Osteoporosi - International Association for the Study of Pain

Osteoporosi
Introduzione
L’ osteoporosi è un disordine sistemico caratterizzato da decremento della massa ossea e deterioramento
microarchitettonico del tessuto osseo, che conduce a fragilità ossea ed aumentata suscettibilità alle fratture
d’anca, vertebrali e del polso. A causa della sua notevole prevalenza in tutto il mondo, l’osteoporosi è considerata
un serio problema di salute pubblica associato a disabilità e dolore.
Epidemiologia ed impatto economico
• L’ osteoporosi affligge più di 200 milioni di persone nel mondo.
• Una donna su 3 ed un uomo su 8 sviluppano osteoporosi.
• Durante la vita, il rischio complessivo delle fratture d’anca, avambraccio, e vertebre che giungono
all’osservazione clinica è intorno al 40%, equivalente al rischio di patologie cardiovascolari.
• Nelle donne di età superiore ai 45 anni, l’osteoporosi è responsabile di un numero maggiore di giorni di
ospedalizzazione rispetto a patologie come il diabete, l’infarto miocardico, ed il cancro della mammella.
• Negli Stati Uniti, l’osteoporosi è responsabile di più di 44 milioni di giorni-paziente nelle case di riposo e di
circa 13.8 bilioni di dollari di spesa sanitaria annuale.
• Le fratture vertebrali sono una componente significativa dell’osteoporosi perché le prime fratture
osteopototiche si manifestano tipicamente nella parte centrale della colonna vertebrale (vertebre
toraciche e lombari) durante le fasi precoci della malattia. Nuove fratture hanno maggior probabilità di
manifestarsi nelle vertebre adiacenti a quelle con le fratture.
• Le fratture vertebrali dell’osteoporosi possono essere accompagnate da un esordio acuto del dolore, che
può scomparire o diventare un mal di schiena sordo e cronico.
Fisiopatologia
La fisiopatologia dell’osteoporosi è uno squilibrio fra il riassorbimento e la formazione di osso. Nell’osteoporosi, il
riassorbimento si verifica in misura maggiore rispetto alla formazione ossea, in tal modo si determina un bilancio
negativo con una netta perdita di osso e un parallelo incremento del rischio di fratture, risultante in deformità e
dolore cronico. Il dolore nocicettivo è considerato cronico quando è presente per almeno 3 mesi. Lo squilibrio fra
la formazione di osso ed il suo riassorbimento può manifestarsi come risultato di una combinazione dei seguenti
fattori:
• Aumentato riassorbimento osseo all’interno di una unità rimodellante.
• Diminuita formazione di osso all’interno di una unità rimodellante (accoppiamento incompleto).
Caratteristiche cliniche
• L’osteoporosi viene chiamata “patogia silente” perchè la perdita ossea in se stessa non causa alcun
sintomo. I pazienti possono essere asintomatici per anni, fino a che cominciano a manifestarsi le fratture.
La maggior parte del dolore cronico tipico dell’osteoporosi è il risultato di fratture, che possono verificarsi
dopo traumi minimi, inapparenti o addirittura in assenza di traumi.
• Fratture multiple da compressione toracica possono causare cifosi dorsale, con iperlordosi cervicale (la
“gobba della vedova”). La tensione abnorme sui muscoli ed i legamenti spinali causa un dolore cronico e
sordo, soprattutto nella parte inferiore della colonna.
• Il mal di schiena associato con le fratture vertebrali è uno dei fattori che maggiormente contribuiscono a
determinare compromissione della qualità di vita.
Criteri diagnostici
L’osteoporosi è caratterizzata da bassa densità minerale ossea. Poiché questa condizione è ampiamente
sottodiagnosticata, il primo sintomo clinico è spesso rappresentato da una “frattura a bassa energia” del rachide o
dell’anca.
Diagnosi e trattamento
• L’osteoporosi viene diagnosticata con:
o Misurazione della densità minerale ossea attraverso “bone scan” (Dual Energy X-ray
Absorptiometry scan [DEXA-scan]), oppure
o La presenza di frattura a bassa energia nella colonna o nell’anca.
• L’intensità del dolore nocicettivo può essere misurata usando una scala numerica.
• Gli obiettivi fondamentali del trattamento per i pazienti con osteoporosi sono prevenire le fratture,
diminuire il dolore quando presente e mantenere la funzione. Dovrebbe essere utilizzata una
combinazione di presidi terapeutici, che comprenda non soltanto interventi medici, ma anche terapia
fisica (inclusa la TENS), sostegno psicologico, ed esercizio. Le opzioni includono:
o Cambiamenti dello stile di vita
o Esercizi individualizzati a seconda delle capacità del singolo paziente (può essere necessario
adattare l’intensità/resistenza dell’esercizio alla densità minerale ossea)
o Supplementi nutritivi (vitamina D e calcio)
o Farmaci noti per arrestare l’ulteriore perdita ossea
o Antidolorifici
i. Semplici analgesici
ii. Antiinfiammatori non steroidei (FANS)
iii. Antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del re-uptake della serotonina e antiepilettici
iv. Oppiodi maggiori
Bibliografia
1. Riggs BL, Melton LJ III. The worldwide problem of osteoporosis: insights afforded by epidemiology. Bone
1995;17(Suppl):505–11.
2. Francis RM, Aspray TJ, Hide G, Sutcliffe AM, Wilkinson P. Back pain in osteoporotic vertebral fractures. Osteoporos Int
2008;19:895–903.
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