CONVERTITORI CORRENTE TENSIONE (I/V) Un convertitore corrente tensione fornisce in uscita una tensione proporzionale alla corrente d'ingresso e indipendente dal carico. I circuiti che realizzano tale funzione sono essenzialmente tre: convertitori I/V invertente, non invertente, differenziale. Convertitore I/V invertente Poiché gli ingressi non assorbono corrente, la corrente d'ingresso I i va tutta nella resistenza R, cosicché I i = I r . Tenendo conto dell'equipotenzialità degli ingressi V− = V+ = 0 e applicando la legge di Ohm ai capi della resistenza R, si ha: V− − Vo = R ⋅ I r = R ⋅ I i ⇒ Vo = − R ⋅ I i dalla quale si evidenzia la dipendenza della tensione d'uscita, una volta fissato il valore della resistenza R, dalla corrente d'ingresso I i . Tale relazione è valida finché la tensione di uscita Vo non si porta in saturazione, ossia finché il circuito funziona in modo lineare. Convertitore I/V non invertente Per l'equipotenzialità degli ingressi, si ha: 1 Vo = V− = V+ = R ⋅ I i ⇒ Vo = R ⋅ I i ossia, fissato il valore di R, la tensione d'uscita Vo dipende linearmente dalla corrente d'ingresso I i . Convertitore I/V differenziale Nel convertitore corrente tensione in configurazione differenziale agiscono due cause: I1 e I 2 . Poiché il circuito è lineare, è possibile ottenere la funzione d'uscita, applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, come sovrapposizione degli effetti di ogni causa agente singolarmente. Dato che I 1 e I 2 sono generatori di corrente, per eliminarne uno bisogna aprirlo. Applicando il principio di sovrapposizione degli effetti, si ha: Vo = Vo1 + Vo 2 = R ⋅ I 1 − R ⋅ I 2 = R (I 1 − I 2 ) la tensione d'uscita risulta funzione lineare della differenza tra le correnti d'ingresso. CONVERTITORI TENSIONE CORRENTE (V/I) Un convertitore tensione corrente fornisce una corrente al carico il cui valore dipende dalla tensione d'ingresso e non dipende dal carico. Tali convertitori, secondo che il carico con un suo terminale è direttamente collegato a massa o non ha alcun terminale a massa, si dividono in due tipi: quelli con carico non collegato a massa e quelli con carico collegato a massa. Convertitori V/I con carico non collegato a massa Nei convertitori tensione corrente con carico non collegato a massa, il carico è inserito nell'anello di retroazione ed è necessario fornire in ingresso al circuito una tensione che fissa la corrente nel carico. 2 Convertitori V/I con carico non collegato a massa invertente Per l'equipotenzialità degli ingressi V− = V+ = 0 e poiché gli ingressi non assorbono corrente, si ha: IL = Ir = Vi − V− Vi = R R ⇒ IL = Vi R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla tensione d'ingresso Vi , ed è indipendente dal carico R L . Il circuito viene detto invertente in quanto se Vi > 0 la corrente I L attraversa il carico R L dall'ingresso invertente all'uscita, che risulta a potenziale negativo rispetto la massa. Convertitori V/I con carico non collegato a massa non invertente Per l'equipotenzialità degli ingressi V− = V+ = Vi e poiché gli ingressi non assorbono corrente, si ha: IL = Ir = V− Vi = R R ⇒ IL = Vi R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla tensione d'ingresso Vi , ed è indipendente dal carico R L . Il circuito viene detto non invertente in quanto se Vi > 0 la corrente I L attraversa il carico R L dall'uscita all'ingresso invertente, che risulta a potenziale positivo rispetto la massa. La corrente nel convertitore non invertente, infatti, ha verso opposto a quello invertente. 3 Convertitori V/I con carico non collegato a massa differenziale Poiché agiscono due cause, V1 e V2 , ed essendo il circuito lineare, si può calcolare la corrente I L applicando il principio di sovrapposizione degli effetti. Essendo V1 e V2 generatori di tensione, per eliminarne uno bisogna cortocircuitarlo. Si ha: I L = I L1 + I L 2 = V1 V2 V1 − V2 − = R R R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla differenza delle tensioni d'ingresso V1 − V2 , ed è indipendente dal carico R L . Convertitore V/I con carico collegato a massa invertente 4 Poiché gli ingressi non assorbono corrente, si ha: I L = I − I1 = Vo − V+ V+ Vo 2V+ − = − R R R R Per l'equipotenzialità degli ingressi si ha: V+ = V− = V V R R ⋅ Vi + ⋅ Vo = i + o R+R R+R 2 2 Da questa si ricava Vo e si sostituisce nella precedente: Vo = 2V+ − Vi ⇒ I L = 2V+ − Vi 2V+ V − =− i R R R ⇒ IL = − Vi R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla tensione d'ingresso Vi , ed è indipendente dal carico R L . Convertitore V/I con carico collegato a massa non invertente Poiché gli ingressi non assorbono corrente, si ha: I L = I + I1 = Vo − V+ Vi − V+ Vo 2V+ Vi + = − + R R R R R Per l'equipotenzialità degli ingressi si ha: V+ = V− = V R ⋅ Vo = o 2 R+R Da questa si ricava Vo e si sostituisce nella precedente: 5 Vo = 2V+ ⇒ I L = 2V+ 2V+ Vi Vi − + = R R R R ⇒ IL = Vi R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla tensione d'ingresso Vi , ed è indipendente dal carico R L . Convertitore V/I con carico collegato a massa non invertente Poiché agiscono due cause, V1 e V2 , ed essendo il circuito lineare, si può calcolare la corrente I L applicando il principio di sovrapposizione degli effetti. Essendo V1 e V2 generatori di tensione, per eliminarne uno bisogna cortocircuitarlo. Si ha: I L = I L1 + I L 2 = V1 V2 V1 − V2 − = R R R Una volta fissato il valore della resistenza R, la corrente I L dipende solo, e linearmente, dalla differenza delle tensioni d'ingresso V1 − V2 , ed è indipendente dal carico R L . 6