Cenni di Citologia Si definisce materia vivente tutto ciò che è dotato di forma e dimensioni definibili, che può riprodursi o replicarsi dando origine ad entità che sono simili al genitore per forma, dimensioni e proprietà funzionali. La materia vivente può essere organizzata in: Virus, hanno dimensioni dell’ordine dei nanometri. Non essendo capaci di vita autonoma, vivono all’interno di cellule batteriche (batteriofagi) o di cellule eucariotiche a spese delle quali si replicano. Non hanno struttura cellulare in quanto privi di nucleo, citoplasma e membrana. Possiedono soltanto DNA (virus animali e batteriofagi), o soltanto RNA (virus delle piante, della poliomielite e dell’influenza). L’acido nucleico è avvolto da un formazione proteica detta capside costituita da subunità dette capsomeri. Hiv Cellule procariotiche, sono organismi unicellulari (batteri e alghe azzurre) di circa 10µm di diametro. La loro forma può essere sferica (cocchi), bastoncellare (bacilli), a virgola (vibrioni), a spirale (spirochete). Sono prive di nucleo e di organelli delimitati da membrana. Sono capaci di condurre vita autonoma possedendo entrambi i tipi di acido nucleico, enzimi e proteine strutturali. Il patrimonio genetico è contenuto in un filamento di DNA circolare di circa 1 mm di lunghezza, privo o quasi di proteine associate, che costituisce il nucleoide o genoforo. Presentano una membrana plasmatica duplice avvolta da una parete di mureina, circondata a sua volta da un rivestimento di acidi tecoici (Gram +) o di lipopolisaccaridi (Gram -). Si riproducono quasi sempre asessualmente per scissione trasversale del citoplasma, preceduta dalla duplicazione del DNA. Cellule eucariotiche, presentano dimensioni di 20-30 µm negli animali e 30-50 µm nelle piante. Sono le unità costitutive degli Eucarioti (protisti, funghi, vegetali, animali). La loro forma può essere o meno variabile in funzione della presenza di un citoscheletro, della tensione superficiale, della compressione da parte delle cellule vicine o della sostanza intercellulare. Sono caratterizzate dalla presenza di membrana plasmatica (avvolta da una parete nel caso delle cellule vegetali), nucleo (contenente il DNA avvolto da membrana), citoplasma (contenente organuli, inclusi, vacuoli). La cellula eucariotica può essere mononucleata, binucleata o polinucleata (sincizio o plasmodio). Membrana plasmatica Ha la funzione di: 9delimitare la cellula 9regolare lo scambio di sostanze 9partecipare alle risposte ormonali, alle proprietà antigeniche, alle interazioni cellulari, al fenomeno della eccitabilità. E’ costituita da: 9LIPIDI (40%) (fosfolipidi, sfingomieline, glicolipidi, colesterolo) disposti a formare un bilayer fosfolipidico in cui le code degli acidi grassi si affrontano, mentre le teste si legano a proteine, 9PROTEINE (52%) distinte in Intrinseche (globulari, anfipatiche la cui porzione idrofoba è inserita nel bilayer fosfolipidico, mentre quella idrofila è proiettata fuori) che si muovono andando alla deriva tra i lipidi, ed Estrinseche (adese lassamente alla membrana, costituite da aminoacidi polari) che rotolano sui lipidi, 9CARBOIDRATI (8%) rappresentati da oligosaccaridi (3-10 residui glucidici) legati a proteine o a lipidi. La membrana plasmatica ha uno spessore di circa 8 nm (5-6 nm nelle membrane interne) e si comporta come una membrana semipermeabile attraverso la quale può avvenire: 9Trasporto Passivo, energia indipendente secondo un gradiente elettrochimico, che si realizza per diffusione semplice (ionofori) o per diffusione facilitata (proteine vettrici), 9Trasporto Attivo, energia dipendente contro gradiente elettrochimico, che si realizza mediante proteine che agiscono come pompe (pompa Na+K+). Le proteine di trasporto possono funzionare come sistemi uniporto (trasporto di un soluto da un lato all’altro della membrana), sinporto (trasporto simultaneo o successivo di due soluti nella stessa direzione), antiporto (trasporto simultaneo o successivo di due soluti in direzione opposta). Citoplasma E’ costituito da: 9matrice ialoplasmatica, che è un sistema colloidale polifasico distinto in fase disperdente (soluzione acquosa di sali, ioni, micromolecole), e fase dispersa (macromolecole) organizzata in un sistema microtrabecolare di filamenti che interconnettono organuli e citoscheletro, con funzione di sostegno (microvilli, ciglia, flagelli), assemblaggio dei prodotti di secrezione, organizzazione degli enzimi in soluzione nei relativi percorsi metabolici, 9inclusioni, che sono accumuli inerti di metaboliti o prodotti elaborati dalla cellula (pigmenti, cristalli, granuli) 9organuli, che sono presenti in tutte le cellule e sono adibiti a funzioni specifiche. Ribosomi Sono organuli costituiti da rRNA con funzione strutturale (tratti elicoidali di 10-11 coppie di basi, alternati a tratti lineari) e da proteine basiche distinte in core protein (strettamente legate) e split protein (lassamente legate). Sono costituiti da due subunità: maggiore (rRNA 28, 5.8, 5 S) e minore (rRNA 18 S). I ribosomi eucariotici possono presentarsi: 9liberi, nelle cellule indifferenziate, 9aggregati in polisomi di 3-30 ribosomi, che presiedono alla sintesi di proteine con destino intracellulare (tranne gli enzimi lisosomiali), 9associati al reticolo dove provvedono alla sintesi di proteine di secrezione, di proteine di membrana e di enzimi lisosomiali. Hanno dimensioni di 20-30 nm e costante di sedimentazione 80 S (50 S la subunità maggiore e 40 S quella minore). Morfologicamente sono simili a quelli procariotici; la subunità minore risulta costituita da una testa globosa unita da un collo ad un corpo che per la presenza di una sporgenza digitiforme mostra una depressione detta cleft, ove durante la sintesi proteica avviene l’interazione codone-anticodone. La subunità maggiore è costituita da una corona con tre protuberanze di cui la centrale viene indicata come naso ed una delle laterali come stelo. Hanno la funzione di tradurre, attraverso la sintesi proteica, il messaggio portato dall’mRNA che lo ha trascritto dal DNA. Vengono sintetizzati nel nucleolo ad opera di un tratto di DNA denominato organizzatore nucleolare, ad eccezione dell’rRNA 5 S. Reticolo Endoplasmatico Si presenta come un sistema di tubuli, sacculi, cisterne e vescicole. E’ delimitato da una membrana di 5-6 nm, che nel REG ha una quota maggiore di colesterolo rispetto al REL. Si distingue in: Reticolo endoplasmatico rugoso (REG), organizzato in sacculi con membrane ricoperte da ribosomi e provviste di proteine tunnel (riboforine). E’ molto sviluppato negli epiteli ghiandolari e nelle plasmacellule dove occupa quasi tutto il citoplasma. La sua funzione è la stessa in tutte le cellule in cui è presente, presiede alla sintesi delle proteine con destino extracellulare (ad eccezione degli enzimi lisosomiali, delle proteine di membrana e del glicocalice), e alla sintesi dei fosfolipidi (che avviene sul versante citosolico e poi con un meccanismo di flipping vengono portati all’interno) Reticolo endoplasmatico liscio (REL), organizzato in una rete di tubuli anastomizzati e privi di ribosomi. Presenta una organizzazione strutturale diversa a seconda del tipo cellulare, in relazione alla specifica funzione che svolge. E’ implicato nella sintesi degli ormoni steroidei in associazione con i mitocondri a creste tubulari (surrene, cellule del Laydig), nella glicogenolisi, nei processi di detossicazione da farmaci, pesticidi, idrocarburi aromatici (fegato), nella cattura e nel rilascio di ioni Ca++ (fibre muscolari striate). Apparato di Golgi E’ un apparato altamente specializzato e polarizzato, costituito da cisterne (da 3 a 10), microvescicole transfer e macrovescicole di condensazione. In esso si possono distinguere una faccia cis (prossimale o immatura) rivolta verso l’involucro nucleare, ed una faccia trans (distale o matura) rivolta verso la periferia della cellula. Da un punto di vista funzionale si può dividere in tre compartimenti: -Cis, in cui arrivano proteine e glicoproteine dal REG, che possono subire o meno la fosforilazione, -Mediano, in cui vengono modificate le glicoproteine, -Trans, in cui viene completata la glicosilazione delle glicoproteine ed avviene lo smistamento dei prodotti. L’apparato di Golgi ha la funzione di: -elaborazione di oligosaccaridi ed aggiunta di carboidrati ad un residuo proteico per la sintesi di glicoproteine e proteoglicani, -condensazione e concentrazione dei prodotti di secrezione, -formazione dei lisosomi. Lisosomi Sono organuli di 0.25-0.50 µm, dotati di una membrana che presenta internamente uno strato di natura glicoproteica con probabile funzione di difesa dall’azione litica degli enzimi. Contengono circa 40 enzimi litici (proteasi, nucleasi, fosfatasi, lipasi, glicosidasi) provenienti dal REG e dall’Apparato di Golgi, da dove vengono liberati a livello del compartimento Trans. Si dividono in: -lisosomi primari, che si staccano dall’Apparato di Golgi e rimangono tali fino a quando non vengono in contatto con un vacuolo da digerire (batteria incompleta o pompa protonica inattiva), -lisosomi secondari, che sono fusi con il vacuolo da digerire. I lisosomi sono implicati in fenomeni di: -autofagia, in cui si ha la fusione di uno o più lisosomi con vacuoli autofagici o autofagosomi contenenti strutture cellulari metabolicamente sfruttate, che devono essere distrutte, -eterofagia, in cui si ha la fusione di uno o più lisosomi con vacuoli eterofagici o eterofagosomi che contengono complessi esogeni incorporati dalla cellula per endocitosi, -crinofagia, in cui si ha la fusione di uno o più lisosomi con granuli di secreto prodotti erroneamente in eccessiva quantità. Intervengono in fenomeni fisiologici quali: Sono coinvolti in fenomeni patologici quali: -riassorbimento di matrice ossea da parte degli osteoclasti, -artrite reumatica, silicosi, asbestosi, gotta, dove vengono immessi enzimi lisosomiali da parte dei macrofagi che determinano infiammazione acuta e a volte fibrosi, -formazione della nicchia di annidamento per la blastocisti nell’utero, -lisi della matrice della corona radiata e della zona pellucida da parte dell’acrosoma, -regressione della coda dei girini, regressione del dotto di Wolff nella femmina e di quello di Müller nel maschio, durante lo sviluppo, -regressione dell’utero dopo il parto. -anossia, acidosi, shock, in cui si ha un’estrusione acuta di enzimi lisosomiali il cui contenuto nel sangue aumenta, -tesaurismosi o mucopolisaccaridosi, in cui si ha mancanza di determinate idrolasi, -potere invasivo dei tumori, in cui gli enzimi lisosomiali aprono la strada alla formazione di metastasi. Perossisomi Sono ritenuti residui di antichi organuli con cui le cellule ossidavano gli alimenti in una atmosfera ancora povera di O2. Contengono enzimi sintetizzati su ribosomi liberi quali perossidasi, uricasi, catalasi, D-aminoacidoossidasi, acido α-idrossilicoossidasi. Sono coinvolti nella sottrazione di atomi di idrogeno da vari substrati organici, nella detossicazione dell’alcool etilico, nella β-ossidazione di parte degli acidi grassi. Mitocondri Sono presenti in tutte le cellule eucariotiche dove formano il condrioma, hanno forma variabile in relazione al momento funzionale e dimensioni comprese tra 1-6µm X 0.2-1 µm. Sono disposti in genere disordinatamente in tutto il citoplasma, fanno eccezione: -le cellule ghiandolari, dove si localizzano alla base, -le cellule intestinali, dove si localizzano al polo apicale o a quello basale, -le fibre muscolari, dove sono allineati tra le miofibrille, -gli spermatozoi, dove formano una guaina nel tratto intermedio della coda, -i tubuli renali e i dotti striati delle salivari, dove partecipano alla formazione dell’apparato bacillare. Sono costituiti da: -membrana esterna, piuttosto permeabile, -membrana interna, molto selettiva, contenente solo il 20% di lipidi, senza colesterolo, sollevata in creste mitocondriali disposte perpendicolarmente rispetto all’asse longitudinale dell’organulo (fanno eccezione le creste tubulari delle cellule a produzione steroidea, le creste a racchetta degli epatociti), lungo le quali sono disposti in ordine preciso gli enzimi della catena respiratoria in batteria, intervallati a particelle F1, agganciate alla membrana da particelle F0, e che sono ATPsintetasi, -camera esterna, o perimitocondriale, -camera interna, o matrice mitocondriale dove sono contenuti gli enzimi del Ciclo di Krebs, quelli dell’ossidazione degli acidi grassi, ribosomi mitocondriali, DNA circolare, RNA. Sono organuli semiautonomi, originano per divisione e presentano caratteri procariotici che hanno fatto pensare ad una loro derivazione da batteri ossidativi (teoria endosimbiontica) entrati in simbiosi con cellule eucariotiche. Secondo la teoria della segregazione deriverebbero invece dalla segregazione di una parte di DNA nucleare eucariotico entro un’area delimitata da membrana. Rappresentano la centrale energetica della cellula, producono ed immagazzinano ATP dalla scissione del quale in ADP viene liberata una quantità di energia pari a 7300 cal/mole, partecipano inoltre alla sintesi di ormoni steroidei, alla gluconeogenesi (sintesi di glucosio da precursori non saccaridici), produzione di calore nel tessuto adiposo bruno in cui si ha disaccoppiamento tra ossidazione e fosforilazione. Citoscheletro Rappresenta l’impalcatura della cellula composta da: -microtubuli, Partecipano alla formazione del citoscheletro vero e proprio, di specializzazioni di membrana (ciglia, flagelli) o citoplasmatiche (cetrioli, apparato mitotico). Si dividono in microtubuli labili e microtubuli stabili. Sono costituiti principalmente da α- e β-tubulina, hanno la forma di cilindri cavi composti da 11-13 protofilamenti al cui assemblaggio partecipano anche proteine accessorie. Sono coinvolti nell’acquisizione e nel mantenimento della forma cellulare durante la morfogenesi, nel trasporto intracellulare e nel controllo della migrazione di vescicole e della secrezione. Centriolo E’ presente come corpicciolo duplice che prende il nome di diplosoma. E’ un piccolo cilindro cavo la cui parete è costituita da 9 (9+0) gruppi di triplette (microtubuli A, B, C). La sua funzione è quella di organizzatore di ciglia e flagelli, oltrechè del fuso mitotico. -filamenti intermedi, sono eterogenei per natura chimica (hanno in comune una sequenza di 310 aminoacidi) e per dimensioni, sono molto stabili. Forniscono alla cellula sistemi di connessione, di sostegno e punti di ancoraggio. Comprendono filamenti cheratinici (corna, unghie epidermide, peli, artigli, becchi), filamenti vimentinici (cellule del Sertoli, fibroblasti) che formano una sospensione elastica, filamenti a desmina (fibre muscolari) e a scheletina (cellule non muscolari), neurofilamenti (pirenofori e assoni delle cellule nervose) e gliofilamenti (nevroglia), lamine (involucro nucleare) che regolano i processi di disgregazione e riaggregazione dell’involucro nucleare. -microfilamenti, sono localizzati soprattutto al di sotto della membrana plasmatica. Comprendono: microfilamenti di actina risultanti dalla polimerizzazione di monomeri globulari di G-actina, presenti (in forma stabile ed in forma transitoria) nel lattice microtrabecolare, in formazioni citoscheletriche con altre proteine e a livello dei sarcomeri; microfilamenti di miosina, costituiti dalla polimerizzazione di 30-300 molecole di miosina ognuna delle quali è formata da 2 catene pesanti e da 2 coppie di catene leggere organizzate a costituire una coda con due teste ad attività ATPasica. Specializzazioni della membrana cellulare In base alle diverse superfici si possono distinguere specializzazioni della superficie libera, di quella basale e di quella laterale. Le specializzazioni della superficie libera sono: -microvilli, estroflessioni della membrana sostenute da un citoscheletro di actina atte ad aumentare la superficie di assorbimento di una cellula. Formano l’orletto striato o a spazzola della microscopia ottica, -stereociglia, morfologicamente simili a lunghi microvilli, sono presenti nelle cellule acustiche, in quelle dell’apparato vestibolare, nei condotti deferenti e nell’epididimo, -ciglia e flagelli, formati da una porzione libera e mobile sostenuta da una struttura microtubulare detta assonema (9+2), ed una parte infissa data da piastra e corpuscolo basale (simile al cetriolo). Le specializzazioni della superficie basale sono: -labirinto basale, formato da introflessioni della membrana intervallate a mitocondri, atte ad aumentare la superficie di assorbimento contro gradiente, presente nei dotti striati delle salivari e nei tubuli renali, -emidesmosomi, -membrana basale, localizzata sotto gli epiteli, intorno alle fibre muscolari, alle cellule adipose, alle cellule gliali, con funzione di filtro e strutturale. E’ formata da lamina basale (lucida + densa) costituita da proteoglicani, collagene di tipo IV e glicoproteine, e lamina diffusa costituita da materiale proteico-polisaccaridico e fibre reticolari. Le specializzazioni della superficie laterale sono: -zonulae occludentes o giunzioni strette o tight junctions, giunzioni impermeabili, -zonulae adhaerentes o desmosomi a fascia, giunzioni aderenti, -maculae adhaerentes o desmosomi, giunzioni aderenti, -maculae communicantes o gap junctions o giunzioni serrate, giunzioni comunicanti. Nucleo E’ l’organulo che caratterizza le cellule eucariotiche e la sua presenza separa nel tempo e nello spazio la trascrizione dalla traduzione. Spesso la sua forma è correlata a quella della cellula, ma può anche essere irregolare. Quasi tutte la cellule sono mononucleate, ma ne esistono anche di binucleate (epatociti, condrociti, cellule a cupola) e di polinucleate che possono essere sincizi o plasmodi (fibrocellule muscolari scheletriche, osteoclasti). Le dimensioni del nucleo non sono proporzionali al numero dei cromosomi, e la sua localizzazione è spesso caratteristica per i vari tipi cellulari. Il nucleo è composto da: -involucro nucleare, formato da una doppia membrana attraversata da pori nucleari, che media gli scambi ionici e molecolari tra nucleo e citoplasma, -nucleoplasma o succo nucleare, che occupa la maggior parte dello spazio nucleare e rappresenta le regioni in cui la cromatina non è addensata (eucromatina), -nucleoscheletro, rete fibrillare che prende inserzione sulla membrana nucleare interna, -cromocentri, zolle di cromatina addensata (eterocromatina) che si trovano spesso in prossimità dell’involucro nucleare o addossate al nucleolo, -nucleoli, sede di produzione degli rRNA e di assemblaggio delle subunità ribosomiali. Sono visibili solo durante l’interfase. Accoppiamenti di basi complementari DNA RNA C G C G A T A U AUG segnale di inizio UAA UAG UGA Triplette non sense