COSMOGONIA E TEOGONIA Esiodo è il primo poeta greco di cui abbiamo sicure notizie storiche: egli visse nella regione montuosa della Beozia (nella cittadina di Ascra, ai piedi del monte Elicona, ritenuto dai greci sede delle Muse) nell’VIII secolo a.C., dunque in un’epoca di poco posteriore ad Omero. La sua figura è fondamentale perché egli ha scritto un’opera importantissima per la nostra conoscenza della mitologia greca: si tratta della Teogonia (cioè la genealogia degli dei), un poema di 1022 versi che raccoglie credenze e miti diversi, disegnando la storia della formazione del cosmo, la generazione degli dei, fino al regno di Zeus. Esiodo non utilizza solo il materiale mitologico che troveremo nei poemi omerici, ma recupera le antiche storie della terra di Beozia e tracce di racconti orientali che il poeta deve avere appreso dal padre mercante. Esiodo si sente investito del compito di spiegare le verità del mondo divino e umano, ricercando il principio ordinatore capace di dare un senso alle vicende umane: per Esiodo, tutto ha avuto origine da un disordine universale, dominato da lotte fra gli dei e dall’irrazionalità delle passioni, che viene infine domato da una divinità potente e razionale, capace di dare ordine alle cose (Zeus). Ecco in sintesi la teogonia, secondo Esiodo. In principio era il Caos, la materia disordinata e indefinibile, senza confini e senza tempo. Da esso nacquero il Fato, potente e inesorabile, a cui tutte le divinità dovevano obbedienza, l’Erebo, l’abisso tenebroso e inquietante e la Notte, buia e misteriosa. La Notte generò le Moire o Parche, filatrici del destino dell’uomo, la brutale Discordia, la triste Vecchiaia. Nacquero poi divinità più benevole e clementi: Gea, la terra, ed Eros, l’amore, entrambi figli del Caos; il Giorno splendente e il rarefatto Etere, figli dell’Erebo e della Notte; la Concordia e infine Urano, il cielo, e Ponto, l’azzurro mare, figli di Gea. Così dal Caos, il disordine, cominciò a delinearsi il Cosmo, cioè l’ordine, l’Universo. Il primo dio che regnò sul Cosmo fu Urano, dalla cui unione con Gea furono generati i Ciclopi, giganti smisurati, ultimo dei quali fu Cronos, il Tempo. Altri loro figli furono i Ciclopi, esseri enormi e mostruosi dotati di un solo occhio e i Centìmani, creature orrende con cinquanta teste e cento braccia. Urano, atterrito da figli tanto spaventosi, li relegò nell’Erebo, causando il risentimento di Gea, che istigò i Titani a ribellarsi al padre. Cronos, con la complicità della madre, mutilò e uccise Urano e liberò i fratelli, lasciando però nell’abisso i Ciclopi e i Centimani, che anch’egli temeva. Sotto il regno di Cronos e di Rea, sua sorella e sua sposa, nacquero molti dei: Hestia (Vesta per i Romani), Demetra (Cerere), Era (Giunone), Ade (Plutone), Poseidone (Nettuno), che il padre, per paura di venir spodestato, come gli aveva predetto un oracolo, ingoiava appena generati. Quando diede alla luce l’ultimo nato, cioè Zeus, Rea, stanca di veder divorare i propri figli, offrì al marito un sasso avvolto nelle fasce e nascose il bimbo in una profonda caverna del monte Ida, nell’isola di Creta, affidandolo alle cure delle ninfe dei boschi. Una volta cresciuto, Zeus, appresa la sua storia, si presentò irato al padre e lo costrinse a bere un intruglio che gli fece rigettare i figli precedentemente trangugiati. Così Zeus può costituire il suo regno, destinato a durare per tutti i tempi, al quale sono soggetti i mortali e gli immortali. In realtà Zeus e gli dei della III generazione devono lottare ancora contro i Titani (è la Titanomachia, cioè la battaglia contro i Titani), ma una volta ottenuta la vittoria con l’aiuto dei Centimani, creano una stirpe divina di cui fanno parte Apollo, Atena, Ermes, Artemide, ecc. e in concordia tutti insieme abitano sul monte Olimpo. Il messaggio di Esiodo è chiaro: come fra gli dei sulle forze irrazionali si è imposto il regno di Zeus, così fra gli uomini sulla violenza individuale e collettiva è il diritto che dovrà prevalere. Ma nella visione che compare nei poemi Omerici, su tutti, uomini e dei, domina il Fato, cioè il destino, la forza superiore e imperscrutabile a cui nessuno può opporsi, nemmeno Zeus: la visione della storia di Omero è assai più pessimistica di quella di Esiodo. Il regno di Caos (Ca@ov) e la nascita del Cosmos (Ko@smov) Caos (disordine) Fato (destino) Erebo (abisso) + Notte Moire (o Parche) Discordia Gea (terra) + Eros (amore) Concordia Urano (il cielo) Ponto (il mare) Vecchiaia Giorno Monti Il regno di Urano (I generazione) Urano (il cielo) + Gea (o Cibele = terra) Titani Cronos (o Saturno = titano) Rea Ciclopi Centimani Il regno di Cronos (II generazione) Cronos (titano) + Rea (sua sorella) Hestia Demetra Era Ade Poseidone Zeus Il regno di Zeus (III generazione) Zeus (regna sulla terra) + Era (sua sorella) Afrodite Atena Apollo Artemide Poseidone (regna sul Mare) Efesto Ermes Dall’unione di dei e dee con i mortali nascono i semidei e gli eroi. ecc Ade (regna sui morti) Etere (aria)