Potenze europee e colonialismo Situazione nella seconda metà dell’Ottocento Impero Tedesco v 1866: guerra tra Prussia e Austria: vince la Prussia che diventa lo stato guida della confederazione germanica v 1870: guerra tra Prussia e Francia di Napoleone III: vince la Prussia e il 18 gennaio 1871 (anno di Roma capitale in Italia) nasce ufficialmente il secondo IMPERO TEDESCO (1°: sacro romano impero germanico finito nel 1806) con a capo il kaiser (imperatore) Guglielmo I e primo ministro (detto cancelliere) Bismarck. v Con il primo ministro Bismarck la Germania diventa una delle prime potenze europee: si rafforza all’interno (viene frenata l’avanzata del partito socialdemocratico) e all’esterno: nel 1878 col Congresso di Berlino si decide la politica dell’Europa orientale e dei Balcani, nel 1882 viene stretta un’alleanza tra Germania, Austria e Italia detta TRIPLICE ALLEANZA e un trattato di neutralità con la Russia. Nel frattempo l’economia si rafforza, l’esercito viene potenziato e si avvia l’espansione coloniale. Francia v 1870: Napoleone III viene sconfitto e cacciato; la Francia deve cedere alla Prussia le regioni di Alsazia e Lorena e pagare i danni di guerra. Condizioni dure che fanno sì che i francesi si rivoltino contro il governo: a Parigi la situazione precipita e il 26 marzo 1871 nasce la Comune, un governo socialista rivoluzionario che dura otto giorno, ma poi viene sconfitto dal governo regolare. Si tratta di una vera e propria guerra civile che porta la Francia a inaugurare la terza repubblica (le altre due erano nate nel periodo della Rivoluzione francese e di Napoleone) che piano piano inizia a espandersi e rafforzarsi. Gran Bretagna v 1837-1901: in Gran Bretagna, estranea a tutte le rivolte ottocentesche europee, governa la regina Vittoria e il periodo è chiamato età vittoriana. Al governo si alternano partito conservatore e partito liberale e nel 1884 viene approvato il suffragio universale maschile. v La Gran Bretagna si afferma come impero coloniale: è la nazione europea ad avere più colonie: dal Canada all’India, all’Australia a metà dell’Africa (SudAfrica e Sudan ultimi due stati conquistati); la maggior parte delle colonie erano dominion, parzialmente autonomi. Quello che più contava per i britannici era il commercio: controllavano il canale di Suez che collegava Mediterraneo e Oceano Indiano e dunque le principali rotte commerciali. Colonialismo europeo v 1884-85: Conferenza di Berlino: le principali potenze europee si riuniscono per decidere le strategie del colonialismo nel continente africano, spartendosi l’unico territorio ancora non completamente conquistato. v Mentre durante i secoli precedenti con la scoperta dell’America il colonialismo prevedeva l’individuazione di sbocchi commerciale e nuove terre da colonizzare, nell’Ottocento con la rivoluzione industriale la situazione cambia e tre sono gli obiettivi di questo colonialismo: - Controllare le risorse mondiali - aprirsi nuovi mercati per le industrie nazionali - diffondere la civiltà europea (religione, tecnica, cultura) come civiltà superiore v In pratica gli europei volevano sfruttare al massimo i territori occupati, sopprimendo le attività locali per consentire la vendita di prodotti europei in esclusiva. Uomini d’affari e missionari vennero inviati in questi nuovi territori per imporre “il modo di commerciale e la cultura” europea. Le colonie europee alla fine del 1800 v Germania: controlla Camer un, Togo, Africa sudoccidentale, Nuova Guinea v Francia: dall’Algeria al golfo di Guinea v Gran Bretagna: Canada, regione indiana, Australia, Nuova Zelanda, metà continente africano v Italia: Eritrea (1882), parte della Somalia (1890); fallita l’impresa di conquistare l’Etiopia (sconfitta di Adua 1896 e fine del governo Crispi) Cina e Giappone v Cina: la Gran Bretagna, forte di una base commerciale a Singapore, entra in conflitto con la Cina nella guerra dell’oppio (1839-42): i mercanti inglesi diffusero l’oppio tra la popolazione locale e quando il governo cinese intervenne, la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Cina e vinse, garantendosi piena facoltà di commerciare e sovranità su Hong Kong. Altri stati come Russia, Francia e Giappone commerciarono con la Cina e nel 1844 l’imperatore cinese permise ai missionari cristiani di diffondere la loro religione. v Giappone: nel 1858 gli Stati Uniti ottennero dall’imperatore giapponese la possibilità di commerciare; il Giappone usciva così da due secoli di isolamento grazie alla figura dell’imperatore Mutsuhito che governò in modo illuminato e permise al Giappone di diventare una potenza mondiale: si svilupparono industria, trasporti, cultura e istruzione per tutti.