Università degli Studi di Pisa

Università degli Studi di Pisa
Facoltà di Scienze Politiche
Dottorato di ricerca in
Storia, Istituzioni e Relazioni Internazionali dei Paesi
Extra-Europei
LA GESTIONE DEL SISTEMA IDRICO DEL FIUME
GIORDANO NEGLI ANNI ’50 E GLI STATI UNITI
Dott.ssa
Martina CURZIO
Professor
Antonio DONNO
Presidente del corso di dottorato
Professor Vittorio SALVADORINI
LA GESTIONE DEL SISTEMA IDRICO DEL FIUME
GIORDANO NEGLI ANNI ’50 E GLI STATI UNITI
2
INTRODUZIONE ................................................................................................ p. 13
IL CONTESTO INTERNAZIONALE DAL 1945 AL 1948 .........................................p. 16
CAPITOLO 1.
L’ACQUA IN PALESTINA PRIMA DELLA CREAZIONE DELLO
STATO D’ISRAELE
1- Descrizione idrografica del sistema del fiume Giordano ............................p. 23
i. Le acque superficiali
ii. Le acque sotterranee
iii. Qualità delle acque
2- Politiche idriche in Palestina fino alla prima guerra mondiale....................p. 28
i. Politiche fallimentari dell’impero ottomano
ii. L’inizio della pressione demografica in Palestina: l’immigrazione ebraica
e le reazioni arabe
3- Linee politiche alla fine della prima Guerra Mondiale................................p. 33
i. La conferenza di Parigi
ii. Il rapporto King-Crane
iii. Il mandato britannico sulla Palestina
4- Acqua: ostacolo all’immigrazione ebraica in Palestina? .............................p. 36
i.
La concessione Ruttenberg: monopolio ebraico dell’acqua
ii.
La commissione Peel e il piano Ionides: necessità di uno sviluppo
idrico della regione
iii.
L’avversione all’immigrazione ebraica
1
5- Gli Stati Uniti e la Palestina: aderenza alle scelte britanniche ....................p. 44
i.
Il movimento sionista e la politica mediorientale ufficiale degli Stati
Uniti
ii.
I progetti Lowdermilk e Hays: la Palestina aperta all’immigrazione
iii.
Reazioni americane al piano Lowdermilk
iv.
La Commissione d’inchiesta anglo-americana e il “Survey of
Palestine” sulle risorse idriche regionali
6- Sintesi dei progetti idrici prima del 1948.....................................................p. 56
2
CAPITOLO 2.
LA
PRIMA
GUERRA
ARABO-ISRAELIANA
E
LE
SUE
CONSEGUENZE IDROPOLITICHE
1- La Palestina nel secondo dopo guerra .........................................................p. 58
i.
La presenza ebraica in Palestina
ii.
Proposte britanniche per rispondere alle richieste sioniste
2- Dalla responsabilità britannica alla responsabilità internazionale sulla
Palestina ...........................................................................................................p. 61
i.
Il piano di spartizione del novembre del 1947
ii.
Reazioni alla dichiarata volontà di costruire uno Stato ebraico
3- Il conflitto arabo israeliano .........................................................................p. 67
i.
La proclamazione dello Stato d’Israele
ii.
L’attacco arabo e la missione Bernadotte
4- Iniziative delle Nazioni Unite .....................................................................p. 73
i.
Gli accordi di Rodi
ii.
La Commissione di Conciliazione per la Palestina
iii.
Il fallimento della conferenza di Losanna e la questione dei rifugiati
arabi
5- L’assetto post-conflitto: la situazione idrica degli Stati corivieraschi del
Giordano ..........................................................................................................p. 79
i.
Israele
ii.
Paesi Arabi
-
La Giordania
3
-
La Siria
-
Il Libano
6- La ricerca di soluzioni di gestione regionale delle risorse idriche per i rifugiati
..........................................................................................................................p. 88
i.
La Economic Survey Mission
ii.
Il rapporto finale della missione: difficoltà per un piano regionale di
sviluppo
7- Piani unilaterali di sviluppo .........................................................................p. 91
i.
Lavori di drenaggio dell’area dello Huleh: incidenti fra Siria e Israele
ii.
Il progetti arabi sul fiume Yarmuk: il piano MacDonald, il piano
Burger e lo “Yarmuk Scheme”
4
CAPITOLO 3.
LA PRESENZA USA IN MEDIO ORIENTE E UN’INIZIATIVA
DIPLOMATICA PER LA GESTIONE DELL’ACQUA NELLA REGIONE
A- AMMINISTRAZIONE TRUMAN: INIZIO DELLA POLITICA MEDIO ORIENTALE AMERICANA
1- Dal piano di spartizione della Palestina allo Stato d’Israele: tensioni fra il
Dipartimento di Stato e la Casa Bianca .........................................................p. 100
2- Primi interventi americani in Medio Oriente.............................................p. 105
i.
La Dichiarazione Tripartita
ii.
Tentativi per la creazione di un sistema di difesa anglo-americano
3- Politica per il fiume Giordano ...................................................................p. 112
i.
Ipotesi di un progetto unico per l’intero sistema idrogeologico
ii.
Il piano Main “the Unified Development of the Jordan Valley Region”
B- IL MEDIO ORIENTE NELL’AMMINISTRAZIONE EISENHOWER:
UN FORTE COINVOLGIMENTO PER UNO SVILUPPO IDRICO DELLA REGIONE
1- Considerazioni della nuova amministrazione............................................p. 118
i.
L’economia come strumento di lotta all’avanzata sovietica
ii.
Acqua e rifugiati: due problemi intimamente legati
2- I progetti israeliani e l’amministazione USA .............................................p.123
i.
Il piano settennale di sviluppo idrico israeliano
ii.
Il tentativo di deviazione del fiume Giordano a Gesher Bnot Yaacov:
una crisi nelle relazioni israelo-americane
5
3- L’acqua nelle strategie della Guerra Fredda..............................................p. 130
i.
Le necessità di una diretta partecipazione statunitense allo sviluppo
idrico regionale
ii.
Nomina e definizione del ruolo di Eric Johnston
6
CAPITOLO 4.
LA MISSIONE JOHNSTON
A- LE POSIZIONI DELLE POTENZE OCCIDENTALI DI FRONTE ALLA MISSIONE .............. p. 140
i.
I fondamenti dell’intervento statunitense
ii.
Il limitato coinvolgimento di Francia e Gran Bretagna
B- IL PRIMO ROUND DI NEGOZIATI
1- Un contesto non favorevole all’apertura del tavolo negoziale ..................p. 144
i.
La mediazione americana
ii.
La proposta Unrwa - Main: “Unified Development Plan”
2- Prime reazioni alla presentazione del piano idrico regionale ....................p.149
i.
ii.
iii.
La posizione d’Israele
-
La percezione americana della linea politica israeliana
-
Divergenze all’interno del governo israeliano
La posizione araba
-
L’importanza strategica dell’Egitto per gli Stati Uniti
-
L’Egitto come parte negoziale
-
La posizione degli Stati corivieraschi del Giordano
-
Il Comitato Tecnico della Lega Araba
Piani alternativi al piano Main
-
Il piano arabo
-
Il piano israeliano: “Cotton Plan”
7
iv.
Conclusioni del primo round di negoziati: l’accettazione del principio
di “sviluppo idrico regionale”
C- IL SECONDO ROUND DI NEGOZIATI
1- Preparazione agli incontri: iniziative internazionali degli Stati Uniti .......p. 169
i.
Ricerca di un maggior appoggio franco-britannico
ii.
Aspettative del Dipartimento di Stato: affidare un ruolo alle Nazioni
Unite
iii.
La propaganda alla missione Johnston verso l’opinione pubblica araba
2-Dialoghi con arabi ed israeliani ..................................................................p. 174
i.
Gli incontri del Cairo: l’apertura araba
ii.
Gli incontri di Tel Aviv: chiusura israeliana
3-Conclusioni del secondo round: il comunicato d’intesa arabo ...................p. 177
D- IL TERZO ROUND DI NEGOZIATI
1-Lo studio Baker–Harza: irrigare una maggiore superficie con la medesima
quantità d’acqua .............................................................................................p. 179
2-Incontri con la delegazione israeliana.........................................................p. 181
i.
Allocazioni idriche
ii.
Controllo internazionale sul lago di Tiberiade: una limitazione della
sovranità statale per Israele
3-Incontri con il Comitato Tecnico della Lega Araba araba..........................p. 189
i.
Controllo internazionale sul lago di Tiberiade: una garanzia di rispetto
degli accordi per gli arabi
8
ii.
Due proposte americane per le allocazioni idriche
4-La necessità per il mondo arabo di presentarsi con un unica posizione......p. 192
i.
Assenza di progressi ad Amman, Beirut e Damasco
ii.
L’incontro a Beirut con il Comitato Tecnico: il documento d’intesa di
febbraio
5-Ulteriori incontri dei rappresentanti americani con Israele: verso l’accordo .......
........................................................................................................................p. 195
i.
Accettazione non formale della “proposta Gardiner” per le allocazioni
idriche
ii.
I negoziati di New York: la diplomazia del “bastone e della carota”
iii.
Il documento d’intesa con Israele: organismo di controllo, allocazioni
idriche e rinvio della decisione sull’uso del Lago di Tiberiade
E- QUARTO ROUND DI NEGOZIATI
1- Il raffreddarsi del favore arabo ..................................................................p. 204
i.
Il raid di Gaza
ii.
Il patto di Baghdad: la formale divisione del mondo arabo
iii.
Il progetto Alpha: un ostacolo politico diplomatico
2- Nelle capitali dei paesi arabi......................................................................p. 212
i.
Incontri di Amman : gli interessi della Giordania in primo piano
ii.
Aumento dei finanziamenti per arrivare all’accordo d’intesa con la
Giordania
iii.
I dialoghi al Cairo, a Damasco e a Beirut: rifiuto di accordi separati.
3-Verso un accordo definitivo sul progetto idrico di sviluppo regionale?.....p. 220
9
i.
L’accettazione tecnica del piano Johnston da parte del Comitato della
Lega Araba
ii.
La preparazione agli incontri finali con gli arabi
iii.
Il prevalere dell’opposizione a forme di cooperazione con Israele
4-Rifiuto politico dell’Unified Jordan Plan...................................................p. 228
i.
Il “no” di Siria e Libano al piano Johnston
ii.
Il rinvio della decisione da parte del Comitato Politico della Lega
Araba
F - LIMITATE POSSIBILITÀ PER LA CONTINUAZIONE DEI NEGOZIATI
1-Ultime espressioni di ottimismo .................................................................p. 231
i.
Stagnazione dei negoziati con Israele
ii.
Speranze di Johnston
iii.
Reazioni della stampa araba alla decisione del Comitato Politico della
Lega araba
iv.
Minacce di guerra in caso di riapertura dei lavori idrici d’Israele
v.
Richieste israeliane di armamenti
2-Nuove possibilità per un ritorno di Johnston in Medio Oriente .................p. 241
i.
Rinvio dei lavori a Bnot’Yacov: una nuova possibilità per i negoziati?
ii.
Alternative al “Jordan Plan”: sviluppo settoriale delle risorse idriche
iii.
La diga di Assuan e il “Jordan Plan”.
3-Il definitivo fallimento della missione Johnston.........................................p. 248
i.
Aumento delle tensioni intorno all’acqua
ii.
Formale rifiuto arabo del “Jordan Plan”
iii.
La fine della fiducia statunitense in Nasser e la crisi di Suez
10
CAPITOLO 5:
IL RILANCIO DEI PIANI DI SVILUPPO NAZIONALI
1- Il nuovo approccio bilaterale statunitense verso i paesi mediorientali......p. 256
i.
La dottrina Eisenhower
ii.
Israele come alleato del blocco occidentale
iii.
L’abbandono dei progetti regionali
iv.
Il recupero della “formula Johnston”
2- Il progetto Giordano del canale dell’East Ghor.........................................p. 266
i.
Contenuti e finalità
ii.
Critiche tecniche
iii.
Le pretese garanzie da parte d’Israele
iv.
Il finanziamento americano
3- Il piano di sviluppo decennale israeliano...................................................p. 275
i.
Il progetto del National Water Carrier
ii.
Il drenaggio del Lago Huleh
iii.
1956-1957: stasi attuativa dei progetti idrici
iv.
1958: deviare le acque del Giordano da Eshed Kinrot: una decisione
tattica per ottenere il favore statunitense
v.
Le richieste di finanziamento
vi.
Il finanziamento americano
4- Le reazioni arabe al National Water Carrier israeliano ............................p. 292
i.
Direttive politiche americane sull’atteggiamento da assumere verso
gli arabi
ii.
Gli organi d’informazione
11
iii.
Le preoccupazioni giordane: i profughi e la diminuzione del flusso del
Basso Giordano
iv.
Proteste da parte della Siria: lettera del 2 marzo 1962
v.
Le iniziative della Lega Araba
-
Ipotesi di attacchi militari contro Israele
-
Primo Summit arabo al Cairo: accordo per la diversione delle
acque del Giordano
-
Secondo Summit arabo ad Alessandria: l’ “Headwater diversion
Plan”
5- 1964-1967: Le guerre dell’acqua...............................................................p. 308
i.
Scontri militari per il controllo delle sorgenti del Giordano
ii.
La questione idrica e la guerra dei sei giorni
iii.
Israele diventa Stato a monte del fiume Giordano
CONCLUSIONI ...............................................................................................p. 313
APPENDICE (CARTINE DI RIFERIMENTO) ......................................................p. 320
BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................p. 337
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