Informare 1 Dalla conquista dell’Italia alla centuriazione del Veneto Osservando con attenzione alcune zone d’Italia, ci si accorge che i campi hanno tutti lo stesso orientamento e, gli incroci fra le strade e i canali che delimitano i terreni, sono ortogonali e a distanze regolari tra loro. Paesaggi simili si trovano anche nel Veneto, in provincia di Verona, di Padova e Venezia, ma anche in tutti i paesi che facevano parte dell’Impero romano. Queste suddivisioni dei terreni, chiamate centuriazioni, furono opera dei Romani. Fotografia dall’alto di un paesaggio in Emilia Romagna. Se si osserva con attenzione, accanto alle strade e agli edifici costruiti più di recente, si vede una rete di strade e campi orientati allo stesso modo, tracce di una trasformazione molto più antica Fra il III e I secolo a.C. i Romani si impadronirono di quasi tutta l’Italia combattendo o accordandosi con le diverse popolazioni che la abitavano. Gli storici hanno chiamato questo periodo romanizzazione per spiegare il passaggio ai Romani dei territori prima governati dai singoli popoli italici. Per mantenere il controllo dei territori sottomessi, i Romani in questo periodo fondarono nuove città, le colonie, costruirono strade che, partendo da Roma, giungevano fino ai territori più lontani del nuovo impero. Lungo queste strade pubbliche venivano collocati dei cippi solitamente in pietra, detti miliari con incise le indicazioni delle distanze in miglia 1 da Roma o da una città importante. Furono proprio i legionari (soldati romani) a costruire questa rete di strade che andava ben oltre il territorio italiano. A guardia dei confini e nei luoghi maggiormente pericolosi vennero costruite anche numerose fortezze (in latino: castra) dove alloggiavano i soldati. Ogni castrum era circondato da alte mura di difesa, aveva una forma quadrata divisa al centro da due strade principali: il kardo e il decumano che si incrociavano perpendicolarmente fra loro. 1 Il miglio romano era un’unità di misura che corrispondeva a circa un chilometro e mezzo R.di Blasi N.Paterno Laboratorio di Storia e Geografia di Spinea (VE ) 2011 1 Informare 1 Disegno ricostruttivo di un castrum Il disegno rappresenta un forte romano.. Prova a individuare il Kardo e il decumano. Ci vivevano i legionari durante le stagioni invernali o nei periodi di pace. Ancora oggi, in Italia e in Europa, esistono molti resti di castra. Il medesimo schema veniva usato anche per la costruzione delle città. La struttura della parte romana della città di Firenze che si può vedere ancora oggi e che risale al I secolo a. Cristo La centuriazione delle campagne In seguito la struttura regolare e ortogonale delle fortificazioni militari e delle città, fu utilizzata anche per la centuriazione delle campagne. Nelle vicinanze delle colonie e dei villaggi costruiti presso i confini dei nuovi territori conquistati, i Romani divisero le campagne non ancora coltivate in centurie (quadrati tutti uguali)2 e le assegnarono principalmente ai “veterani” (legionari, che avevano finito, dopo 2 Le centurie erano porzioni di terreno quadrate di circa 20 actus di lato. L’actus era un’unità di misura che corrispondeva a circa 35,50 metri. Se si fa un piccolo calcolo si puoi scoprire quanto misurava una centuria ……………… R.di Blasi N.Paterno Laboratorio di Storia e Geografia di Spinea (VE ) 2011 2 Informare 1 lunghi anni, il servizio militare). In tal modo i veterani potevano diventare proprietari di un piccolo terreno da coltivare e, nello stesso tempo, continuare a difendere i confini del nuovo impero di Roma. Lo scopo della centuriazione era infatti il controllo militare dei territori conquistati. Alla metà del II secolo a. C., il Veneto antico confinava a Nord e a Est con territori e popolazioni ancora poco conosciute che i Romani consideravano nemiche. E’ principalmente questa la ragione per la quale i Romani cominciarono a centuriare anche molti territori del Veneto. Ciò avvenne per lo più su terreni incolti e disabitati; ciò rese più produttive e praticabili vaste aree della regione che prima non lo erano. Per realizzare una centuriazione c’era bisogno del lavoro di molte persone, operai e schiavi, e, prima di tutto degli agrimensori. L’agrimensore (parola latina che significava “misuratore della terra”) era il geometra dell’antichità, colui che sapeva misurare e suddividere il terreno. Nelle scuole per diventare agrimensore, si studiava astronomia, matematica, geometria e fisica, ma anche le leggi che regolavano la proprietà della terra. Per compiere correttamente queste misurazioni gli agrimensori usavano uno strumento apposito, la groma, che serviva per tracciare le linee parallele e perpendicolari lungo le quali costruire poi le strade principali, tutte le altre e i canali. R.di Blasi N.Paterno Laboratorio di Storia e Geografia di Spinea (VE ) 2011 3 Informare 1 La groma era uno strumento formato da 4 bracci, uguali e perpendicolari tra loro, fissati a un’asta di legno. All’estremità dei bracci c’erano dei fili a piombo. L’agrimensore infilava l’asta di sostegno della groma nel terreno; poi controllava che i fili fossero a piombo per capire se l’asta era perpendicolare al terreno. Quando asta e fili erano allineati, gli aiutanti piantavano delle aste di legno (metae), lungo le direzioni indicate dai bracci della groma. Tutte le metae in fila servivano poi per tracciare le linee da seguire per la costruzione delle strade e dei fossati. 3 Centuriare l’ager publicus ( il terreno di proprietà dello stato) 1. Si individuava un centro del territorio da centuriare, l’umbilicus (ombelico, centro), scelto dagli agrimensori in base alle caratteristiche del terreno. In occasione della fondazione di una nuova centuriazione si svolgevano apposite cerimonie religiose. 2. L’agrimensore, con i suoi aiutanti, partendo dall’umbilicus, tracciava le linee per la costruzione delle due vie principali che erano più larghe delle altre e spesso lastricate: il decumano massimo, orientato verso est-ovest e il cardine massimo orientato verso nord-sud 3. Si tracciavano poi altre linee, parallele alle due principali, per dividere la campagna in tanti grandi quadrati: le centurie 4. Ogni centuria veniva poi ancora divisa in cento parti uguali, tracciando degli altri confini mediante fossati, filari di alberi o piccoli sentieri, orientati come i cardini e i decumani. Ognuna delle cento parti della centuria si chiamava heredium (piccolo podere), la metà dell’heredium era lo iugerum (corrispondente alla quantità di terreno che poteva essere arata da una coppia di buoi in una giornata). La metà dello iugerum era l’actus quadratus. 3 Al seguente indirizzo trovi una risorsa multimediale utile per capire come si usava la groma http://www.youtube.com/watch?v=gWf71KMc8YI R.di Blasi N.Paterno Laboratorio di Storia e Geografia di Spinea (VE ) 2011 4 Informare 1 Agli incroci delle strade venivano collocate delle edicole4 in onore delle divinità protettrici delle vie e dei confini di proprietà che erano segnati da cippi chiamati termini perché dedicati a Termine, dio che proteggeva i confini. Togliere o spostare un termine era perciò un sacrilegio che veniva punito da apposite leggi5. Quando il territorio era stato centuriato, le terre venivano assegnate ai coloni con un sorteggio. L’agrimensore accompagnava i coloni sul terreno loro assegnato e controllava che non ci fossero errori di misurazione e di confine. Il terreno assegnato era destinato alla coltivazione e alla costruzione dell’abitazione. Alcune zone dell’ager publicus, venivano destinate a pascolo e a bosco e potevano quindi essere utilizzate da tutti. L’agrimensore disegnava due piante del territorio centuriato: una su una lastra di bronzo e un’altra su tela. La copia di bronzo era esposta in un luogo pubblico, quella di tela invece era conservata a Roma in un grande archivio dove si conservavano i documenti importanti di tutto l’impero romano. Un altro compito degli agrimensori era quello di mettere pace tra i proprietari terrieri in caso di liti, decidendo chi avesse ragione. Dopo aver letto il testo prova a rispondere alle domande 1. Da chi venne fatta la centuriazione? Dai Veneti antichi dai Celti dai Romani …………………… 2. Spiega cosa significa centuriare un territorio e che cos’è una centuria 3. Spiega, con una mappa di parole, perché i Romani centuriavano certi territori 4. Gli agrimensori, fra le centurie, fecero scavare canali e tracciare strade. Perché? 5. In quali secoli i Romani cominciarono a centuriare alcune zone del Veneto? VIII a.C. V a. C. II a. C. III d.C. Quanti secoli fa? 6. Gli agrimensori erano: 7. La groma Contadini Legionari Esperti di suddivisione della terra Uomini politici ……………… era che serviva per 8. Che cos’era l’umbilicus della centuriazione? 9. Spiega con uno schema/mappa come si faceva a centuriare un territorio 10. Che cos’erano e a che cosa servivano i termini? 11. Spiega, con una mappa di parole, cosa significa romanizzazione 4 Le edicole erano tempietti, una sorta di capitelli dedicati alle antiche divinità. I Romani veneravano una divinità chiamata Termine che proteggeva i confini tra le proprietà. Ogni 23 febbraio c’era una festa in suo onore. Quando si collocavano le pietre di confine si pregava il dio affinché proteggesse terreni e confini. Per i Romani, offendere una divinità non era solo un fatto religioso, ma anche contrario alle leggi dello stato. 5 R.di Blasi N.Paterno Laboratorio di Storia e Geografia di Spinea (VE ) 2011 5