I Normanni - FDA Didattica per le materie letterarie

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I Normanni
I Normanni (da Northmen o Norsemen, ossia "uomini del Nord"), erano un misto di popolazioni della
Scandinavia, insediati in Danimarca, in Norvegia e in Svezia. Erano di origine germanica, dotati di una propria
cultura e abituati a navigare nel mar Baltico e nel mare del Nord, anche se la maggior parte non erano navigatori
ma contadini.
Sono chiamati anche vichinghi, nonostante tale termine indicasse le popolazioni normanne stanziate sulle
coste - soprattutto al riparo dei fiordi e dedite alla pirateria.
Normanno è quindi un sostantivo collettivo che riunisce varie popolazioni dello Jutland e della Scandinavia,
che furono protagoniste di imprese diverse tra il IX e il XII secolo.
I Danesi batterono soprattutto tra IX e X secolo la costa inglese del mare del Nord, mentre gli Svedesi
erano dediti al commercio tra il mar Baltico e il mar Nero attraverso la rete fluviale della futura Russia: i guerrierimercanti svedesi (i variaghi), misti alle popolazioni slave autoctone, contribuirono a quella che sarebbe poi
diventata la civiltà russa; i Norvegesi infine si dedicarono all'esplorazione dell'Oceano Glaciale Artico, grazie forse
a un aumento delle temperature che rese possibile la navigazione nelle acque già ghiacciate, toccando tra il X e
ilXI secolo Islanda, Groenlandia e anche le coste del Labrador nell'attuale Canada. Dal norvegese dei coloni in
Islanda nacque il norreno, la lingua letteraria delle grandi saghe nordiche.
I normanni, soprattutto danesi, si dedicarono alle scorrerie a partire dall'inizio del IX secolo. Dotati di navi
leggere senza ponte e senza remi (drakkar cioè "dragoni", ornate dal serpente di mare intagliato sulla prua)
batterono le coste della Francia, dell'Inghilterra, fino alla penisola Iberica, all'Italia (i saccheggi di città come Luni e
Fiesole) e alle isole del Mediterraneo occidentale, passando solo in secondo momento all'insediamento fisso.
Inizialmente pagani e dediti alla razzia, in seguito allo stanziamento in Francia si convertirono al Cristianesimo e si
dedicarono anche all'agricoltura. Ottimi guerrieri, specializzati nel combattimento a cavallo, utilizzavano
principalmente la spada, indossavano un camicione in maglia di ferro (l'"usbergo"), progressivamente scomparso
con l'avvento dell'armatura a lamine, e un grande scudo a forma di mandorla. Venivano richiesti come mercenari,
financo dall'Impero bizantino.
La cultura normanna, come quella di molti altri popoli migratori, era particolarmente versatile e aperta al
nuovo. Per un certo periodo, questa caratteristica li portò a occupare territori europei tra loro eterogenei. Dopo
l'insediamento in Normandia (910), nell'XI secolo si riversarono in Inghilterra (1066), in Francia e nell'Italia
meridionale, con la fondazione della Contea di Puglia con gli Altavilla e nel 1130 il regno di Sicilia.
I Normanni passarono così a occupare l'odierna Normandia (regione della Francia settentrionale che da
essi prese il nome) a partire dall'ultimo quarto del IX secolo. Nel 911, Carlo il Semplice, re di Francia, concesse
agli invasori una piccola porzione di territorio lungo il basso corso del fiume Senna, che andò poi espandendosi,
diventando il ducato di Normandia. Gli invasori erano guidati dal principe norvegese (che guidava però dei danesi)
Hrolf, latinizzato in Rollone, che strinse un'alleanza con Carlo.
I Normanni divennero agricoltori, fondendosi con la popolazione locale della Neustria, adottarono la
religione cristiana e la lingua galloromanza, dando così vita a una nuova identità culturale, diversa sia da quella
degli scandinavi sia da quella dei franchi.
Geograficamente, la Normandia corrispondeva alla vecchia provincia ecclesiastica di Rouen o Neustria.
Non aveva frontiere naturali e precedentemente fu una semplice unità amministrativa.
Dopo una o due generazioni, erano divenuti pressoché indistinguibili dai vicini francesi. Nell'XI secolo la
posizione degli invasori in Normandia era ormai consolidata. Via via (sia in Normandia sia in Inghilterra)
assimilarono anche il sistema feudale francese.
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La classe guerriera normanna era diversa dalla vecchia aristocrazia francese. Molte delle famiglie di
quest'ultima si facevano tradizionalmente risalire ai Carolingi, mentre i Normanni avrebbero raramente potuto
vantare antenati antecedenti all'XI secolo. La maggior parte dei cavalieri rimase povera e senza terra e per questo
molti dei loro guerrieri divennero combattenti di professione e crociati, al fine di procacciarsi ricchezze e terre.
I Normanni erano in contatto con l'Inghilterra già da lungo tempo. I pagani vichinghi avevano più volte
devastato non solo i litorali inglesi, ma anche la maggior parte dei più importanti porti di fronte all'Inghilterra al di
qua della Manica.
I danesi riuscirono a imporre la loro egemonia su vari regni inglesi, con l'eccezione del regno sassone del
Wessex nel quale il re Alfredo il Grande, (che regnò dall'871 all'878), seppe tener loro testa.
Emma, figlia del duca di Normandia Riccardo I, sposò il re inglese Etelredo II d'Inghilterra. Fu per questo
che Ethelred fuggì in Normandia nel 1013, quando fu scacciato da Sven di Danimarca. La sua permanenza in
Normandia (fino al 1016) influenzò lui e i figli avuti da Emma, che rimasero in Normandia dopo l'unificazione
dell'Inghilterra da parte di Canuto il Grande.
Quando infine Edoardo il Confessore ritornò dal rifugio di suo padre nel 1041, su invito del fratellastro
Canuto II d'Inghilterra, portò con sé l'educazione normanna ricevuta, molti consulenti e combattenti Normanni.
Assoldò anche un piccolo numero di Normanni per addestrare e stabilire una forza militare di cavalleria inglese.
Nominò Robert di Jumièges arcivescovo di Canterbury e Ralph il timido conte di Hereford. Invitò suo cognato
Eustachio II di Boulogne alla sua corte nel 1051, cosa che provocò il più grande dei primi conflitti fra sassoni e
Normanni e portò all'esilio del conte del Wessex, Godwin.
Nel 1066 Edoardo morì senza discendenti, ma lasciò come suo erede il duca Guglielmo di Normandia.
Costui attraversò la Manica per far valere i propri diritti, dando l'inizio alla conquista normanna dell'Inghilterra, con
il rientro dei discendenti dei vecchi abitanti inglesi, ormai francesizzati. Nel frattempo l'aristocrazia inglese aveva
però eletto re il più potente fra i suoi esponenti, Aroldo II, che regnò per qualche mese, fino a ottobre, quando fu
ucciso nella celebre Battaglia di Hastings che decise le sorti dell'Inghilterra. Poco più di due mesi dopo Guglielmo,
detto il Conquistatore, fu incoronato re dall'arcivescovo di York presso Westminster.
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Principali direttrici dell’espansione normanna
Dopo una tale drammatica ascesa al potere fu facile per Guglielmo rimodellare le strutture politiche e
amministrative del regno escludendo dal potere le aristocrazie anglosassoni locali e rafforzando
contemporaneamente la presenza normanna secondo il processo iniziato già da Edoardo il Confessore. Nei suoi
20 anni di regno Guglielmo trapiantò in Inghilterra il modello feudale francese (definito giogo normanno),
retribuendo con feudi i servizi resigli dall'aristocrazia al suo seguito (ai suoi tempi vennero costruiti circa ottanta
castelli). Dopo un'iniziale periodo di risentimento e ribellione, i due popoli cominciarono a fondersi, mescolando
lingue e tradizioni. Tra le sue iniziative ci fu anche nel 1086 la redazione del Grande Libro del Catasto d'Inghilterra,
che intendeva censire i beni e le persone del territorio del regno. Questo censimento catastale, redatto in una
lingua latina ricca di termini anglosassoni, è uno dei documenti dell'epoca più importanti a livello storico, sociale,
economico e politico della zona.
I Normanni cominciarono a identificarsi con il nome di anglonormanni, mentre la lingua anglonormanna fu
ampiamente distinta dal "francese parigino", soggetto all'humor di Goffredo Chaucer. Alla fine questa distinzione
scomparve quasi del tutto nel corso della Guerra dei Cento Anni, con l'aristocrazia anglonormanna che andò
progressivamente definendosi con il termine di inglese e la lingua anglosassone e quella anglonormanna
andarono emergendo come medio inglese.
I Normanni, sotto Robert Fitzhamon, signore di Gloucester, occuparono il Glamorgan (ca 1093). Nel 1167,
Dermot, re del Leinster, cacciato dall'isola, fu rimesso sul trono dai Normanni del Galles comandati da Riccardo di
Clare, conte di Pembroke.
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Uno dei rivali di Guglielmo il Conquistatore, Edgar Atheling, alla fine si rifugiò in Scozia. Re Malcolm
Canmore di Scozia sposò la sorella di Edgar, Margherita, ed entrò così in contrapposizione con il normanno, che
stava già minacciando e mettendo in discussione la sicurezza dei confini scozzesi del sud. Guglielmo allora invase
il regno nel 1072, giungendo fino al Firth di Tay, dove si incontrò con la sua flotta. Malcolm fece atto di
sottomissione, pagò l'omaggio a Guglielmo e gli diede come ostaggio il figlio Duncan.
I Normanni penetrarono in Scozia, costruendo castelli e dando inizio a una serie di nobili famiglie da cui
discesero alcuni futuri sovrani come Robert Bruce o i fondatori di clan scozzesi delle Highland. Re David I giocò
un ruolo importante nell'introduzione dei Normanni e della cultura normanna in Scozia, avendo passato del tempo
alla corte di Enrico I d'Inghilterra, che era sposato con la sorella di David, Maud di Scozia. Il processo continuò
sotto i successori di David. Il sistema feudale normanno fu applicato anche alle pianure scozzesi, mentre
l'influenza sulla lingua degli scozzesi della pianura fu limitata.
I Normanni s'insediarono nell'Irlanda durante il X secolo. Essi ebbero un effetto profondo sulla cultura, la
storia e la composizione etnica (e anche sulla lingua) dell'Irlanda, con una fusione e una mescolanza molto rapida.
I Normanni s'insediarono soprattutto nella parte orientale dell'isola verde, poi conosciuta come Pale, dove
costruirono molti castelli e insediamenti, come quelli di Trim e di Dublino.
In Spagna, dal XI al XII secolo, un gran numero di Normanni parteciparono alla Reconquista. Il primo fu
Ruggero di Tosny († 1040), detto "Le Mangeur de Maures" ("Il Mangiatore di Mori"), attivo in Catalogna intorno al
1020.
Nel 1064, il re di Aragona Sancho Ramírez, alleatosi al conte Ermengardo III di Urgell, e con l'aiuto di una
banda di Normanni comandati da Guglielmo di Montreuil († ca 1068), riuscì a catturare la capitale della taifa di
Saragozza, la città fortificata di Barbastro.
Nel 1129, il condottiero Roberto Burdet, divenne Principe di Tarragona.
I Normanni si stabilirono con successo anche lontano dalla Normandia. Quasi contemporaneamente alla
conquista dell'Inghilterra, gruppi di Normanni si diressero verso il sud Italia (1000-1016), inizialmente prestando i
loro servizi per vari compiti, come la protezione a pagamento dei pellegrini che si recavano o tornavano dal
santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo nel Gargano. Successivamente furono ingaggiati come
mercenari nella difesa delle città costiere dagli attacchi dei saraceni e soprattutto nelle ribellioni anti-bizantine in
Puglia. Un gruppo di Normanni con almeno cinque fratelli della famiglia Drengot combatté i Bizantini in Puglia
sotto il comando di Melo di Bari. Sconfitto a Canne Melo riparò a Bamberga, in Germania, dove morì nel 1022.
Venne eletto a capo dei Normanni Rainulfo Drengot che, partendo da un palazzo-castello che occupa nell'antico
borgo Sancte Paulum at Averze, fondò la città di Aversa che divenne ben presto il punto di riferimento di tutti i
Normanni che vennero in Italia. Dall'unica città di fondazione normanna, Aversa, transitarono i membri della
famiglia degli Altavilla guidata da Guglielmo Braccio di Ferro (morto nel 1046), che, da Melfi, portò un radicale
cambiamento all'interno dell'assetto politico-territoriale del Mezzogiorno.Gli Altavilla da (Hauteville nel CotentinNormandia Francese) da Aversa furono chiamati dall'ultimo Duca Longobardo di Salerno a difesa delle coste dalle
scorribande saracene dove dopo matrimoni e con astuzie Gugliemo il "Guiscardo" dal francese Vissart
(volpe)scalzò l'ultimo Duca Longobardo per fondare il Regno Normanno con sede in Salerno ( 1077). Di li estese
le conquiste al tutto il sud Italia, Puglie Calabria e Sicilia. Ai suoi guerrieri migliori distribuì feudi e costrui fortezze a
difesa dei territori e della costa dall'attacco dei saraceni. Il simbolo dei Normanni d'Italia ( Leone rampante con il
giglio di Francia) è riportato in numerosi monumenti e dimore dei discendenti. Papa Leone IX, vedendo la sua
Benevento minacciata, tentò di contrastarne l'ascesa; ma l'esercito pontificio fu rovinosamente sconfitto nella
battaglia di San Paolo di Civitate (1053), nella neonata contea di Puglia, il Papa fu catturato, e così Benevento
rimase un'isola pontificia in terra normanna. I normanni fecero di Melfi la capitale del ducato di Puglia e Calabria
(Caput Apuliae), titolo poi affidato a Salerno e infine a Palermo. Con i Normanni, Melfi fu la sede di cinque concili
tra il 1059 e il 1101. Durante il concilio indetto da Niccolò II nel 1059, Roberto il Guiscardo degli Altavilla strinse un
patto con il pontefice (il Concordato di Melfi), con cui si dichiarava formalmente suo vassallo, ottenendo in cambio i
titoli (ancora solo nominali) di duca di Puglia (che comprendeva anche la Basilicata) e di Calabria (che era però
ancora in parte in mano ai bizantini), parte della Campania e Sicilia (che era però ancora in mano agli Arabi).
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Roberto il Guiscardo rese l'abbazia della Santissima Trinità di Venosa il sacrario degli Altavilla e fece
portare, all'interno, le salme dei suoi fratelli Guglielmo "Braccio di Ferro", Umfredo e Drogone, per poi essere
seppellito lui stesso in questo luogo. I Normanni riuscirono ben presto a cacciare dal Meridione la presenza
bizantina con ripetute spedizioni che si conclusero con la conquista a opera di Roberto il Guiscardo della città di
Reggio Calabria, dove egli confermò il suo titolo di duca di Calabria. Gli Altavilla così poterono ben presto
dedicarsi alla Sicilia.
La loro fortuna fu nell'avere dalla loro parte il papa, in cerca di alleanze durante la difficile disputa contro
l'Impero tedesco. Il pontefice infatti, superata l'iniziale diffidenza e ostilità, aveva commesso l'ennesima infrazione
formale rispetto a Bisanzio, legittimamente proprietaria dei territori italiani (altri smacchi del pontefice a Bisanzio
erano stati, secoli addietro, le incoronazioni di Pipino il Breve e di Carlo Magno, arrogandosi diritti che poteva
vantare solo sostanzialmente, ma non formalmente). Il papa in quell'occasione aveva comunque il pretesto dello
scisma d'Oriente, che gli diede l'opportunità per rivendicare a sé territori dell'imperatore eretico, sui quali
quest'ultimo non era ormai più in grado di esercitare la propria autorità.
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Conquiste normanne in Italia
I Normanni divennero allora nemici dei bizantini, venendone espulsi dall'esercito (molti erano i mercenari), e
Roberto il Guiscardo tentò oltretutto la conquista dell'Epiro, che non gli riuscì (1081-1085), nonostante un nuovo
avallo papale. Ma cacciarono tutti gli arabi e saraceni (di razza libica) che abitavano Malta loro roccaforte. Da
quest'isola infatti i saraceni partivano per le loro scorribande essendo rimasta l'ultima roccaforte musulmana.
Costruirono sull'isola fortificazioni imponenti e palazzi gentilizi che ospitavano le guarnigioni divenendo un
baluardo della cristianità.
Ruggero Bosso d'Altavilla, fratello di Roberto, alla testa di un folto gruppo di cavalieri nel 1061 sbarcò a
Messina e invase l'isola (allora sotto dominio saraceno), riuscendo nel 1072 ad arrivare a Palermo, che venne poi
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eletta capitale. Mentre Boemondo I d'Antiochia, figlio della prima moglie di Roberto, diventava verso la fine del
1088 sovrano incontrastato del Principato di Taranto, Ruggero I formava il Regno di Sicilia, creando così lo stato
più grande e longevo d'Italia: il Regno normanno di Sicilia.
Gli succedette il figlio Ruggero II, nominato re di Sicilia e duca di Puglia e di Calabria nella cattedrale di
Palermo durante la notte di Natale del 1130; questi estese il dominio normanno in Italia meridionale con la
conquista del Ducato di Napoli (1137); inoltre, con le Assise di Ariano (1140), conferì al suo Regno
un'organizzazione feudale rigidamente gerarchica e strettamente legata alla persona del sovrano, con una
struttura statale all'avanguardia ed efficiente per l'Europa medievale. Il Regno di Sicilia, nato nel 1130 e
comprendente parte dell'Italia meridionale, sopravvisse per ben sette secoli, fino al 1860, quando, come Regno
delle Due Sicilie, venne annesso al Regno di Sardegna.
Ruggero II Altavilla creò il "Regno normanno d'Africa", che voleva unire al suo "Regno di Sicilia". Ma la
morte nel 1154 lo bloccò.Ruggero II creò anche il "Regno normanno d'Africa", che voleva unire al suo "Regno di
Sicilia". Infatti dal 1135 i normanni occuparono progressivamente tutta la costa tunisina e tripolitana. Ruggero II
morì nel 1154 ed i suoi possedimenti in Africa furono riconquistati dagli Arabi nel 1160.
Quando Guglielmo il Buono morì (1189), non essendovi discendenti diretti, si pose il problema della
successione. In punto di morte, Guglielmo avrebbe indicato la zia Costanza d'Altavilla come erede e obbligato i
cavalieri a giurarle fedeltà. Una parte della corte, sperando anche nell'appoggio papale, simpatizzava invece per
Tancredi, che era riuscito a ottenere una certa stima come comandante militare ed era, per quanto illegittimo, figlio
di Ruggero III di Puglia, l'ultimo discendente maschio della famiglia Altavilla. Nel novembre 1189, Tancredi fu
incoronato a Palermo Re di Sicilia.
Nello stesso anno l'imperatore Enrico VI di Svevia, in virtù del suo matrimonio con Costanza d'Altavilla,
figlia di Ruggero II, si accinse a conquistare il regno; l'impresa gli riuscì nel luglio del 1194 dopo la morte di
Tancredi. Palermo fu conquistata agli inizi di dicembre e il 25 dicembre 1194 Enrico VI s'incoronò re di Sicilia e
annetté il regno all'impero. Il giorno seguente Costanza, in procinto di giungere in Sicilia dalla Germania, diede alla
luce a Jesi Federico II.
Con Boemondo di Taranto, figlio di Roberto il Guiscardo, i normanni dell'Italia meridionale conquistarono
anche la ricca città di Antiochia nel corso della prima crociata, creando una sorta di variegato "impero" che andava
dall'Inghilterra alla Terrasanta, privo di una qualsiasi unità familiare o istituzionale, ma figlio della medesima spinta
espansiva del popolo scandinavo.
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