COMUNICATO STAMPA Convegno internazionale Scompenso cardiaco e trapianto di cuore VIII Meeting on Heart Failure 16 febbraio, ore 10 - 18 Aula Magna, centro didattico Policlinico Santa Maria alle Scotte Il trattamento dello scompenso cardiaco acuto e cronico: questo il tema dell’“VIII Meeting On Heart Failure”, organizzato dal dottor Massimo Maccherini, direttore U.O.C. Cardiochirurgia dei Trapianti delle Scotte, in programma venerdì 16 febbraio presso l’aula Magna del policlinico Santa Maria alle Scotte, in collaborazione con l’OTT, Organizzazione Toscana Trapianti e l’AIRT, Associazione Interregionale Trapianti. “Ci sono tre diverse vie che il medico può seguire per affrontare lo scompenso cardiaco terminale – spiega Maccherini – l’intervento chirurgico, l’assistenza meccanica ventricolare e infine il trapianto”. Ci sono casi però in cui il paziente non può essere sottoposto a trapianto. “Accade spesso – aggiunge Maccherini – che si presentino delle condizioni avverse al trapianto. Una di queste è l’ipertensione polmonare causata dallo scompenso, che impedisce al chirurgo di impiantare un nuovo cuore senza elevati rischi e richiede nuove vie di approccio chirurgico e medico”. Su questo argomento e sui molti relativi alle assistenze meccaniche si confronteranno numerosi esperti del settore, tra cui Gianfranco Gensini, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, che illustrerà il programma cardiologico regionale, Franco Filipponi, responsabile dell’OTT e dall’estero saranno presenti Johannes Mueller da Berlino e Magdi Yacoub da Londra. “Non è un caso se i primi due trapianti del 2007, impiantati nel dipartimento di Chirurgia Cardiotoracica diretto da Mario Chiavarelli - prosegue Maccherini - sono stati effettuati entrambi in assistenza ventricolare con motori meccanici. Attualmente, con una lista di attesa di 17 persone in continua espansione, prevediamo di fare ricorso a dispositivi di assistenza meccanica sempre più frequentemente”. Come funziona il programma trapianti? “Il candidato al trapianto – conclude Maccherini - entra in lista d’attesa dopo attenta valutazione multidisciplinare in cui il ruolo delle Cardiologie Regionali è centrale; in questa fase rientra la valutazione per eventuale uso dei cosiddetti cuori artificiali. Dopo il trapianto il paziente è costantemente sottoposto a controlli, per evitare rischi di rigetto e mantenere un’adeguata terapia immunosoppressiva”. In questo percorso il contributo del volontariato è fondamentale. L’ACTI, Associazione Cardiotrapiantati presieduta a Siena da Dario Malquori e che conta più di 400 iscritti, fornendo aiuto e sostegno non solo ai pazienti che devono sottoporsi a questo delicato intervento ma anche ai familiari, è divenuto dal 2002 un supporto indispensabile. “Abbiamo attivato una casa accoglienza, con otto posti letto, completamente gratuita per i parenti dei ricoverati - conferma Malquori- in questo modo cerchiamo di fare del nostro meglio per dare un vero supporto sociale a pazienti che rimangono legati al centro trapianti per tutta la vita”.