intervento chirurgico d’urgenza necessario a salvarle la vita, ma le condizioni
si sono aggravate con il passare dei giorni.
«Mia figlia ha
cominciato una
stupida sfida a
prenderne di più
con le compagne
domande a...
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LA FILIPPI SCONVOLTA
«Una bravata
fra giovani
State attenti»
(fe. pas.) Ad escludere la
possibilità che si tratti di un caso
di doping è l’ex iridata ed argento
olimpico Alessia Filippi, che avrà
incrociato in vasca la giovane
nuotatrice in coma visto che due
anni fa nuotavano entrambe per
l’Aurelia Nuoto. «Esistono pastic
che di bicarbonato minuscole
che si prendono contro l’acido
lattico — dice la romana — ma so
lo sotto controllo medico. Le
prendevo anche io alcuni anni fa
ma solo prima delle gare. Ma a 14
anni non ha senso, è troppo pre
sto, dunque escluderei che sia
stato un medico a prescriverle.
Alessia lancia un in bocca al lupo
alla quattordicenne e riflette:
«Sono sconvolta dalla notizia.
Spero non sia stato il bicarbona
to a mandarla in coma, ma se è
stato quello fa pensare a una bra
vata da ragazzina. Ormai la com
petizione è già molto accesa an
che a quell’età, non esiste più lo
sport come divertimento. I geni
tori dovrebbero spiegare ai loro
figli come ci si comporta. Non si
scherza con queste cose. Ma for
se dipende anche dal boom delle
nostre vittorie: ora tutti vanno su
internet e pensano di imitarci».
2) Cosa può essere successo, insomma?
«Una giovane che ha esagerato
può avere avuto un danno acuto attraverso vomito, diarrea,
disidratazione, collasso, perdita di potassio e conseguente
scompenso cardiaco. Non si
può andare in coma mangiando solo tanto sale, anche se la
parte del bicarbonato di sodio
che fa più male è proprio il sale».
3) Si può essere allergici al
bicarbonato?
«No, perché non è una sostanza proteica: è come essere allergici all’acqua minerale. Il sodio lo si assume tutti i giorni».
4) Perché bisogna portarsi
il bicarbonato in ritiro?
«C’è chi lo fa per mettere più
sale nel cibo, c’è chi pensa che
sudando tanto l’atleta debba
mangiare più salato per recuperare il sodio perduto col sudore. Sarebbe una delle cose
che si tende a reintegrare di
più. In passato sembrava potesse servire per l’acido lattico».
5) Niente a che fare col doping?
«Assolutamente, nessuno si sognerebbe di vietare il bicarbonato, i test lo escludono, perché va nello stomaco e non nel
sangue. E l’acido lo inattiva subito dallo stomaco. E’ una sostanza lontana mille miglia dal
doping».
6) E dunque sarebbe tutta
colpa del sale?
«La citrosodina non combatte
l’acidità? I ragazzini non la
prendono volentieri per quel
gusto un po’ frizzante? Da solo
il bicarbonato non porta al coma, dev’esserci stato qualche
altro problema prima».
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