Creare valore condiviso per far crescere l'Italia Il ruolo strategico delle aziende come acceleratori del sistema economico e dell’occupazione: il caso Sanpellegrino " La creazione di valore condiviso si focalizza sull’identificazione e sull’espansione delle connessioni tra progresso economico e progresso sociale " Creating Shared Value – Michael Porter e Mark Kramer GRUPPO SANPELLEGRINO: UN PERCORSO E UNA RETE DI VALORI Le attività del Gruppo Sanpellegrino, in quanto parte del Gruppo Nestlé, si basano sul principio della Creazione di Valore Condiviso. Secondo questo approccio, per avere successo nel lungo periodo, un’azienda deve creare valore sia per sé e per i propri azionisti, che per la società in cui opera, apportando benefici concreti alle persone, all’economia e al territorio. Il Gruppo Sanpellegrino opera nella convinzione che per consolidare la propria posizione sul mercato sia necessario, non solo produrre e distribuire prodotti di qualità, ma anche ascoltare i bisogni della società e adottare un approccio alla responsabilità sociale d’impresa che vada oltre la conformità alle normative, il sostegno all’ambiente e il risparmio energetico. 1 2 3 4 5 Introduzione: Obiettivi e sintesi lo scenario economico e sociale creare valore condiviso per crescere insieme il contributo di Sanpellegrino alla creazione di valore condiviso Conclusioni: Sanpellegrino, il territorio, la società (e le persone), le radici del valore condiviso Introduzione: Obiettivi e sintesi Lo scopo di questo documento è quello di presentare una sintesi dei risultati emersi dallo studio che ha stimato il valore condiviso creato in Italia da Sanpellegrino. Le ricadute delle attività aziendali permeano, infatti, l’intero sistema produttivo e contribuiscono alla crescita sostenibile del Paese in una fase di difficile congiuntura economica. Introduzione: Obiettivi e sintesi L’analisi riguarda le attività svolte in tutte le fasi della filiera, dall’approvvigionamento alla distribuzione, in Italia nel 2012. Queste considerano non solo gli effetti diretti (valore aggiunto, contribuzione fiscale, ecc.), ma anche quelli indiretti, in termini di consumi indotti e ricadute degli investimenti. DALLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY ALLA CORPORATE SOCIAL INNOVATION*, PASSANDO PER LA CREAZIONE DI VALORE CONDIVISO Lo studio è stato condotto da Althesys, società professionale indipendente, specializzata nella consulenza strategica e nella ricerca nei settori ambiente, energia e infrastrutture. La creazione di valore condiviso è un modus operandi che il Gruppo Sanpellegrino ha adottato nel suo approccio alla sostenibilità, esplorando in modo attuale il legame tra sistema economico e società in cui opera. Conciliare business e società per creare valore condiviso è, infatti, alla base di un nuovo modello adottato dalle aziende per generare competitività territoriale. Un punto di vista innovativo che riflette la valorizzazione del know-how dell’impresa e la riconfigurazione delle relazioni lungo la catena del valore. Il documento si articola in tre aree: una breve introduzione sullo scenario economico, il quadro teorico e la metodologia utilizzata, la stima del valore condiviso creato da Sanpellegrino, con l’illustrazione dei principali elementi che ne caratterizzano il contributo al sistema economico e sociale italiano. La prima parte presenta alcuni dati chiave della situazione economica a livello non solo italiano, ma anche mondiale ed europeo. Gli effetti della recessione sono gravosi e la ripresa stenta ad avviarsi, soprattutto nell’area europea. Il contesto economico si riflette poi sul piano sociale con un calo del benessere complessivo e un livello crescente di disoccupazione. Le società di imbottigliamento nazionali creano posti di lavoro, sostengono l’occupazione, generano redditi ed entrate fiscali in tutti i settori dell’economia, creando una rete di valori con il territorio in cui operano e le comunità che lo rappresentano. In questo quadro emerge prepotentemente la necessità di ridisegnare i modelli economici, puntando sempre più su politiche orientate alla crescita, ma al contempo alla sostenibilità sociale e ambientale. (*) La Corporate Social Innovation è l’evoluzione della CSR e vede l’impresa come attore, promotore e volano di innovazione sociale. Ovvero, grandi aziende e istituzioni pubbliche si trasformano in moltiplicatori di sviluppo di nuove progettualità che rispondano a una domanda di sostenibilità, facendo leva su asset tangibili e intangibili in fase di riorganizzazione e ottimizzazione, o mediante percorsi di open innovation. 8 A livello nazionale tale approccio si traduce in strategie che puntino a massimizzare il valore condiviso, cioè la creazione di valore per l’impresa congiuntamente alle ricadute sull’intero sistema economico e sociale nel quale si inserisce. Strategie di sostenibilità e responsabilità sociale, infatti, non portano solo ricchezza all’azienda ma a tutta la filiera e alla comunità di riferimento. In quest’ottica Sanpellegrino da anni ha improntato le proprie strategie alla sostenibilità sociale e ambientale, sposando la filosofia della creazione di valore condiviso. Il valore creato in tutta la filiera da Sanpellegrino nel 2012 è 1,1 miliardi di Euro, pari a circa lo 0,10% della produzione industriale italiana. Il valore condiviso riguarda tutta la filiera: dalla fase di approvvigionamento, dove il valore è pari a 208 milioni di Euro, a quella relativa alla logistica, 77 milioni di Euro, ai diversi canali distributivi, nei quali si genera un valore di 371 milioni di Euro. Il valore creato dalla sola Sanpellegrino è pari a 448 milioni di Euro. Tutta la filiera coinvolge circa 4.550 aziende e gli occupati sono circa 7.000, ovvero 3 posti di lavoro creati per ogni dipendente di Sanpellegrino. Da Sanpellegrino si generano quindi ricadute su tutta la filiera, creando valore per le imprese e il sistema economico nazionale nel suo complesso, generando ricadute sul Pil e sui consumi. Nel complesso la filiera porta 390 milioni di Euro di contribuzione fiscale all’Italia attraverso le imposte pagate dalle imprese, dai lavoratori e dai consumatori. In conclusione, un contributo importante all’economia del Paese e al benessere della comunità. 9 lo scenario economico e sociale Questo scenario trova riscontro nei dati macroeconomici che, negli ultimi anni, indicano uno stato di sofferenza globale del sistema economico e industriale, con gravi effetti sul piano sociale. L’economia degli Stati Uniti, dopo la crisi finanziaria del 2008 e la conseguente recessione (Pil e produzione industriale nel 2009 rispettivamente -2,80% e -11,3%) si è ripresa, seppur con una certa lentezza: nel 2012 il Pil e la produzione industriale hanno segnato rispettivamente +2,78% e +3,6%. lo scenario economico e sociale Gli effetti della ripresa americana non si sono però ancora concretizzati in Euro Zona, che ha visto una marcata concentrazione del Pil: -4,4% nel 2009 e -0,6% nel 2012. Il primo a risentirne è stato il settore produttivo che nel 2009 è caduto del 15,1%; la produzione industriale, dopo la leggera crescita del biennio 2010-2011, è tornata a scendere nel 2012 (-2,7%) e le previsioni per il 2013 non si sono rivelate positive. Nel terzo trimestre 2013 nell’Euro Zona il Pil è calato dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2012. L’ECONOMIA MONDIALE STA VIVENDO IN QUESTI ANNI UNA FASE DI PROFONDI CAMBIAMENTI, SIA NEGLI EQUILIBRI PRODUTTIVI E FINANZIARI GLOBALI CHE NEL MODO DI FARE IMPRESA. LA CRISI FINANZIARIA INNESCATA DAGLI ECCESSI DELLA FINANZA NEGLI STATI UNITI NEL 2008 SI È INESORABILMENTE PROPAGATA ALL’ECONOMIA REALE E ALLE ALTRE NAZIONI, RALLENTANDO LA PRODUZIONE INDUSTRIALE E IL COMMERCIO MONDIALE. In questo contesto di recessione globale, l’Italia è uno dei Paesi europei in maggiori difficoltà. Il Pil ha subito una pesante contrazione nel 2009 (-5,50%) e nel 2012 la situazione non è ancora migliorata (-2,6%). Nel terzo trimestre 2013 il Pil è calato dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il settore industriale italiano è in affanno: dopo aver registrato un calo nella produzione del 18,8% nel 2009, ancora oggi stenta a riprendersi, con un -6,4% nel 2012 e una stima del -3,1% per i primi undici mesi del 2013. Mentre i Paesi emergenti hanno comunque continuato a svilupparsi, seppur più lentamente e con squilibri crescenti, l’Europa nel suo insieme è stata più pesantemente penalizzata, fino a sfiorare il dissolvimento della moneta unica. Le politiche restrittive attuate, sia a livello europeo sia a livello nazionale, per riequilibrare i conti pubblici hanno accentuato gli effetti della recessione, provocando forti scompensi a livello sociale. Anche i Paesi più robusti, come la 12 Germania, stanno risentendo delle difficoltà delle altre nazioni europee. La disoccupazione è salita notevolmente in molti Paesi, arrivando in Europa nel 2012 all’11,37% e al 12,1% ad ottobre 2013. In Italia la disoccupazione è cresciuta costantemente negli ultimi anni, arrivando al 10,67% nel 2012 e al 12,7% a novembre 2013; ancor più allarmante è la situazione per i giovani: uno su tre, nel 2012, non aveva lavoro. Nel mese di novembre 2013 il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 41,6%. Tutto ciò ha provocato forti squilibri sociali e un diffuso peggioramento del tenore di vita dei cittadini. Il disagio sociale derivante dalla minor occupazione e la conseguente diminuzione del reddito disponibile hanno favorito il calo dei consumi delle famiglie italiane (-4,3% nel 2012 e -2% nel terzo trimestre 2013). In questo scenario molte forze politiche e sociali, oltre che le imprese più responsabili e lungimiranti, stanno spingendo verso politiche più orientate allo sviluppo e alla sostenibilità sociale oltre che economica. Sta crescendo la consapevolezza che non è sufficiente creare valore, ma che è necessario che questo sia condiviso con l’insieme degli stakeholder, attraversando l’intera catena del valore di cui ogni impresa è parte, fino a giungere al consumatore finale. Sta mutando il paradigma socio-economico, attraverso un’attenzione crescente delle imprese alla creazione di valore condiviso. L’impresa rimane il motore dello sviluppo economico, ma la visione è sempre più improntata alla responsabilità e sostenibilità sociale nel lungo periodo. 13 creare valore condiviso per crescere insieme 3.1 Creare valore condiviso La prolungata crisi economico-finanziaria sta inducendo una transizione nei modelli economici, spostando l’attenzione verso strategie che, nel promuovere la crescita economica, favoriscano anche una maggiore equità e sostenibilità sociale. creare valore condiviso per crescere insieme Le imprese puntano sempre più a conciliare performance economiche con responsabilità sociale e ambientale. Diventano moltiplicatori di sviluppo, generando ricchezza e benessere lungo l’intera catena del valore. Gli investitori e le imprese stanno focalizzandosi sulla creazione di valore che vada oltre i confini aziendali e il breve periodo, coinvolgendo tutti i portatori di interessi in un orizzonte temporale più ampio. Il successo dell’impresa si deve fondare sulla condivisione del valore generato dalle proprie attività con l’insieme degli stakeholder: collettività, territori, lavoratori, consumatori, fornitori, clienti, ma anche comunità locali e dipendenti. (Figura 1) LA CRISI STA RIDISEGNANDO I MODELLI ECONOMICI VERSO LA CRESCITA CONDIVISA. CREARE VALORE CONDIVISO SIGNIFICA AGIRE SUI PROCESSI CORE PER MASSIMIZZARE LE ESTERNALITA’ POSITIVE, GENERANDO VALORE ECONOMICO IN MODALITÀ TALI DA PRODURRE VALORE ANCHE PER LA SOCIETÀ, AFFRONTANDO LE SFIDE CHE QUESTA SI TROVA A FRONTEGGIARE. UN APPROCCIO BASATO SUL VALORE CONDIVISO È QUELLO CHE RIMETTE IN CONTATTO IL SUCCESSO DI UN’AZIENDA CON IL PROGRESSO SOCIALE. Le teorie della Corporate Social Responsibility, così come vari studi empirici, mostrano, d’altra parte, come i consumatori e la società nel suo complesso siano sempre più sensibili agli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale delle imprese. 16 Figura 1 la molteplicitA' degli stakeholder comunita' territoriali fornitori distribuzione dipendenti MEDIA cittadini e consumatori Associazioni istituzioni 17 Creare Valore Condiviso: sinergia tra competitività aziendale e benessere per la comunità Creare valore condiviso significa quindi generare effetti positivi sull’ambiente e sulla società in cui si opera, massimizzando le esternalità positive. Il concetto di valore condiviso si traduce quindi in strategie che migliorano la competitività dell’impresa, producendo al contempo ricadute positive sul sistema economico e sociale nel quale opera. La generazione di benessere diffuso sviluppa e rafforza i legami tra l’impresa e la società. Crescita economica e progresso sociale sono dunque sinergici. Tra i pionieri di questa filosofia in Italia figura il Gruppo Sanpellegrino, che ha sviluppato il proprio approccio alla sostenibilità sulla valorizzazione del rapporto tra impresa e territorio. Sanpellegrino punta a massimizzare le ricadute indotte dalla propria attività, in modo da generare valore per l’azienda e per la collettività, considerando le relazioni con gli stakeholder parte integrante del proprio modello di business. Un’impresa è profittevole se è in armonia con i bisogni e le aspirazioni della collettività. Ciò significa, ad esempio, utilizzare le risorse naturali della comunità a fini produttivi in modo ecocompatibile e vantaggioso per il tessuto socioeconomico locale; favorire migliori condizioni lavorative per i dipendenti, valorizzandone capacità e attitudini; facilitare la compatibilità tra lavoro e vita familiare; sviluppare rapporti collaborativi con i fornitori e le risorse del territorio, ecc. 3.2 L’impresa come moltiplicatore di sviluppo Questo studio ha l’obiettivo di stimare il valore condiviso generato da Sanpellegrino, dando una dimensione quantitativa a un concetto tanto importante quanto impalpabile e talvolta sfuggente. La metodologia di analisi L’impresa produce un effetto leva lungo le varie fasi della catena del valore, divenendo un acceleratore della competitività del sistema economico, generando in cascata occupazione, favorendo il miglioramento delle condizioni ambientali, attivando legami sul territorio e promuovendo la coesione sociale. FORNITORI Il metodo, sviluppato da Althesys per valutare gli effetti generati dall’attività industriale e commerciale dell’azienda, parte dall’esame dell’intera filiera produzione-consumo. Considera quindi non solo il perimetro dell’impresa, ma l’insieme delle fasi a monte (fornitori di beni e servizi) e a valle (sistema logistico e distributivo) dei processi produttivi aziendali. (Figura 2) sanpellegrino LOGISTICA Figura 2. Il valore si distribuisce lungo l’intera filiera 18 CANALI DISTRIBUTIVI La creazione di ricchezza è valutata per ogni fase della catena del valore, considerando gli effetti diretti e indotti delle attività produttive e commerciali svolte dall’azienda nell’anno 2012. Il perimetro dell’analisi è limitato all’Italia, mirando a stimare il contributo fornito da Sanpellegrino all’economia del nostro Paese. Le caratteristiche “Made in Italy” dei prodotti Sanpellegrino sono però un importante volano per la creazione di valore in Italia. Le vendite all’estero del Gruppo Sanpellegrino sono, infatti, una componente essenziale in quanto i prodotti sono fabbricati in Italia e generano anch’essi valore aggiunto e occupazione a livello nazionale. Il processo di valutazione parte dai dati contabili aziendali per giungere a stimare gli effetti generati upstream e downstream rispetto alle attività del Gruppo Sanpellegrino, esaminando in dettaglio l’insieme dei fornitori, distinti per settori, del sistema logistico e della catena distributiva, differenziata per i vari canali: diretti, grossisti, retail, grande distribuzione organizzata. 19 il contributo di sanpellegrino alla creazione di valore condiviso Cepina Val di Sotto (SO) Cogolo di Pejo (TN) San Pellegrino Terme (BG) Madone (BG) Recoaro Terme (VI) San Giorgio in Bosco (PD) Garessio (CN) Ormea (CN) Scarperia (FI) il contributo di Sanpellegrino alla creazione di valore condiviso Messina S. Stefano Quisquina (AG) Unità produttive Gruppo Sanpellegrino aggiornate al 2012 SANPELLEGRINO OCCUPA UN POSTO DI PRIMO PIANO NEL PANORAMA DELLE AZIENDE ITALIANE CON UNA STORIA RICCA E RADICI LONTANE NEL TEMPO. L’AZIENDA, CHE RAPPRESENTA OGGI UNA TRA LE PIÙ SIGNIFICATIVE REALTÀ NEL CAMPO DEL BEVERAGE IN ITALIA CON UN NUMERO RILEVANTE DI ACQUE MINERALI, APERITIVI ANALCOLICI, BIBITE E TÈ FREDDI, È RIUSCITA NEGLI ANNI AD AFFERMARSI IN OLTRE 130 PAESI NEL MONDO CON PRODOTTI DI ALTISSIMA QUALITÀ, ACCREDITANDOSI COME AMBASCIATORE DELL’INCONFONDIBILE ITALIAN STYLE. chi è sanpellegrino Sanpellegrino da molti anni segue una filosofia di creazione di valore condiviso, impegnandosi attivamente per la sostenibilità sociale e ambientale delle proprie attività. La strategia e la gestione di Sanpellegrino sono volte a produrre ricchezza e benessere per tutti gli stakeholder aziendali, per il Paese e per le comunità nelle quali opera. L’azienda è il primo produttore nel comparto delle acque minerali e dei soft drink in Italia e rappresenta un’eccellenza del “Made in Italy” nel mondo, oltre ad essere il primo esportatore italiano nel settore. 22 766 milioni di euro di fatturato nel 2012 1.559 addetti 11 stabilimenti 19 marchi 39% 0,2% export esportazioni italiane di beni-servizi 130 paesi nel mondo in cui vengono esportati i prodotti sanpellegrino Dati relativi al 2012 23 il contributo di Sanpellegrino alla creazione di valore condiviso 1,1 MILIARDI DI EURO DI VALORE CONDIVISO CREATO NEL 2012 IN ITALIA LUNGO L’INTERA FILIERA Come viene descritto di seguito, il valore condiviso generato da Sanpellegrino lungo l’intera filiera (Fornitori, Sanpellegrino, Logistica e Distribuzione) si compone del valore aggiunto, della contribuzione fiscale delle imprese e delle ricadute indotte. 2,4 Volte il fatturato Italia di Sanpellegrino, pari a 465 milioni di € 533.000.000 € Valore aggiunto 20 253.000.000 € Contributo fiscale delle imprese 318.000.000 € volte l’utile netto di Sanpellegrino 1.104.000.000 € valore condiviso Ricadute indotte 0,07% PIL 0,10% Produzione industriale Tutti i dati si riferiscono al 2012 e a tutta la filiera. 24 Gli effetti dell’attività di Sanpellegrino toccano una molteplicità di aspetti che sono sintetizzati in alcune grandezze socioeconomiche chiave, quali ad esempio: il gettito fiscale, l’occupazione e l’indotto creato. Tutti questi valori, di seguito specificati, abbracciano l’intera catena del valore e si riferiscono all’anno 2012. 2.200.000.000 € 390.000.000 €* fatturato lungo tutta la filiera Contribuzione fiscale totale in Italia 210.000.000 € salari lordi 0,14% 0,1% 0,2% PIL Del totale delle entrate fiscali Retribuzioni dell’industria in Italia avanzo mensile bilancia commerciale italia 7.000 ADDETTI pari ai Fondi annui del Ministero del Lavoro per la formazione dell’apprendistato 4.550 258.000.000 € Aziende della filiera 0,03% 1% Degli occupati in Italia Imprese industriali italiane 0,17% Contributo dell’export al valore condiviso creato nell’intera filiera in Italia Occupati dell’industria in Italia più di 3 posti di lavoro creati per ogni dipendente di Sanpellegrino (*) La contribuzione fiscale di 390.000.000 € si compone di: 192.000.000 €, imposte sul valore aggiunto, 137.000.000 €, imposte sulle retribuzioni, e 61.000.000 €, imposte sul reddito delle società. 25 Come si distribuisce il valore lungo la filiera Vediamo di seguito nel dettaglio la distribuzione del valore lungo l’intera filiera. Partendo dai fornitori che rappresentano la fase a monte della catena del valore, si passa poi a Sanpellegrino, alla logistica e ai canali distributivi, l’ultimo anello della catena. FORNITORI sanpellegrino agricoltura industria servizi 208.000.000 € 448.000.000 € La fase a monte della catena del valore è costituita da un tessuto di 1.700 imprese italiane, attive sia nel comparto agroalimentare che nell’industria e nei servizi. L’insieme dei fornitori totalizza un fatturato aggregato di 349 milioni di euro, con 1.500 dipendenti. L’impresa realizza un fatturato di 766 milioni di euro di cui 465 milioni di euro in Italia, con 1.559 dipendenti. 766.000.000 € 1.700 349.000.000 € 1.500 imprese fatturato dipendenti 1.559 fatturato 26 dipendenti CANALI DISTRIBUTIVI LOGISTICA direzionali grossisti retail 77.000.000 € 371.000.000 € Questa fase riguarda le attività logistiche di Sanpellegrino, che coinvolge 300 aziende. Fatturato aggregato di 117 milioni di euro, con 650 dipendenti. L’ultimo anello della catena abbraccia la distribuzione dei prodotti attraverso i vari canali: direzionali, grossisti, retail e coinvolge circa 2.550 aziende. Fatturato aggregato di 970 milioni di euro con 3.300 dipendenti. 970.000.000 € 300 imprese 117.000.000 € 650 fatturato dipendenti 3.300 2.550 imprese 27 fatturato dipendenti Il contributo di ogni fase della filiera Ogni singola fase della filiera rappresenta un tassello del valore condiviso generato da Sanpellegrino nel 2012 ed è stata valutata tramite molteplici categorie economiche e sociali (valore aggiunto, occupazione, imposte, ricadute indotte, …). Così facendo emergono non solo gli effetti diretti di Sanpellegrino su fornitori e clienti, ma anche quelli indiretti di tutti gli FORNITORI sanpellegrino Servizi 65.300.000 € Industria 127.200.000 € 208.000.000 € 448.000.000 € Agricoltura 15.400.000 € 225.000.000 € 96.000.000 € 62.000.000 € 50.000.000 € valore aggiunto ricadute indotte Contribuzione fiscale imprese valore aggiunto 30 milioni € di salari netti 77 milioni € di contribuzione fiscale totale (imposte-contributi sulle retribuzioni e societarie) 1.700 aziende fornitrici di beni e servizi 122.000.000 € ricadute indotte 101.000.000 € Contribuzione fiscale imprese 49 milioni € di salari netti 151 milioni € di contribuzione fiscale totale (imposte-contributi sulle retribuzioni e societarie) Per 1 € di valore condiviso creato da Sanpellegrino se ne genera 1,5 lungo tutta la filiera 1.559 persone lavorano in Sanpellegrino 3 posti di lavoro creati in tutte le fasi della filiera per ogni dipendente di Sanpellegrino 28 anelli della catena del valore. Il valore condiviso totale risulta dunque dalla somma del valore aggiunto creato dalle imprese in ogni fase della filiera, compreso quello destinato alle risorse umane, dalle entrate fiscali per la collettività e dagli effetti indotti sull’economia derivanti da queste voci. In conclusione, la somma, per ogni anello della catena del valore, del valore aggiunto, della contribuzione fiscale e degli effetti indotti sull’economia, costituisce l’insieme del valore condiviso creato da Sanpellegrino. Vediamo, di seguito, come si concretizza il valore generato e di cosa si compone. LOGISTICA CANALI DISTRIBUTIVI Retail 170.000.000 € Direzionali 131.000.000 € 77.000.000 € 371.000.000 € Grossisti 70.000.000 € 37.000.000 € 24.000.000 € 16.000.000 € valore aggiunto ricadute indotte Contribuzione fiscale imprese 12 milioni € di salari netti 27 milioni € di contribuzione fiscale totale (imposte-contributi sulle retribuzioni e societarie) 300 aziende circa coinvolte 175.000.000 € valore aggiunto 110.000.000 € ricadute indotte 86.000.000 € Contribuzione fiscale imprese 53 milioni € di salari netti 134 milioni € di contribuzione fiscale totale (imposte-contributi sulle retribuzioni e societarie) 2.550 aziende circa sono i clienti di Sanpellegrino 29 UNA MOLTEPLICITÀ DI EFFETTI E RICADUTE ECONOMICHE E SOCIALI valore aggiunto occupazione contribuzione fiscale delle imprese 96.000.000 1.500 50.000.000 di Euro addetti di Euro 225.000.000 1.559 101.000.000 di Euro addetti di Euro 37.000.000 650 16.000.000 di Euro addetti di Euro 175.000.000 3.300 86.000.000 di Euro addetti di Euro Il valore generato da Sanpellegrino, così come quello che si distribuisce su fornitori e clienti, produce poi effetti indotti, che sono stimati in base a parametri e moltiplicatori specifici per ogni categoria, in genere facenti riferimento a dati e fonti terze o istituzionali. Un’illustrazione dettagliata è contenuta nella nota metodologica in appendice. 30 ricadute economiche 62.000.000 di Euro 122.000.000 di Euro 24.000.000 di Euro 110.000.000 di Euro Fornitori sanpellegrino logistica valore per il paese 1.104.000.000 di Euro canali distributivi L’analisi incrocia quindi le varie fasi della filiera con una molteplicità di grandezze: valore aggiunto, occupazione (retribuzioni e contributi sociali versati), imposte, contributi alla comunità e ai vari stakeholder, consumi indotti, ecc. Il valore totale per il Paese è quindi dato dalla somma delle categorie economiche considerate per ogni fase e dall’insieme degli anelli della catena produzione-consumo. 31 Conclusioni: Sanpellegrino, il territorio, la società e le persone, le radici del valore condiviso rivelato il modello adeguato, capace di massimizzare gli effetti positivi generati dalle aziende creando un link virtuoso e biunivoco tra qualità del territorio e competitività dell’impresa. Il tema del Valore Condiviso, per noi di Sanpellegrino, non vuole quindi sostituire l’azione di sostenibilità in essere, ma ha da sempre affiancato e potenziato tale dimensione, in un’ottica di continuità e in coerenza con quanto sviluppato. Come azienda che imbottiglia acqua minerale, siamo depositari di una risorsa strettamente legata al territorio, che non può essere delocalizzata e rappresenta la matrice stessa del nostro modo di fare impresa: proteggere le fonti e l’ambiente circostante. Fare sistema con tutti gli attori e creare valore lungo tutta la filiera non è quindi solo un modello di business, ma è un modo di essere, fortemente radicato nel nostro DNA. Conclusioni: Sanpellegrino, il territorio, la società e le persone, le radici del valore condiviso Ci impegniamo, infatti, a perseguire uno sviluppo ecosostenibile nel rispetto delle esigenze di tutti i nostri interlocutori, dai dipendenti alle comunità locali dove operiamo e vivono i nostri fornitori e consumatori, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, generando valore e occupazione. Tutte le persone, i nostri consumatori e coloro che lavorano per e con Sanpellegrino, sono al centro delle nostre attenzioni: il nostro impegno per uno sviluppo sostenibile significa relazione, rapporto con un mondo sociale che, insieme alle comunità territoriali presso le quali siamo presenti con i nostri stabilimenti, è costituito da chi ci ha scelto. I nostri stabilimenti di produzione di acqua minerale risiedono in contesti naturalistici unici che rispettiamo ogni giorno attraverso la tutela e la valorizzazione della risorsa acqua, la riduzione dell’impatto ambientale nei processi produttivi e distributivi e attraverso la promozione del territorio e delle comunità che vi risiedono. In una fase di crisi, o forse di transizione tra modelli economici, ci siamo chiesti quale sarà il ruolo della sostenibilità d’impresa nel cambiamento del contesto in atto. L’approccio strategico che pone al centro il valore condiviso si è * (Report Trak Pulse 2012) 34 Come testimoniano ricerche di mercato (*) nella scelta d’acquisto del consumatore finale il prodotto conta solo per il 40%, la quota rimanente è determinata dalla positiva percezione di fattori come l’etica d’impresa, la sostenibilità, la trasparenza, la capacità di raggiungere e mantenere risultati nel lungo termine: diventa quindi importante per le imprese, ed è imprescindibile per noi di Sanpellegrino, investire in un processo continuo di apertura agli stakeholder, attivandoci per conciliare business e società. Abbiamo scelto di essere un attore di rilievo nel contesto socio-economico e industriale italiano, il nostro auspicio è quello di accrescere e accelerare la competitività del Paese e contribuire ad uscire dalla crisi con una “chiamata” forte in nome di una sempre più stretta collaborazione e della voglia di fare sistema. Se la Corporate Social Responsibility ha portato all’integrazione degli interessi del business e della società per creare prodotti che rispondessero ad un consumatore bisognoso, con la creazione di valore condiviso siamo certi di poter affrontare i problemi sociali attraverso un cambiamento nel modo in cui operiamo. Innovare significa guardare ai prodotti e ai consumatori in maniera diversa, dove i bisogni sociali rappresentano la più grande possibilità di crescita, creando valore economico e recuperando competitività. Con un approccio innovativo alla sostenibilità che guarda alla crescita sociale come un obiettivo centrale e non secondario. Su queste basi continueremo a potenziare e sistematizzare la generazione di valore condiviso, che sarà messo a disposizione delle realtà locali, ponendoci come impresa attore, promotore e volano di innovazione sociale. Stefano Agostini Presidente e Amministratore Delegato Sanpellegrino S.p.a. – Nestlè Waters Italia 35 Appendice. Nota metodologica La stima del valore condiviso generato da Sanpellegrino è stata condotta secondo una specifica metodologia sviluppata da Althesys, che considera le diverse fasi della filiera produzione-consumo nella quale si inseriscono le attività aziendali: dall’approvvigionamento di beni e servizi, alla logistica, fino alla distribuzione. Il perimetro dell’analisi, per tutte le fasi della catena del valore, è dato dalle attività svolte in Italia; non si considera, quindi, il valore creato all’estero dalle vendite dei prodotti di Sanpellegrino, né il valore creato per i fornitori esteri. La base di partenza delle valutazioni, dunque, è costituita dai dati forniti da Sanpellegrino sul valore degli acquisti e delle vendite, oltre che dai dati contabili relativi all’attività dell’azienda, quali, ad esempio, costo del lavoro, imposte, etc. In altri termini, i costi sostenuti da Sanpellegrino costituiscono in cascata i ricavi delle aziende a monte (fornitori) mentre i ricavi in Italia di Sanpellegrino rappresentano gli input per la creazione di valore nelle fasi a valle (clientidistributori). Dai ricavi dei diversi soggetti economici operanti con Sanpellegrino si sono poi stimate le varie grandezze economiche tramite il database Eurostat che, per ogni settore merceologico, fornisce dati medi del valore aggiunto, dei costi del personale, delle imposte societarie, etc. Ogni fase è stata valutata singolarmente tramite molteplici categorie economiche e sociali (valore aggiunto, occupazione, imposte, ricadute indotte, etc.). Non si sono considerati, infatti, solo gli effetti diretti di Sanpellegrino su fornitori e clienti, ma anche quelli indiretti di tutti gli anelli della catena del valore, cioè gli effetti moltiplicativi indotti sui consumi e gli investimenti della ricchezza creata per i lavoratori e per la comunità con il versamento delle imposte e dei contributi. Nella supply chain, ogni fornitore è stato analizzato per capirne l’attività (p.e. produzione di materiali e componenti, servizi di consulenza, riparazione di macchinari, società di leasing, fornitori di attrezzature per laboratorio, etc.) e allocarli a una specifica categoria Eurostat. Ai 2.000 fornitori sono corrisposte circa 100 categorie Eurostat. In base ai dati specifici di ognuna è stato possibile, dal volume di affari con Sanpellegrino, stimare il valore aggiunto, il costo del personale e le imposte di pertinenza. Tutte queste categorie, infatti, computano solo alla quota di ricavi che i fornitori ottengono dalla vendita di beni/servizi a Sanpellegrino. Il valore condiviso totale risulta dunque dalla somma del valore aggiunto creato dalle imprese in ogni fase della filiera, compreso quello destinato alle risorse umane, dalle entrate fiscali per la collettività e dagli effetti indotti sull’economia derivanti da queste voci. Il valore creato nelle fasi a monte e a valle di Sanpellegrino è relativo solo agli acquisti e alle vendite di questa verso i fornitori e i clienti, che quindi sono computati solo per la quota del loro business relativo a Sanpellegrino. Per le attività di Sanpellegrino si sono considerate le stesse 36 categorie economiche/sociali impiegate per analizzare l’approvvigionamento e la logistica (valore aggiunto, imposte, costo del personale, etc). Inoltre sono stati compresi anche i contributi che Sanpellegrino eroga sia alla comunità (erogazioni e sponsorizzazioni locali) sia al personale (benefit, asilo nido, locazioni, trasporti, etc.). Tutti i dati sono stati desunti dai bilanci e/o dalla contabilità di Sanpellegrino. Dalle imposte, inoltre, è stato possibile stimare, in base alla ripartizione della spesa pubblica (fonte: MEF), quanto viene destinato agli investimenti e quanto alla spesa corrente in termini di retribuzione dei dipendenti pubblici e di prestazioni sociali. Gli investimenti sono stati valutati tramite un moltiplicatore che ne valuta le ricadute (fonte: EntER/ Università Bocconi su dati Istat). Dalle retribuzioni si sono stimati i consumi indotti tramite la propensione al consumo (fonte: Istat). Relativamente ai canali distributivi, il fatturato è stato stimato in base ai dati medi forniti da Sanpellegrino, ovvero il prezzo al pubblico medio per prodotto (acqua, aperitivi, etc.) e per canale (direzionali, grossisti, grande distribuzione e retail). In base al volume d’affari, come per i fornitori, si sono stimati il valore aggiunto, le imposte, il costo del personale. In conclusione, la somma, per ogni anello della catena del valore, del valore aggiunto, della contribuzione fiscale e degli effetti indotti sull’economia, costituisce l’insieme del valore condiviso creato da Sanpellegrino. Per ciascuna delle fasi della value chain sono state poi stimate le ricadute indotte delle attività sopra esaminate. Questa voce è composta da due categorie: i consumi indotti dal personale e le ricadute degli investimenti generati dal pagamento delle imposte (pro quota) delle imprese che lavorano con Sanpellegrino. Dal costo del personale di ogni fase e relativo solo alle attività di Sanpellegrino si è valutato il peso della tassazione complessiva, cioè il cuneo fiscale (fonte: OECD) per stimare il salario netto, valore utile al fine di determinare, tramite la percentuale di propensione al consumo (fonte: Istat), quanto i cittadini italiani destinano ai consumi. 37 Il Gruppo Sanpellegrino Il Gruppo Sanpellegrino, società del Gruppo Nestlé, è l’azienda di riferimento in Italia nel settore acque minerali e bibite non alcoliche, con un ricco portafoglio composto da acque minerali, aperitivi analcolici, bevande/soft drink e tè freddi. I prodotti del Gruppo, l’acqua minerale S. Pellegrino in particolare, sono esportati in 130 Paesi, attraverso filiali e distributori sparsi nei cinque continenti. Il Gruppo Sanpellegrino detiene un portafoglio prodotti diversificato e completo in termini di posizionamento e fascia di prezzo, al fine di offrire al consumatore il prodotto (acqua e bevande/soft drink) ed il packaging (tipologia e formato) più adatto ad ogni sua esigenza di consumo e stile di vita. Il consolidamento del posizionamento e delle quote di mercato è stato rafforzato nel corso degli anni attraverso significativi investimenti nella produzione e nelle attività di commercializzazione e comunicazione. In particolare sono 7 i marchi di acque minerali: S.Pellegrino, Levissima, Acqua Panna, Nestlé Vera, Recoaro, S. Bernardo, Pejo. Il portafoglio comprende un ampio assortimento di bibite e aperitivi, capaci di soddisfare le diverse esigenze dei consumatori in termini di gusti e occasioni di consumo. Immancabili, infatti, sono le storiche bibite del Gruppo: da Aranciata Sanpellegrino con la Classica, l’Amara e la Dolce, al mitico Chinò, passando per le Specialità del Gusto con il Cocktail e la Cedrata, la Limonata, il Pompelmo ma anche l’Acqua Brillante Recoaro e il Chinotto Recoaro e il Beltè – nelle sue varianti Frutta Infusa Pesca e Limone; Beltè The Rosso. Per finire i classici aperitivi Sanbittèr e Gingerino e i nuovi Emozioni di Frutta ed Emozioni di Spezie. Sanpellegrino lavora da anni con l’obiettivo di salvaguardare le risorse idriche, attraverso progetti e attività che mirano alla valorizzazione di questo bene prezioso e vitale e promuovendo una vera e propria “cultura dell’acqua”. 38 Garantire all’acqua un futuro di qualità è, infatti, la missione che Sanpellegrino persegue con impegno e costanza, in primo luogo attraverso la tutela dei territori nei quali opera. L’azienda porta avanti, attraverso un impegno che parte dall’interno per estendersi alle istituzioni, alle comunità locali e ai consumatori, diverse attività in ambito sostenibilità: il monitoraggio quotidiano delle fonti e dell’ecosistema circostante, l’efficientamento dei sistemi produttivi per il risparmio energetico e idrico, i piani di logistica eco-sostenibile, la promozione di attività educative sul corretto utilizzo dell’acqua e sul riciclo presso le nuove generazioni e i progetti di ricerca scientifica per la salvaguardia della risorsa. Inoltre occupandosi di un bene vitale come l’acqua, l’azienda si impegna per valorizzare l’importanza di una corretta idratazione. L’azienda sostiene e diffonde i principi di benessere psico-fisico legati al corretto consumo di acqua, facendosi portavoce dell’“educazione all’idratazione” attraverso un programma che promuove il consumo quotidiano della corretta quantità di acqua, a seconda delle diverse esigenze e stili di vita. Tutte queste azioni sono alimentate dal contributo delle persone che lavorano in azienda e dal mondo scientifico e istituzionale con cui Sanpellegrino si confronta quotidianamente. Prendersi cura dell’acqua vuol dire per Sanpellegrino infatti non solo proteggere le fonti e gli ecosistemi circostanti, ma anche costruire un dialogo aperto e trasparente con i suoi pubblici di riferimento per diffondere informazioni su questa risorsa preziosa del made in Italy in grado di appassionare chiunque ne approfondisca la conoscenza.