Il Sangue e il plasma 2. Eritrociti, pressione osmotica del plasma, tonicità Carlo Capelli – Fisiologia Facoltà di Università di Verona Obiettivi Eritrociti: caratteristiche morfologiche e “life span” Proteine plasmatiche: composizione e principali funzioni Proteine plasmatiche e pressione colloido-osmotica Concetto di pressione osmotica Tonicità e osmolalità effettiva A parità di soluti osmoticamente attivi, la TBW determina l’osmolalità 7. La concentrazione di Na+ extracellulare determina il volume del liquido extracellulare 8. Meccanismi cellulari che regolano il mantenimento del volume cellulare 9. Equilibrio di Gibbs-Donnan 1. 2. 3. 4. 5. 6. 1. Eritrociti • Forma biconcava 2.4 ± 0.15 µ 2.4 µ Area: 140 ± 17 µ2 Volume: 84 ± 17 µ3 8.3 µ 1.0 ± 0.30 µ 8.3 ±0.43 µ • Indice di sfericità • per una sfera è uguale a 1; gg.rr. normali 0.77 ± 0.025 4.84 V2/3 SI = A 2. Indice di Sfericità e Eritrociti • Indice di sfericità • La superficie dell’eritrocita di forma discoide è molto più ampia di quella che avrebbe la cellula se avesse un forma sferica • Quindi, la forma discoide ottimizza l’area disponibile per la diffusione dei gas • Vi sono sostanze che inducono una trasformazione reversibile da discoide a sfera. Esse comprendono anche dei detergenti anionici • Queste sostanze, in alte concentrazione, sono lisanti. • Quindi, vi sono delle proteine plasmatiche che preservano la forma discoide • In alcune condizioni ed in patologie compaiono forme abnormi di eritrociti. “Life span” degli eritrociti • Normalmente, la probabilità di un globulo rosso di andare incontro a distruzione dipende dall’età della cellula - teoria dell’aging o teoria intrinseca della distruzione. • In patologia, la probabilità di andare incontro a distruzione è del tutto indipendente dall’età - teoria estrinseca della distruzione; la distruzione sarebbe indipendente dall’età • Nel primo caso si deve parlare di “life span”, nel secondo di emi-vita per caratterizzare la durata della vita della popolazione cellulare “Life span” degli eritrociti • Il life span è la media della durata dell’esistenza di una popolazione di cellule • L’esistenza si distribuisce secondo una curva gaussiana, distribuzione normale • In media attorno ai 100 giorni per gg.rr. sani “Life span” degli eritrociti 1. • 2. • Curva in tratto continuo: descrive i risultati sperimentali ottenuti con gg.rr. marcati con materiale radioattivo Curva tratteggiata Il tracciato monoesponenziale descrive la curva che ci si potrebbe attendere se la distruzione dei gg.rr. fosse indipendente dall’età dy =-k • y dx Proteine plasmatiche 1. Riserva di a.a. 2. Carriers 3. Sostanze tampone (anfotere) 4. Zimogeni 5. Responsabili della pressione colloidoosmotica • 60 % proteine plasmatiche totali: albumina • 40 % proteine plasmatiche totali: globuline 1. Pressione osmotica - Movimento di H2O • Il trasporto dell’acqua attraverso le membrane biologiche è sempre passivo ed è una funzione lineare non saturabile della cosiddetta net driving force (NDF) • L’acqua passa attraverso pori specifici (AQP1 e AQP2) costituiti da proteine specializzate (acquaporine) • La forza netta (NDF): i) potenziale chimico (∆µH2O), dipende dalla differenza tra le concentrazioni dell’acqua e; ii) differenza di pressione idrostatica (∆µH2O, Pressione) a cavallo della membrana. ΔµH2 O, Totale = ΔµH2 O + ΔµH2 O, Pressione Volume parziale molare di H2O ΔµH2O, Totale Differenza di energia totale H O] [ = RT ln + V (P - P ) H O] [ 2 i H 2O 2 o i Parte idrostatica Parte chimica Lavoro per mole o 2. Pressione osmotica - Movimento di H2O • osmolalità, ovvero di concentrazione di soluti osmoticamente attivi per kg di solvente puro • In soluzioni diluite, il gradiente di concentrazione di H2O a cavallo delle membrane è grossomodo proporzionale alla differenza delle osmolalità H O] [ ln [ H O] 2 i 2 o ≅ VH2O ( Osm o - Osm i ) ΔµH2O, Totale = VH2O • ⎡⎣ RT( Osm o - Osm i ) + ( Pi - Po ) ⎤⎦ Energia per mole Volume Mole Pressione 3. Pressione osmotica - Movimento di H2O ΔµH2O, Totale = VH2O • ⎡⎣ RT( Osm o - Osm i ) + ( Pi - Po ) ⎤⎦ Energia per mole Volume Mole Pressione • Il termine tra parentesi quadre è una pressione. • Corrisponde, quindi, al fattore intensivo, la forza che determina il flusso dell’acqua (Jv, litri/cm2 s) attraverso la membrana • Lp: conduttività idraulica di membrana J v = L p ⎡⎣ RT ( Osm o - Osm i ) + ( Pi - Po ) ⎤⎦ 4. Pressione osmotica - Movimento di H2O • Equilibrio • In questo caso ∆µH2O, Totale è uguale a zero. RT( Osm o - Osm i ) = Differenza di pressione osmotica, ∆π Pi - Po ) ( Differenza di Pressione idrostatica, ∆P • Una differenza di 1 mosmole/kg = differenza di 19.3 mm Hg a 37 °C (1 osmole ≈ 25 atmosfere a 37° e 22,4 atmosfere a 0 °C; π = nRT). • Le membrane delle cellule animali non sono molto rigide. Quindi, ∆P a cavallo delle membrane è sempre praticamente zero e non costituisce una forza netta per il trasporto di acqua. • Il trasporto di acqua è determinato dalle differenze di pressione osmotica. Questo movimento prende il nome di osmosi • Caso particolare: trasporto di ultrafiltrato attraverso le pareti dei capillari: 1) esiste una differenza di P a cavallo delle pareti dei capillari; 2) esiste una differenza di pressione osmotica dovuto all’accumulo di proteine nel plasma - 25 mm Hg - Pressione colloidoosmotica o pressione oncotica 1. Tonicità e osmolalità effettiva Osmolalità totale [ ]+ Osmolalità totale (mOsm) = 2 • Na + Glucosio (mg/dl) 18 + BUN (mg/dl) 2.8 Osmolalità effettiva o tonicità [ ]+ Tonicità (mOsm) = 2 • Na + Glucosio (mg/dl) 18 Liquido iso-osmolali: 290 mOsm Liquidi isotonici • Soluzione isotonica: la sua osmolalità effettiva è uguale a quella della soluzione di riferimento, p.e il plasma • Soluzione ipotonica: osmolalità effettiva è minore di quella della soluzione di riferimento • Soluzione ipertonica: osmolalità effettiva è maggiore di quella della soluzione di riferimento 2. Tonicità e osmolalità effettiva • Gli spostamenti di acqua tra i compartimenti extracellulare e intracellulare sono dovuti ad alterazioni dell’osmolalità effettiva del liquidi extracellulare (tonicità) • Dal punto di vista clinico, queste modificazioni della tonicità sono solitamente dovuti ad iponatriemia, ipernatriemia o iperglicemia 3. Tonicità e osmolalità effettiva • Modificazioni stabili del volume cellulare non si stabiliscono in presenza di modificazioni della concentrazione extracellulare di un soluto scambiabile 4. Osmosi ed Eritrociti • Il trasporto di acqua attraverso la membrana per osmosi dipende dalla concentrazione di Hb all’interno dell’eritrocita • Quando il volume aumenta del 30 %, l’eritrocita diventa sferico • Emolisi: l’Hb lascia la cellula • In vivo abbiamo una continua emolisi, ma in alcune condizioni si ha un’emolisi accentuata (emolisine) • Test per la fragilità degli eritrociti: sferociti e eritrociti vecchi, si emolizzano a volumi più piccoli 1. Concentrazione di Na+ e volume del liquido extracellulare • Le variazioni del volume di liquido extracellulare sono molto importanti perché condizionano il volume effettivo circolante. • Poiché solitamente viene stabilizzata l’osmolalità, un aumento della quantità di Na+ extracellulare causerà l’aumento del volume extracellulare + + ⎡ ⎤⎦ × Volume Na extracellulare = Na ECF ⎣ e mmoli litri mmoli/litro ⎛ Osmolalità ⎞ Na extracellulare ECF ⎟⎠ × Volume = ⎜⎝ 2 mmoli litri + • Poiché il Na+ intracellulare è scarso, quello extracellulare costituisce, in pratica, il Na+ corporeo totale • Il rene risponde ad aumenti del volume effettivo circolante aumentando l’escrezione di Na+ 2.Acqua coporea totale e osmolalità • Se manteniamo costante il Na+ corporeo totale, una variazione dell’acqua corporea totale determina l’osmolalità Osmoli totali Osmolalità ] × TBW = [ litri milliosmoli milliosmoli/litro • Per esempio, se si instaura una diminuzione dell’osmolalità per espansione di TBW, gli osmocettori sono stimolati. La risposta riflessa porta ad una riduzione del senso di sete ed all’aumento della diuresi. 1. Ruolo della pompa Na+-K+ nel mantenere il volume cellulare • La depolarizzazione della cellula che consegue all’inibizione della pompa favorisce anche l’entrata di Cl- con ulteriore aumento delle particelle osmoticamente attive nell’ambiente intracellulare 2. Risposte cellulari alle variazioni rapide di volume intracellulare • Risposte basate sull’attivazione di canali ionici 1. • Aggiunta di soluti impermeabili all’ambiente extracellulare Ambiente extracellulare iperosmolare --> la cellula si disidrata RVI: Regulatory Volume Increase 3. Risposte cellulari alle variazioni rapide di volume intracellulare 2. • Aggiunta di acqua all’ambiente extracellulare Ambiente extracellulare iposmolare --> la cellula si imbibisce RVD: Regulatory Volume Decrease 4. Risposte cellulari alle variazioni lente di volume intracellulare • Le risposte adattative croniche al’iperosomolalità prevedono l’aumento di soluti organici (osmoliti o osmoli idiogeniche) nella cellula (sorbitolo, inositolo, betaina, taurina) che incrementano l’osmolalità intracellulare. • Queste risposte sono molto spiccate nelle cellule nervose. P.e, la disidratazione attiva l’aldoso reduttasi per la sintesi del sorbitolo • Per questo motivo, non è saggio correggere in modo aggressivo ed affrettato un disturbo idro-salino che ha comportato variazioni dell’osmolalità plasmatica di lunga durata. 1. Equilibrio di Gibbs-Donnan • I due compartimenti hanno pareti rigide • Sono separati da una membrana semipermeabile • All’interno delle cellule vi sono delle macromolecole cariche negativamente (proteine) + ⎡ RT ⎣ Na ⎤⎦ i Vm = ln F ⎡⎣ Na + ⎤⎦ o ⎡ RT ⎣Cl ⎤⎦ i Vm = ln (-1) F ⎡⎣Cl- ⎤⎦ o ⎡⎣ Na + ⎤⎦ ⎡ Cl RT ⎣ ⎤⎦ i i - ln = ln + F ⎡⎣ Na ⎤⎦ ⎡⎣Cl- ⎤⎦ o o 2. Equilibrio di Gibbs-Donnan r: rapporto di Donnan ⎡⎣ Na + ⎤⎦ ⎡⎣Cl- ⎤⎦ o i = =r + ⎡⎣ Na ⎤⎦ ⎡⎣Cl ⎤⎦ i o • All’equilibrio il numero totale di cariche negative deve controbilanciare il numero di quelle positive in ogni compartimento Tuttavia: • Questo ha comportato uno squilibro di cariche positive e negative a cavallo della membrana quantificato dal rapporto di Donnan, r • Nell’esempio ciò ha comportato un ∆V di -18.4 mV all’interno rispetto all’esterno • Se pensiamo alla differenza tra plasma libero dalle proteine e liquido intracellulare, avremo un r = 145/153 = 0.947 • Questo corrisponde a un ∆V di -1.43 mV (61.5 mV * log 0.947 = 61.5 * -0.023) 4. Equilibrio di Gibbs-Donnan • Inoltre, anche se gli ioni sono in equilibrio, sono presenti più particelle osmoticamente attive nel compartimento intracellulare. • Nel nostro esempio, ∆π equivale a 1.3 atm (967 mmHg). Quindi, in un ipotetica cellula con pareti rigide, questo stato di fatto condurrebbe all’instaurazione di una pressione idrostatica all’interno della cellula dovuta al passaggio di acqua per osmosi Possiamo fare anche un esempio più vicino alla realtà fisiologica 1. Plasma: Na+, 159 mmol/kg H2O; Cl-, 141.3 mmol/kg H2O; Proteine: 1 mmol/kg H2O (π = 19.3 mm Hg) 2. Citoplasma: Na +, 150 mmol/kg H2O; Cl -, 150 mmol/kg H2O. 3. Nel plasma la somma delle concentrazioni di Na + e Cl- è superiore di 0.6 mmol/kg H2O rispetto a quella del citoplasma. La somma totale di soluti è: 1 + 1.6 mosmol/kg H2O = 1.6 mosmol/kg H2O. 4. Quindi la pressione osmotica totale è 1.6 mosmol/kg * 19.3 mm Hg = 31 mm Hg 5. Equilibrio di Gibbs-Donnan • • • • • E’ evidente, quindi, che le proteine nel plasma sono in grado di elevare la pressione osmotica rispetto a quella del liquido intracellulare sia direttamente che indirettamente. Le cellule non sono, per altro, dotate di pareti rigide. Quindi non si possono instaurare gradienti di pressione idrostatica. Però, la distribuzione di ioni descritta dall’equilibrio di Donnan, conduce all’ingresso inevitabile di acqua nelle cellule. Se non fosse corretto, ciò porterebbe “all’esplosione” delle cellule Bibliografia • Burton AC, Fisiologia e Biofisica del Circolo, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma • Fisiologia Medica, AA.VV., a cura di F Conti, II edizione. • Fisiologia dell’Uomo, autori vari, Edi.Ermes, Milano • Capitolo 9: Il Sangue (Capitoli 9.1 e 9.2) • Fisiologia Generale e Umana, Rhoades-Pflanzer • Capitolo 17: Funzioni del sangue