Educazione e istruzione

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Sociologia II modulo – 2010/2011
Educazione e istruzione
Paolo Parra Saiani
Educazione e socializzazione
„
“L’educazione è l’azione esercitata dalle
generazioni adulte su quelle che non sono
ancora mature per la vita sociale. Essa ha lo
scopo di suscitare e di sviluppare nel bambino
un certo numero di stati fisici e morali che
richiedono da lui sia la società politica nel suo
insieme che il settore particolare al quale egli è
specificamente destinato” (E. Durkheim)
2
Educazione e istruzione
Ogni società ha un patrimonio di idee, di valori
e di conoscenze che cerca di trasmettere a tutti
coloro che vi entrano a far parte, qualunque sia
la casta, il ceto o la classe sociale a cui
appartengono.
Educazione = socializzazione
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Paolo Parra Saiani
1
Sociologia II modulo – 2010/2011
Cultura orale e cultura scritta
•
La trasmissione del patrimonio culturale:
•
•
•
Cultura materiale
Modi di agire standardizzati
Conoscenze e valori
• Dalla cultura orale alla cultura scritta
• La nascita e lo sviluppo della scuola
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Educazione e istruzione
educazione
il processo di alfabetizzazione generato dal passaggio
dalla cultura orale a quella scritta
Nascita e sviluppo della scuola: quando ci si è iniziato a servire
della scrittura come mezzo di comunicazione,
comunicazione una parte crescente
dell’educazione ha avuto luogo nella scuola
Dalla socializzazione primaria
(all’interno della famiglia) si è passati a quella secondaria
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Teorie sull’istruzione - Funzionalista
Crescita
dell’istruzione
come
conseguenza
della
modernizzazione e della differenziazione sociale
1. Crescita costante del livello di qualificazione richiesto
dalle occupazioni della società industriale: aumento dei
posti di lavoro ad alta qualificazione/calo di quelli a bassa
qualificazione; innalzamento progressivo del livello di
qualificazione richiesto
2. L’istituzione scolastica fornisce il livello di qualificazione
richiesto dal mercato del lavoro: un’unica istituzione
specializzata rende la forza lavoro più produttiva
3. La crescita della qualificazione richiesta dal mercato del
lavoro produce l’aumento della percentuale di persone che
devono affrontare il percorso scolastico, e allunga la
durata dello stesso.
„ La scuola è un’istituzione che favorisce la crescita della
mobilità sociale
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Paolo Parra Saiani
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Sociologia II modulo – 2010/2011
Teorie sull’istruzione – marxista
•
•
•
•
•
Lo sviluppo dei sistemi scolastici è strettamente legato
alle dinamiche dei rapporti di produzione e della lotta tra
le classi sociali
La scuola è un’istituzione che perpetua le diseguaglianze
sociali
Apparati di Stato: repressivi ed ideologici (Althusser)
La scuola come elemento funzionale alla riproduzione del
sistema capitalistico: ideologia meritocratica e
trasmissione di attributi non cognitivi (Bowles e Gintis)
Il principio di corrispondenza tra i rapporti sociali a
scuola e quelli del mondo della produzione: divisione
gerarchica, scarsa autodeterminazione, strumentalità
dell’agire, competizione/frammentazione
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Teorie sull’istruzione (2)
„
Secondo il filosofo francese Althusser la
riproduzione dei rapporti di produzione viene
assicurata dall’esercizio del potere di stato
negli apparati di stato, i quali sono di due
diversi tipi:
- apparati repressivi
- apparati ideologici
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Teorie sull’istruzione (2)
„
apparati repressivi
appartengono alla sfera
pubblica e funzionano
con la violenza:
- il governo,
- ll’amministrazione
amministrazione
- l’esercito
- la polizia
- i tribunali
„
apparati ideologici
appartengono alla sfera privata
e funzionano con l’ideologia:
- la Chiesa
- la famiglia
- la scuola*
- i mass-media
il compito della scuola non è tanto
quello di trasferire competenze
tecniche quanto quello di inculcare
agli studenti l’ideologia adatta al
ruolo che gli stessi dovranno
svolgere da adulti nella società
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Paolo Parra Saiani
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Sociologia II modulo – 2010/2011
I neo-marxisti Bowles e Gintis
La scuola serve a perpetuare e a riprodurre il sistema
capitalistico:
1. Promuovendo la credenza che il successo economico
dipenda esclusivamente dal possesso di determinate
competenze e capacità.
capacità
2. Trasmettendo agli studenti non conoscenze ma
attributi non cognitivi (tratti della personalità, modi
di presentarsi, ecc..) che permettono agli adulti di
svolgere le mansioni loro assegnate aumentando la
divisione gerarchica del lavoro.
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Teorie sull’istruzione (3) –
La teoria weberiana
Tipi di potere e ideali educativi:
„ Potere carismatico: l’iniziato Æ educazione
come “risveglio”
„ Potere tradizionale: l’uomo colto Æ educazione
come “raffinamento”
„ Potere legale razionale: lo specialista Æ
educazione strumentale al ruolo nella burocrazia
(“potere in virtù del sapere”)
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La teoria weberiana
Lo sviluppo dell’istruzione non è dovuto tanto all’aumento della
qualificazione tecnica proveniente dall’economia, quanto dalle
azioni condotte dai diversi ceti sociali per mantenere e migliorare
la propria posizione all’interno del sistema di stratificazione.
Fenomeno del credenzialismo, ossia l’uso inflazionato dei titoli di
studio come mezzi per controllare l’accesso alle posizione chiave
nella divisione del lavoro (Parkin)
•Monopolizzazione delle posizioni e dei titoli di
studio
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Paolo Parra Saiani
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Sociologia II modulo – 2010/2011
La teoria weberiana
I ceti elevati inoltre hanno influenzato la struttura dei sistemi
scolastici e delle materie insegnate
Istruzione di ceto, che ha avuto spesso natura estetica
e cerimoniale essendo completamente staccate dalle attività
pratiche
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Le variazioni spazio-temporali
dell’istruzione: 3 fattori intervenienti
1) La religione: alfabetizzazione e Riforma
protestante
2) Le concezioni dei gruppi dominanti
3) LLo sviluppo
il
dello
d ll Stato-nazione
St t
i
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La religione: alfabetizzazione e
Riforma protestante
per diventare consapevoli della propria fede e
raggiungere la salvezza è necessario
“vedere con i propri occhi” la Sacre scritture
• Già a partire dalla fine del 1600 la Svezia
risultava essere la regione con il più alto numero
di persone che sapevano leggere e scrivere.
L’Italia occupava, invece, uno degli ultimi posti.
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Paolo Parra Saiani
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Sociologia II modulo – 2010/2011
Le concezioni dei gruppi dominanti
l’istruzione di massa come rischio o come
risorsa
“è cosa vantaggiosa o è cosa dannosa per lo
Stato avere contadini che sappiano leggere e
scrivere?” (Accademia di Rouen, 1746)
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2. Le concezioni dei gruppi dominanti
Istruzione di massa come
grave pericolo: il popolo colto
rinnegherebbe la propria
posizione, diventerebbe ribelle
e insolente, conoscerebbe testi
contro la cristianità. alla
ribellione all’insolenza
Istruzione di massa come
opportunità di civiltà: la cultura
distingua il popolo civile da quello
barbaro, è la strada migliore per
raggiungere l’unificazione
nazionale, ha effetti positivi sulla
mortalità della popolazione.
Dopo l’unità di Italia, la classe dirigente sentì la necessità di creare
una nuova coscienza nazionale e proclamò, per la prima volta,
l’obbligatorietà e la gratuità dell’istruzione primaria
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3. Lo sviluppo dello Stato nazionale
Lo sviluppo degli stati nazionali è stato accompagnato
dal riconoscimento di numerosi diritti di
cittadinanza: diritti civili, politici e sociali tra i quali
rientra il diritto-dovere dell’istruzione elementare.
la nascita dei sistemi scolastici nazionali basati su:
„
„
„
„
Centralità sociale dell’individuo
Società come somma di individui
Fiducia nel progresso
Importanza dell’infanzia (formazione)
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Paolo Parra Saiani
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L’istruzione nei paesi occidentali:
somiglianze e differenze
„
Diffusione dell’istruzione (primaria e
secondaria)
„
„
Curriculum della scuola elementare
Struttura interna dei sistemi scolastici
„
„
Selezione precoce (mobilità cooptativa)
Selezione tardiva (mobilità competitiva)
• Il caso dell’Italia
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Similitudini
1. Diffusione dell’istruzione: differenze esistono solo nella
diffusione dell’istruzione secondaria superiore, essendo quasi
del tutto scomparse quelle nei tassi di iscrizione alle scuole
elementari o medie inferiori
2. Curriculum della scuola elementare: dal 1920 ad oggi, quasi in
tutto il mondo vi è stata la standardizzazione dei curricula
della scuola elementare ((il 18% delle ore è riservato alla
matematica, l’8% alla scienze naturali e solo il 3% alla storia,
geografia ed educazione civica
3. Struttura interna dei sistemi scolastici:
a.
b.
a selezione tardiva: esiste una sola scuola secondaria la termine della
quale si può decidere se proseguire o meno gli studi superiori
a selezione precoce: dopo pochi anni il sistema si biforca in scuole
propedeutiche alla formazione superiore e universitaria
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Sociologia II modulo – 2010/2011
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le quote di popolazione per titolo di studio
posseduto collocano tuttora l’Italia in
posizione di netto svantaggio rispetto
all’insieme dei paesi dell’Unione:
„ nel 2009 il 46,1%
,
della popolazione
p p
adulta
(25-64enni) ha conseguito al più un titolo di
studio compreso nei livelli 0-2 (i più bassi)
della classificazione internazionale Isced.
„ il valore medio Ue? 28,5% nel 2008
(Istat 2010: 189)
„
23
„
„
Mentre le differenze sociali nel conseguimento della licenza media si annullano con l’introduzione dell’obbligo
scolastico, il conseguimento di titoli superiori ha presentato per anni differenziali rilevanti che non hanno
mostrato nel tempo una tendenza alla convergenza.
L’istruzione scolastica è ovviamente più pervasiva per le classi più giovani: il tasso di scolarizzazione superiore
dei 20-24enni è pari al 75,8 per cento nel 2009 (la media europea, riferita però al 2008, era pari al 78,5).
Benché ancora distante dall’obiettivo di Lisbona per il 2010 (85 per cento)
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Paolo Parra Saiani
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Similitudini
1.
Struttura interna dei sistemi scolastici:
a.
b.
„
a selezione tardiva: esiste una sola scuola secondaria la termine della quale si
può decidere se proseguire o meno gli studi superiori
a selezione precoce: dopo pochi anni il sistema si biforca in scuole
propedeutiche alla formazione superiore e universitaria
Turner:
Ai due modelli di sistemi scolastici corrispondono due
diversi tipi
p di mobilità sociale:
- sistema competitivo, ogni individuo compete con gli altri
per raggiungere una posizione socio-economica
preminente
- sistema cooptativo, le masse addestrate sono
relativamente incompetenti a dirigere la società e l’accesso
alle conoscenze, alle capacità e allo stile di vita dell’élite è
fortemente ristretto
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Istruzione e diseguaglianze
„
„
Le dimensioni della diseguaglianza: rendimento
scolastico, attitudini/intelligenza, ambiente di
origine, ambiente scolastico
L’intelligenza e il Q.I.: fattori biologici e fattori
sociali
28
„
Le ricerche empiriche mostrano che fra la
classe sociale di appartenenza e il successo
scolastico vi è una relazione positiva.
Teoria del
deficit
Teoria della
differenza
Teoria del
capitale
culturale
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Classi sociali e successo scolastico
Teoria del deficit
Se i giovani
provenienti dalla
classi sociali più
bassi hanno uno
scarso rendimento
scolastico ciò è
scolastico,
dovuto al fatto che
la famiglia non
trasmette capacità
cognitive e
linguistiche né valori
e aspirazioni che la
scuola richiede
(privazione
culturale)
Paolo Parra Saiani
Teoria della
differenza
Teoria del capitale
culturale (Bourdieu)
fallimenti e ritardi?
Importanza del loro
ambiente di origine:
i ragazzi delle classi
più disagiate hanno
scarsi rendimenti è
perché questo è
esattamente ciò che
la scuola e gli
insegnanti si
aspettano da loro
(profezia che si
auto-avvera)
Se gli studenti delle
classi agiate vanno
meglio a scuola è
perché godono di
privilegi sociali,
ossia il capitale
culturale e l’ethos di
classe.
Il primo influisce sul
rendimento
scolastico, il
secondo sulla
carriera scolastica
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Sociologia II modulo – 2010/2011
Classi sociali e successo scolastico
Meritocrazia: ciò che caratterizza la società meritocratica è il processo di
razionalizzazione, il passaggio dal particolarismo all’universalismo, dall’
ascrizione all’acquisizione come criterio di selezione e di ricompensa
ciò che determina la posizione degli individui nel sistema di stratificazione è
sempre meno l’originale sociale e sempre più le loro doti innate e le
competenze
t
acquisite.
i it
Per la teoria funzionalista la società occidentale è diventata sempre più
meritocratica „ la posizione degli individui nella stratificazione sociale è
sempre più determinata dalle competenze acquisite e dalle capacità, e
sempre meno dall’origine sociale.
Ma
le ricerche empiriche sconfesserebbero tale opinione
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