Risultati esame scritto Fisica 2 - 16/02/2015 orali: 23-02-2015 alle ore 14.00 presso aula M gli studenti interessati a visionare lo scritto sono pregati di presentarsi il giorno dell'orale Nuovo ordinamento matricola 114866 114962 109839 107257 109764 114914 115087 115161 109815 109842 voto 27 ammesso 14 14 17 ammesso nc nc 21 ammesso nc 11 nc Per gli studenti del N.O.: possono sostenere l'esame di Fisica 2 solo gli studenti che hanno superato l'esame di Fisica 1 Esame di Fisica 2 Corso Interateneo di Ing. Informatica e Biomedica – 16/02/2015 Problema 1 Sia dato un filo conduttore modellato come in figura. Esso è costituito da un tratto di filo rettilineo di lunghezza semiinfinita (tratto 1), che prosegue con un tratto di filo curvilineo che percorre un arco di circonferenza (tratto 2), e che infine termina con un secondo tratto rettilineo di lunghezza semi-infinita (tratto 3). Il tratto 1 e il tratto 3 sono tangenti all'arco di circonferenza del tratto 2. Tutto il filo è percorso dalla stessa corrente continua, con la direzione rappresentata dalle frecce in figura. Sapendo che dove il tratto 1 interseca il tratto 3, i due fili sono reciprocamente isolati (l'intersezione non costituisce un nodo) e non conoscendo nessun parametro del problema (corrente I e raggio R della circonferenza non sono noti), determinare per quale angolo q sotteso al centro dall'arco di circonferenza si ha campo magnetico, B, nullo al centro della circonferenza. Problema 2 Sia dato un sistema di due condensatori, 1 e 2, collegati in parallelo come in figura. I condensatori sono piani, con piastre di uguale superficie e separate dalla stessa distanza h, ma uno di essi (condensatore 2, a destra in figura) è parzialmente riempito con una lastra dielettrica di costante dielettrica relativa er. In particolare la lastra dielettrica ha stessa superficie dei condensatori ma uno spessore pari a x×h (con 0<x<1). Come rappresentato in figura, i due condensatori sono collegati ad un generatore e vengono caricati; dopo il processo di carica il generatore viene staccato aprendo l'interruttore T. A questo punto si osserva che la densità di carica sulle piastre del condensatore vuoto (condensatore 1, sulla sinistra in figura) è pari a s1 e il campo elettrico all'interno della lastra dielettrica è pari a Ed=(1/2)×E0,1, dove E0,1 è il campo elettrico all'interno del condensatore vuoto (condensatore 1). Assumendo come noti solo i parametri h, x e s1, si determini: 1) la d.d.p. V0 ai capi dei condensatori; 2) la costante dielettrica relativa er (nel condensatore 2 il campo elettrico Ed all'interno del dielettrico e quello esterno al dielettrico, E0,2, sono legati dalla relazione Ed=E0,2/er); 3) la densità di carica s2 sulle piastre del condensatore 2. Problema 3 Sia dato un circuito come quello in figura disposto nel piano orizzontale e costituito da due binari conduttori paralleli separati da una distanza l, chiusi a sinistra da una barra conduttrice rigida e fissa, e a destra da una barra mobile in grado di scorrere sui binari senza attrito. La barra a sinistra contiene un generatore di tensione continua, f0, orientato come in figura; la barra a destra ha massa m e resistenza elettrica R, mentre il resto del circuito ha resistenza trascurabile. Tutto il circuito è immerso in un campo magnetico B, uniforme nello spazio e costante nel tempo, perpendicolare alla superficie del circuito e orientato come in figura (verso l'alto). Inizialmente l'interruttore T è aperto e la barra mobile è ferma sui binari; all'istante t=0sec viene chiuso l'interruttore T. 1) Per t ® ∞, la barra mobile possiede velocità costante (la velocità limite vlim); determinare l'espressione di tale velocità (in funzione di B, f0 e l) 2) Determinare l'espressione della corrente I circolante nel circuito in funzione del tempo t, per t ≥ 0sec (usando i parametri B, f0, l , m e R, oltre al tempo t) 3) Per t ® ∞, determinare il rendimento meccanico h del circuito, definito come il rapporto fra l'energia meccanica prodotta EMECC, e l'energia totale fornita dal generatore ETOT (h è un risultato numerico) Soluzione problema 1 Il campo magnetico B generato da un filo infinito, percorso da corrente I, ha direzione tangente a una circonferenza che abbia come centro l'asse del filo e che giaccia nel piano perpendicolare al filo; il verso di B è tale da vedere il campo magnetico girare in senso antiorario intorno alla corrente I. Il modulo di B è dato da: B= m0 I 2pr dove r è la distanza dal filo infinito. Nel caso del tratto 1 e del tratto 3, abbiamo a che fare con metà filo infinito, quindi il precedente valore di B va diviso per 2. Per quanto riguarda la direzione del campo B1 e B3 generati rispettivamente dal tratto 1 e dal tratto 3, essa è perpendicolare al piano del foglio nella figura, sia per B1 che per B3. Il verso di entrambi questi campi è entrante nel piano del foglio, e quindi essi si sommano. Detta I la corrente che circola nei fili e detto R il raggio dell'arco di circonferenza, si ha che: B1 = B3 = 1 m0 I m0 I × = 2 2pR 4pR B1+3 = B1 + B3 = 2 B1 = m0 I 2pR dove B1+3 è la somma dei campi B1 e B3 (entrante nel foglio). Per quanto riguarda l'arco di circonferenza (tratto 2), si osservi che il campo magentico generato da una spira circolare di raggio R e percorsa da corrente I, al centro della spira è pari a: B= m0I 2R ed è diretto perpendicolarmente alla spira e con verso tale da vedere la corrente I circolare in senso antiorario intorno al campo B prodotto. L'ultima formula vale però per una spira completa, ovvero con una circonferenza pari a 2pR; nel caso di un arco di circonferenza, che sottende un angolo q al centro, abbiamo solo una frazione di questo campo B pari a: B2 = B m Iq R ×q = 0 R × 2p 4pR Dato il verso della corrente I nell'arco di circonferenza, il campo B2 è uscente dal foglio e si oppone quindi a B1+3. Quindi il campo nel centro della circonferenza sarà nullo quando: B1+3 = B2 m 0 I m 0 Iq = 2pR 4pR q = 2 (rad) » 114.6° Soluzione problema 2 Punto 1): Per la definizione di potenziale elettrico, la d.d.p. V0 ai capi del condensatore 1 è data dalla seguente relazione: V0 = ò E 0,1 dh = E 0,1 × h h dove E0,1 è il campo elettrico all'interno del condesatore 1 (che è uniforme fra le piastre del condensatore). Nota la densità di carica superficiale s1 sulle piastre del condensatore 1, il campo elettrico generato all'interno del condensatore è il seguente: E0,1 = s1 e0 da cui segue che la d.d.p. V0 è la seguente: V0 = E0,1 × h = s 1h e0 Poiché i due condensatori sono stati caricati in parallelo, questa è anche la d.d.p. ai capi del condensatore 2. Punto 2): Analogamente a quanto determinato al punto 1), la d.d.p. ai capi del condensatore 2 sarà data dall'integrale di linea del campo elettrico fra le piastre del condensatore 2: V0 = ò E 2 dh h dove E2 è il campo elettrico all'interno del condensatore 2. Questa volta però E2 non è uniforme all'interno del condensatore perché c'è una regione del condensatore occupata da dielettrico con costante er. Quindi E2=Ed nella regione col dielettrico, ovvero per un tratto pari a x×h, mentre nella restante regione di lunghezza pari a (1-x)×h si ha che E2=E0,2, con E0,2 campo elettrico nella regione vuota del condensatore 2. Si ha allora il precedente integrale diviso in due parti: V0 = òE (1- x )h 0,2 dh + ò E d dh xh V0 = E 0, 2 h(1 - x ) + E d hx Sfruttando la relazione erEd=E0,2 e il risultato del punto 1), V0=E0,1h, si ottiene che: E 0,1 h = e r E d h(1 - x ) + E d hx Introducendo infine che Ed=(1/2)×E0,1 si ha che: 1 1 e r E 0,1 h(1 - x ) + E0,1hx 2 2 1 1 1 = e r (1 - x ) + x 2 2 2-x er = 1- x E0,1 h = Punto 3): Come per il condensatore 1, in prossimità della piastra non a contatto col dielettrico, vale la relazione: E0, 2 = s2 e0 s 2 = e 0 E 0,2 Per quanto riguarda E0,2 sappiamo che E0,2=erEd=er×(1/2)E0,1, che inserita nell'ultima equazione fornisce che: s 2 = e 0e r 1 E 0,1 2 Dato che E0,1=s1/e0 e utilizzando il risultato trovato al punto 2) per er, se ne concude che: s 2 = e 0e r s2 = 1 s1 2 - x s1 = × 2 e0 1- x 2 2- x s1 2 - 2x Soluzione problema 3 Punto 1): Nel momento in cui l'interruttore T viene chiuso, inizia a circolare corrente nel circuito in senso antiorario in figura. Nella barra mobile si ha allora corrente dal basso verso l'alto, in figura, ed essendo immersa in un campo magnetico B su di essa agisce una forza meccanica di origine magnetica, FM: r r FM = I × l ´ B = IBl La forza FM agisce verso destra in figura e produce il moto della barra. Al moto della barra si associa una variazione del flusso del campo magnetico B associato col circuito, dovuto all'aumento della superficie del circuito esposta al campo B (flusso tagliato). Per la legge dell'induzione di Faraday si ha una forza elettromotrice indotta, find: F ( B) = Blx f ind = - dF d [Blx ] dx = = Bl = Blv dt dt xt dove F(B) è il flusso concatenato col circuito, x è la coordinata che indica la posizione della barra mobile (a partire da quella fissa), e v è la velocità istantanea della barra mobile. Per la legge di Lenz, find si oppone alla variazione di flusso F e cerca di produrre un campo magnetico diretto verso il basso, ovvero find induce corrente in senso orario in figura (opposta alla forza elettromotrice f0). La legge di Ohm per il circuito si scrive allora come: f 0 - f ind = RI f 0 - Blv = RI I= f 0 Blv R R Per quanto riguarda la velocità v, essa dipende dal tempo. Infatti la barra è soggetta alla forza FM e il II principio della dinamica si scrive come segue: ma = FM dv = IBl dt dv f 0 Bl B 2 l 2 v = dt mR mR m Per definizione, la velocità limite si raggiunge quando dv/dt ® 0. Dall'ultima espressione segue allora che vlim è data da: dv ®0 dt f 0 Bl B 2 l 2 v =0 mR mR B 2 l 2 vlim f Bl = 0 mR mR f vlim = 0 Bl Punto 2): Nel punto 1) è stata trovata un'espressione per la corrente I che dipende dalla velocità istantanea v; sostituendo in questa corrente I l'espressione della velocità v dipendente dal tempo, si ottiene la corrente I desiderata per t ≥ 0sec. A questo scopo è necessario risolvere l'equazione differenziale trovata al punto 1) per la velocità v: dv f 0 Bl B 2 l 2 v = dt mR mR dv = A - Cv dt con A=f0Bl/mR e C=B2l2/mR. Risolviamo l'equazione differenziale per separazione di variabli e successiva integrazione fra t=0sec e un istante generico t': dv = A - Cv dt dv = dt A - Cv v' ò 0 t' dv = dt A - Cv ò0 v' 1 t' - ln ( A - Cv ) = t 0 C 0 æ A - Cv ' ö ln ç ÷ = -Ct ' è A ø A - Cv ' = exp (- Ct ') A A v = × [1 - exp(- Ct )] C 2 2 f v(t ) = 0 1 - e - B l t mR Bl [ ] dove nell'ultimo passaggio sono state sostituite ad A e C le rispettive espressioni. Quest'ultima rappresenta la velocità v in funzione del tempo t, e come vediamo per t ® ∞ si ottiene il valore limite vlim determinato al punto 1). Sostituendo la v(t) nell'espressione della corrente I, si ottiene che: f 0 Blv R R 2 2 f Bl f I = 0 - × 0 1 - e - B l t mR R R Bl 2 2 f I = 0 e - B l t mR R I= [ ] che è l'espressione cercata per la corrente I(t); come si vede I ® 0 per t ® ∞. Punto 3): L'unica energia meccanica prodotta è quella della barra mobile. Iniziamente essa è in quiete, mentre per t ® ∞ essa ha la velocità limite, vlim, determinata al punto 1). Pertanto l'energia meccanica prodotta, EMECC, è data dall'energia cinetica prodotta: E MECC 1 2 1 æf ö = mv lim - 0 = mç 0 ÷ 2 2 è Bl ø 2 L'energia fornita dal generatore in un intervallo di tempo infinitesimo dt è data da: dE = f 0 I (t )dt Ne segue che l'energia totale, ETOT, fornita dal generatore si ottiene mediante integrazione fra t=0sec e t ® ∞: ETOT = ò dE ¥ ETOT = f 0 ò I (t )dt 0 ETOT = f 02 ¥ - B 2l 2t mR e dt R ò0 ¥ 2 2 é mR ù × ê- 2 2 e - B l t mR ú ë B l û0 ETOT f 02 = R ETOT f 02 m æf ö = 2 2 = mç 0 ÷ B l è Bl ø 2 Il rendimento meccanico h cercato è allora dato da: E 1 æf ö h = MECC = mç 0 ÷ ETOT 2 è Bl ø 2 2 1 æf ö mç 0 ÷ = 2 è Bl ø