ARTE Claudia Corti I arte IL NATALE e le sue rappresentazioni nella storia dell’arte Il tema della nascita di Gesù, centrale nella spiritualità di ogni cristiano, è presente nella storia dell’arte fin dalle sue prime manifestazioni a partire dal IV secolo, dagli affreschi nelle catacombe romane ai mosaici ravennati della basilica di Sant’Apollinare Nuovo, ai bassorilievi sui sarcofagi in marmo. Ma è soprattutto nel Medioevo e nel Rinascimento che il tema vede la sua massima diffusione: la Natività, l’Adorazione dei pastori o l’Adorazione dei magi suggeriscono agli artisti infinite possibilità di espressione, dalla caratterizzazione dei personaggi agli ambienti che ospitano la scena, dai colori alla luce. La vergine Maria, ad esempio, può essere raffigurata come una timida e semplice fanciulla, o come una dama aristocratica rivestita di stoffe preziose; l’ambientazione può essere una capanna o una stalla, all’esterno o all’interno. Esistono tuttavia elementi imprescindibili ricavati dai Vangeli di Luca e Matteo, tra gli evangelisti i più attenti alle vicende dell’infanzia di Gesù: la nascita in un contesto di estrema povertà, in una stalla con la mangiatoia come culla, la presenza dei pastori, simbolo della parte più emarginata del popolo di Israele e, non meno importante, la visita dei magi venuti da Oriente seguendo una stella, emblema di tutti quei pagani che si convertivano identificando in Gesù il nuovo simbolo di fede. Immancabili nei nostri presepi il bue e l’asinello: non menzionati nei Vangeli, secondo alcuni rappresenterebbero simbolicamente l’Antico e il Nuovo Testamento, mentre per altri indicherebbero gli ebrei e i pagani. Il primo presepe della storia risale al Natale del 1223, quando San Francesco decise di ricreare a Greccio l’atmosfera del Natale di Betlemme e grazie all’aiuto della popolazione mise in scena il primo presepe vivente. La vicenda ci viene mirabilmente raccontata da Giotto in un affresco della Basilica superiore di Assisi (vedi immagine a lato) databile tra il 1295 e il 1299: con uno spiccato senso del realismo osserviamo la sacra rappresentazione con il gruppo dei frati intenti a cantare a sinistra e delle donne incuriosite sul fondo. Dominano la scena la croce vista di spalle e il ciborio, elementi che lasciano intuire la futura Crocifissione e Resurrezione; al centro, deposto nella mangiatoia posta sul pavimento a ricordarci il valore dell’umiltà, il Bambino, il vero e unico protagonista al cospetto del quale tutti diventano solo dei comprimari. CURIOSITÀ PERCHÉ IL 25 DICEMBRE? I Vangeli non riportano date in merito e la celebrazione del Natale il 25 dicembre risale al 221 su proposta dello storico cristiano Sesto Giulio Africano; la data coincideva con le celebrazioni pagane del Sol Invictus, il solstizio d’inverno, ovvero l’allungamento delle giornate con la rinascita del nuovo sole. La data fu poi resa ufficiale dall’imperatore Costantino durante il Concilio di Nicea nel 325. DICEMBRE 2013 47