Fiordaliso - Parco Scientifico e Tecnologico del Molise

Fiordaliso
(Centaurea cyanus L. )
Famiglia: Compositae
Descrizione
botanica
Pianta erbacea annuale alta 30-80 cm. Le radici sono fascicolate e piuttosto superficiali. Ha
fusti ascendenti , ramificati e con tomentosità. Le foglie sono lineari-lanceolate, intere con tre
nervature, di colore verde-grigio e terminanti a punta. I fiori, di colore azzurro-violetto, sono
dei capolini di 2-3 cm di diametro e si formano su peduncoli allungati. Il frutto è un achenio
lungo 3-4 mm. È una pianta mellifera.
Diffusione e mercato
È originaria delle zone temperate dell’Europa e dell’Asia. È una pianta molto rustica, si trova
in campi incolti e coltivati, anche se, in seguito all’impiego di diserbanti, si è ridotta la sua
presenza tanto che è segnalato in via di estinzione in diverse regioni. Le superfici destinate
alla coltivazione di tale specie sono ridottissime (inferiori ad un ha) quindi, non esiste un vero
e proprio mercato come pianta officinale (I.S.A.F.A., 2001). È più diffusa per uso
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ornamentale nella realizzazione di aiuole o allevata in vaso. In commercio infatti, si trovano
diverse varietà aventi fiori semplici o doppi, di diverso colore (bianchi, rosa, rossi, azzurri),
varietà nane o che superano i 150 cm di altezza.
Esigenze pedoclimatiche
Si coltiva in pieno sole, riparata dai venti, in terreni con buona esposizione anche se resiste
bene ai ritorni di freddo. Predilige suoli leggeri, ben drenati e fertili, non tollera terreni
prevalentemente argillosi (Caironi C., 2007).
Tecnica colturale
Propagazione e sesti d’impianto – Avviene per semina diretta e trapianto.
La semina diretta si esegue ad inizio primavera o autunno, realizzando delle file distanti 6070 cm. La temperatura ottimale di germinazione varia tra i 20 e 30°C. Il tempo di
germinazione in campo è di 3-4 settimane. Quando le piante sono alte circa 10 cm, vanno
diradate ottenendo una distanza sulla fila di circa 30 cm. Si può eseguire anche il trapianto in
pieno campo di piantine ottenute da semenzai. Un’ulteriore tecnica di propagazione prevede
la semina in semenzaio, all’interno di serre fredde o calde, in primavera e quando le piantine
avranno emesso 6-8 foglie si esegue il trapianto. Tale metodo non sempre dà buoni risultati in
quanto si è visto che in molti casi blocca lo sviluppo delle piantine.
Preparazione del terreno – Si esegue un’aratura superficiale in autunno e successiva
erpicatura per preparare il terreno alla semina. Le sarchiature meccaniche nell’interfila
permettono di ridurre lo sviluppo delle infestanti. Per alcune varietà di fiordaliso è opportuno
sostenere le piante con dei fili poichè si sviluppano molto in altezza (anche fino a 150 cm) e
tendono a piegarsi, soprattutto con la pioggia.
Irrigazione – Se necessaria, viene fatta dopo la semina e durante la fioritura che, in tal modo
si protrae più a lungo.
Concimazione – Al momento dell’aratura si interra letame maturo. In primavera, prima della
semina, si possono distribuire 60 kg/ha di N, 80 kg/ha di P2O5 e 100 kg/ha di K2O interrati
con una leggera erpicatura (Regione Veneto, 2005).
Avversità
Sono possibili attacchi di afidi (Aphis fabae) e di patogeni fungini (Fusarium sp., Verticillium
sp., Rhizoctonia sp.) soprattutto ad elevate temperature e umidità.
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Raccolta, resa e utilizzazione
La raccolta dei capolini si esegue, nella maggior parte dei casi, a mano e, a seconda delle
zone di coltivazione, da aprile fino alla sfioritura. Le rese sono di circa 10-15 q/ha di fiori
freschi che, subito dopo la raccolta devono essere sottoposti ad essiccazione (Regione
Veneto, 2005).
La pianta contiene tannini, pelargonina, centaurina (principio amaro) e nei fiori sono presenti
saponine, mucillagini e antociani-glucosidi come la cianidina, a cui si deve l’effetto
decongestionante nelle congiuntiviti e nelle oftalmie. Infatti con i petali è possibile realizzare
colliri e lavande oculari (Garbacki N., et al., 1999). Fiori e foglie hanno anche azione
astrigente e febbrifuga nei reumatismi articolari e bronchiti. In cucina, il fiordaliso, può
essere utilizzato miscelato con altre essenze per la realizzazione di amari digestivi (Pieroni
A., et al., 2004).
Bibliografia
Caironi C. (2007) - Fiordaliso, rustica gemma. La rinascita dell’azzurro fiore delle messi.
Sentieri in città. Notiziario di Bosco in città e Parco delle Cave n. 10 (2007); pag. 6.
Garbacki N., et al. (1999) - Anti-inflammatory and immunological effects of Centaurea
cyanus flower-heads. Journal of Ethnopharmacology 68 (1999); pag. 235–241.
I.S.A.F.A. (2001) – Indagine sulla consistenza e le caratteristiche della produzione di piante
officinali in Italia. Comunicazioni di ricerca 2001/3.
Pieroni A., et al. (2004) - – Ethnopharmacognostic survey on the natural ingredients used in
folk cosmetics, cosmeceuticals and remedies for healing skin diseases in the inland Marches,
Central-Eastern Italy. Journal of Ethnopharmacology 91 (2004); pag. 331–344.
Regione Veneto (2005) – La coltivazione delle piante officinali. Corso di formazione Veneto
Agricoltura-Legnaro, schede (2005).
Siti internet consultati:
www.pianteofficinali.org
www.thais.it
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