TURISMO
ARCHEOLOGICO E
LA CITTA’
CONTEMPORANEA
Fuori dalla città: strade e
campagna
Le strade
La realizzazione di strade che collegano diverse città e
luoghi sparsi per l’impero è un altro elemento
caratterizzante la presenza romana.
E’ facile capire perché fosse necessaria tale rete
stradale: inizialmente serviva all’esercito, in seguito
anche all’amministrazione dell’impero. I legionari
marciavano più speditamente e con maggior
sicurezza su delle strade ben costruite. Quindi,
durante l’avanzata delle truppe romane, venivano
realizzati ponti, sbancamenti, ed ogni altra sorta
d’opera viaria. I legionari stessi erano abili
costruttori.
In seguito le strade divennero fondamentali per mantenere unito l’impero in modo che
non solo le truppe, ma anche i funzionari imperiali potessero raggiungere nel minor
tempo possibile anche i luoghi più lontani dal centro dell’impero stesso, Roma, dalla
quale nascevano tutte le strade, almeno dal punto di vista ideale.
Effettivamente da Roma partivano le cosiddette vie consolari, le prime ad essere state
costruite seguendo e nel contempo favorendo l’espansione romana.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Via Flaminia
Via Salaria Vetus
Via Salaria Nova
Via Nomentana
Via Tiburtina
Via Collatina
Via Prenestina
Via Labicana
Via Asinaria
Via Latina
Via Appia
Via Ardeatina
Via Laurentina
Via Ostiense
Via Portuense
Via Aurelia
Via Trionfale
Ovviamente, oltre agli spostamenti delle truppe e dei
funzionari imperiali, le strade favorirono lo sviluppo dei
commerci e dei traffici in genere.
Per l’Italia del nord dobbiamo ricordare due vie molto
importanti, anch’esse risalenti all’epoca repubblicana,
l’Aemilia, costruita agli inizi del II secolo a.C. dal
console Marco Emilio Lepido, e la Postumia, dalla
seconda metà del II secolo a.C. che non partivano
direttamente da Roma, ma erano comunque di grande
importanza.
Caratteristica delle vie romane, come ben illustra il
tracciato dell’Emilia, è di essere lineari, inserite con
precisione nel tessuto della centuriazione, sia che lo
precedessero cronologicamente, e che quindi ne
divenissero il punto di riferimento, sia che fossero
costruire successivamente.
Da Wikipedia
il sistema viario dell'antica Roma per la direttrice Nord-Est. In sequenza partendo da Roma:
in blu la via Flaminia (strada consolare), segue in rosso la via Aemilia che si collega a
Piacenza (Piacentia) alla via Postumia con arrivo ad Aquileia
Mappa con le principali strade dell'impero.
Le strade romane
sono generalmente diritte.
Siano strade di
campagna,
come questo
viottolo
conservatosi in
Inghilterra
o nelle vicinanze di
importanti centri
urbani, come questa
nelle campagne
pontine
In questo caso, siamo in Valle d’Aosta,
La strada è stata scavata nella montagna
E questo è il tunnel del Furlo,
anch’esso d’epoca romana, che
viene usato ancor oggi.
Il modo ordinario di costruire le strade:
la successione di strati di ciottoli
sovrapposti e battuti, sui quali era
posto il lastricato finale
Quando il terreno era paludoso si
ricorreva a fondamenta di assi o
di anfore in modo da tenere
il lastricato asciutto e di consentire
lo scolo delle acque.
Nell’area di Ascoli Piceno
Ponte romano sul Buthier
Valle d’aosta
In Ticino
Vicino a Porto Torres
Ove necessario si edificano ponti
La centuriazione
La centuriazione riprende nelle campagne
l’organizzazione urbana delle città e dei castra
(accampamenti legionari). Gli agrimensori, i tecnici
incaricati, studiavano le caratteristiche dei singoli
territori ed in essi ricavavano appezzamenti delle
stesse dimensioni. Tale pratica trova la propria
origine dalla necessità, durante la Repubblica
romana, di ridividere tra i cittadini che ne avevano
la necessità i territori agricoli conquistati ma si
mantenne anche quando tale compagine sociale
venne meno, a partire dalla metà del II secolo a.C. e
cominciò a diffondersi la grande proprietà terriera
prima ed il latifondo poi
Questo è l'aspetto che
assume la campagna
„centuriata“
E questa è la restituzione cartografica che si può fare di una
foto del genere
Ed ecco come i topografi ricostruiscono la struttura del territorio in cui si scorgono ancora tracce della centuriazione.
Altre immagini di campagne
che conservano tracce della
centuriazione
Altri esempi
Costa bergamasca dell’Adda
Area di Cesena
Una curiosità: le piccole cappelle disperse per la
Campagna, in molti casi sono un ricordo del punto di unione delle maglie delle centuriazioni.
Ecco la centuriazione dell’area della Brianza (bassa)
L’importante sfruttamento del suolo e la pressione abitativa del XX secolo hanno profondamente modificato l’aspetto della
campagna, rendendo difficoltoso leggere le tracce romane.
Una fattoria
In molti casi, all’incrocio delle divisioni agrarie si situavano le fattorie. La loro
dimensione e la loro ricchezza (la presenza e la quantità delle strutture in
muratura, la qualità delle finiture ecc.) variavano a seconda di chi dovevano
ospitare. Poco più che capanne se servivano solo per gli schiavi, più ricche se vi
risiedevano i fattori, fastose, come la villa dei misteri di Pompei, se erano
destinate ad ospitare anche il proprietario dei terreni.
Con la caduta dell’impero romano, le fattorie principali si fortificarono e divennero
piccoli centri autonomi. Essi sono spesso all’origine, anche se non in tutti i casi
esistono documentazioni precise e continuate, di molte cascine ancora esistenti
e di tanti paesi, specie dell’Italia settentiornale.
Una possibile ricostruzione della centuriazione con le fattorie
inserite nel tessuto
Ricostruzione grafica di un agrimensore in attività
• Dividere il territorio era compito degli
agrimensori, che impiegavano vari
strumenti, tra cui il più importante, al
centro del disegno, prende il nome di
groma