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DER KORK,
PORTUGALS GOLD
IL SUGHERO, L’ORO
DEL PORTOGALLO
Reise durch die Region Alentejo: 80 Millionen
Korkeichen liefern jährlich 3 Milliarden Stopfen
Viaggio nella regione dell’Alentejo dove da 80
milioni di querce si ricavano 3 miliardi di tappi
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a s a g r a n d e
R EN A TO
om Heißluftballon aus ist der Anblick
überwältigend. Wir sind bei Morgengrauen
aufgestiegen, um zu vermeiden, dass uns die
Atlantikwinde am späten Vormittag allzu weit
von unserem Startpunkt wegtreiben. Wir lassen die Naturoase
Albernoa (eine rund hundert Kilometer von Lissabon entfernte
Ortschaft) und die herrlichen Weinberge des Winzerbetriebs
Herdade dos Grous hinter uns und fliegen über das mit
Strandkiefern, Eukalyptusbäumen und Eichen bedeckte
Landinnere. Auf 500 Meter Höhe herrscht beinahe irreale
Stille. Nach wenigen Flugminuten erblicken wir plötzlich einige
Störche auf den Schornsteinen eines Bauernhofes, mehrere
Viehherden auf der Weide, einige graue Pferde und schwarze,
wild lebende Pata Negra-Schweinchen, während Dutzende
von Hasen zwischen den durch die Hitze völlig ausgedörrten
Sträuchern umher streifen. In geringer Entfernung die ersten
Menschen. Aus unserem Ballon wirken sie wie Ameisen: Es
sind die mit der Korkernte beschäftigten Schälkolonnen. Nach
einer sanften Landung am Waldrand, unweit eines Seeufers,
stoßen wir mit dem Piloten auf diesen beeindruckenden
Erstflug an. Unser Begleiter, Carlos Manuel Veloso dos Santos,
Generaldirektor von Amorim Cork Italia, der weltweit
berühmte Korkkoloss, begleitet uns zum Waldabschnitt, der in
diesem Jahr für die sogenannte „Schälung“ ausgewählt wurde.
Wir befinden uns in Coruche, in der portugiesischen Region
Alentejo, die auf der ganzen Welt für ihre ausgedehnten
Korkeichenwälder bekannt ist. Die kräftige, majestätische
Korkeiche ist ein immergrüner Laubbaum mit dichter Krone
und einem tief in den Erdboden eindringenden Wurzelwerk,
durch das sie ihre ausreichende Wasserversorgung sichert.
Eine regelrechte Goldgrube, deren Schatz vor allem von der
Korkenindustrie (als Verschluss von Weinflaschen) genutzt,
aber auch zur Verwendung als Wärme- und Schalldämmung
sowie als Außenverkleidung im Wohnbau, als Fußbodenbelag
(die Gläubigen laufen in der Sagrada Familia in Barcelona auf
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all’alto di una mongolfiera lo spettacolo è
straordinario. Vi siamo saliti all’alba per evitare
che i venti dell’Atlantico in tarda mattinata ci
sospingessero troppo lontani dal punto di
partenza. Lasciamo l’oasi naturalistica di Albernoa (località ad
un centinaio di chilometri da Lisbona) e gli splendidi vigneti
dell’azienda vitivinicola Herdade dos Grous per inoltrarci
nell’entroterra ricoperto da pini marittimi, eucalipti, querce. A
500 metri di quota il silenzio è quasi irreale. Dopo una
manciata di minuti di volo, ad un tratto scorgiamo delle
cicogne appollaiate sui comignoli di una fattoria, alcune
mandrie al pascolo, dei cavalli dal mantello grigio e un gruppo
di maialini neri (i famosi «pata negra») che vivono allo stato
brado mentre decine di lepri scorrazzano tra gli arbusti
rinsecchiti dalla canicola. Più in là ecco la prima presenza
umana. Dal nostro pallone aerostatico sembrano delle
«formichine»: sono le squadre addette al taglio della preziosa
corteccia delle querce da sughero. Scendiamo a terra dopo un
atterraggio dolcissimo ai margini della foresta, a pochi passi da
un laghetto e, dopo aver brindato con il pilota della
mongolfiera per questo emozionante battesimo dell’aria, il
nostro accompagnatore, Carlos Manuel Veloso dos Santos,
direttore generale di Amorim Cork Italia, il colosso mondiale
del sughero, ci guida verso quella porzione di foresta scelta
quest’anno per la cosiddetta «decortica». Siamo a Coruche,
nell’Alentejo, la regione del Portogallo famosa nel mondo per
l’immensa distesa di querce da sughero, piante imponenti e
maestose, con una chioma folta e sempreverde, che per
cercare la linfa vitale affondano le radici a profondità
insospettabili. Una vera e propria miniera d’oro sfruttata
soprattutto dalle industrie dei turaccioli (per la conservazione
del vino), ma il cui utilizzo spazia dai materiali per l’isolamento
termico ed acustico delle abitazioni ai rivestimenti esterni, dai
pavimenti (i fedeli che affollano la Sagrada Familia di
Barcellona camminano su un parquet di sughero) alle solette
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einem Korkboden) und Einlegesohlen, als Schwimmkörper für
Fischernetze und als Motordichtungen bis hin zur
undenkbarsten Nutzung verarbeitet wird: Aus Kork ist das
Antivibrationssystem des Airbus A380, das größte
Linienflugzeug der Welt, ebenfalls aus Kork ist die Unterlage
der Keramikschicht des Shuttle und mit Kork sind die
Kanuboote verkleidet, die bei den olympischen Spielen und
den Weltmeisterschaften den Sieg davon tragen. Doch kehren
wir zurück zum heiklen Verfahren, der Schälung der
Korkeichen, ein pflanzengerechter (und somit
umweltgerechter) Vorgang, ähnlich dem Scheren der Schafe.
Die Rindenschälung wird in den Monaten zwischen Mai und
Juli von Tischlermeistern mit besonderen Äxten durchgeführt.
In dieser Zeit steht der Baum voll im Saft, d. h. der Saft
befindet sich zwischen Stamm und Rinde und versorgt die
Pflanze ausreichend mit Wasser, so dass sich die Rinde leicht
vom Stamm lösen lässt, während schon im August das Schälen
wegen der zu trockenen Rinde unmöglich wird. Dieses
Verfahren ist - wie bereits erwähnt - äußerst heikel und
erfordert viel Erfahrung und Fertigkeit, da die inneren
Schichten der Rinde nicht verletzt werden dürfen. Jeder zu
tiefe Schnitt kann die Vitalität der Pflanze für immer
beeinträchtigen. Die Schälung ist die weltweit am besten
bezahlte landwirtschaftliche Tätigkeit, da nur wenige
Menschen die erforderlichen Fertigkeiten dazu besitzen. Meist
leben sie in Waldgebieten und die Korkschälung stellt für sie
eine wichtige Erwerbsquelle dar. Wir nähern uns einem
Erntehelfer: Er trieft nur so vor Schweiß. Er lässt uns die frisch
vom Baumstamm abgeschälte Rinde anfassen: Sie fühlt sich
sehr weich und feucht an, da sie noch vom Saft getränkt ist.
Geschält wird der Kork von Hand in zehnjährigen Abständen,
allerdings muss die Korkeiche erst mindestens 25 Jahre alt
werden. Die erste Korkschicht wird „männlicher Kork“ genannt,
sie ist sehr rau und grobporig, daher qualitativ minderwertig
und kommt lediglich für die Fertigung von Deko-Artikeln, für
Granulate und zur Weiterverarbeitung zum Einsatz. Erst die
folgenden Korkernten liefern den „weiblichen Kork“, der zur
Herstellung von Flaschenstopfen genutzt wird. Dieser Kork
wird alle 9 - 10 Jahre geerntet, wenn eine Schichtstärke von
mindestens 5 Zentimetern erreicht ist. Erfolgt die Korkernte in
kürzeren Zeitabständen, so erweist sich der Kork nicht nur von
delle scarpe, dai galleggianti delle reti da pesca alle guarnizioni
dei motori fino all’utilizzo più estremo: sono infatti di sughero
i sistemi anti-vibrazione dell’Airbus 380, il più grande aereo di
linea del mondo, è ancora di sughero la superficie su cui
poggiano le tegole in ceramica dello Shuttle e sono rivestite
di sughero le canoe che vincono le Olimpiadi e i campionati
del mondo. Ma torniamo alla delicatissima operazione
chiamata «decortica», un processo estremamente rispettoso
della pianta (e quindi dell’ambiente) che può essere
paragonato alla tosatura di una pecora. Questa operazione,
affidata a squadre di maestri d’ascia che con apposite accette
spogliano le querce da sughero della loro corteccia, si esegue
da maggio a luglio: è in questo periodo, infatti, che la linfa si
posiziona tra il fusto della pianta e la corteccia, mentre già ad
agosto la «tosatura» diventerebbe impossibile perchè la
corteccia si asciuga troppo. Operazione delicatissima dicevamo - che richiede estrema perizia ed esperienza in
quanto il taglio non deve interessare gli strati più interni della
corteccia. Tagli eseguiti male comprometterebbero per
sempre la vitalità della pianta. La «decortica» è il lavoro
agricolo più pagato al mondo, poiché sono solo in pochi a
possedere le competenze e la manualità necessarie. Si tratta
di persone che vivono nelle zone della foresta per le quali
questo processo diventa preziosa opportunità di lavoro.
Avviciniamo un mastro tagliatore di querce: gronda sudore. Ci
fa toccare la corteccia appena tolta dal tronco della pianta: è
tenerissima e umida, ancora impregnata del latte della quercia.
L’asportazione del sughero è un’operazione periodica che si
esegue manualmente a cicli decennali su piante che hanno
almeno 25 anni d’età. Il primo sughero, chiamato «maschio»,
non ha valore a causa dell’eccessiva irregolarità e porosità,
perciò è utilizzato per la realizzazione di articoli decorativi,
prodotti granulati e trasformazioni di secondaria importanza.
Dopo il primo taglio, la pianta produrrà sughero «femmina»,
destinato alla produzione di tappi da bottiglia. Quest’ultimo
sughero viene asportato ogni 9-10 anni, quando il sughero
raggiunge uno spessore di almeno 5 centimetri.
L’abbreviazione dei cicli di decorticazione, oltre a produrre
sughero di minore qualità, è deleteria perché compromette
seriamente la longevità della pianta che può raggiungere
anche i 200 anni di vita. La corteccia viene tolta facendo due
tagli ad anello, distanti un metro l’uno dall’altro, incidendo il
pezzo in senso longitudinale per facilitarne il distacco. Gli
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Miguel Ferreira Cabral
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minderwertiger Qualität, sondern es wird dadurch auch die
Langlebigkeit der Pflanze gefährdet, die ein Alter von rund 200
Jahren erreichen kann. Um die Rinde besser vom Stamm lösen
zu können, werden zwei kreisförmige Schnitte in einem Meter
Entfernung voneinander geführt und senkrecht miteinander
verbunden. Zur Markierung bekommen die frisch geschälten
Stämme die Jahreszahl auf den Stamm gemalt: Die in diesem
Jahr geschälten Eichen tragen die Zahl 1: Das bedeutet, dass sie
erst im Jahre 2020 wieder geschält werden dürfen. Der
geerntete Kork wird sogleich in die beiden Produktionsstätten
von Amorim befördert und dort auf dem riesigen, mit
Drainbeton ausgestatteten Vorplatz mindestens sechs Monate
lang gelagert (jedes Werk verfügt über eine 150.000
Quadratmeter große Fläche). „In der Vergangenheit“, erzählt
Carlo Santos „ließ man den Kork im Wald liegen, doch haben
eingehende Forschungen gezeigt, dass sich diese Tradition
wegen des drohenden Pilz- und Bakterienbefalls negativ auf
die Qualität des Korks auswirkt“. Erst nach einer Lagerung von
alberi scorticati di fresco vengono marchiati sul tronco color
giallo-ocra con un numero: quelli decorticati quest’anno
riportano il numero 1. Ciò significa che la prossima «decortica»
non potrà avvenire prima del 2020. Una volta tagliato, il
sughero viene immediatamente trasferito nei due stabilimenti
di produzione Amorim e lasciato stagionare negli immensi
piazzali di cemento drenato per almeno sei mesi (ogni
stabilimento dispone di 150 mila metri quadrati di superficie).
«In passato - racconta Carlo Santos - il sughero veniva lasciato
nella foresta, ma studi approfonditi hanno evidenziato come
questa tradizione fosse dannosa per la qualità del sughero che
rischiava di essere contaminato da funghi e batteri». Solo una
volta trascorso un periodo minimo di sei mesi di stagionatura
sarà finalmente possibile procedere alla lavorazione e alla
realizzazione dei tappi, alla raschiatura per togliere lo strato
superficiale lignificato, alla bollitura e alla lavorazione vera e
propria con la realizzazione delle varie tipologie di tappo (per
vini comuni, vini di pregio e Champagne). Squadre di esperti
mindestens sechs Monaten ist der Kork zur Verarbeitung
bereit. Zunächst wird die oberflächliche, verholzte Schicht
abgeschabt, der Kork gekocht und dann zu verschiedenartigen
Stopfen verarbeitet (für gewöhnliche und hochwertige Weine
sowie für Champagner). Teams von Facharbeitern wählen den
Kork aufgrund seiner Qualität aus, während der
Produktionsausschuss zermahlen und als Biomasse zur
Energiegewinnung verwendet wird. Vom Kork geht nichts in
den Müll. Auch die Stopfen werden wieder verwertet und zum
Beispiel als Dämmmaterial oder Isolierstoff und in der
Bekleidungsindustrie eingesetzt. Die Philosophie des AmorimKonzerns war seit jeher gezielt auf die ökologische
Nachhaltigkeit ausgerichtet. In den Mittelmeerländern
(Portugal, Spanien, Frankreich, Sardinien, Algerien, Marokko
und Tunesien) nehmen die Korkeichenwälder eine Fläche von
2,2 Millionen Hektar ein und sind - dank der besonderen
Zusammensetzung des Korks - imstande, jährlich mehr als 14
Millionen Tonnen C02 zu binden. Somit sind sie von
Carlos Manuel Veloso dos Santos
selezionano le varie partite di sughero in base alla qualità,
mentre gli scarti, ridotti in polvere, vengono utilizzati come
biomassa per produrre energia. Insomma del sughero non si
butta niente. Gli stessi tappi vengono riciclati e rilavorati per
altri utilizzi come l’isolamento, la coibentazione e
l’abbigliamento. Il Gruppo Amorim ha posto sempre al centro
della propria filosofia il tema dell’ecosostenibilità. Le foreste
da sughero del Mediterraneo, sviluppate su un’area di 2,2
milioni di ettari (Portogallo, Spagna, Francia, Sardegna, Algeria,
Marocco e Tunisia) sono in grado di assorbire più di 14 milioni
di tonnellate di C02 ogni anno grazie alla particolare
composizione strutturale del sughero che ne riveste la
corteccia. Giocano, quindi, un ruolo molto importante nel
processo di protezione del pianeta dal surriscaldamento
globale. La maggior diffusione di queste piante (80 milioni) si
ha in Portogallo ed è concentrata nell’Alentejo (in misura
minore nel Ribatejo e nell’Algarve) per una produzione annua
di 160 mila tonnellate (il 53% del totale mondiale) per un
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erheblicher Bedeutung zum Schutz vor der globalen
Erwärmung. Den flächenmäßig größten Korkeichenbestand (80
Millionen) weist Portugal in der Region Alentejo (in geringerem
Ausmaß in Ribatejo und in der Algarve) auf. Jährlich werden
dort 160 Tausend Tonnen (53% der Weltproduktion) Kork
gewonnen, mit einem Geschäftsvolumen in Höhe von 250
Millionen Euro. Amorim, ein multinationaler Konzern mit Sitz
in Portugal (er wurde 1870 von Antonio Alves de Amorim in
Vila Nova de Gaia, an der Peripherie von Porto gegründet) ist
weltweit führend in der Herstellung, Verarbeitung und im
Vertrieb von Korkstopfen. Die Jahresproduktion beläuft sich
auf 3,2 Milliarden Stopfen (30% der internationalen
Produktion), die Absatzmärkte befinden sich in 103 Ländern.
Der Konzern verfügt über 22 Zweigstellen, eine davon hat
ihren Sitz in Italien, in Conegliano. In diesem Werk, das 32
Mitarbeiter beschäftigt, trifft fast täglich ein Lkw aus Portugal
mit 1,5 Millionen Korkrollen ein: Es ist die Rohware, die es
nachzuarbeiten und den Kundenwünschen entsprechend zu
personalisieren gilt. Jüngste Forschungen haben bewiesen, dass
sich im Vergleich zu alternativen Plastik-, Silikon-, Aluminiumoder Glasverschlüssen, der Naturkorken nicht nur am besten
volume di affari di 250 milioni di euro. Amorim, multinazionale
con sede in Portogallo (fu fondata nel 1870 da Antonio Alves
de Amorim a Vila Nova de Gaia, alla periferia di Porto) è il più
importante gruppo al mondo nella produzione, lavorazione e
commercio dei tappi di sughero. In un anno produce 3,2
miliardi di pezzi (il 30% dell’intera produzione planetaria), che
vende in 103 Paesi. Dispone di 22 filiali, una delle quali in Italia,
a Conegliano. Qui, in uno stabilimento in cui lavorano 32
persone, quasi ogni giorno arriva un Tir dal Portogallo carico
di 1,5 milioni di cilindri di sughero: sono i tappi grezzi, da
rifinire e personalizzare secondo le richieste delle singole
aziende. Recenti studi hanno confermato che rispetto alle
alternative in plastica, silicone, alluminio o vetro, il tappo in
sughero non solo è la miglior chiusura per conservare le
caratteristiche organolettiche del vino, ma è anche quella più
ecologica poiché rispetta la natura e i suoi processi ed è
interamente riciclabile. Amorim Cork Italia è impegnata altresì
in un progetto pilota nell’area di Conegliano-Valdobbiadene
per la raccolta e il riciclo dei tappi in sughero. A tal proposito
ha ideato e confezionato uno speciale box con l’obiettivo di
intercettare direttamente in azienda (per ora in quelle del
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zur Erhaltung der organoleptischen Weineigenschaften eignet,
sondern auch der umweltfreundlichste - da zu 100%
recyclingfähig - Verschluss ist. Amorim Cork Italia hat im
Gebiet Conegliano-Valdobbiadene ebenfalls ein Pilotprojekt
zur Sammlung und Wiederverwertung der Korkstopfen in
Angriff genommen. Zu diesem Zweck wurde eine besondere
„ethische“ Box zum Sammeln der Korkstopfen entworfen, mit
dem Ziel direkt in den Betrieben (bisher in Venetien, im Gebiet
des Chianti Classico und in Sizilien) sämtliche
Ausschussstopfen der Kellereien abzufangen, die dann im
Bereich des ökologischen Bauens oder zur Herstellung von
saugfähigem Material zum Auffangen von ausgelaufenen
umweltschädlichen Flüssigkeiten wieder verwertet werden
können. Ein weiteres Glanzstück von Amorim ist die Abteilung
<Forschung und Entwicklung>. Dort wird versucht, jegliche Art
von Fehlern zu vermieden und die bestmögliche
Flaschenreifung zu gewährleisten. Nach mehrjährigen
Forschungen ist es Amorim in Zusammenarbeit mit der
Universität Porto gelungen, den berüchtigten, auf das
Auftreten des Trichloranisols (TCA) zurück zu führenden
„Korkton“ endgültig zu besiegen. Entscheidend war der Beitrag
von Prof. Miguel Ferreira Cabral, der dank der Anwendung
einer modernen Technik unter anderem herausfinden konnte,
dass der Kork eine positive Auswirkung auf die menschliche
Gesundheit ausübt. Einige im Kork enthaltene und an den
Wein abgegebene Phenolverbindungen haben, insbesondere
bei Brust- und Darmkrebs, eine äußerst starke Krebs
hemmende Wirkung. Also: Es leben die Korkstopfen hoch!
Veneto, del Chianti Classico e della Sicilia) tutti quei tappi di
scarto che le cantine gettano e che invece possono essere
facilmente riciclati, nel settore della bioedilizia o nella
produzione di materiale assorbente destinato al recupero di
liquidi inquinanti dispersi nell’ambiente. Altro fiore
all'occhiello di Amorim è il reparto <Ricerca e Sviluppo> creato
per eliminare ogni possibile difetto e per permettere la
migliore evoluzione del vino in bottiglia. Dopo anni di ricerche
Amorim, in collaborazione con l’Università di Porto, ha
sconfitto il famigerato «sentore di tappo» determinato dalla
presenza del Tricloranisolo (Tca). Determinante l’apporto del
prof. Miguel Ferreira Cabral che attraverso una tecnologia
all’avanguardia, ha altresì scoperto che il sughero svolge una
funzione positiva sulla salute umana poichè alcuni composti
fenolici presenti nel sughero e da essi ceduti al vino
possiedono una significativa attività che inibisce la
proliferazione delle cellule tumorali, in particolare nei casi di
tumore al seno e al colon. Evviva, dunque, i tappi di sughero.
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