Studio biblico Apocalisse Capitolo UNO

Studio biblico Apocalisse Capitolo UNO
Titolo
Contrariamente a quasi tutti gli altri libri della Bibbia, l’apocalisse contiene il significato proprio nel suo
titolo, Apocalisse che significa “Rivelazione di Gesù Cristo”, (Apoc. 1.1).
In Greco si richiama con il termine “apokalupsis” che letteralmente vuol dire rivelazione,
manifestazione, divulgazione.
Una prova che il testo non è estemporaneo, ma in sinergia con il resto della Parola di Dio, lo ritroviamo
nei versi che seguono. E, gli stessi, sanciscono anche l’importanza e la funzione di completamento di
questa rivelazione.
Romani 16.25,26 – qui si evidenzia come il messaggio profetico è stato manifestato essendo prima stato
celato perchè tutte le nazioni ubbidiscano alla fede. Questo si riallaccia direttamente con i versi
Apocalisse 1.2,3 i quali sanciscono proprio l’obiettivo dell’Apocalisse.
Galati 1.12 – Qui l’apostolo descrive e manifesta che il messaggio che lui predica non è stato per opera
di uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo, e questa rivelazione si è completata con le cose che
dovranno avvenire tra breve, (Apocalisse 1.2,3).
Efesini 1.17 – Qui si attesta come è possibile conoscere pienamente solo per rivelazione.
I Pietro 1.7 – anche l’apostolo pietro riconosce il mistero della manifestazione di Gesù cristo, descritto
dal libro dell’apocalisse.
Questo libro rivela o svela, Gesù Cristo nella gloria, visto che fino alla Sua manifestazione carnale gli
uomini Lo avevano conosciuto soltanto “dal punto di vista terreno”.
Quindi, l’apocalisse è, innanzitutto la piena rivelazione di Gesù Cristo, infatti qui Egli viene definito come:
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Figlio di Dio, morto e risorto che opera fra le Chiesa, (apo. 1.10 e segg.)
Testimone fedele, primogenito dei morti, principe dei re sulla terra, (Apo. 1.5)
L’alpha e l’omega, colui che era che è e che viene, l’onnipotente (Apo. 1.8)
Il principio e la fine (Apo. 21.6)
Il figlio d’uomo, (Apo. 1.13)
Colui che era morto ma che vive nei secoli dei secoli, (Apo. 1.18)
Figlio di Dio, (Apo. 2.18)
Il Santo il veritiero, (Apo. 3.7)
Il principio della creazione di Dio, (Apo. 3.14)
Il leone della tribù di Giuda, (Apo. 5.5)
L’agnello celeste che apre i sigilli, (Apo. 6.1)
L’Agnello che è in mezzo al trono, (Apo. 7.17)
Il Cristo che regnerà nei secoli dei secoli, (Apo. 11.15)
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La Parola di Dio, (Apo. 19.13)
Il Re dei Re e Signore dei Signori, (Apo. 19.11 e segg.)
La lucente stella del mattino, (Apo. 22.16)
La Sua testimonianza è lo spirito della profezia, (Apo. 19.10)
L’incrocio di queste qualità non può che portare all’unico Re e Signore, che opera oggi nelle Chiese
(sotto forma di Spirito Santo) ma che è lo spirito della profezia e che è assiso sul trono nella Sua qualità
di Agnello, (qualità salvifica) mentre si vede alla destra di Dio come uomo, essendo proprio quello il
mezzo usato da Dio per portare agli uomini la salvezza, gloria a Dio!.
Beato
Questo è l’unico libro della Bibbia che saluta il lettore e benedice colui che ubbidisce alle parole di
questo libro. Questa beatitudine nasconde il primo numero, il sette, essendo poi di prefazione alle sette
chiese e ai sette spiriti.
Infatti sono sette le beatitudini inserite proprio nel libro dell’Apocalisse:
Apocalisse 1.3; 14.13; 16.15; 19.9; 20.6; 22.7; 22.14.
Sette Chiese e sette Spiriti
L’Asia Minore, l’odierna turchia, era divisa in sette provincie, sulle quali sorgevano sette distretti postali
e sette città strategiche. A queste sette chiese Giovanni si sta rivolgendo. Ed ognuna di queste chiese, ha
uno spirito che le governa e le protegge, diciamo così. Questo fatto può lasciare il lettore dubbioso circa
il fatto che lo spirito di Dio è unico, altrimenti si potrebbero intendere i sette spiriti come sette angeli, o
“esseri” che sovrintendono alle rispettive Chiese. Questa interpretazione, seppure avveniristica e
intrigante, non trova spazio nella Parola di Dio che sostiene chiaramente che Dio è il supremo guardiano
della Sua opera. Esistono due interpretazioni che possono essere date per comprendere il concetto.
Sette, innanzitutto, in ghematria, equivale a pienezza, perfezione, e chiaramente lo Spirito Santo è
perfetto in ogni senso. Ed Egli è in ogni luogo.
Il motivo per cui Giovanni sceglie le sette Chiese in una unica regione, o Stato, se vogliamo, non è per
escludere le altre chiese sparse nel mondo, (sarebbe un concetto assurdo da sostenere!), ma piuttosto
Giovanni idealmente indicava il corpo della chiesa di Dio all’interno di quella unità di cui Dio stesso parla
nella Sua Parola. Sette indicano anche i periodi della pazienza di Dio, i giorni attraverso i quali Dio ha
creata ogni cosa, .... e, ad ogni Chiesa vi sono i sette Spiriti, ma cosa sono? Ci sono due possibili
interpretazioni per questo.
1. Un riferimento alla profezia di Isaia riguardo i sette aspetti del ministerio dello Spirito Santo,
(Isaia 11.2)
2. Un riferimento al candelabro a sette braccia (menorah) di Zaccaria, ricordando che menorah
conta giusto sette nella ghematria,..., (Zaccaria 4.1-10)
Chiaramente Giovanni sta alludendo alla pienezza dello Spirito Santo ed alla pienezza della rivelazione di
Gesù Cristo nel libro dell’Apocalisse.
Qui si nota chiaramente che Gesù, uno simile ad un figlio d’uomo sta li in mezzo al Suo candelabro, i cui
bracci sono le chiese,...
Le sette Chiese
Queste chiese simboliche dipingono il cammino secolare del cristianesimo.
Efeso
dal greco «Epfesis», significa: desiderabile, atto a lanciarsi. Rappresenta la
comunità che partiva alla conquista del mondo, rispondendo all’ordine di Gesù (Matteo 28: 19), la chiesa
primitiva del primo secolo. Efeso era un centro spirituale e culturale di alta importanza, un punto
d’incontro delle correnti filosofiche e dei culti orientali ed occidentali. Ma era celebre anche per le
scienze occulte e i libri di arti occulte (Atti 19: 19).
Smirne
significa amarezza, persecuzione, chiesa delle catacombe. Rappresenta la Chiesa
perseguitata ai tempi della roma imperiale. La chiesa del secondo periodo, insomma, (100-300 d.c.)
quella dei martiri la Chiesa dove si manifestava la gloiria di Dio a tutti gli effetti.
Pergamo
significa colei che tiene la spada, elevata, gloriosa. Fu la Chiesa del terzo
periodo, quella che vide i grandi compromessi con l’impero romano e l’inizio della Chiesa Cattolica
Romana, (300-500 dc), ad essa Gesù dirà di ritenere la Sua spada, che rappresenta lo Spirito di Dio. È
associabile al profeta Balaam. Il male cominciava ad imperversare in essa.
Tiatiri
significa Colei che offre sacrifici, incenso. Se a Pergamo il male aleggiava, a tiatiri
imperversava. Non per nulla gesù era venuto ad affrancarci dai sacrifici e dall’incenso, che a Tiatiri
imperavano, era un falso modo di fare culto, un modo malvagio. La città di jezebel, regina del male e
contraria ai profeti di Dio. Ma anche la città che diede i natali a Lidia, ..., xchè in ogni tempo Dio si è
riservato i Suoi. (500- 1700 dc).
Sardi
significa canto di gioia, reputazione. Sardi, antica capitale della Lidia situata a
sud di Tiatiri, era stata rasa al suolo da un terremoto, e spiritualmente rappresenta la ricostruzione
spirituale dopo lo sconquasso del cattolicesimo, che facciamo coincidere con il protestantesimo (17001900) La parola di Dio diventa nuovamente l'oggetto dello studio da parte dei credenti. Le menti si
aprono e si ritrova il gusto per gli studi. Anche in questo caso la chiesa produce la sua tradizione e il suo
proprio credo. La preoccupazione dell'ortodossia, che predomina nella scolastica protestante, prende il
posto della relazione personale con Dio e con l'impegno nella vita. Si ricade talvolta nell'intolleranza.
Anche i protestanti hanno conosciuto inquisitori e processi
Filadelfia
significa amore fraterno. È essenzialmente la chiesa che ha il risveglio, (Azusa
Street), (1900 – 2000). Vedremo che questa chiesa ha la chiave, è la Chiesa del proselitismo e
dell’evangelizzazione, che riesce ad aprire le porte a chi vuole essere salvato facendogli conoscere il vero
evangelo della grazia, gloria a Dio! Quello che era cominciato a Sardi si completa in filadelfia, a Sardi
Gesù era come un ladro di notte, quindi non atteso, e non ben auspicato. Mentre qui Gesù può
annunciare che Egli viene presto! Quella Chiesa, che è pronta lo aspetta, gloria a Dio!.
Laodicea
significa giudizio dei popoli. È la nostra chiesa, quella in cui noi viviamo, ne
fredda ne fervente, che ha sostituito in parte la benedizione di Dio con quella umana materiale, e che
Gesù si dichiara pronto a vomitare fuori dalla sua bocca. Dio si presenta come l'«Amen» (Apocalisse
3:14). É la parola della fine, del compimento di tutte le promesse e di tutte le preghiere. Il profeta Isaia
aveva qualificato Dio in questi termini: « il Dio dell'Amen» (Is 65:16). Nella lettera di Laodicea, il Dio
dell'Amen si presenta come «Il principio della creazione di Dio». La parola greca arché traduce il termine
ebraico bereshít (principio) in Gn 1: 1. Il Dio della fine è anche il Dio del principio. Dio si rivela qui come
colui che ha seguito il corso della storia dall' inizio alla fine”.
Notazione
Una notazione, tutte le parole di ogni versetto del primo capitolo dell’apocalisse, contati secondo il
metodo della ghematria contano tutti sette!
Gesù Cristo conta sette, ...
Onnipotente conta sette,...
Spirito Santo conta sette,...
Yahweh conta sette,...
Tale interpretazione poi, richiama direttamente quello che è scritto nello stesso capitolo al verso 12,
(Apo. 1.12)
Figlio di uomo
Questa descrizione è quella che più comunemente Gesù stesso si attribuiva nel Vangelo, esattamente
questo avvenne per 81 volte, e tratto dalla visione celeste di Daniele 7.13. stava proprio pradossalmente
ad indicare la Sua santità rivestita da un corpo di carne corruttibile,...
Da notare che il figlio di uomo non è nudo esattamente come lo avevano scomposto gli uomini prima di
ucciderlo, e si erano giocati la sua veste corruttibile. Adesso è vestito, da una lunga veste e da una
cintura d’oro all’altezza del petto.
La parola utilizzata per indicare veste, qui, è la stessa parola che viene usata per descrivere la veste del
sommo sacerdote, e questo completa la figura di Gesù non solo come guardiano delle sue chiesa ma
anche come Pastore delle stesse, Amen!
Egli è bianco, ma della stessa bianchezza usata in Daniele 7.9, sfolgorante e accecante, gloria a Dio!
Le sette Stelle
Compaiono sette stelle. In Ghematria stella equivale alla parola messaggero e messaggero alla parola
angelo del Signore. Quindi le sette stelle rappresentano i messaggeri che Dio invia alle Sue chiese.
Questa interpretazione viene poi confermata nel verso 20.
La spada a doppio taglio
Spada a due tagli, in ghematria, equivale a giudizio. Al messaggio Dio accompagna il giudizio per chi non
mette ad effetto le Sue Parole, ricordiamo proprio i primi tre versi del capitolo dove si benedice chi
ascolta e legge,... Cfr. Apo. 2.16, Apo. 19.15
La voce di Dio
La voce di Dio si presenta a Giovanni in due modalità diverse. Al verso 10 è una tromba che squilla, e in
ghematria significa annuncio,..., qua giovanni sta per avere annunciato il messaggio, ma non appena il
messaggio inizia, la voce di Dio cambia divenendo quella simile a ciò che aveva ascoltato il profeta
Ezechiele, (cfr. Ezechiele 43.2) :questa è la voce di Dio, quella dell’autorità, (ghematria, grandi acque =
autorità).
Le cose che hai viste, che sono e che devono avvenire in seguito.
Molti, parlando di apocalisse, confondono pensando che apocalisse sia soltanto rivelazione di cose che
devono avvenire. In realtà, all’interno dell’Apocalisse, ci sono altre parti che sono perfettamente
integrate col testo a formare un quadro unico, ma che parlano di cose che sono già avvenute nel
passato.
Il verso 19 getta luce in tal senso dicendo a Giovanni di dividere in qualche modo il libro in tre tempi
diversi, le cose che Giovanni aveva già viste, (la visione appena avuta), le cose che Dio gli stava rivelando
e che erano i messaggi alle sette Chiese, (che saranno enunciati nei capp. 2 e 3) e le cose che dovranno
avvenire che costituisce la parte più cispicua del lavoro dell’Apostolo Giovanni.