Forze centrali Forza centrale • in qualsiasi punto la sua direzione passa sempre per un punto fisso detto centro della forza • il suo modulo è funzione solo della distanza dal centro stesso F = F(r)ur con F(r) > 0 se la forza è repulsiva e < 0 se è attrattiva Una forza funzione della posizione agente in una regione dello spazio, modifica lo spazio stesso e dà origine ad un campo di forze che agisce su ogni particella che si trova in esso. In un campo di forze centrale è sempre M = 0 dato che F ed r sono ║, quindi v v dL v v v v = r × F = ru r × F (r )u r = 0 ⇒ L = costante dt Fisica 1 A.A: 2009/10 1 P dA r dθ O Fisica 1 A.A: 2009/10 2 Sappiamo che, per definizione L è sempre perpendicolare a r e v, se L costante in direzione⇨ il piano in cui giacciono r e v è fisso e contiene O e P; il moto di P è in genere curvilineo e determinato dai valori iniziali di v ed r . L costante in verso ⇨ fissa il verso di percorrenza della traiettoria L costante in modulo ⇨ velocità aerale dA/dt costante Sappiamo che il moto è piano ⇨ L = mrvθ =mr2dθ/dt ⇨ r2dθ/dt è costante quindi la velocità aerale dA/dt = (1/2)r2(dθ/dt) è costante. Infine si ha dA L = =C dt 2m La traiettoria di un punto che si muove in un campo di forze centrali giace in un piano fisso passante per il centro della forza ed è percorsa in modo tale che la velocità aerale rimanga costante A L 2m C= = ⇒T = A T 2m L Fisica 1 A.A: 2009/10 3 Forze centrali sono conservative v v B v v W = ∫A F • ds = ∫A F (r )u r • ds = B = ∫A F (r )dr = f (rA ) − f (r B ) B Fisica 1 A.A: 2009/10 4 L’interazione gravitazionale Cosa era noto a Newton (1642-1727) • ipotesi eliocentrica (Copernico inizi del ‘500) • misure di Brahe (fine ‘500) • leggi di Keplero (1600-1620) che spiegano dal punto di vista cinematico il moto dei pianeti Newton nel 1666 spiega il moto dei pianeti dal punto di vista dinamico, ma rende pubblica la sua teoria solo nel 1687. Nasce così la teoria della gravitazione universale Fisica 1 A.A: 2009/10 5 Prima legge I pianeti percorrono orbite ellittiche intorno al sole che occupa uno pianeta dei fuochi dell’ellisse F Seconda legge sole La velocità aerale con cui il raggio vettore che unisce il sole ad un dr pianeta descrive l’orbita è costante r dA Terza legge sole Il quadrato del periodo di rivoluzione di ogni pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell’ellisse: T2 = ka3 a Fisica 1 A.A: 2009/10 6 Procedimento seguito da Newton Assumiamo orbite circolari + velocità aerale costante ⇨ moto del pianeta è circolare uniforme 1 dθ d 1 dA d 1 = ( rdr ) = ( r 2 dθ ) = r 2 2 dt dt 2 dt dt 2 L’orbita circolare assicura che r è costante e la seconda legge di Keplero ci dice che la velocità aerale è costante ⇨ dθ/dt è costante. Moto circolare uniforme ⇨ sul pianeta deve agire solo una forza centripeta 2π 2 F = mω r = m( ) r T 2 La terza legge di Keplero dice che T2=ka3 quindi (r = a per l’orbita circolare) Fisica 1 A.A: 2009/10 7 4π 2 m F= k r2 La forza esercitata dal sole sui pianeti è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal sole Consideriamo ora il sistema sole terra. La forza esercitata dal sole sulla terra vale 2 4π mT FS ,T = kT r 2 Mentre la forza esercitata dalla terra sul sole è 4π 2 mS FT ,S = kS r 2 Per il principio di azione e reazione |FS,T| = |FT,S| ⇨ mTkS = mSkT Fisica 1 A.A: 2009/10 8 Definendo la costante 4π 2 4π 2 γ= = mT k S mS kT Si ottiene la forza sole-terra mS mT F =γ r2 Abbiamo ottenuto una formula simmetrica per le masse. Newton ipotizza che si possa trattare di una formula universale Legge di gravitazione universale Date due masse qualsiasi, di dimensioni trascurabili rispetto alla distanza mutua, tra di esse agisce una forza attrattiva diretta lungo la congiungente le due masse. Il cui modulo dipende direttamente dal prodotto delle masse e inversamente dal quadrato della distanza Fisica 1 A.A: 2009/10 9 La costante γ è una costante universale che non dipende né dai valori delle masse, né dalla geometria del sistema, ma è caratteristica dell’interazione gravitazionale. Dal punto di vista vettoriale possiamo scrivere v m1m2 v F1, 2 = −γ 2 u1, 2 r v v F2 ,1 = − F1, 2 Nel tempo le ipotesi di Newton hanno trovato numerose conferme sperimentali. Newton stesso provvide a fornire la prima verifica. Se la legge trovata è universale deve valere anche per un corpo di massa m posto sulla terra, quindi per il corpo vale mT m F =γ 2 rT Fisica 1 A.A: 2009/10 10 La formula ottenuta è valida se e solo se si ammette che un corpo a simmetria sferica eserciti una forza come se la sua massa fosse tutta concentrata nel centro. Questa dimostrazione costrinse Newton a ritardare la pubblicazione della teoria. Ad ogni modo sulla terra vale F = mg, quindi mT g =γ 2 rT Tuttavia Newton non conosceva mT e γ. Considerò allora il sistema terra-luna mT mL 2 FT , L = γ = mLω L rL 2 rL Forza centripeta per la luna. Si ottiene γmT = ωL2rL3. Noti il periodo di rotazione della luna attorno alla terra e rL, si può ricavare γmT e quindi g (oggi accordo perfetto) Fisica 1 A.A: 2009/10 11 Prima misura diretta di γ fatta da Cavendish nel 1798. Bilancia di torsione. Misura della forza di attrazione tra due masse sferiche, forza dell’ordine di 10-9 N. γ permette di determinare le masse dei corpi celesti 3 m γ = 6.67 ⋅10 −11 , mT = 5.98 ⋅ 10 24 kg kg ⋅ s Forza gravitazionale è una forza centrale che si manifesta a distanza senza che le masse entrino in contatto. Questa è una caratteristica di tutte le interazioni fondamentali. Raggio d’azione, infinito per la forza gravitazionale. La forza gravitazionale non dipende dallo stato di moto relativo, né dalla presenza di materia interposta. Fisica 1 A.A: 2009/10 12 Campo gravitazionale v v m1 v m2 v F1, 2 = (−γ 2 u1, 2 )m2 , F2 ,1 = (−γ 2 u 2 ,1 )m1 r r La forza esercitata da 1 su 2 è prodotto di un vettore che non dipende da 2, ma solo da 1, per m2 e viceversa. Al vettore tra parentesi è il campo gravitazionale G generato dalla massa sorgente nel punto P a distanza r P v v v m1 v G1 = −γ 2 u1 , F1, 2 = m2G1 r v v v m2 v G2 = −γ 2 u 2 , F2 ,1 = m1G2 r G1 m1 u1 u2 m2 G2 P G1 ≠ G2, ma F1,2 = -F2,1 Fisica 1 A.A: 2009/10 13 Formule valide per masse puntiformi o a simmetria sferica, anche il campo è a simmetria sferica, quindi è centrale e sempre rivolto verso la sorgente. In un punto P il campo G dovuto a più masse è la somma vettoriale dei campi generati da ciascuna massa. G1 P G4 n v n v mi v G ( P) = ∑ G1 = ∑ (−γ 2 ui ) 1=1 i =1 ri m1 G2 G3 m2 m3 Per una distribuzione continua di massa m, si ha v dm v dm= ρdV dV v G ( P) = ∫ − γ 2 u = ∫ − γρ 2 u C V r r v v F1, 2 = ∫ G1dm2 C2 Fisica 1 m4 dm C u dG P A.A: 2009/10 14 G ha un significato indipendente da m1 ed m2? La presenza di m1 modifica lo spazio anche senza che ci sia m2. Raggi luminosi deviati dal campo gravitazionale (teoria relatività generale. Osservazione del 1919 durante l’eclissi di sole. G potrebbe esistere anche molto lontano da m nel caso il campo si propaghi e magari m non esiste più (onde gravitazionali). Fisica 1 A.A: 2009/10 15 Energia potenziale gravitazionale Forza gravitazionale è centrale quindi è conservativa. Calcoliamo il lavoro fatto da questa forza v v m1m2 v v dW = F • ds = −γ 2 u1 • ds r v v u1 • ds = dr m1m2 1 1 W = ∫A dW = ∫r − γ 2 dr = −γm1m2 (− + ) = r rB rA B rB A m1m2 m1m2 = −γ − (−γ ) = E p , A − E p ,B rA rB W non dipende dalla traiettoria ⇨ la forza è conservativa Fisica 1 A.A: 2009/10 16 m1m2 E p = −γ r Energia potenziale Segno – significa che la forza è attrattiva. Se due masse sono molto distanti r ~ ∞, F = 0 e Ep = 0. Prendiamo questo valore come punto di riferimento e fissiamo la costante di Ep come Ep = 0 per r ~ ∞. Quando m2 si avvicina ad m1, la forza gravitazionale fa W > 0 ed m2 acquista Ek, essendo Em costante, allora Ep deve diminuire ⇨ Ep < 0 Conica: curva piana definita come luogo dei punti P per i quali il rapporto tra la distanza da un punto (fuoco F) e a distanza da una retta (direttrice Q) è pari ad una costante positiva che si chiama eccentricità ε. Detta d la distanza tra F e la direttrice si ha ε= PF r 1 1 1 = ⇒ = − cosθ PQ d + r cosθ r εd d ε < 1 ellisse, ε = 1 parabola, ε > 1 iperbole Fisica 1 A.A: 2009/10 17 Traiettoria di un corpo in un campo gravitazionale L’orbita descritta da m rispetto ad M può essere un’iperbole, una parabola o un’ellisse. Per le orbite aperte, m non è legata ad M e l’energia meccanica non può essere negativa. m Em > 0 |Ep| ≤ Ek Em = 0 |Ep| ≤ Ek Em < 0 |Ep| > Ek F M -F iperbole parabola ellisse Nell’ultimo caso si dice che m è legata ad M Dalla misura della traiettoria si può risalire all’energia e al momento angolare di m (sia E che L sono costanti perché la forza è centrale). Vale anche il viceversa (ad esempio per i satelliti artificiali) Fisica 1 A.A: 2009/10 18 E>0 E=0 v P m Fisica 1 M E<0 La velocità di m in P determina la traiettoria, ovvero se m viene catturato nel campo gravitazionale di M oppure riesce a sfuggire. La velocità potrebbe anche essere troppo piccola per permettere ad m di orbitare attorno a M, e m finirebbe per ricadere su M dopo aver percorso un tratto di ellisse che interseca M. A.A: 2009/10 19 Pianeti e satelliti su orbite ellittiche chiuse (1^ legge di Keplero). Siano a e b (con b < a) i due semiassi dell’orbita ellittica e ε = 0.5. Si ha (eccentricità e area) 2 b ε 2 = 1 − 2 , A = πab = πa 2 1 − ε 2 a Per il momento angolare L e l’energia E otteniamo 2 2 m M mM L2 = γ a (1 − ε 2 ) , E = −γ m+M 2a E dipende solo da a, mentre L dipende da a e da ε. Per il periodo di rivoluzione si ricava mM A mM πa 2 T =2 =2 1− ε 2 m+M L m+M L Infine si arriva a Fisica 1 2 4 π T2 = a 3 = ka 3 3^ legge di Keplero γ (m + M ) A.A: 2009/10 20 4π 2 k= γ (m + M ) Dato che m << Msole, k è praticamente uguale per tutti i pianeti Per un satellite artificiale terrestre k = 4π2/γmT = 9.87·10-14 s2/m3. Eccentricità dell’orbita terrestre ε = 0.017, b/a = 0.999, per Plutone, che ha l’orbita più eccentrica tra tutti i pianeti, ε = 0.250 e b/a = 0.968. Fisica 1 A.A: 2009/10 21