DER KORK, PORTUGALS GOLD IL SUGHERO, L’ORO DEL PORTOGALLO Reise durch die Region Alentejo: 80 Millionen Korkeichen liefern jährlich 3 Milliarden Stopfen Viaggio nella regione dell’Alentejo dove da 80 milioni di querce si ricavano 3 miliardi di tappi G i u s e p p e PHOTO V 16 C a s a g r a n d e R EN A TO om Heißluftballon aus ist der Anblick überwältigend. Wir sind bei Morgengrauen aufgestiegen, um zu vermeiden, dass uns die Atlantikwinde am späten Vormittag allzu weit von unserem Startpunkt wegtreiben. Wir lassen die Naturoase Albernoa (eine rund hundert Kilometer von Lissabon entfernte Ortschaft) und die herrlichen Weinberge des Winzerbetriebs Herdade dos Grous hinter uns und fliegen über das mit Strandkiefern, Eukalyptusbäumen und Eichen bedeckte Landinnere. Auf 500 Meter Höhe herrscht beinahe irreale Stille. Nach wenigen Flugminuten erblicken wir plötzlich einige Störche auf den Schornsteinen eines Bauernhofes, mehrere Viehherden auf der Weide, einige graue Pferde und schwarze, wild lebende Pata Negra-Schweinchen, während Dutzende von Hasen zwischen den durch die Hitze völlig ausgedörrten Sträuchern umher streifen. In geringer Entfernung die ersten Menschen. Aus unserem Ballon wirken sie wie Ameisen: Es sind die mit der Korkernte beschäftigten Schälkolonnen. Nach einer sanften Landung am Waldrand, unweit eines Seeufers, stoßen wir mit dem Piloten auf diesen beeindruckenden Erstflug an. Unser Begleiter, Carlos Manuel Veloso dos Santos, Generaldirektor von Amorim Cork Italia, der weltweit berühmte Korkkoloss, begleitet uns zum Waldabschnitt, der in diesem Jahr für die sogenannte „Schälung“ ausgewählt wurde. Wir befinden uns in Coruche, in der portugiesischen Region Alentejo, die auf der ganzen Welt für ihre ausgedehnten Korkeichenwälder bekannt ist. Die kräftige, majestätische Korkeiche ist ein immergrüner Laubbaum mit dichter Krone und einem tief in den Erdboden eindringenden Wurzelwerk, durch das sie ihre ausreichende Wasserversorgung sichert. Eine regelrechte Goldgrube, deren Schatz vor allem von der Korkenindustrie (als Verschluss von Weinflaschen) genutzt, aber auch zur Verwendung als Wärme- und Schalldämmung sowie als Außenverkleidung im Wohnbau, als Fußbodenbelag (die Gläubigen laufen in der Sagrada Familia in Barcelona auf V ETTO R A TO D all’alto di una mongolfiera lo spettacolo è straordinario. Vi siamo saliti all’alba per evitare che i venti dell’Atlantico in tarda mattinata ci sospingessero troppo lontani dal punto di partenza. Lasciamo l’oasi naturalistica di Albernoa (località ad un centinaio di chilometri da Lisbona) e gli splendidi vigneti dell’azienda vitivinicola Herdade dos Grous per inoltrarci nell’entroterra ricoperto da pini marittimi, eucalipti, querce. A 500 metri di quota il silenzio è quasi irreale. Dopo una manciata di minuti di volo, ad un tratto scorgiamo delle cicogne appollaiate sui comignoli di una fattoria, alcune mandrie al pascolo, dei cavalli dal mantello grigio e un gruppo di maialini neri (i famosi «pata negra») che vivono allo stato brado mentre decine di lepri scorrazzano tra gli arbusti rinsecchiti dalla canicola. Più in là ecco la prima presenza umana. Dal nostro pallone aerostatico sembrano delle «formichine»: sono le squadre addette al taglio della preziosa corteccia delle querce da sughero. Scendiamo a terra dopo un atterraggio dolcissimo ai margini della foresta, a pochi passi da un laghetto e, dopo aver brindato con il pilota della mongolfiera per questo emozionante battesimo dell’aria, il nostro accompagnatore, Carlos Manuel Veloso dos Santos, direttore generale di Amorim Cork Italia, il colosso mondiale del sughero, ci guida verso quella porzione di foresta scelta quest’anno per la cosiddetta «decortica». Siamo a Coruche, nell’Alentejo, la regione del Portogallo famosa nel mondo per l’immensa distesa di querce da sughero, piante imponenti e maestose, con una chioma folta e sempreverde, che per cercare la linfa vitale affondano le radici a profondità insospettabili. Una vera e propria miniera d’oro sfruttata soprattutto dalle industrie dei turaccioli (per la conservazione del vino), ma il cui utilizzo spazia dai materiali per l’isolamento termico ed acustico delle abitazioni ai rivestimenti esterni, dai pavimenti (i fedeli che affollano la Sagrada Familia di Barcellona camminano su un parquet di sughero) alle solette il reportage die Reportage XXX 17 XXX 18 einem Korkboden) und Einlegesohlen, als Schwimmkörper für Fischernetze und als Motordichtungen bis hin zur undenkbarsten Nutzung verarbeitet wird: Aus Kork ist das Antivibrationssystem des Airbus A380, das größte Linienflugzeug der Welt, ebenfalls aus Kork ist die Unterlage der Keramikschicht des Shuttle und mit Kork sind die Kanuboote verkleidet, die bei den olympischen Spielen und den Weltmeisterschaften den Sieg davon tragen. Doch kehren wir zurück zum heiklen Verfahren, der Schälung der Korkeichen, ein pflanzengerechter (und somit umweltgerechter) Vorgang, ähnlich dem Scheren der Schafe. Die Rindenschälung wird in den Monaten zwischen Mai und Juli von Tischlermeistern mit besonderen Äxten durchgeführt. In dieser Zeit steht der Baum voll im Saft, d. h. der Saft befindet sich zwischen Stamm und Rinde und versorgt die Pflanze ausreichend mit Wasser, so dass sich die Rinde leicht vom Stamm lösen lässt, während schon im August das Schälen wegen der zu trockenen Rinde unmöglich wird. Dieses Verfahren ist - wie bereits erwähnt - äußerst heikel und erfordert viel Erfahrung und Fertigkeit, da die inneren Schichten der Rinde nicht verletzt werden dürfen. Jeder zu tiefe Schnitt kann die Vitalität der Pflanze für immer beeinträchtigen. Die Schälung ist die weltweit am besten bezahlte landwirtschaftliche Tätigkeit, da nur wenige Menschen die erforderlichen Fertigkeiten dazu besitzen. Meist leben sie in Waldgebieten und die Korkschälung stellt für sie eine wichtige Erwerbsquelle dar. Wir nähern uns einem Erntehelfer: Er trieft nur so vor Schweiß. Er lässt uns die frisch vom Baumstamm abgeschälte Rinde anfassen: Sie fühlt sich sehr weich und feucht an, da sie noch vom Saft getränkt ist. Geschält wird der Kork von Hand in zehnjährigen Abständen, allerdings muss die Korkeiche erst mindestens 25 Jahre alt werden. Die erste Korkschicht wird „männlicher Kork“ genannt, sie ist sehr rau und grobporig, daher qualitativ minderwertig und kommt lediglich für die Fertigung von Deko-Artikeln, für Granulate und zur Weiterverarbeitung zum Einsatz. Erst die folgenden Korkernten liefern den „weiblichen Kork“, der zur Herstellung von Flaschenstopfen genutzt wird. Dieser Kork wird alle 9 - 10 Jahre geerntet, wenn eine Schichtstärke von mindestens 5 Zentimetern erreicht ist. Erfolgt die Korkernte in kürzeren Zeitabständen, so erweist sich der Kork nicht nur von delle scarpe, dai galleggianti delle reti da pesca alle guarnizioni dei motori fino all’utilizzo più estremo: sono infatti di sughero i sistemi anti-vibrazione dell’Airbus 380, il più grande aereo di linea del mondo, è ancora di sughero la superficie su cui poggiano le tegole in ceramica dello Shuttle e sono rivestite di sughero le canoe che vincono le Olimpiadi e i campionati del mondo. Ma torniamo alla delicatissima operazione chiamata «decortica», un processo estremamente rispettoso della pianta (e quindi dell’ambiente) che può essere paragonato alla tosatura di una pecora. Questa operazione, affidata a squadre di maestri d’ascia che con apposite accette spogliano le querce da sughero della loro corteccia, si esegue da maggio a luglio: è in questo periodo, infatti, che la linfa si posiziona tra il fusto della pianta e la corteccia, mentre già ad agosto la «tosatura» diventerebbe impossibile perchè la corteccia si asciuga troppo. Operazione delicatissima dicevamo - che richiede estrema perizia ed esperienza in quanto il taglio non deve interessare gli strati più interni della corteccia. Tagli eseguiti male comprometterebbero per sempre la vitalità della pianta. La «decortica» è il lavoro agricolo più pagato al mondo, poiché sono solo in pochi a possedere le competenze e la manualità necessarie. Si tratta di persone che vivono nelle zone della foresta per le quali questo processo diventa preziosa opportunità di lavoro. Avviciniamo un mastro tagliatore di querce: gronda sudore. Ci fa toccare la corteccia appena tolta dal tronco della pianta: è tenerissima e umida, ancora impregnata del latte della quercia. L’asportazione del sughero è un’operazione periodica che si esegue manualmente a cicli decennali su piante che hanno almeno 25 anni d’età. Il primo sughero, chiamato «maschio», non ha valore a causa dell’eccessiva irregolarità e porosità, perciò è utilizzato per la realizzazione di articoli decorativi, prodotti granulati e trasformazioni di secondaria importanza. Dopo il primo taglio, la pianta produrrà sughero «femmina», destinato alla produzione di tappi da bottiglia. Quest’ultimo sughero viene asportato ogni 9-10 anni, quando il sughero raggiunge uno spessore di almeno 5 centimetri. L’abbreviazione dei cicli di decorticazione, oltre a produrre sughero di minore qualità, è deleteria perché compromette seriamente la longevità della pianta che può raggiungere anche i 200 anni di vita. La corteccia viene tolta facendo due tagli ad anello, distanti un metro l’uno dall’altro, incidendo il pezzo in senso longitudinale per facilitarne il distacco. Gli il reportage die Reportage 19 XXX Miguel Ferreira Cabral 20 minderwertiger Qualität, sondern es wird dadurch auch die Langlebigkeit der Pflanze gefährdet, die ein Alter von rund 200 Jahren erreichen kann. Um die Rinde besser vom Stamm lösen zu können, werden zwei kreisförmige Schnitte in einem Meter Entfernung voneinander geführt und senkrecht miteinander verbunden. Zur Markierung bekommen die frisch geschälten Stämme die Jahreszahl auf den Stamm gemalt: Die in diesem Jahr geschälten Eichen tragen die Zahl 1: Das bedeutet, dass sie erst im Jahre 2020 wieder geschält werden dürfen. Der geerntete Kork wird sogleich in die beiden Produktionsstätten von Amorim befördert und dort auf dem riesigen, mit Drainbeton ausgestatteten Vorplatz mindestens sechs Monate lang gelagert (jedes Werk verfügt über eine 150.000 Quadratmeter große Fläche). „In der Vergangenheit“, erzählt Carlo Santos „ließ man den Kork im Wald liegen, doch haben eingehende Forschungen gezeigt, dass sich diese Tradition wegen des drohenden Pilz- und Bakterienbefalls negativ auf die Qualität des Korks auswirkt“. Erst nach einer Lagerung von alberi scorticati di fresco vengono marchiati sul tronco color giallo-ocra con un numero: quelli decorticati quest’anno riportano il numero 1. Ciò significa che la prossima «decortica» non potrà avvenire prima del 2020. Una volta tagliato, il sughero viene immediatamente trasferito nei due stabilimenti di produzione Amorim e lasciato stagionare negli immensi piazzali di cemento drenato per almeno sei mesi (ogni stabilimento dispone di 150 mila metri quadrati di superficie). «In passato - racconta Carlo Santos - il sughero veniva lasciato nella foresta, ma studi approfonditi hanno evidenziato come questa tradizione fosse dannosa per la qualità del sughero che rischiava di essere contaminato da funghi e batteri». Solo una volta trascorso un periodo minimo di sei mesi di stagionatura sarà finalmente possibile procedere alla lavorazione e alla realizzazione dei tappi, alla raschiatura per togliere lo strato superficiale lignificato, alla bollitura e alla lavorazione vera e propria con la realizzazione delle varie tipologie di tappo (per vini comuni, vini di pregio e Champagne). Squadre di esperti mindestens sechs Monaten ist der Kork zur Verarbeitung bereit. Zunächst wird die oberflächliche, verholzte Schicht abgeschabt, der Kork gekocht und dann zu verschiedenartigen Stopfen verarbeitet (für gewöhnliche und hochwertige Weine sowie für Champagner). Teams von Facharbeitern wählen den Kork aufgrund seiner Qualität aus, während der Produktionsausschuss zermahlen und als Biomasse zur Energiegewinnung verwendet wird. Vom Kork geht nichts in den Müll. Auch die Stopfen werden wieder verwertet und zum Beispiel als Dämmmaterial oder Isolierstoff und in der Bekleidungsindustrie eingesetzt. Die Philosophie des AmorimKonzerns war seit jeher gezielt auf die ökologische Nachhaltigkeit ausgerichtet. In den Mittelmeerländern (Portugal, Spanien, Frankreich, Sardinien, Algerien, Marokko und Tunesien) nehmen die Korkeichenwälder eine Fläche von 2,2 Millionen Hektar ein und sind - dank der besonderen Zusammensetzung des Korks - imstande, jährlich mehr als 14 Millionen Tonnen C02 zu binden. Somit sind sie von Carlos Manuel Veloso dos Santos selezionano le varie partite di sughero in base alla qualità, mentre gli scarti, ridotti in polvere, vengono utilizzati come biomassa per produrre energia. Insomma del sughero non si butta niente. Gli stessi tappi vengono riciclati e rilavorati per altri utilizzi come l’isolamento, la coibentazione e l’abbigliamento. Il Gruppo Amorim ha posto sempre al centro della propria filosofia il tema dell’ecosostenibilità. Le foreste da sughero del Mediterraneo, sviluppate su un’area di 2,2 milioni di ettari (Portogallo, Spagna, Francia, Sardegna, Algeria, Marocco e Tunisia) sono in grado di assorbire più di 14 milioni di tonnellate di C02 ogni anno grazie alla particolare composizione strutturale del sughero che ne riveste la corteccia. Giocano, quindi, un ruolo molto importante nel processo di protezione del pianeta dal surriscaldamento globale. La maggior diffusione di queste piante (80 milioni) si ha in Portogallo ed è concentrata nell’Alentejo (in misura minore nel Ribatejo e nell’Algarve) per una produzione annua di 160 mila tonnellate (il 53% del totale mondiale) per un il reportage die Reportage 21 PUBBLICITÀ xxx erheblicher Bedeutung zum Schutz vor der globalen Erwärmung. Den flächenmäßig größten Korkeichenbestand (80 Millionen) weist Portugal in der Region Alentejo (in geringerem Ausmaß in Ribatejo und in der Algarve) auf. Jährlich werden dort 160 Tausend Tonnen (53% der Weltproduktion) Kork gewonnen, mit einem Geschäftsvolumen in Höhe von 250 Millionen Euro. Amorim, ein multinationaler Konzern mit Sitz in Portugal (er wurde 1870 von Antonio Alves de Amorim in Vila Nova de Gaia, an der Peripherie von Porto gegründet) ist weltweit führend in der Herstellung, Verarbeitung und im Vertrieb von Korkstopfen. Die Jahresproduktion beläuft sich auf 3,2 Milliarden Stopfen (30% der internationalen Produktion), die Absatzmärkte befinden sich in 103 Ländern. Der Konzern verfügt über 22 Zweigstellen, eine davon hat ihren Sitz in Italien, in Conegliano. In diesem Werk, das 32 Mitarbeiter beschäftigt, trifft fast täglich ein Lkw aus Portugal mit 1,5 Millionen Korkrollen ein: Es ist die Rohware, die es nachzuarbeiten und den Kundenwünschen entsprechend zu personalisieren gilt. Jüngste Forschungen haben bewiesen, dass sich im Vergleich zu alternativen Plastik-, Silikon-, Aluminiumoder Glasverschlüssen, der Naturkorken nicht nur am besten volume di affari di 250 milioni di euro. Amorim, multinazionale con sede in Portogallo (fu fondata nel 1870 da Antonio Alves de Amorim a Vila Nova de Gaia, alla periferia di Porto) è il più importante gruppo al mondo nella produzione, lavorazione e commercio dei tappi di sughero. In un anno produce 3,2 miliardi di pezzi (il 30% dell’intera produzione planetaria), che vende in 103 Paesi. Dispone di 22 filiali, una delle quali in Italia, a Conegliano. Qui, in uno stabilimento in cui lavorano 32 persone, quasi ogni giorno arriva un Tir dal Portogallo carico di 1,5 milioni di cilindri di sughero: sono i tappi grezzi, da rifinire e personalizzare secondo le richieste delle singole aziende. Recenti studi hanno confermato che rispetto alle alternative in plastica, silicone, alluminio o vetro, il tappo in sughero non solo è la miglior chiusura per conservare le caratteristiche organolettiche del vino, ma è anche quella più ecologica poiché rispetta la natura e i suoi processi ed è interamente riciclabile. Amorim Cork Italia è impegnata altresì in un progetto pilota nell’area di Conegliano-Valdobbiadene per la raccolta e il riciclo dei tappi in sughero. A tal proposito ha ideato e confezionato uno speciale box con l’obiettivo di intercettare direttamente in azienda (per ora in quelle del il reportage die Reportage 23 PUBBLICITÀ xxx zur Erhaltung der organoleptischen Weineigenschaften eignet, sondern auch der umweltfreundlichste - da zu 100% recyclingfähig - Verschluss ist. Amorim Cork Italia hat im Gebiet Conegliano-Valdobbiadene ebenfalls ein Pilotprojekt zur Sammlung und Wiederverwertung der Korkstopfen in Angriff genommen. Zu diesem Zweck wurde eine besondere „ethische“ Box zum Sammeln der Korkstopfen entworfen, mit dem Ziel direkt in den Betrieben (bisher in Venetien, im Gebiet des Chianti Classico und in Sizilien) sämtliche Ausschussstopfen der Kellereien abzufangen, die dann im Bereich des ökologischen Bauens oder zur Herstellung von saugfähigem Material zum Auffangen von ausgelaufenen umweltschädlichen Flüssigkeiten wieder verwertet werden können. Ein weiteres Glanzstück von Amorim ist die Abteilung <Forschung und Entwicklung>. Dort wird versucht, jegliche Art von Fehlern zu vermieden und die bestmögliche Flaschenreifung zu gewährleisten. Nach mehrjährigen Forschungen ist es Amorim in Zusammenarbeit mit der Universität Porto gelungen, den berüchtigten, auf das Auftreten des Trichloranisols (TCA) zurück zu führenden „Korkton“ endgültig zu besiegen. Entscheidend war der Beitrag von Prof. Miguel Ferreira Cabral, der dank der Anwendung einer modernen Technik unter anderem herausfinden konnte, dass der Kork eine positive Auswirkung auf die menschliche Gesundheit ausübt. Einige im Kork enthaltene und an den Wein abgegebene Phenolverbindungen haben, insbesondere bei Brust- und Darmkrebs, eine äußerst starke Krebs hemmende Wirkung. Also: Es leben die Korkstopfen hoch! Veneto, del Chianti Classico e della Sicilia) tutti quei tappi di scarto che le cantine gettano e che invece possono essere facilmente riciclati, nel settore della bioedilizia o nella produzione di materiale assorbente destinato al recupero di liquidi inquinanti dispersi nell’ambiente. Altro fiore all'occhiello di Amorim è il reparto <Ricerca e Sviluppo> creato per eliminare ogni possibile difetto e per permettere la migliore evoluzione del vino in bottiglia. Dopo anni di ricerche Amorim, in collaborazione con l’Università di Porto, ha sconfitto il famigerato «sentore di tappo» determinato dalla presenza del Tricloranisolo (Tca). Determinante l’apporto del prof. Miguel Ferreira Cabral che attraverso una tecnologia all’avanguardia, ha altresì scoperto che il sughero svolge una funzione positiva sulla salute umana poichè alcuni composti fenolici presenti nel sughero e da essi ceduti al vino possiedono una significativa attività che inibisce la proliferazione delle cellule tumorali, in particolare nei casi di tumore al seno e al colon. Evviva, dunque, i tappi di sughero. 25 il reportage die Reportage