La dearterializzazione emorroidaria transanale doppler guidata (THD) NPT NUOVE PROSPETTIVE IN TERAPIA Comitato Scientifico: Aulisa L, Bizzi B, Caione P, Calisti A, Chiozza ML, Cittadini A, Ferrara P, Formica MM, Ottaviano S, Pignataro L, Pitzus F, Pretolani E, Riccardi R, Salvatore S, Savi L, Sternieri E, Tortorolo G, Viceconte G Registro del Tribunale di Roma n. 337 dell’1/6/1991 · Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma · Periodicità quadrimestrale · © 2009 Mediprint S.r.l. La dearterializzazione emorroidaria transanale doppler guidata (THD) Rolando Rocchetti, Maddalena Baldarelli, Marco Belvederesi, Sandro Faragona, Paolo Bernardi, Alessandro Cardinali, Eraldo Carlo Amadi ISSN 1122-2557 - Supplemento alla rivista NPT - Anno XIX - n. 1(Suppl. 4)/2009 SOD di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona Direttore: Dott. Paolo Bernardi Anatomia Il canale anale è il tratto terminale del tubo digerente che attraversa il piano perineale posteriore. È situato al di sotto di un piano virtuale che va dal coccige alla sinfisi del pube. La sua lunghezza varia tra 2,5 e 4 cm a partire dal di sopra del margine dell’ano, in continuità con la cute perianale. È suddivisibile in due comparti dalla linea dentata o linea pettinata, così detta per la particolare conformazione conferitale dalle cripte di Morgagni (Fig. 1). La mucosa del canale anale è costituita da epitelio stratificato di tipo malpighiano. A 1-1,5 cm soFigura 1. Anatomia del canale anale. pra la linea pettinata inizia la mucosa rettale. Nella zona di passaggio tra i due tipi di mucosa si trova un epitelio di transizione. Queste diversifiCanale anale cazioni citologiche motivano la presenza di sensibilità tattile della porzione di canale anale al di sotto della linea Linea dentata pettinata. Rolando Rocchetti, Maddalena Baldarelli, Marco Belvederesi, Sandro Faragona, Paolo Bernardi, Alessandro Cardinali, Eraldo Carlo Amadi Il plesso emorroidario interno è formato da lacune ematiche dello spessore di 0,2-1,5 cm foderate da endotelio di tipo venoso o capillare circondate da tessuto connettivo e ricoperte di mucosa rettale. Tali formazioni sono provviste di fibrille muscolo-connettivali, che formano un apparato di sostegno e le ancorano allo sfintere interno (legamento di Parks). Un ulteriore legamento sospensore è costituito da altre strutture muscolo-connettivali che nascono dalla tela sottomucosa del canale anale, dallo sfintere interno e dalla tonaca muscolare longitudinale. Particolari anastomosi artero-venose all’interno delle emorroidi formano un particolare tessuto di aspetto cavernoso. Altre anastomosi assicurano comunicazioni con i vasi della mucosa del canale anale. Il plesso emorroidario non forma un “continuum”, ma è dislocato in pacchetti separati, i principali dei quali seguono le branche terminali dell’arteria rettale superiore (anteriore e posteriore a destra; laterale a sinistra). una modesta attività erettile contenitiva ed è rifornito unicamente dalle arterie rettali superiori. Sono state formulate molte ipotesi sull’eziopatogenesi delle emorroidi essenziali, quali una deficitaria regolazione degli shunts artero-venosi, un aumento dell’afflusso arterioso, un rallentato ritorno venoso e sono state invocate come concause: l’ipertono dell’apparato sfinteriale anale, la stipsi, l’obesità, la gravidanza, ecc… Gli ultimi studi anatomo-patologici e fisiologici hanno dimostrato come non sia l’ectasia dei gavoccioli venosi emorroidali, ma il prolasso mucoso a determinare la patologia emorroidaria. Indagini strutturali in microscopia elettronica hanno evidenziato la modificazione in senso di progressiva ipotrofia-atrofia del tessuto di sostegno connettivo, del legamento di Parks e del tessuto di sostegno microfibrillare muscolare liscio. Tali eventi, certamente amplificati da condizioni di stipsi cronica e da difetti costituzionali parieto-valvolari venosi, provocano la dilatazione dei pacchetti emorroidari, l’angolazione dei plessi venosi con conseguente ostacolo allo scarico. Vascolarizzazione Materiali e metodi L’arteria rettale superiore (ramo terminale mesenterica inferiore), l’arteria rettale media (ramo dell’arteria iliaca interna) e l’arteria rettale inferiore (ramo della arteria pudenda interna) assicurano la vascolarizzazione del retto e del canale anale. L’afflusso arterioso ai plessi emorroidali interni è assicurato dai rami terminali dell’arteria rettale superiore. Nella stragrande maggioranza dei casi questi rami terminali sono in numero di 6 e sono situati in una posizione costante nella sottomucosa della parte terminale del retto, sopra i plessi emorroidali, a ore 1,3,5,7,9,11 sul quadrante anale visto in posizione ginecologica (Fig. 2). Le vene regionali sono satelliti e omonime della arterie; il plesso emorroidario interno viene drenato essenzialmente dalla vena rettale superiore, affluente della vena porta e in minor parte dalla vena rettale media affluente della vena cava inferiore. Eziopatogenesi Il corpus cavernosum rectii, di cui i plessi emorroidali fanno parte con un sistema di lacune vascolari, shunts artero-venosi, e piccole dilatazioni venose sacciformi, è un sistema cavernoso artero-venoso senza interposizioni di capillari, situato 3-5 cm oltre la rima anale, con 2 Nella nostra SOD di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’Ospedale Umberto I degli Ospedali Riuniti di Ancona, abbiamo introdotto, tra i primi centri in Italia, una tecnica chirurgica innovativa per la cura delle emorroidi: la dearterializzazione emorroidaria transanale dopplerguidata -Transanal Haemorrhoidal Dearterialization (THD), con o senza pessia della mucosa del canale anale (in pazienti con crisi dolorose e flogistiche subentranti, con stadi di 3° grado e 4° grado con prolasso mucoso, ematochezie ripetute con colonscopia negativa per altre lesioni e negatività di presenza di ragadi). Tale tecnica si basa sulla legatura selettiva delle arterie rettali superiori a ore 1-3-5-7-9-11 attraverso un dilatatore anale standard (device), dotato di un alloggiamento per una piccola sonda doppler (con la quale si rileva la pulsazione arteriosa), una fonte luminosa e una fenestratura, alla quale si accede con un portaghi a lunghezza adattata e attraverso la quale lo strumento può compiere una rotazione di 360°, dopo posizionamento e bloccaggio craniale dello stesso (nella porzione puntale) in un adeguato anellino metallico fissato all’interno del dilatatore e adiacente alla fenestratura. La pessia della mucosa del canale anale consiste in un vero e proprio “lifting” e va eseguita in caso di prolasso mucoso. NPT 00/2009 La dearterializzazione emorroidaria transanale doppler guidata (THD) Figura 2. Vascolarizzazione del retto e del canale anale. Arteria rettale superiore Arteria rettale media Plesso emorroidario interno Sfintere interno Sfintere esterno Arteria rettale inferiore Plesso emorroidario esterno Linea dentata Casistica e controlli Da maggio 2007 a dicembre 2008 abbiamo sottoposto a THD 23 pazienti (14 maschi e 9 femmine), dei quali: 18 a THD e pessia della mucosa del canale anale (11 maschi e 7 femmine). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a visita di controllo 7 e poi 30-40 giorni dopo l’intervento. In 5 casi abbiamo rilevato un edema della mucosa del canale anale, risoltosi in un tempo variabile tra i 3 e i 20 giorni; abbiamo imputato tale sequela all’azione meccanica del “device”, che, per quanto manovrato NPT 00/2009 con cautela, provoca in alcuni il suddetto fenomeno. In 2 casi abbiamo rilevato una modesta rettorragia, generalmente associata alla defecazione, protrattasi oltre la 1a giornata post-operatoria e comunque cessata nel periodo di controllo prima indicato. In 4 casi è stato riferito dolore, sempre associato alla defecazione, associato o no all’edema locale, con il quale reputiamo condividere la causa, e scomparso sempre entro 7 giorni dall’intervento. In un caso abbiamo registrato una recidiva parziale (ricomparsa del prolasso in un emiquadrante anale) dovuta a una deiscenza delle legature e della pessia. 3 Rolando Rocchetti, Maddalena Baldarelli, Marco Belvederesi, Sandro Faragona, Paolo Bernardi, Alessandro Cardinali, Eraldo Carlo Amadi Bibliografia • Bursics A et al. Comparision of early and 1-year follow-up results of conventional haemorrhoidectomy and haemorrhoid artery ligation: a randomizzed study. Int J Colorectal Dis 2004;19: 176-180. • Charua Guindic L et al. Haemorrhoidal desarterialization guided by Doppler. A surgical alternative in haemorrhoidal disease management. Rev Gastroenterol Mex 2004;69(2)83-87. • Davy A, Duval C. 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