IL QUARTO RE
Paese, Anno
Italia Germania, 1998
Regia
Stefano Reali
Principali interpreti
Raoul Bova; Daniel Ceccaldi; Joachim Fuchsberger;
Billy Dee Williams; Anja Kruse;
Maria Grazia Cucinotta
Film per tutti
Alazhar, un semplice contadino ed appassionato apicoltore, che si trova coinvolto nel
viaggio che i tre Re Magi hanno intrapreso alla volta di Betlemme.
È un viaggio che nasconde insidie, pericoli e trappole, ma che infine si rivelerà essere
una meravigliosa scoperta della conoscenza e della vita: Alazhar lascia la sua casa
come un ragazzo e vi ritornerà come uomo.
Il rapporto con i suoi compagni di viaggio non è facile, i tre Re sanno che non
riusciranno mai a raggiungere la meta senza l'aiuto di quel giovane contadino e delle
sue api, che miracolosamente si trasformano nella coda della cometa che indicherà
loro la strada. Ma il pensiero di Alazhar è sempre rivolto alla sua amatissima moglie
Izhira prossima a dare alla luce il loro primogenito. Non sopportando il distacco egli
cerca continuamente di tornare a casa e ci riuscirà grazie ai tre compagni di viaggio
che per lui…
Scena 1
LA PROVVIDENZA
Alazhar coltiva grandi sogni per sé, per la moglie Izhira e per il figlio che sta per
nascere e che verrà al mondo sotto una stella speciale.
Sono le api che alleva che gli consente di sognare casa e ricchezza; ma sa anche che non
è bene fidarsi troppo dei propri sogni.
Scena 2
MELCHIORRE
Alazhar incontra il primo re mago, Melchiorre,mentre sta scrutando il cielo: ha una
meta da raggiungere (il Messia) e sta aspettando (o meglio, sta seguendo) un segno delle
stelle, dal cielo, da Dio perché lui è certo (“…sta scritto…”).
Alazhar fa un brutto sogno: le api scappano. Si sveglia di soprassalto e per davvero le
api se ne stanno andando… perché? E parte nel tentativo di recuperarle.
Scena 3
GASPARRE e BALDASSARRE
Nel suo viaggio alla ricerca delle api, Alazhar si imbatte in Gasparre, re di Numidia, che
sta viaggiando da solo guidato unicamente dalla stella.
Poco dopo si unisce anche Baldassarre IV, re di Kippur e dei Caldei, anch’egli messosi
in cammino dopo aver scrutato il cielo.
Scena 4
I TRE RE
Formatosi quello strano gruppo di viaggio, subito si imbattono in un segno oscuro: uno
stormo di corvi neri oscura la vista della cometa.
Alla sera, attorno al fuoco, è tempo di confidenze. I tre magi rivelano cosa stanno
portando in dono al Messia che è nato: oro, incenso e mirra. E domando ad Alazhar cosa
vorrebbe portare…
Durante la conversazione, Gasparre è punto da uno scorpione. Alazhar interviene con il
siero prodotto dalle sue api che subito fa guarire Gasparre.
Scena 5
SONO SALVO
Giunti ad un caravanserraglio, e risvegliatosi dopo essere stato drogato, Alazhar ha una
discussione con Gasparre ubriaco e disinibito.
Alla domanda se è così che si presenterà al Messia, il re di Numidia risponde che senza
negare di essere un gran peccatore e di avere poca fede. Ma è certo che davanti a Lui
troverà la fede e che, assieme agli altri peccatori, lo sta attendendo con le lacrime agli
occhi, con le braccia aperte e in ginocchio.
Successivamente Alazhar sventa un tentativo di furto e di assassinio a danno dei tre
magi. Nei tafferugli, i tre re riescono a fuggire. Alazhar sarà salvato dalle sue api che
formano un cerchio di fuoco intorno a lui mettendo in fuga gli aggressori impauriti.
Scena 6
I LEBBROSI
Nel tentativo di mettersi in salvo, Alazhar giunge in un villaggio costruito in pieno
deserto. Non ci vuole tanto tempo prima che i suoi abitanti rivelino la loro situazione di
lebbrosi.
Costringono Alazhar a stare con loro… nell’attesa che la lebbra colpisca pure lui.
Il dialogo con il capovillaggio verte sul perché il male, la sofferenza e il dolore e perché
“proprio io”. Una giovane donna lo invita a rassegnarsi… ma è lui ad aiutarla a ritrovare
la speranza e la dignità.
Il suo aiuto per far fuggire Alazhar le porterà in premio la guarigione.
Scena 7
LA SEPARAZIONE
La convivenza fra i quattro si fa dura. Uno contro l’altro fanno emergere la parte
peggiore di loro stessi.
La decisione è presa: si separano.
Scena 8
DOBBIAMO RIUNIRCI
Alazhar, solo in mezzo al deserto, sembra ormai aver perso tutto. Quel viaggio si rivela
un fallimento totale. Ma ecco che le sue api fanno cadere su di lui una vera e propria
pioggia di miele che lo ristora nel fisico ma soprattutto nel cuore.
Il miele, inaspettato e abbondante, fa desistere Alazhar che decide di seguire lo sciame
d’api.
Emergono chiaramente anche i tratti-limite dei tre magi: a Melchiorre si può riconoscere
il pessimismo e la rassegnazione davanti agli ostacoli (non crede più alla veridicità della
profezia che lo ha guidato praticamente per tutta la vita!); Gasparre si rivela
orgogliosamente sicuro di sé e presuntoso nel sapere; Baldassarre egoista e calcolatore
solo in base ai soldi.
Scena 9
TUTTI SALVI
Gasparre incorre in un grave pericolo: una sorte di vedova universale il cui unico scopo
è vendicarsi del marito infedele che ha ucciso. Perpetua, infatti, la sua vendetta con tutti
gli uomini che le si avvicinano ammaliati dalla sua bellezza misteriosa e triste.
Gasparre viene addormentato e calato in una cisterna nella quale deve morire per la
fame, la sete e la paura. Sarà lui stesso ad ammettere che, per poterlo seppellire, lo ha
dovuto addormentare.
Melchiorre, incitato da Alazhar, smuoverà la pietra della cisterna e salverà il compagno
di viaggio.
Alazhar ormai ha capito: la lontananza dalla sua cara Izhira è dura, ma rinforza l’amore.
Eppoi le api non lo avevano abbandonato, stanno seguendo un cammino.
Scena 10
IL MALIGNO
Ad un passaggio obbligato ecco presentarsi il maligno contro il quale devono
combattere se vogliono passare e arrivare alla meta. Gasparre non ce la fa e Alazhar
sembra sopraffatto quando dal cielo scende una spada infuocata davanti alla quale il
maligno si arresta e sembra aver paura.
Eppure aveva tentato con la menzogna di convincere i suoi avversari che nessuno era
più potente di lui e che contro di lui non ce la potevano fare.
L’aiuto è venuto dall’alto, da Dio, non dai sortilegi dei magi.
Scena 11
LA SEPARAZIONE
I tre magi, grati ad Alazhar per averli condotti alla meta, gli offrono alcuni doni: una
veste preziosa, delle armi ed una corona. Alazhar sembra compiacersi della sua nuova
immagine, ma di fronte a dei ragazzi che se ne vanno disorientati dai suoi atteggiamenti,
decide di tornare ad essere se stesso. Si rende conto che quelle vesti nascondono sogni
sbagliati e che è importante recuperare ciò che si perde e soprattutto accontentarsi.
Brucia allora quelle vesti che si rivelano un’ultima grave tentazione del demonio. Gli
stessi magi non si erano accorti di essere stati suoi inconsapevoli strumenti.
Alazhar segue la stessa e giunge a Betlemme. Ma non va alla grotta. Ci andranno i magi
che ammetteranno la resa davanti al Messia. Li lasceranno le loro arti divinatorie
perché, d’ora in poi, solo a Lui spetterà fare miracoli. Ma compiono un ultimo
sortilegio… per Alazhar, riportandolo a casa.
Scena 12
IL REGALO PIÙ BELLO
Alazhar ritorna alla vita quotidiana ammettendo che per il figlio appena nato non c’è
nessuna cometa che ha attraversato i cieli. Egli non cambierà le sorti dei popoli ma
certamente la loro vita.
Le ultime parole sono per Dio: “Grazie, Signore!”.